INTESA SANPAOLO: A BOLOGNA LA SETTIMA TAPPA DI OBIETTIVO ITALIA 2025 A SUPPORTO DELLE IMPRESE DEL CENTRO-NORD
- L’iniziativa della Divisione IMI Corporate & Investment Banking prosegue a Bologna, con la partecipazione di circa 70 rappresentanti del tessuto imprenditoriale del territorio
- Gestione dei rischi, capacità di innovare e utilizzo dell’intelligenza artificiale saranno elementi chiave per la competitività
- Reattive e innovative, le imprese dell’Emilia-Romagna rispondono con forza alle sfide dei dazi. La regione guida l’Italia per propensione a brevettare, con valori più che doppi rispetto alla media nazionale.
- Michele Sorrentino: “Il Centro-Nord si conferma motore strategico del Paese, grazie a un tessuto imprenditoriale dinamico, altamente diversificato e fortemente orientato ai mercati esteri. L’Emilia-Romagna, in particolare, è un laboratorio di eccellenze industriali, capace di reagire rapidamente alle sfide globali e di trasformarle in opportunità di crescita.”
Milano, 16 ottobre 2025 – Obiettivo Italia 2025 della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, ha fatto tappa a Bologna registrando numeri record e forte interesse dei partecipanti.
La città è stata scelta come punto di riferimento del Centro-Nord per promuovere il dialogo con il mondo imprenditoriale di un’area strategica per il Paese caratterizzata da una vivace rete industriale, da un’antica tradizione manifatturiera che ben si coniuga con l’innovazione.
Il quadro delineato dagli esperti della Divisione IMI CIB e dal Research Department della Banca mostra alcuni elementi chiave per affrontare uno scenario sempre più complesso e incerto: la gestione dei rischi sarà sempre più centrale; gli investimenti in ricerca e sviluppo e la capacità di innovare producono significativi vantaggi in termini di produttività; la competitività delle imprese sarà sempre più legata alla diffusione nel tessuto produttivo dell’intelligenza artificiale.
Proprio questi temi sono stati al centro del dibattito dell’evento, che ha approfondito lo scenario macroeconomico, i principali driver della crescita e dell’internazionalizzazione delle imprese, insieme al ruolo crescente dell’intelligenza potenziata e alle nuove frontiere del digitale.
La tappa bolognese ha visto una forte partecipazione con circa 70 rappresentanti di aziende dell’Italia centrale, che si aggiungono agli oltre 400 delle tappe di Vicenza, Firenze, Lonato del Garda, Torino, Napoli e Milano, a conferma del crescente interesse per i temi al centro dell’iniziativa.
Michele Sorrentino, Responsabile IMI CIB Italian Network di Intesa Sanpaolo, dichiara: “Il Centro-Nord si conferma motore strategico del Paese, grazie a un tessuto imprenditoriale dinamico, altamente diversificato e fortemente orientato ai mercati esteri. È un’area che coniuga una lunga tradizione manifatturiera con una forte spinta verso l’innovazione, la sostenibilità e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo. In un contesto economico complesso e in continua trasformazione, le imprese di questa area mostrano una straordinaria capacità di adattamento, investendo in ricerca, capitale umano e internazionalizzazione. L’Emilia-Romagna, in particolare, è un laboratorio di eccellenze industriali, capace di reagire rapidamente alle sfide globali e di trasformarle in opportunità di crescita. Con Obiettivo Italia intendiamo rafforzare questo percorso, accompagnando le aziende con soluzioni finanziarie e consulenziali su misura, valorizzando le realtà del territorio e contribuendo al loro sviluppo sui mercati globali”.
Una presenza radicata per accompagnare le imprese del Centro-Nord
L'Italian Network della Divisione IMI Corporate & Investment Banking presidia la Regione Centro-Nord attraverso tre Corporate Center situati ad Ancona, Firenze e Bologna-Parma, garantendo un supporto capillare alle realtà economiche locali. L’area di riferimento comprende sei regioni italiane, caratterizzate da un tessuto produttivo diversificato e dinamico.
Grazie a un team di 42 professionisti, la Divisione IMI CIB - che si rivolge a gruppi aziendali con fatturato superiore ai 350 milioni di euro - segue nell’area Centro-Nord circa 1.600 clienti riconducibili a oltre 330 gruppi commerciali, offrendo soluzioni finanziarie su misura e un servizio di advisory orientato alla crescita e all’innovazione. Nel 2024, gli impieghi medi per cassa della Divisione IMI CIB nell’area hanno raggiunto un valore di 6 miliardi di euro, rappresentando il 7% del totale dell'Italian Network.
