INTESA SANPAOLO: MONITOR DISTRETTI INDUSTRIALI TRIVENETI AL TERZO TRIMESTRE 2023.
EXPORT +0,9% NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO
- I distretti del Veneto nei primi 9 mesi del 2023 hanno superato i 25 miliardi di esportazioni, 224,3 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+0,9%). Si distinguono la metalmeccanica e l’occhialeria
- I distretti del Trentino-Alto Adige sono i più vivaci del Triveneto sfiorando i 4 miliardi di esportazioni (+7% sul terzo trimestre 2022) nei primi 9 mesi del 2023. In crescita la meccatronica di Trento e dell’Alto Adige e l’agroalimentare
- I distretti del Friuli-Venezia Giulia nei primi 9 mesi del 2023 mostrano una contrazione (-9,8%) attribuibile in parte anche all’effetto statistico di confronto con il record delle esportazioni dei primi 9 mesi del 2022. Restano positivi vini e distillati del Friuli e caffè di Trieste, rallentano il sistema casa e gli elettrodomestici di Pordenone
Padova/Venezia, 20 febbraio 2024. E’ stato pubblicato il Monitor dei distretti industriali del Triveneto al terzo trimestre 2023, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
I distretti del Triveneto chiudono i primi 9 mesi del 2023 con più di 31 miliardi di euro di esportazioni, in aumento del +0,9% a prezzi correnti sullo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento dell’export in valore è stato di circa 268,4 milioni di euro. Il terzo trimestre di rilevazione fa registrare tuttavia una flessione del -3,2% rispetto al medesimo periodo del 2022. Anche le regioni di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia risentono di un generale rallentamento della domanda internazionale, con dinamiche differenziate nei diversi distretti a seconda della specializzazione e dei mercati di sbocco. Va perciò sottolineato che vi sono tendenze in parte disomogenee tra loro per quanto concerne i dati infra-regionali e per tipologia dei distretti. Il Triveneto segue, seppur con un’intensità più limitata, i numeri registrati a livello nazionale, che nel terzo trimestre rilevano un calo dell’export distrettuale del -3,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nella seconda parte dell’anno le imprese del Triveneto hanno risentito della debolezza dell’economia europea, del raffreddamento degli ordini dagli Stati Uniti, del fisiologico “assestamento” del rimbalzo post-pandemico, oltreché del rientro dei prezzi alla produzione, soprattutto in alcuni settori.
Nei primi nove mesi dell’anno i distretti del Veneto hanno esportato beni per quasi 25 miliardi di euro (+0,9% tendenziale), con un aumento pari a circa 224 milioni di euro di merci vendute all’estero. Il calo avvenuto nel terzo trimestre rispetto al 2022 (-4%) viene dopo la sostanziale stabilizzazione osservata nei mesi tra aprile e giugno che seguiva il buon avvio d’anno. I distretti del Trentino-Alto Adige mantengono dati di intonazione positiva, con oltre 4,2 miliardi di esportazioni nei primi nove mesi (+281,1 milioni di euro di merci esportate), per un complessivo +7% rispetto all’anno precedente. È l’unica regione del Triveneto che ha mantenuto un profilo trimestrale di crescita ininterrotta nel 2023: anche il terzo trimestre, infatti, mantiene un passo elevato (+7,1% sul medesimo periodo del 2022). Le imprese distrettuali del Friuli-Venezia Giulia superano i 2 miliardi di euro di esportazioni, segnando però un -9,8% nel tendenziale gennaio-settembre (-237 milioni di euro di export), con un profilo cedente più marcato nell’ultimo trimestre di osservazione (-12%).
