INTESA SANPAOLO:
Monitor dei Distretti dell’UMBRIA
· Realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
· Dati al 31/12/2021
Spoleto, 4 aprile 2022 – Nel 2021 le esportazioni distrettuali umbre sono state pari a circa 750 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al 2020, sebbene scontino ancora un divario del -2,2% rispetto al pre-crisi del 2019.
Come emerge dal Monitor dei Distretti dell’Umbria, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, due distretti sui tre monitorati hanno superato il valore di esportazioni del 2019: il distretto dell’Olio umbro ha confermato anche nel 2021 una crescita nelle vendite sui mercati internazionali (+8,4% nel 2021; +4,2% nel 2020), il distretto del Mobile dell’Alta Valle del Tevere - grazie a un rimbalzo del +17,1% - ha realizzato circa 80 milioni di euro di esportazioni con un aumento del +4,0% rispetto al 2019.
Sostanzialmente in linea con il dato del 2020, il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia non ha ancora completamente recuperato il valore del 2019 (-8,9%); solo la componente di maglieria ha registrato una crescita rispetto al 2019 del +3,1%, mentre l’abbigliamento risente ancora di un divario del -13,4%.
Nella lettura del risultato è opportuno evidenziare l’influenza dei prezzi alla produzione sul mercato estero per le industrie manifatturiere, il cui indice ha registrato una crescita del 4,9% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con un’accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno (9,0%). Tra i mercati di destinazione gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di riferimento con oltre 120 milioni di euro, anche se risentono ancora di un divario rispetto al pre-crisi del -21,3% legato in particolare ai distretti dell’Olio umbro e della Maglieria e abbigliamento di Perugia. Particolarmente rilevante la crescita registrata nel mercato cinese (+25,3% rispetto al 2020; +58,3% rispetto al 2019) che ha visto importanti aumenti nelle esportazioni dei beni del sistema moda distrettuale; tra i mercati europei hanno più che recuperato le esportazioni verso la Francia (+8,0% rispetto al 2019) grazie al contributo del distretto dell’Olio umbro, per il quale è diventato il primo partner nelle vendite internazionali.
Gli impatti delle tensioni in corso sono molteplici anche sul commercio internazionale: in termini di esportazioni la Russia e l’Ucraina rappresentano il 10% dell’export distrettuale umbro con percentuali maggiori per il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia, che ha visto crescere negli ultimi anni il peso del mercato russo dall’8% del 2019 al 13% nel 2021, legato soprattutto a beni del lusso.
Lo scenario risulta condizionato da elevata incertezza e da importanti incrementi nei prezzi delle materie prime: la competitività delle imprese dipenderà dalla capacità di realizzare strategie volte a selezionare e diversificare i mercati di destinazione e i paesi di provenienza degli input produttivi, accrescere gli investimenti per supportare gli sviluppi della digitalizzazione e l’implementazione dei canali distributivi e garantire una capacità di reazione e una flessibilità sempre crescenti.
«I numeri del 2021 ci descrivono un sistema economico in ripresa, con le imprese umbre capaci di valorizzare le filiere di prossimità, commenta Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali modificano il contesto e spingono l’intero sistema ad adoperarsi per mantenere accesi i motori delle imprese. Ad esse il nostro Gruppo offre nuove misure finanziarie immediate, soprattutto per le PMI energivore e quelle il cui fatturato potrebbe risentire maggiormente di un calo delle esportazioni, oltre ad accompagnarne gli investimenti verso la transizione digitale, ambientale ed energetica. Nell’arco del Piano d’Impresa 2022-2025 – conclude Nocentini - intendiamo supportare l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del PNRR, mettendo a disposizione oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese».
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Data ultimo aggiornamento 4 aprile 2022 alle ore 11:28