Record dei Distretti industriali: +17,7% nei primi 6 mesi del 2022
Nel secondo trimestre del 2022 l’export dei distretti industriali ha registrato un aumento tendenziale del 16,3% (+17,7% nei primi sei mesi dell’anno). È stato così raggiunto un nuovo record storico, oltre la soglia di €76 miliardi, il 18,6% in più rispetto al primo semestre del 2019 (€64,1 miliardi). E ancora una volta è stata battuta la concorrenza tedesca.
I risultati riflettono solo in parte il rialzo dei prezzi alla produzione che è stato inferiore rispetto all’andamento dell’export distrettuale.
Tutte le filiere distrettuali sono oltre i livelli pre-pandemici: in particolare spicca in positivo la Metallurgia (+77,6% rispetto ai primi sei mesi del 2019). Risultati eccellenti anche per gli Elettrodomestici (+39,7%), gli Altri intermedi (35,1%), gli Alimentari e Bevande (+32,1%). Molto positiva anche la performance della filiera delle Costruzioni e del Sistema casa, con i distretti dei Prodotti e materiali da costruzione e del Mobile in progresso rispettivamente del 29% e del 28,4% rispetto al primo semestre del 2019. Ha chiuso in aumento a doppia cifra anche l’export dei Prodotti in metallo (+19,2%). Sono poi in territorio positivo anche l’Automotive (+7,3%) e la Meccanica (+8,2%).
Il primo semestre 2022 ha segnato anche il pieno recupero dei beni di consumo del Sistema moda che hanno mostrato un aumento dell’export del +9,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A livello territoriale risultano positive le performance di tutte le macro-aree.
I mercati in cui l’export dei distretti ha registrato la crescita maggiore in valore sono stati nell’ordine gli Stati Uniti (+1,8 miliardi rispetto al periodo gennaio-giugno 2021), la Francia (+1,5 miliardi), la Germania (+1,4 miliardi), la Spagna (+612 milioni) e il Regno Unito (+593 milioni).
Nei prossimi mesi è atteso un rallentamento dell’export per le condizioni finanziarie più restrittive e la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Il manifatturiero italiano potrebbe mostrarsi più resiliente rispetto ai competitor europei.
Nel breve termine un sostegno potrà venire dal tasso di cambio, soprattutto alla luce del forte apprezzamento del dollaro che favorirà in modo particolare produttori e distretti più attivi nel mercato nordamericano.
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Data ultimo aggiornamento 15 marzo 2024 alle ore 14:03:19