Paul Gauguin in mostra alle Gallerie d'Italia di Vicenza
L’esposizione del capolavoro ”Tahitiani in una stanza” di Paul Gauguin chiude i festeggiamenti per il ventennale delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, sede Museale di Intesa Sanpaolo
Il ciclo di esposizioni per festeggiare i vent’anni dall’apertura delle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, si chiude con l’undicesima edizione della rassegna L’Ospite Illustre, che mette in mostra - presso le Gallerie d’Italia a Vicenza, Milano e Napoli e al 36° piano del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino - un’opera di assoluto rilievo in prestito temporaneo da prestigiosi musei italiani e stranieri.
"Il compleanno delle Gallerie d’Italia di Vicenza si arricchisce di un ospite eccezionale, che testimonia l’amicizia e il legame tra Palazzo Leoni Montanari e i principali musei del mondo"
L’Ospite Illustre in mostra fino 8 marzo 2020 è davvero tale: Paul Gauguin col suo Non fanno nulla. Tahitiani in una stanza (Eiaha ohipa), proveniente dal Museo Statale di Belle Arti Puškin di Mosca. Un capolavoro realizzato nel 1896 da Gauguin che, rientrato da poco a Tahiti dalla Francia, si trovò in stato di indigenza economica e affetto da gravi problemi di salute, con conseguente disagio psichico.
Il titolo usuale dell’opera, Tahitiani in una stanza, non restituisce il senso dell’iscrizione Eiaha ohipa in lingua maori, che compare nel dipinto e allude all’indolenza o libertà dal lavoro delle due figure ritratte. La coppia incarna la condizione utopica di un armonico stato di natura, di una libertà di essere e agire secondo le proprie inclinazioni. Sullo sfondo si staglia la figura di un osservatore, sostanzialmente estraneo alla scena: è presumibile che si tratti dell’artista stesso preceduto sulla soglia della stanza dal suo cane, comparsa ricorrente in altri dipinti di quegli anni.
Nel 1891 Gauguin si recò per la prima volta in Polinesia, attratto dall’alterità di scenari esotici e, al contempo, molto interessato a rigenerare i linguaggi pittorici tradizionali grazie al contatto con una cultura ritenuta ‘primitiva’, vergine e autentica. Il rigetto pressoché unanime incontrato a Parigi dalle opere eseguite nel primo soggiorno (1891-1893), lo indusse a distaccarsi radicalmente dalla madrepatria. In questo contesto Tahiti acquisì definitivamente una dimensione immaginaria: l’altrove, paradiso immune dalle costrizioni della civiltà occidentale e dalle sue logiche di falso progresso, dominio e sfruttamento.
Michele Coppola - Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo - ha evidenziato come “il compleanno delle Gallerie d’Italia di Vicenza si arricchisce di un ospite eccezionale, che testimonia l’amicizia e il legame tra Palazzo Leoni Montanari e i principali musei del mondo. I risultati ottenuti nel 2019 sono il migliore stimolo per continuare il lavoro di valorizzazione delle nostre collezioni e di promozione dell’arte e della cultura, proprio nel palazzo che vent’anni fa è diventato la prima sede museale di Intesa Sanpaolo”.
L’esposizione dell’opera è accompagnata da un ricco programma di attività collaterali, proponendo itinerari didattici gratuiti per le scuole, passeggiate d’arte multisensoriali, atelier per bambini, laboratori di floral design e numerose iniziative volte a immergere il visitatore in un viaggio fra colori, profumi e sapori della Polinesia.
Data ultimo aggiornamento 15 marzo 2024 alle ore 13:59:24