COMUNICATO STAMPA
INTESA SANPAOLO E CONFINDUSTRIA UDINE: NUOVO ACCORDO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE
3,2 MILIARDI PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
- Plafond dedicato a innovazione e transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e sostegno alle filiere in coerenza con il PNRR
- Intesa Sanpaolo in Friuli Venezia Giulia ha erogato oltre 30 milioni di euro di finanziamenti a favore delle iniziative di sviluppo sostenibile delle imprese
- Intesa Sanpaolo in Friuli Venezia Giulia sostiene 24 filiere, coinvolgendo oltre 350 fornitori con un giro d’affari complessivo di 6,2 miliardi di euro.
Udine, 6 giugno 2022 – Intesa Sanpaolo e Confindustria Udine hanno siglato un importante accordo per la crescita delle imprese del territorio. L’accordo basato sul percorso congiunto in corso con Confindustria nazionale “Competitività, Innovazione, Sostenibilità”, mette a disposizione delle imprese del Friuli Venezia Giulia 3,2 miliardi di euro per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.
Il plafond verrà destinato alle necessità di intervento di liquidità ancora esistenti nel sistema produttivo, proponendo contemporaneamente delle soluzioni opportunamente studiate per riequilibrare in maniera opportuna la struttura dei debiti esistenti.
Più in dettaglio, digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere, sostenibilità sono al centro dell’accordo In una logica di superamento delle misure straordinarie adottate nel corso della pandemia, Intesa Sanpaolo ha previsto diversi strumenti per favorire la transizione verso soluzioni ordinarie di credito a supporto della liquidità delle imprese e a sostegno del loro equilibrio finanziario.
Per affrontare la transizione digitale e garantire una crescita sostenibile e duratura, Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese delle linee di finanziamento di Intesa Sanpaolo dedicate a sostenere investimenti in tecnologie innovative, brevetti e know-how, sia per la realizzazione di nuovi prodotti, processi produttivi e servizi innovativi che per l’arricchimento del contenuto tecnologico di prodotti, processi e servizi esistenti. Intesa Sanpaolo metterà inoltre a disposizione il proprio network di specialisti per supportare gli imprenditori nella definizione di soluzioni finanziarie dedicate e servizi consulenziali per il business.
Per promuovere la patrimonializzazione e il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese a seguito dell’emergenza Covid-19, occorre programmare la crescita in particolare delle PMI e Mid Cap, favorendo la diversificazione delle fonti finanziarie e ribilanciando i livelli di debito a favore del capitale di rischio, come leva necessaria per il rafforzamento del sistema produttivo. Le imprese verranno accompagnate nell’utilizzo di strumenti innovativi che affiancano il credito bancario anche grazie ad iniziative di comunicazione, formazione e informazione, sul tema della diversificazione delle fonti finanziarie e del rafforzamento del patrimonio aziendale, anche attraverso l’accesso ai mercati dei capitali e canali finanziari alternativi e mediante l’utilizzo dei nuovi strumenti finanziari sviluppati con le risorse del PNRR e facendo leva sugli incentivi fiscali messi a disposizione tempo per tempo dal Governo.
L’Accordo prosegue la collaborazione già avviata con Confindustria anche con il protocollo specifico nell’ambito del programma “Sviluppo Filiere” di Intesa Sanpaolo, che sarà esteso a nuovi comparti produttivi garantendo lo sviluppo sostenibile, inclusivo e d’eccellenza, per incrementare occupazione e investimenti. In un mercato e in un contesto di rilancio come quello attuale, il rapporto di filiera può diventare uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle imprese minori, facendo leva sulla forza e solidità dei champion del Made in Italy e del loro merito di credito, di cui possono beneficiare tutti i fornitori. Dall’avvio del programma nel 2015, Intesa Sanpaolo in Friuli Venezia Giulia sostiene 24 filiere, coinvolgendo oltre 350 fornitori con un giro d’affari complessivo di 6,2 miliardi di euro.
Verrà inoltre realizzato e diffuso il progetto Filiere Sostenibili, volto alla sensibilizzazione del capo-filiera sui temi della sostenibilità, con la finalità di promozione, di attenzione e interesse alla sostenibilità ambientale lungo l’intera filiera generando e lavorando sulle “Filiere Green”.
Intesa Sanpaolo e Confindustria Udine intendono imprimere massimo impulso e sostegno ai processi di transizione sostenibile delle imprese verso un’economia digitalizzata e green agevolando l’adozione di strategie di crescita fondate sulla sostenibilità e sull’evoluzione verso il modello della circular economy. Intesa Sanpaolo ha attivato già nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per i nuovi S-Loans, una linea specifica di finanziamenti, che si affianca al plafond di 8 miliardi destinato a investimenti in Circular Economy, volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile. Dalla loro introduzione e fino alla fine di marzo 2021, Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 30 milioni di euro.
Intesa Sanpaolo e Confindustria Udine riconoscono la rilevanza delle capacità manageriali e delle competenze dei dipendenti come fattori di successo determinanti per la competitività delle imprese e si impegnano ad adottare e promuovere azioni a sostegno dell’occupazione, della formazione e della continuità aziendale, in particolare della gestione del passaggio generazionale, incentivando l’imprenditoria femminile e lo smart working.
“La nostra economia sta attraversando trasformazioni epocali – commenta Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Confindustria Udine -. La transizione ambientale, energetica e digitale investirà intere filiere produttive e avrà un impatto forte su tutto il nostro territorio”. La collaborazione ultradecennale fra Intesa Sanpaolo e Confindustria mira a sostenere le imprese garantendo la necessaria liquidità per affrontare la ripresa dall’emergenza pandemica e l’attuale crisi energetica dovuta alle conseguenze del conflitto fra Russia e Ucraina, ma guarda anche al futuro. Secondo Mareschi Danieli, infatti, i prossimi anni saranno decisivi per l’Italia, ma anche per l’economia della provincia di Udine. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme per poter rilanciare gli investimenti, “ma nessun cambiamento è fattibile senza un rafforzamento della patrimonializzazione delle nostre imprese. È anche questa una trasformazione di cui dobbiamo essere protagonisti. Lo deve essere il sistema bancario, ma dobbiamo esserlo anche noi imprese, mettendoci in discussione con nuovi strumenti e strategie, ragionando in una logica di filiera per fare massa critica su obiettivi comuni".
“Le grandi imprese – sottolinea Massimiliano Zamò, vicepresidente di Confindustria Udine, delegato alla Piccola industria -, più solide e strutturate, possono contare maggiormente su risorse finanziarie proprie, mentre per le più piccole il credito rappresenta una leva fondamentale per innovare, che è l’unica via per crescere ed essere competitive. Per farlo, servono cultura finanziaria, un rapporto sempre più stretto e collaborativo con le banche, maggior consapevolezza sui criteri di valutazione e merito creditizio e sugli strumenti di finanza innovativa. È cruciale anche ragionare in un’ottica di filiera, all’interno della quale i player industriali di dimensioni maggiori possono fare da driver anche per le Pmi”.
“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo della provincia di Udine mettendo a disposizione oltre 3,2 miliardi per le imprese del Friuli Venezia Giulia, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria – dichiara Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo -. Vogliamo accompagnare e sostenere le imprese nella transizione sostenibile e digitale, in un’ottica di rafforzamento della struttura finanziaria, della competitività e della valorizzazione delle persone. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.
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Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il forte orientamento al digitale e al fintech. Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.
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Data ultimo aggiornamento 6 giugno 2024 alle ore 20:54