“DISEGNARE IL FUTURO: COMPETITIVITÀ, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ”
NUOVO ACCORDO INTESA SANPAOLO E CONFINDUSTRIA
12,5 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE DEL PIEMONTE
- Oggi nella sede di Confindustria Alessandria la presentazione del protocollo siglato lo scorso ottobre
- Plafond nazionale di 150 miliardi di euro: sostenibilità, innovazione e transizione digitale, rafforzamento patrimoniale, sostegno alle filiere e capitale umano al centro della collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria per dare nuove prospettive di crescita all’industria, in coerenza con il PNRR
- La forte vocazione industriale, la buona diversificazione produttiva e la competitività particolarmente spiccata della provincia di Alessandria sui mercati esteri, uniti alla presenza di tre importanti distretti industriali, continueranno a sostenere l’economia locale anche in questa fase di forte incertezza dello scenario
- I prossimi anni saranno decisivi per l’economia italiana e anche per quella di Alessandria. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme che potranno rilanciare gli investimenti che Intesa Sanpaolo intende sostenere con questo accordo in digitale, transizione green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari
Alessandria, 13 luglio 2022 – Si è svolta oggi ad Alessandria, nella sede di Confindustria Alessandria, la presentazione del nuovo accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un accordo basato sul percorso congiunto “Disegnare il futuro: Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione 12,5 miliardi di euro per le imprese del Piemonte, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.
Alla presenza di numerosi imprenditori del territorio hanno aperto i lavori Tiziano Maino, Vice Presidente Confindustria Alessandria, e Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo. Riccardo Chiapello, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo, ha spiegato i contenuti dell’accordo nonché le prime iniziative congiunte. Romina Galleri, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha commentato lo scenario economico in cui sono chiamate a operare le imprese regionali, introducendo così le tematiche di maggiore interesse per il sistema produttivo locale approfondite nella tavola rotonda cui hanno preso parte Andrea Perusin, Giovanni Rosso – Cold Car, Alessia Crivelli – Crivelli Gioielli, Margherita Rubiolo – Zimetal.
L’incontro si è concluso con la firma dell’accordo locale.
L’accordo presentato oggi alle imprese alessandrine – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo – pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere, sostenibilità e capitale umano.
«Per i piani di crescita delle imprese piemontesi mettiamo in campo 12,5 miliardi di euro, nell’ambito del plafond nazionale di 150 miliardi, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria – dichiara Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo – Le imprese di questo territorio hanno mostrato un’elevata capacità di reazione durante i periodi più duri della pandemia, oggi sono chiamate ad affrontare l’ulteriore sfida di una svolta verso la transizione ambientale e digitale, ancora più necessaria a fronte della complessità e dell’incertezza dei nuovi scenari geopolitici ed energetici. Continuiamo quindi ad essere al loro fianco per dare vita a un’economia strutturalmente più robusta, sostenendone gli investimenti, in particolare quelli orientati ai criteri ESG e ai principi dell’economia circolare, aiutandole a ripararsi dal caro energia anche attraverso l’indipendenza energetica, valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare nell’arco del PNRR erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI.»
Commenta Tiziano Maino, Vice Presidente di Confindustria Alessandria: «In un momento indubbiamente non semplice, con diversi problemi inattesi che ostacolano la crescita che si stava prospettando, questo ulteriore intervento derivante dal nuovo accordo con Intesa Sanpaolo è cruciale per la finanza delle nostre imprese, in particolare le piccole e medie che sono forte tessuto produttivo anche nella nostra provincia. Le tematiche al centro dei fondi messi a disposizione dal plafond sono fattore chiave per continuare a competere con successo. Sottolineo in modo particolare l’attenzione alla sostenibilità, che deve essere obiettivo del nostro impegno di imprenditori. Tema oltretutto su cui Confindustria Alessandria sta con forza impegnandosi, dal ciclo di incontri ‘Fabbrica Sostenibile’ giunto alla sua quarta edizione fino alla costituzione della nuova Fondazione Viva, proprio destinata a operare in particolare sulla diffusione delle buone pratiche di sostenibilità.»
L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.
L’ECONOMIA DI ALESSANDRIA NELL’ATTUALE SCENARIO MACROECONOMICO
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
La provincia di Alessandria è caratterizzata da una forte vocazione industriale (valore aggiunto prodotto dall’industria sul totale) pari al 29,1%, in linea con la media regionale (28,8%) e decisamente più elevata della media nazionale (23,9%). L’industria di questo territorio può far leva su una buona diversificazione produttiva: Chimica, Meccanica e Metallurgia sono i settori di specializzazione. L’alessandrino si caratterizza poi per la presenza di tre distretti industriali: Oreficeria di Valenza, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato e Frigoriferi industriali di Casale Monferrato.