Dal punto di vista settoriale, nei primi 9 mesi del 2023 si sono registrate dinamiche brillanti verso l’estero in primis per tutti i distretti della metalmeccanica veneta (+10%), con oltre 5,4 miliardi di euro di esportazioni, per quelli della Meccatronica del Trentino-Alto Adige (+11,8%) a quota 2,5 miliardi di export, mentre per il Friuli-Venezia Giulia, anche se in misura più modesta, si sono distinte le performance del comparto Agro-alimentare (+6%). Rispetto all’anno precedente le esportazioni complessive del Triveneto hanno subito un rallentamento dei mercati del Nord America (-6,3%), a fronte di -286 milioni di euro di minori esportazioni. In flessione anche l’Asia Orientale, soprattutto in Cina (-4,4%) e complessivamente il resto del mondo (-2,4%). Tengono l’Asia Centrale (+0,9%) e il Medio Oriente (+3,6%), mentre restano comunque in territorio positivo i mercati dell’Europa (+1,5%), dell’America Latina (+14,3% riconducibile in larga parte a Messico e Brasile) e degli altri paesi d’Europa (+13,4% principalmente per il contributo della Turchia).
I distretti del Veneto: ancora trainanti i distretti della meccanica
Nei primi nove mesi del 2023 i distretti del Veneto hanno quasi raggiunto la soglia dei 25 miliardi di euro di esportazioni, a fronte di un incremento di 224,3 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022 (pari al +0,9%), con una variazione tendenziale osservata superiore a quella del livello distrettuale italiano (+0,4%).
Il contributo determinante per mantenere complessivamente in territorio positivo l’export distrettuale veneto è arrivato dalla crescita ancora robusta della metalmeccanica (+499 milioni di euro pari al +10%) e, seppur in misura minore, dal sistema moda (+214 milioni di euro pari al +2%).
Tuttavia, nel corso del terzo trimestre 2023 si è accentuata una tendenza di rallentamento delle esportazioni (-4%) che ha mitigato la crescita registrata nel 2023 (la variazione tendenziale del primo trimestre dell’anno si era attestata a un più che positivo +7,2%). Ha pesato la debolezza riscontrabile nell’andamento di alcuni comparti distrettuali che, nel post-pandemia, avevano registrato profili di crescita nei mercati esteri molto brillanti. In particolare, hanno sofferto maggiormente i prodotti intermedi (Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova e Grafico-Cartario veronese), quelli legati al sistema casa (in particolare Legno e arredo di Treviso, Mobile del Bassanese, Marmo e granito di Valpolicella, Prodotti in vetro di Venezia e Padova e Sistemi per l'illuminazione di Treviso e Venezia) e all’attività sportiva (Biciclette di Padova e Vicenza, Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna).
Nei primi 9 mesi del 2023, tra i distretti della metalmeccanica spicca la Meccanica strumentale di Vicenza, con una variazione del +8,2% (pari a +153 milioni di euro) grazie alle esportazioni negli Stati Uniti, che si confermano primo mercato di sbocco per dimensione e per incremento (+18,1%), alla brillante crescita in Turchia (+35,9%), all’ulteriore penetrazione nel mercato tedesco (+12,3% terzo mercato dopo la Francia) e in Messico (+51,6%). La tenuta della domanda estera nel settore dei macchinari e la meccanica in generale ha favorito anche i distretti della Termomeccanica di Padova (+11,5%), della Termomeccanica scaligera (+9%) e delle Macchine agricole di Padova e Vicenza (+14,4%). Anche i distretti della metalmeccanica segnano tuttavia una flessione nel tendenziale luglio-settembre rispetto all’intero 2023. Francia, Germania e Regno Unito sostengono la crescita per la Termomeccanica di Padova, mentre Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti si confermano mercati primari per la crescita della Termomeccanica scaligera. Le Macchine agricole di Padova e Vicenza registrano i maggiori incrementi negli Stati Uniti, Francia e Germania, e una particolare dinamicità della Turchia, dove le esportazioni segnano un +125,9% sul medesimo periodo dell’anno precedente. Sullo sfondo del panorama metalmeccanico veneto rimangono persistenti le difficoltà delle imprese nell’incrociare domanda e offerta nel mercato del lavoro locale, a causa della carenza di figure professionali adeguatamente formate ed ampliando così la casistica delle imprese che avviano corsi ad hoc di formazione interna.
