DISTRETTI INDUSTRIALI E SPECIALIZZAZIONI DEI TERRITORI PUNTI DI FORZA DELL’ECONOMIA DELLE MARCHE
• Rapporto annuale della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo: si conferma l’alta competitività, resilienza e capacità di creare valore delle aree distrettuali
• Nei distretti industriali e nelle filiere un fattore determinante per lo sviluppo regionale. A fare la differenza il posizionamento strategico delle imprese che investono in certificazioni di qualità, brevetti, sostenibilità ed energie rinnovabili
• Resta solida, e superiore alla media nazionale, la propensione all’export della regione. Nel 2022 le esportazioni complessive hanno sfiorato quota 23 miliardi di euro, 4,8 dei quali dalle aree distrettuali (miglior risultato dal 2019). Trend di forte crescita confermato anche nei primi sei mesi del 2023
• Prioritari i temi della digitalizzazione, del reperimento di competenze professionali e del passaggio generazionale, mentre continua la fuga di laureati
• Alessandra Florio: “La forza delle Marche è nella sua vocazione manifatturiera, nei distretti e nei rapporti di filiera, dove la sinergia tra grandi e piccole imprese e l’accorciamento delle catene di fornitura generano alta qualità e grande capacità competitiva, con un approccio attento agli obiettivi ESG”
Ancona, 5 dicembre 2023 – In un contesto macroeconomico che continua a presentare incertezze il tessuto economico e produttivo marchigiano conferma la presenza di importanti punti di forza, a partire dalla presenza dei distretti industriali e dei rapporti di filiera, pur senza dimenticare sfide e criticità che attendono risposta: questo quanto emerge dal Rapporto annuale Economia e finanza dei distretti industriali della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Le difficoltà contingenti, spiegano gli economisti del Gruppo, non modificano la competitività del manifatturiero italiano, la presenza di filiere corte sostiene qualità delle produzioni e tenuta degli approvvigionamenti, la forte propensione all’export è un costante che ha finora sostenuto i fatturati delle aziende anche a fronte di una domanda interna debole. Tutte caratteristiche delle quali può fregiarsi anche il sistema economico delle Marche con una notoria forte incidenza del manifatturiero, che non a caso favorisce una elevata propensione all’export elevata, pari al 55%, superiore a tutte le altre regioni del Centro (32%) e alla media italiana (36%).
“La forza delle Marche è nella sua vocazione manifatturiera, nei distretti e nei rapporti di filiera, dove la sinergia tra grandi e piccole imprese e l’accorciamento delle catene di fornitura generano alta qualità e grande capacità competitiva, con un approccio attento agli obiettivi ESG - ha spiegato Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo -. In un contesto geopolitico di incertezza, export, innovazione e sostenibilità si confermano pilastri per la crescita delle nostre aziende. Occorre restare focalizzati e fare sistema su questi asset e Intesa Sanpaolo, come prima banca italiana e della regione, è impegnata a supportare al meglio gli investimenti delle imprese in tal senso. Solo nell’ambito dei finanziamenti S-Loan che vantano un meccanismo di premialità al raggiungimento di obiettivi ESG - continua la Direttrice Regionale - ad oggi abbiamo erogato alle imprese marchigiane oltre 230 milioni di euro. In regione abbiamo siglato 23 contratti di filiera, per facilitare l’accesso al credito delle imprese che ne fanno parte, che coinvolgono circa 350 fornitori per un giro d’affari complessivo 2,2 miliardi di euro”.
Nel 2022 l’export marchigiano ha quasi raggiunto i 23 miliardi di euro (+82% rispetto al 2021), quello dei soli distretti marchigiani hanno raggiunto i 4,8 miliardi di euro (il 21% del totale export regionale) con una crescita di quasi 759 milioni rispetto al 2021: il miglior risultato dal 2009 ad oggi.
Nel primo semestre del 2023 l’export regionale ha mostrato un’ulteriore accelerazione (+18,2% tendenziale, rispetto a una media italiana del +4,2%) superando i 12 miliardi di euro.
Andamento sostenuto nei primi sei mesi di quest’anno anche per le esportazioni dei distretti marchigiani (+7,2% tendenziale rispetto a una media dei distretti italiani del +2,3%).
Si distinguono in particolare Calzature di Fermo (+ 9,3% pari a +72 milioni di euro), Abbigliamento (+19,8%), Pelletteria di Tolentino (+21,3%), Jeans valley del Montefeltro (+ 24,1%).
Bene anche Macchine utensili e per il legno di Pesaro (+11,8%) e Strumenti musicali di Castelfidardo (+15%). In calo i distretti del sistema casa: Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-2,5%) e Cucine di Pesaro (-3,7%); anche il Cartario di Fabriano mostra una flessione (-3,2%), dopo un brillante 2022 (+16,9%).
“A fare la differenza per i distretti è il posizionamento strategico – spiegano Giovanni Foresti e Carla Sauris della Direzione Studi e Ricerca Intesa Sanpaolo -. Le imprese che hanno effettuato investimenti in certificazioni di qualità, in brevetti e in certificazioni ambientali o in energie rinnovabili hanno riportato risultati migliori in termini di crescita del fatturato e marginalità Emblematico il caso del sistema moda, dove la partnership con le imprese capofila del lusso, soprattutto per i fornitori con un grado di inserimento elevato si è tradotta in una migliore redditività per le imprese fornitrici della filiera”.
La crisi energetica è stata affrontata adottando un mix di strategie, tra cui revisione dell’offerta per ottimizzazione dei costi, ma anche efficientamento dei processi e autoproduzione di energia. Secondo una survey condotta da Intesa Sanpaolo il 44% dei rispondenti nelle Marche ha osservato nei propri clienti un buon livello di investimenti in fonti di energia rinnovabili (44% contro 43% Italia) e di investimenti per efficientare i processi in linea con la media italiana. Queste strategie in alcuni casi hanno permesso di contenere, o addirittura annullare) il rialzo della bolletta energetica.
Tra le priorità da affrontare, oltre al recupero di efficienza, sempre più attenzione stanno acquistando i temi legati al capitale umano e alla digitalizzazione. È sempre più difficile trovare competenze sul territorio, in particolare nelle Marche dove, secondo le rilevazioni di Anpal-Unioncamere, nel 2022 circa il 43% delle posizioni scoperte sono di difficile reperimento (in incremento rispetto al 2019 quando erano poco più del 28%), soprattutto per le figure specializzate dove all’aggiornamento di novembre 2023 la difficoltà di reperimento sale al 53,5%.
C’è poi il tema del passaggio generazionale: nelle Marche solo il 17% delle imprese distrettuali ha introdotto almeno un under 40 nei board, eppure le imprese che hanno almeno un amministratore giovane hanno registrato una miglior evoluzione del fatturato nel biennio 2019-2021 e mostrano maggior attenzione all’innovazione e alla sostenibilità.
Il territorio marchigiano continua a perdere laureati: dal 2012 al 2021 le Marche hanno perso oltre 2.000 giovani laureati a favore di altre regioni italiane, a cui si aggiungono oltre 2.000 che sono emigrati verso l’estero. Per trattenere giovani nel territorio, occorre incrementare l’adozione di strumenti di welfare aziendale, che permettono anche un ritorno in termini di produttività.
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Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il forte orientamento al digitale e al fintech, in particolare con Isybank, la banca digitale del Gruppo. Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.
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Data ultimo aggiornamento 5 dicembre 2023 alle ore 11:35