Sul territorio riveste un ruolo particolarmente importante anche l’agricoltura, che impiega il 5,7% degli occupati (vs 4,6% in Piemonte) e rappresenta il 2,1% del valore aggiunto (1,7% in Piemonte). L’agricoltura e le specialità tipiche del territorio sono fortemente interconnesse con l’industria, dal momento che per alcuni settori ne costituiscono la materia prima (ad esempio i vini), e con il turismo, poiché costituiscono motivo di attrazione di visitatori.
La competitività della provincia di Alessandria sui mercati esteri è particolarmente spiccata. È alessandrino l’11,7% dell’export piemontese e la propensione all’export risulta particolarmente elevata: le esportazioni sfiorano, infatti, il 50% del valore aggiunto (48,2% per la precisione), una percentuale superiore a quella osservata in Piemonte (36,1%) e in Italia (29,3%). Tra il 2008 e il 2019 si è registrato un aumento delle vendite all’estero pari a 2,6 miliardi di euro (+68,5%), balzo attribuibile per quasi il 60% all’oreficeria. Per presenza sui mercati esteri spiccano inoltre Chimica (in particolare chimica di base e pitture e vernici), Meccanica, Metallurgia, Gomma e Plastica e Bevande. Per performance, oltre alla Gioielleria, si sono messi in evidenza Chimica, Gomma e Plastica, Bevande, Meccanica e Elettronica, tutti con aumenti superiori ai 100 milioni di euro tra il 2008 e il 2019. Nel 2020 l’alessandrino ha subito un duro colpo sui mercati esteri, con export in calo del 24,4% per 1,6 miliardi, condizionato in gran parte dalla Gioielleria (in calo di 918 milioni di euro, pari a -44%). Hanno influito anche gli arretramenti della Metallurgia (-148 milioni di euro, pari a -28,8%), della Meccanica (-139 milioni di euro, pari a -19,3%) e dell’Elettronica (-103 milioni di euro, pari a -61%). Nel 2021 l’export della provincia ha mostrato un rimbalzo significativo, ma è rimasto attardato rispetto al 2019, a causa dell’Oreficeria. Il distretto di Valenza, infatti, pur avendo aumentato le proprie esportazioni del +24% rispetto al 2020 presentava ancora un gap rispetto al 2019 del 30,6%, differenziandosi dagli altri distretti orafi italiani che, invece, avevano già ampiamente recuperato i livelli del 2019. Il gap per l’Oreficeria di Valenza permane anche nei primi mesi del 2022 (-19,2% rispetto ai primi tre mesi 2019). Questo risultato potrebbe essere condizionato dal ruolo e dalle policy di prezzo attuate dalle multinazionali del distretto, che non sono di facile interpretazione e che possono sottostimare l’effettiva ripresa. L’export totale della provincia di Alessandria nei primi tre mesi del 2022 presenta ancora un divario rispetto ai primi tre mesi del 2019 del 3,4%. Tuttavia, al netto dell’Oreficeria, si è registrato un aumento pari al 2,8%.
L’ampio avanzo commerciale, pari a 2,7 miliardi di euro nel 2019 e pari a 2,3 miliardi di euro nel 2021, offre una misura sintetica della capacità di questo territorio di creare valore aggiunto, occupazione e ricchezza.
La forte vocazione industriale del territorio, tuttavia, non è accompagnata da un’alta intensità brevettuale (numero di brevetti registrati all’European Patent Office per milione di abitanti: 94,1), buona ma nettamente inferiore se confrontata al dato piemontese (112,7), probabilmente a riflesso della bassa specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità tecnologica (1,8 ogni 100 addetti, contro il dato piemontese di 5,1). Probabilmente sul territorio sono più diffusi processi di innovazione che passano attraverso meccanismi di diffusione della conoscenza tacita.
Il conflitto in Ucraina penalizzerà in parte l’export della provincia di Alessandria che nel 2021 ha esportato verso Russia e Ucraina 116 milioni di euro, con un’incidenza di questi mercati sul totale esportato del 2%. Tuttavia, il maggiore canale di trasmissione della guerra è rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. Il balzo dei prezzi di petrolio e, soprattutto, del gas naturale, penalizzerà in modo significativo il reddito disponibile dei consumatori e i margini delle imprese con effetti sia sui consumi che sugli investimenti.
Il conflitto in Ucraina rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che possono favorire il risparmio di materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Al contempo, se i problemi di approvvigionamento innestati dalla pandemia e poi amplificati dall’invasione russa porteranno a una regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore, si potranno aprire opportunità per i territori italiani che come l’alessandrino sono caratterizzati dalla presenza di filiere strutturate a livello locale.
I prossimi anni saranno decisivi per l’economia italiana e anche per quella di Alessandria. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme che potranno rilanciare gli investimenti in digitale, transizione green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari.
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Data ultimo aggiornamento 13 luglio 2022 alle ore 15:21