Anche nei primi nove mesi dell’anno rimangono in territorio positivo le performance dei distretti veneti del sistema moda, soprattutto grazie ai prodotti a fascia medio-alta che hanno risentito meno dell’effetto della prolungata fase di alta inflazione, mantenendo posizioni di leadership nei mercati internazionali. L’Occhialeria di Belluno si posiziona come il terzo distretto in assoluto a livello italiano per la maggiore crescita in valore rispetto ai primi 9 mesi dell’anno precedente (+339 milioni di euro pari a +12,6%): c’è complessivamente da sottolineare una prima flessione nel primario mercato degli Stati Uniti (-0,5%), con un peggioramento verificatosi in special modo nell’ultimo trimestre di osservazione (-11%). Rimangono alti i flussi di export verso la Francia (+14,8%), sebbene siano visibili segnali di raffreddamento tra luglio e settembre. Da rimarcare nel comparto dell’occhialeria la poderosa spinta impressa all’export verso la Turchia, hub dei consumi del lusso nel Medio Oriente: +102,6% nei primi nove mesi dell’anno con volumi in crescita anche nell’ultimo trimestre.
Le Calzature del Brenta mantengono il passo nei primi nove mesi del 2023 con una crescita ancora brillante (+16,1%), grazie alla tenuta dell’export anche tra luglio e settembre e al vigore dimostrato dalla domanda mondiale verso i beni di alta gamma. Il Tessile e abbigliamento di Treviso, seppur penalizzato dal forte arretramento del mercato tedesco (-4,5%), tiene con un +0,4% grazie al traino del mercato francese (+17,6%). L’ultimo trimestre ha visto tuttavia una forte battuta d’arresto (-10,8%).
Dopo un biennio di continua crescita, la Calzatura sportiva e sportsystem di Montebelluna ha registrato un’inversione di tendenza dell’export (-1,6%) nel complesso dei primi nove mesi del 2023, con un deterioramento delle vendite soprattutto nel 3° trimestre (-6,6%). Nonostante la sostanziale tenuta dei primi due mercati, Francia e Germania, influisce la debolezza della domanda proveniente dal Nord America: in primis negli Stati Uniti (-3,9% nei primi nove mesi e -25,2% l’ultimo trimestre) e in misura minore nel Canada (-40,1%). Per il distretto sportivo trevigiano segnali positivi continuano ad arrivare invece dal mercato russo (+68,5%).
Con i dati dei primi nove mesi dell’anno si assiste a una flessione generale dell’export dei distretti della moda del vicentino: rimane in territorio positivo solo l’Oreficeria di Vicenza, con un incremento del +2,7%, sulla scia di un mercato mondiale di riferimento meno sensibile agli effetti inflativi sul reddito reale disponibile. Tengono i mercati esteri della gioielleria di Emirati Arabi Uniti, Hong Kong e Romania (+32,7%). Il comparto vicentino dell’oro ha tuttavia risentito, in termini di vivacità commerciale, dell’andamento poco brillante del principale mercato di sbocco, quello statunitense che arretra del -4,8% sul tendenziale dei primi nove mesi.
Il Tessile abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno scende lievemente in territorio negativo (-0,5%) sulla scorta dell’andamento commerciale sfavorevole verso Germania, Regno Unito e Cina. Buono invece il flusso commerciale verso la Francia (+15,7%). La Concia di Arzignano si mantiene in territorio negativo per il terzo trimestre consecutivo (-9% nel cumulato dei primi 9 mesi) a causa della caduta delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-19,3%), Cina (-35,4%) e Repubblica di Corea (-35,5%). Il distretto risente del rallentamento dei settori a valle della catena produttiva, in primis dell’automotive e dell’arredo. Va segnalata infine la profonda flessione della Calzatura veronese (-16,5%), dove si rileva un segno negativo in tutti i mercati esteri di vendita.
