Lectio Magistralis di Gregorio de Felice al Festival dei Sensi
Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, è intervenuto a Martina Franca al Festival dei Sensi con una Lectio Magistralis intitolata “Lo spazio dell’Italia nel contesto geopolitico europeo”, in cui ha spiegato che il ruolo del nostro Paese nel panorama internazionale è strettamente legato alla capacità di innovare, riformare e collaborare con i partner europei.
Per affermare il ruolo dell’Italia come protagonista del contesto europeo e globale il rilancio del Mezzogiorno deve essere un elemento centrale della strategia nazionale ed europea, per colmare il divario tra Nord e Sud che ha rappresentato una delle sfide strutturali più rilevanti per l’Italia, afferma De Felice.
L’Italia deve valorizzare il ruolo strategico del Mezzogiorno che ha un potenziale enorme lasciato in gran parte inespresso. Politiche di sviluppo regionale e PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) offrono un’opportunità storica per investire in infrastrutture, innovazione, formazione e sostenibilità che sono elementi essenziali per innescare un ciclo virtuoso di crescita.
Digitalizzazione e transizione ecologica rappresentano una chance unica per rilanciare l’economia del Sud poiché creano nuove opportunità di lavoro e migliorano la qualità della vita, prosegue il Chief Economist.
Per intraprendere un percorso di rilancio che garantisca non solo la tenuta del sistema, ma anche una nuova visione dello sviluppo sempre più orientato al potenziamento delle specificità produttive ed economiche territoriali è necessario puntare su capacità progettuale ed efficacia della spesa.
Settori come il turismo, l’energia, i trasporti e l’economia sociale assumono una particolare rilevanza per il rilancio e la resilienza del Sud uniti a fattori trasversali come ricerca, innovazione e sostenibilità che ne possono ulteriormente stimolare la crescita.
Il mondo imprenditoriale gioca un ruolo di primaria importanza secondo De Felice e la survey annuale di SRM sul tessuto manifatturiero meridionale conferma l’interesse delle imprese ad investire..
Alcuni dati sull’Italia e sul Mezzogiorno in graduale convergenza economica
Durante la Lectio Magistralis “Lo spazio dell’Italia nel contesto geopolitico europeo”, Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo ha sottolineato che le più recenti evidenze statistiche sull’Italia sono incoraggianti.
Nel 2023 il PIL del Mezzogiorno è aumentato più della media nazionale (1,3% contro 0,9%) anche grazie al contributo degli investimenti pubblici.
Le previsioni del PIL italiano per il 2024 parlano di una ulteriore crescita, nell’ordine dell’1%, con il Sud in linea con il dato nazionale.
Continua lento ma costante il processo di graduale convergenza del Mezzogiorno verso il Nord, segnalato già dal 2021 da diversi indicatori socioeconomici come PIL, occupazione, tessuto imprenditoriale, innovazione, etc.
L’Italia ha affrontato una serie di crisi negli ultimi anni che hanno messo a dura prova la sua economia ma il nostro Paese ha mostrato una resilienza sorprendente e negli ultimi mesi i tassi di crescita economica sono stati superiori a quelli di Francia e Germania.
La ripresa degli investimenti in digitalizzazione ha incrementato la produttività del manifatturiero e aumentato la nostra competitività sui mercati esteri, permettendoci di mantenere le nostre quote di mercato a differenza di Francia e Germania.
Sono in atto cambiamenti strutturali che possono consolidarsi nel tempo e questo risultato ne è il segnale.
L’Europa e il contesto internazionale
Nella Lectio Magistralis “Lo spazio dell’Italia nel contesto geopolitico europeo”, Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, ha parlato anche dell’attuale contesto geopolitico che è in rapida evoluzione e che pone l’Europa davanti a sfide che richiedono risposte chiare e decise.
L’Europa è impegnata nelle sfide globali del cambiamento climatico e della transizione verso un'economia sostenibile per i quali occorrono interventi centralizzati, con costi e benefici condivisi in cui prevale il concetto di Bene Pubblico Europeo.
L'impatto delle nuove tecnologie e dell'intelligenza artificiale sull’economia e sul mercato del lavoro sta ridefinendo gli equilibri geopolitici e, a tal proposito, l’Europa deve decidere se diventare leader in questo campo o rischiare di rimanere indietro rispetto ad altre potenze globali.
Secondo stime della Commissione Europea, il fabbisogno di investimenti pubblici e privati è di oltre €800 miliardi all’anno fino al 2030 per le sole transizioni climatica e digitale e per aumentare la spesa militare al 2% del PIL (come concordato in sede NATO).
Altre questioni rilevanti influenzeranno la crescita economica e la spesa pubblica europea nei prossimi decenni, ad esempio l'invecchiamento della popolazione che peserà sia sul PIL potenziale che sulla spesa pubblica relativa alla previdenza, alla sanità e all’assistenza di lungo termine in tutti i Paesi UE, probabilmente anche in misura maggiore rispetto alle proiezioni di base contenute nell’Ageing Report 2024 della Commissione Europea.
Data ultimo aggiornamento 23 agosto 2024 alle ore 14:55:56