Obiettivo Italia 2025 si concluderà a Roma, confermando il ruolo della Divisione IMI CIB al fianco dei clienti, con ascolto, consulenza e soluzioni su misura per una crescita sostenibile e competitiva.
Lo scenario macroeconomico in tempi di incertezza. Le priorità per il tessuto economico italiano ed emiliano-romagnolo
L’economia italiana mostra segnali di resilienza alle numerose tensioni e crisi geopolitiche in atto, potendo contare sulla forza del proprio sistema manifatturiero, l’ampia capacità di risparmio delle famiglie e la solidità del sistema bancario. Nell’anno in corso, l’evoluzione dell’economia italiana ed emiliano-romagnola potrà beneficiare del recupero del potere d’acquisto delle famiglie che si dovrebbe tradurre in maggiori consumi. Inoltre, tassi di interesse più contenuti consentiranno agli investimenti di tornare a crescere, soprattutto tra le imprese più innovative e guidate da giovani. Una spinta agli investimenti potrà venire poi dall’incremento di spesa dei fondi del PNRR che subirà un’accelerazione nel biennio in corso.
A livello settoriale, dalla survey condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo sul personale che intrattiene relazioni con la clientela imprese emerge un quadro eterogeneo: la crescita sarà guidata da servizi avanzati, utilities, filiera del turismo, sanità e assistenza, trasporti e logistica, settori dove l’Emilia-Romagna spicca per competitività e dinamicità. Inoltre, nella filiera delle costruzioni emergono indicazioni positive sull’evoluzione del genio civile e del residenziale. La situazione è più complessa nel manifatturiero a causa della trasformazione in corso nel settore automotive e della discontinuità della politica commerciale statunitense. Dopo l’accordo raggiunto tra Stati Uniti ed Europa, a partire dal primo agosto i dazi imposti alle merci europee sono stati portati al 15%, dal 2,5% di inizio anno.
Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dalla elevata qualità dei prodotti italiani e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano. L’Emilia-Romagna è ben posizionata vista la sua elevata capacità innovativa: la regione si colloca, infatti, al primo posto in Italia per propensione a brevettare, con valori più che doppi rispetto alla media italiana. Grazie a un’indagine interna condotta presso le strutture della banca che si occupano di supporto all’internazionalizzazione è stato poi possibile individuare le risposte delle imprese ai dazi americani. Emerge una forte reattività delle imprese italiane ed emiliano-romagnole che stanno cercando nuovi clienti in altri mercati. Al contempo, evidenzia l’interesse da parte degli operatori italiani ad aprire nuove filiali commerciali e produttive proprio negli Stati Uniti.
L’economia dell’Emilia-Romagna già nel recente passato ha mostrato di saper cogliere le opportunità offerte da nuovi mercati. Tra il 2019 e il 2024 tra i venti mercati per crescita in valore delle esportazioni vi sono Polonia (+849 milioni di euro), Turchia (+840 milioni), Emirati Arabi Uniti (+482 milioni), Messico (+355 milioni), Corea (+304 milioni), Arabia Saudita (+293 milioni), India (+271 milioni), Brasile (+249 milioni). Nel primo semestre del 2025 a questi si sono aggiunti Marocco, Romania, Algeria, Nigeria e Libia.
In prospettiva sarà sempre più importante la gestione dei rischi che caratterizzano l’attuale contesto competitivo, sempre più complesso e incerto. Oltre ai rischi di mercato, andranno affrontati quelli energetici, di approvvigionamento, informatici, ambientali e climatici, reputazionali. Andranno poi potenziati gli investimenti in efficientamento dei processi, innovazione e autoproduzione di energia. Le imprese che innovano e investono in R&S ottengono significativi vantaggi in termini di produttività del lavoro: nel manifatturiero, ad esempio, il valore aggiunto per addetto di queste imprese supera di 40mila euro circa quello delle imprese senza attività di innovazione. I benefici sono riscontrabili in tutti i settori e per tutte le dimensioni aziendali. Esiste una correlazione positiva anche tra l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili o l’installazione di macchinari ad alta efficienza energetica e la produttività. La competitività delle imprese sarà sempre più legata alla diffusione nel tessuto produttivo dell’intelligenza artificiale, che offrirà vantaggi significativi soprattutto per le realtà che sapranno integrare efficacemente queste tecnologie in tutti gli ambiti operativi.
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Media Relations
Intesa Sanpaolo
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Data ultimo aggiornamento 16 ottobre 2025 alle ore 10:55