Tutti in crescita i distretti agroalimentari veneti, a eccezione dei Vini del veronese che segnano un lieve calo (-2,8%) a causa delle minori esportazioni in Nord America e nei Paesi del Nord Europa. Il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene con 28 milioni di euro di incremento delle esportazioni (pari al +3,7%) tiene complessivamente in segno positivo l’anno, grazie ad una decisa tonicità dell’export sia verso la Germania (terzo mercato per importanza +18,6%), sia verso la Francia (+31,3%), storica competitor dell’Italia nel settore vitivinicolo per gli spumanti, che sta sperimentando una diffusione sempre più marcata nei gusti della clientela francese delle “bollicine italiane”. Il dato del distretto avrebbe potuto essere migliore senza il calo di due mercati di sbocco importanti come Stati Uniti e Regno Unito. Tuttavia, i dati disponibili per il mese di ottobre per il Prosecco DOP evidenziano una ripresa vigorosa dei mercati di sbocco extra europei. Le Carni di Verona fotografano un 2023 molto brillante (+16,7%) grazie alle vendite in Germania, Francia e Regno Unito. Altrettanto positivo l’andamento dei Dolci e pasta veronesi, che crescono del +4,5% grazie prevalentemente all’export sul mercato tedesco (+32,8%), cui si contrappone tuttavia la debolezza del mercato statunitense. L’Ittico del Polesine e del Veneziano presenta un bilancio positivo delle esportazioni tra gennaio e settembre (+5,7%), in virtù dei flussi verso Germania, Croazia e Spagna.
Flessione a doppia cifra per i distretti operanti nei prodotti intermedi: le Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova segnano -10,9% (pari a -202 milioni di euro), a causa della discesa dell’export verso Germania, Francia e Stati Uniti. Il Grafico-Cartario veronese cala del -22,9% (pari a -70 milioni di euro) per il crollo della domanda negli Stati Uniti (-86,9%) e in Cina (-70,3%). Le Biciclette di Padova e Vicenza, dopo la lunga scia di crescita legata al rimbalzo nel post-Covid, presentano una quasi fisiologica flessione delle vendite all’estero (-22,7%), con Germania, Francia, Romania e Paesi Bassi ancora tutti poco ricettivi.
Il Mobile del bassanese è rimasto l’unico distretto in territorio positivo del sistema casa del Veneto (+0,4%): gli Stati Uniti (+6,2%) hanno contribuito a compensare la discesa del primo mercato di riferimento, quello tedesco (-5,4%). Da segnalare il flusso molto sostenuto verso la Repubblica Ceca (+22,6%). In leggera contrazione invece il Mobile di Bovolone (-0,5%), penalizzato dai mercati di Stati Uniti e Germania ma con buoni risultati in Francia; negativi anche i Sistemi di illuminazione di Treviso e Venezia (-3%, con un -13,2% nel terzo trimestre), sulla scorta della poca brillantezza dei mercati tedeschi e francesi, pur nonostante il buon andamento delle vendite negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi Uniti, in Ungheria, Kazakistan ed Estonia. In flessione i Prodotti in vetro di Venezia e Padova (-2,7%), appesantiti dai numeri negativi sulle vendite negli Stati Uniti e in Spagna. Per gli Elettrodomestici di Treviso si registra un lieve calo (-1,8%), che risente ancora dell’arresto delle esportazioni verso il mercato russo nel primo semestre dell’anno (nonostante il balzo osservato poi tra luglio e settembre), a cui si aggiungono diminuzioni di vendite anche in Australia, Germania e Arabia Saudita. Segnali di maggiori difficoltà nei restanti distretti: il Marmo e granito di Valpolicella (-12%) e il Legno e arredo di Treviso (-10,4%) che hanno perso terreno nei principali mercati di Stati Uniti e Germania (-12,7%). Il distretto del mobile trevigiano ha risentito di una battuta d’arresto anche nel Regno Unito (-23,3%), mentre il primo mercato, quello francese, rimane invariato nei dati tendenziali dei primi nove mesi, grazie al buon andamento accumulato tra gennaio e marzo.
Il rallentamento delle esportazioni dei distretti veneti nel terzo trimestre 2023 è da attribuire in primis agli Stati Uniti, al Canada, alla Cina e al Regno Unito. Per converso Francia, Turchia, Hong Kong, Germania e Messico hanno continuato a sostenere le vendite delle imprese venete. Nello specifico, il rallentamento dell’economia tedesca nel 2023 ha avuto nei primi 9 mesi dell’anno effetti disomogenei sull’export dei distretti veneti: la metalmeccanica, per esempio, ha performato molto bene anche nel terzo trimestre, dando un notevole contribuito ai risultati dei distretti vicentini, veronesi e padovani. Anche i distretti veneti dell’agro-alimentare hanno continuato a trovare ottimi flussi di export verso il mercato tedesco. La poca vivacità della domanda tedesca si è invece riflessa sui comparti del sistema casa del Veneto (con l’eccezione dei Prodotti in vetro di Venezia e Padova) e sul rilevante distretto delle Materie plastiche nelle province di Treviso, Vicenza e Padova. Pur con l’eccezione di rilievo dell’Occhialeria bellunese, si è rivelata poco brillante anche la dinamica commerciale del sistema moda veneto verso la Germania. Anche il distretto conciario di Arzignano, terzo nel Veneto con 2,5 miliardi di euro di export (2022), ha risentito notevolmente la frenata della prima economia continentale ( -8,1%).
