Intesa Sanpaolo presenta il Neo Espressionismo tedesco con “Berlin 1989”
Le Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, presentano al pubblico, fino al 19 gennaio 2020, la mostra Berlin 1989. La pittura in Germania prima e dopo il Muro, a cura di Luca Beatrice. Dopo Le mille luci di New York nel 2017 e London Shadow nel 2018, Berlin 1989 chiude il trittico di mostre dedicate alle capitali che, alla fine del secolo scorso, hanno cambiato la storia dell’arte e, nel caso di Berlino, innescato una rivoluzione anche sociale.
La mostra si tiene a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989), costruito nel 1961 e simbolo di un’Europa divisa. Con un percorso di 21 opere realizzate tra 1972 e 2003, l’esposizione presenta capolavori dei più importanti pittori tedeschi del dopoguerra tra cui Georg Baselitz, Gerhard Richter e Anselm Kiefer. I visitatori si ritrovano immersi nella Berlino di fine Novecento, dove prende vita una pittura che interpreta lo spirito del tempo e usa un linguaggio libero, irruento e dai toni dissonanti, spingendo all’estremo la creatività e il desiderio di rinnovamento.
Il genio ribelle dei pittori tedeschi a Berlino prima e dopo il Muro a trent’anni dalla demolizione
Berlino, prima e dopo il Muro, fu città creativa, vitale, energetica, orientata al cambiamento pur mantenendo il fascino della vecchia Europa, ancora legata al clima della Guerra Fredda. Capitale dove musicisti (David Bowie vi scrisse Heroes, i Pink Floyd le dedicarono l’album The Wall) e scrittori trovavano ispirazione, mentre si imponeva una nuova generazione di cineasti -Wenders e Fassbinder i più celebri.
Nel 1982, al Martin-Gropius-Bau di Berlino si inaugurò Zeitgeist, storica mostra curata da Christos Joachimides e Norman Rosenthal. Al centro l’emergere del Neo Espressionismo tedesco che in quegli anni si impose in tutto il mondo con i suoi esponenti, i “nuovi selvaggi”, a esprimere nelle loro opere una certa brutalità, con una pittura giocata su gesti enfatici e forte impianto narrativo.
Andando a ritroso si fa largo il gruppo di pittori berlinesi che nel 1977 avevano aperto in Kreuzberg la Galerie am Mortizplatz, spazio autogestito: pittura ribelle, la loro, che si ispira all’attualità, alla musica rock e alla cultura punk come ai temi politici e artistici, mescolando alto e basso in piena temperie postmoderna. Come sfondo una città minacciosa e affascinante, claustrofobica e trasgressiva, cupa e straordinariamente vitalista. Pittura giovane e di culto che, in breve, dagli spazi off conquisterà̀ mercato, gallerie e musei.
Nei primi anni ‘80 alcuni sono molto famosi: Richter, Baselitz e Kiefer stanno già conquistando un posto importante nella storia dell’arte. È poi il turno della generazione più giovane, rappresentata da Rainer Fetting, Helmut Middendorf, Bernd Zimmer, Karl Horst Hödicke, Markus Lüpertz, A.R. Penck, Martin Disler, Siegfried Anzinger, Albert Oehlen. Tutti nello stesso luogo eppure capaci di evidenziare con le loro opere le differenze, profonde, culturali e stilistiche.
Data ultimo aggiornamento 15 marzo 2024 alle ore 13:59:25