COMUNICATO STAMPA
A PADOVA IL ROAD SHOW INTESA SANPAOLO DEDICATO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI
ILLUSTRATE ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO LE OPPORTUNITÀ IN ROMANIA, UNGHERIA E SLOVACCHIA
- La Romania è il paese con interscambio più elevato con il Veneto (2,1 miliardi di euro di esportazioni e circa 2 miliardi di euro di importazioni) e con il Trentino Alto Adige (251 milioni di euro di Export e 198 milioni di euro di Import)
- La metalmeccanica è il settore prevalente nelle esportazioni del Veneto e del Trentino Alto Adige verso i 3 Paesi
- Tra il 2022 e il 2021 le esportazioni dei settori manufatturieri del Veneto e del Tentino Alto Adige verso i tre Paesi hanno registrato una crescita del 15,3%, superando del 28,9% i livelli pre- pandemici del 2019
- Programma sinergico della Divisione International Subsidiary Banks e Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Previste linee di finanziamento e soluzioni dedicate
Padova, 13 ottobre 2023 – Intesa Sanpaolo ha presentato alle imprese del territorio le opportunità di sviluppo e fidelizzazione sui mercati di Romania, Ungheria e Slovacchia.
Un appuntamento tenutosi nell’ambito del road show dedicato al programma sinergico tra l’International Subsidiary Banks Division (ISBD) e la Divisione Banca dei Territori (BDT), con l’obiettivo di potenziare ulteriormente le opportunità di business cross-border delle mid-corporate che operano nei 12 paesi in cui le banche commerciali del Gruppo sono presenti, dall’Est Europa al Nord Africa.
Il programma, che contribuisce a rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di riferimento e partner a lungo termine per le imprese, fa leva su modelli operativi sinergici del Gruppo e prevede un aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi dedicati all’internazionalizzazione, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in Ungheria e VUB Banka in Slovacchia.
Durante l’incontro sono state illustrate alle imprese della Direzione Regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige, guidata da Cristina Balbo, le opportunità offerte dai mercati rumeno, ungherese e slovacco, previsioni di crescita positive, progressivo aumento della capacità di attrarre investimenti esteri, benefici derivanti da re-shoring e near-shoring, stanziamenti di fondi europei, programmi di privatizzazione governativi, prospettive di ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, sviluppo del tessuto industriale e disponibilità di risorse naturali e agricole. Queste le potenzialità delle geografie europee interessate dal lancio di questa prima iniziativa che prevede anche la possibilità per le imprese di confrontarsi singolarmente con il team delle banche estere coinvolte in ogni momento.
Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2022 l’interscambio dell’economia del Veneto con la Romania è stato elevato: più di 2,1 miliardi di euro di esportazioni a prezzi correnti e circa 2 miliardi di importazioni con un saldo commerciale positivo di 115 milioni di euro. Gli scambi con l’Ungheria hanno registrato invece un saldo commerciale negativo (-431 milioni di euro), con 1,4 miliardi di euro di importazioni a fronte di 1 miliardo di euro di esportazioni. I rapporti commerciali con la Slovacchia seppur più contenuti hanno portato ad un saldo commerciale positivo (95 milioni di euro), con 750 milioni di euro di esportazioni e 654 milioni di euro di importazioni. L’interscambio con il Trentino Alto Adige è stato complessivamente nei 3 Paesi di 567 milioni di euro di export e 344 milioni di euro di import, con un saldo positivo di 223 milioni di euro; la Romania è il paese con flussi più rilevanti (251 milioni di euro di Export e 198 milioni di euro di Import).
Dall’esame settoriale delle esportazioni del Veneto e del Trentino Alto Adige verso i 3 Paesi si osservano come prevalenti i comparti della metalmeccanica. In particolare, l’export verso la Romania che rappresenta il 24,5% del totale nazionale riguarda principalmente i settori dell’Automotive (14%), dell’Elettrotecnica e degli elettrodomestici (12%), della Meccanica (10%), dei Prodotto in Metallo (10%), dell’Elettronica (8%), del Tessile (6%) e dell’Alimentare (6%). Le esportazioni verso l’Ungheria (19,2% del totale Italia) riguardano in primis l’Automotive (20%), l’Elettrotecnica ed elettrodomestici (11%), la Meccanica (10%), i Prodotti in Metallo (9%), l’Elettronica (7%), il Tessile (7%) e gli Alimentari (6%). L’export verso la Slovacchia (22,3% del totale Italia) riguarda soprattutto l’Automotive (17%), i Prodotti in Metallo (13%), la Meccanica (10%), l’Elettrotecnica ed elettrodomestici (10%), gli Alimentari (8%) e la Metallurgia (7%). I settori di importazione prevalenti evidenziano invece le dinamiche di delocalizzazione ed esternalizzazione di alcune specializzazioni produttive venete nell’est europeo: in Romania prevale la Filiera della pelle (22% del totale) e l’Elettrotecnica ed elettrodomestici (20%), in Ungheria l’import è concentrato nell’Automotive (41%) e così pure in Slovacchia (32%); in quest’ultima è rilevante anche la Meccanica (11%).
Tra il 2022 e il 2021 le esportazioni dei settori manufatturieri del Veneto e del Trentino Alto Adige a prezzi correnti verso i tre Paesi hanno registrato una crescita del 15,3%, superando del 28,9% i livelli pre - pandemici del 2019. Nel generale contesto di rallentamento degli scambi internazionali nel 1° semestre 2023 le esportazioni di Veneto e TAA verso queste aree sono leggermente calate del -2,3% rispetto al 1° semestre del 2022: l’Ungheria ha segnato la maggiore diminuzione (-5,4%) seguita dalla Romania (-3,4%); l’export ha invece registrato un aumento del 5,7% verso la Slovacchia. Maggiore vivacità si è invece riscontrata nelle importazioni che hanno chiuso il semestre in territorio positivo (+4,9%), con leggero incremento dei flussi provenienti dalla Romania (+0,2%), e variazioni più decise dall’Ungheria (+12,3%) e dalla Slovacchia (+7,4%).
Giuseppe Ferraro, ISBD Head of Corporate & SME ha dichiarato: “Il successo di questa iniziativa, con risultati già oltre le attese a pochi mesi dal lancio lo scorso aprile, rafforza la presenza internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare nelle geografie del perimetro della Divisione International Subsidiary Banks, dove il Gruppo vanta una crescente posizione di leadership sul mercato. Il modello di integrazione tra le Divisioni International Subsidiary Banks e Banca dei Territori consente di posizionare il Gruppo come partner di riferimento per le aziende Clienti italiane ed estere che vogliono accelerare il processo di internazionalizzazione, valorizzandone il posizionamento all’interno di Value Chain in rapida evoluzione”.
Intesa Sanpaolo
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Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il forte orientamento al digitale e al fintech, in particolare con Isybank, la banca digitale del Gruppo. Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.
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Data ultimo aggiornamento 13 ottobre 2023 alle ore 12:36