I distretti del Trentino-Alto Adige: performance brillanti per Meccatronica di Trento e dell’Alto Adige
Nei primi nove mesi del 2023 i distretti del Trentino-Alto Adige superano abbondantemente i 4 miliardi di euro di esportazioni (+7% sul 2022) e, grazie alla prosecuzione della tendenza di crescita anche nel 3° trimestre (+7,1%), rappresentano la regione con la maggiore vivacità distrettuale del Triveneto. A trainare la crescita sono stati in larga misura i distretti della metalmeccanica (+268,1 milioni di euro pari al +11,8%) e in aggiunta, ma con minore intensità, quelli dell’agro-alimentare (+25,5 milioni di euro pari al +1,9%). Con segno negativo, ma con segnali di recupero, le esportazioni del sistema casa (-3,3% sui primi 9 mesi, +10,8% nella variazione tendenziale del 3° trimestre).
La Meccatronica di Trento con circa1,3 miliardi di euro di export è in crescita del +12,7%, in special modo grazie alle macchine di impiego generale e alla componentistica auto, le cui vendite sono cresciute in Germania, negli Stati Uniti, in Francia, Ungheria e soprattutto Cina (+31,2%). La Meccatronica dell’Alto Adige è in crescita (+10,9% nei primi 9 mesi e in accelerazione nell’ultimo trimestre +11,9%) sempre nelle macchine di impiego generale e nella componentistica auto nonostante il calo nel mercato tedesco, in parte sostituito dal traino delle macchine per altri impieghi speciali in Austria, Francia e Svizzera. Da segnalare ancora la tendenza positiva della componentistica auto in direzione Messico.
Nei distretti dell’agro-alimentare trentino tengono le esportazioni nei primi 9 mesi del 2023 dei Vini e distillati di Trento (+2,3%), seppur in difficoltà nell’ultimo trimestre, con buoni volumi di flussi verso Paesi Bassi (+15,1%) e Russia (+42,9%). Ancora brillanti i risultati delle Mele del Trentino (+24,7% nei primi 9 mesi 2023) che registrano un autentico exploit nel mercato emergente brasiliano (+403,5%), Arabia Saudita (75,6%), India (+514,7%), a fronte tuttavia di valori di export ancora contenuti. Le Marmellate e succhi di frutta del Trentino-Alto Adige sono in positivo (+3,1%) grazie al canale dei due principali mercati di sbocco (Germania e Francia), in flessione invece i Paesi Bassi. I Vini e distillati di Bolzano accrescono le esportazioni del +7,4%, grazie al recupero nel mercato tedesco e svizzero e alla manifestazione del nuovo mercato lituano. I Salumi dell’Alto Adige segnano una crescita a doppia cifra (+13,6%), grazie all’apporto delle vendite verso Stati Uniti, Ungheria e Francia. Infine, le Mele dell’Alto Adige registrano un calo del -6,7% seppur con segnali di ripresa nell’ultimo trimestre grazie a Spagna e Regno Unito.
Per quanto concerne il sistema casa del Trentino-Alto Adige: il Legno e arredamento dell’Alto Adige ha registrato un calo complessivo (-2,9%) ma con un ampio recupero nella parte centrale dell’anno (+12,3% nel 3° trimestre), grazie al contributo determinante del mercato spagnolo, più che triplicato tra luglio e settembre. Il piccolo distretto del Porfido di Val di Cembra ha segnato un calo del -7,6%, generalizzato a tutti i mercati di sbocco.
Per l’economia distrettuale del Trentino-Alto Adige, nella parte alta del ranking si confermano i mercati di Francia (+12,8%), Spagna (+33,1%), Messico e Cina. In territorio ancora leggermente positivo l’export verso gli Stati Uniti (il primo per importanza), con una variazione tendenziale a 9 mesi a +1,4%, ma in deciso rallentamento nell’ultimo trimestre (-7,9%).
I distretti del Friuli-Venezia Giulia: dopo un 2022 da record flessione del sistema casa
Nei primi nove mesi del 2023 i distretti del Friuli-Venezia Giulia, pur superando ampiamente quota 2 miliardi di euro di esportazioni a prezzi correnti, si confermano in flessione con una contrazione rilevante del -9,8% (–237 milioni di euro di export), in peggioramento nell’ultimo trimestre al -12%. Il quadro complessivo va però letto considerando anche l’effetto statistico di confronto con il record delle esportazioni toccato nei primi 9 mesi del 2022. Nella regione si sono poi avvertiti i riflessi negativi della situazione congiunturale cedente della domanda mondiale, che hanno anche influito sui livelli di occupazione (-0,9% fonte IRES FVG).
In generale, il sistema casa presenta un profondo segno negativo (-12,9%), contro un agro-alimentare ancora in crescita (+6%), ma meno rilevante in termini di valore delle esportazioni. In contrazione i due distretti del mobile e arredo: le Sedie e complementi di arredo di Udine (-13% nei primi nove mesi 2023, -17,9% nell’ultimo trimestre), i Mobile e pannelli di Pordenone (rispettivamente -10,2% e -10,9%). Nelle Sedie e complementi di arredo il calo è diffuso verso tutti i principali mercati di sbocco: fanno eccezione Francia e Spagna. Il Mobile di Pordenone ha risentito soprattutto della contrazione delle vendite verso gli Stati Uniti (-19,1%) e in misura minore verso Regno Unito (-1,1%) e Francia (-4,6%). Gli Elettrodomestici di Pordenone segnano la contrazione più forte (-23% nei primi 9 mesi in peggioramento tra luglio e settembre a -27,8%): pesa il crollo nel secondo e nel terzo trimestre delle esportazioni verso la Francia e l’arretramento di quelle verso Germania e Regno Unito. Non si sono ancora concluse le trattative regionali per la risoluzione del tavolo di crisi dell’Electrolux di Porcia, sulla quale la multinazionale svedese ha annunciato da un lato 181 esuberi (dei 3 mila mondiali) e nello stesso tempo avrebbe programmato per il 2024 investimenti per 15 milioni di euro.
I Vini e distillati del Friuli e il Caffè di Trieste chiudono il terzo trimestre 2023 in territorio positivo, seppur si registra un leggero raffreddamento per i Vini, nonostante la buona tenuta commerciale verso Germania (+28%), Paesi Bassi (53%), Francia (68%), Spagna (32,9%) e il mercato statunitense (+4,1%). Il Caffè di Trieste, proiettato anche in direzione dei mercati dell’est asiatico, mantiene dati positivi nei primi 9 mesi (+4,6%) grazie alle crescenti relazioni di export con la Repubblica di Corea (+25,7%) ed Hong Kong (+88%). Crolla invece la Cina a -75,1% sul medesimo periodo dello scorso anno. In larga flessione le esportazioni del distretto del Prosciutto di San Daniele (-9%) che rimangono contenute rispetto agli atri distretti monitorati nella regione: nonostante la grande vitalità del mercato degli USA più che raddoppiato nell’ultimo trimestre, si è registrato nel periodo luglio-settembre un calo complessivo piuttosto vistoso (-17,4 %).
Nel complesso dei primi 9 mesi del 2023, per i distretti della regione sono state più dinamiche le esportazioni verso la Spagna, la Svezia, il Portogallo e la Turchia. Segnali incoraggianti sono arrivati da nuovi mercati come Armenia, Kazakistan, Turchia e Kirghizistan, seppur ancora ridotti per dimensione. Pesano tuttavia le flessioni sui mercati maturi, in particolare negli Stati Uniti (-13,4%) e in Francia (-16,2%).
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Data ultimo aggiornamento 20 febbraio 2024 alle ore 15:36