Nuove sinergie tra pubblico e privato per una sanità più sostenibile
Gli scenari aperti dal progressivo cambiamento demografico in corso nel nostro Paese impongono un profondo ripensamento dell’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). In questa prospettiva, la modernizzazione del SSN passa attraverso una più efficace collaborazione tra soggetti pubblici, privati e del Terzo Settore, per garantire un’offerta di assistenza che risponda ai reali bisogni dei cittadini e sia caratterizzata da standard omogenei nelle diverse aree del Paese. Recenti interventi di riforma – come quelli previsti all’interno della Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – possono senz’altro offrire nuove opportunità di valorizzazione dei contributi dei diversi soggetti, a partire dai processi di digitalizzazione e di rinnovamento della rete di assistenza territoriale.
Perché è importante? La sostenibilità, sociale e finanziaria, della sanità italiana può essere raggiunta anche attraverso l’integrazione e la valorizzazione dei contributi dei soggetti pubblici, privati e del Terzo Settore che possono contribuire all’efficienza e alla qualità del sistema.
In questo articolo potrai scoprire anche alcuni risultati della ricerca “Il sistema della salute in Italia”, realizzata da Censis e italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha l’obiettivo di approfondire le dinamiche evolutive del settore e suggerire possibili interventi di policy in linea con i mutamenti che stanno interessando la società italiana.
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Il rapporto pubblico-privato nella Missione Salute del PNRR
Nel dibattito pubblico è ormai diffusa la consapevolezza che la sanità rappresenti sempre più un fattore di inclusione e di equità generazionale e territoriale. La pandemia ha rappresentato certamente una wake-up call per l’affermarsi di tale consapevolezza e per la presa d’atto che il SSN necessiti di un intervento di manutenzione straordinaria per superare le difficoltà attuali. Al momento, infatti, il quadro è piuttosto complesso, anche se non mancano prospettive di miglioramento. Come emerso nel Rapporto “Health at a Glance: Europe 2024” recentemente presentato dall’OCSE, l’Italia registra ancora una spesa sanitaria sotto la media europea, ha una percentuale record del 27% di medici oltre i 65 anni e un basso numero di infermieri in rapporto alla popolazione (6,5 su 1000 abitanti). Proprio in risposta a criticità come quelle descritte, che caratterizzano il SSN negli ultimi anni, nel PNRR sono state previste misure volte in particolare a ridisegnare la rete di assistenza sanitaria territoriale e innovare e digitalizzare il sistema. Tra gli interventi più significativi, la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale sembra in particolare poter segnare un potenziale cambiamento di approccio nel rapporto tra pubblico e privato nella sanità italiana. Con l’obiettivo di realizzare un nuovo modello di assistenza sanitaria più vicino ai cittadini, con un focus su tecnologie digitali e telemedicina, la riforma prevede infatti alcune novità rilevanti per il SSN:
- Casa della Comunità, Ospedale di Comunità. Vengono costituite nuove strutture sanitarie intermedie, che sono il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria. Si collocano tra l'ospedale e la casa del paziente, con l’obiettivo di ridurre i ricoveri ospedalieri impropri e di migliorare il recupero post-ospedaliero.
- Assistenza Territoriale e Telemedicina. Un punto chiave della riforma è l’introduzione delle tecnologie digitali, in particolare la telemedicina, che include televisite, teleconsulto, telemonitoraggio e teleriabilitazione. Questo approccio mira a razionalizzare l’assistenza, rendendola più vicina al paziente, con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza e l’economicità.
- Reti di prossimità e innovazione. La riforma promuove la creazione di un ecosistema di startup e innovatori digitali (makers e artigiani digitali) che sviluppano tecnologie per migliorare le cure e l’assistenza sanitaria. La co-produzione di innovazioni in sanità è vista come un elemento chiave per il successo delle nuove tecnologie.
Nuove forme di collaborazione tra soggetti pubblici, privati e Terzo Settore
L’introduzione delle strutture intermedie (come gli ospedali di comunità) e la forte spinta verso la digitalizzazione (telemedicina e assistenza digitale) sono elementi centrali delle riforme avviate con il PNRR e potrebbero contribuire a rendere il SSN più accessibile e sostenibile. Il coinvolgimento attivo di imprese private nella rete assistenziale è inoltre fondamentale per garantire che i processi di innovazione rispondano a reali necessità e migliorino l’efficacia del sistema. La ricerca “Il sistema della salute in Italia” mette infatti in luce come al momento i soggetti privati operino in ambito sanitario attraverso diverse modalità:
- come fornitori di materiali, farmaci, dispositivi medici e tecnologie, di servizi “non sanitari” a supporto della erogazione di prestazioni delle strutture pubbliche (es. mense, attività di manutenzione ecc.) nonché come fornitori di personale sanitario “a gettone”;
- come erogatori di attività inserite nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per conto del SSN in regime di accreditamento e in base a un accordo contrattuale o di attività con oneri a carico del cittadino, di una assicurazione, di un fondo integrativo;
- come erogatori di attività sanitarie extra-LEA, per le quali il privato deve essere comunque autorizzato, con oneri a carico del cittadino o di una assicurazione o di un fondo sanitario.
Al di là dell’attuale stato dell’arte, la ricerca rileva come sia in corso un cambiamento culturale che porta, ad esempio, gli italiani a ricorrere in modo crescente ad assicurazioni sanitarie volontarie per servizi specialistici o di Long Term Care. In particolare, gli accantonamenti delle assicurazioni volontarie, dei servizi sanitari pagati dalle imprese e dalle istituzioni senza scopo di lucro vengono sempre più utilizzati per ricevere quelle prestazioni – siano esami diagnostici o visite specialistiche – che gli ospedali offrono con tempi di attesa spesso molto lunghi.
Per dare un’adeguata risposta a queste tendenze in atto è quindi di fondamentale importanza che si affermino ulteriori e nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, valorizzandone i rispettivi apporti in termini di competenze, tecnologie, risorse. In tale contesto un ruolo da protagonista dovrebbe essere inoltre svolto dal Terzo Settore che, nella filiera della salute, rappresenta un attore in grado di supplire ai limiti organizzativi dei soggetti pubblici e ai vincoli economici di quelli privati e andare incontro ai bisogni reali dei cittadini. La sanità di prossimità dovrebbe infine svilupparsi all’interno di una cornice di rinnovata collaborazione tra le istituzioni nazionali e le Regioni, trovando un equilibrio tra esigenze di coordinamento nazionali e sviluppo dei servizi sanitari regionali, con il fine ultimo di migliorare i servizi al cittadino.
Alcune tra le dodici raccomandazioni di policy contenute nella ricerca “Il sistema della salute in Italia” vanno proprio nella direzione di un efficientamento dell’organizzazione del SSN, di una più efficace collaborazione tra i diversi livelli istituzionali pubblici e di un virtuoso coinvolgimento di privati e Terzo Settore nella rete di assistenza ai cittadini, in particolare:
- Raccomandazione n. 1 – Avviare un’azione di manutenzione straordinaria del Servizio sanitario nazionale. Più che di grandi riforme epocali, il Servizio sanitario nazionale ha bisogno di sostanziali innovazioni per aggiustare i numerosi meccanismi di dettaglio che, nel tempo, si sono bloccati e hanno perso di efficienza.
- Raccomandazione n. 4 – Definire e valorizzare il ruolo del privato all’interno di una chiara cornice di riferimento, in cui le parti operino in regime di integrazione e non di concorrenza, assicurando un approccio ad alta integrazione tra livelli organizzativi, discipline, professioni e componenti sociali.
- Raccomandazione n. 7 – Attuare una leale collaborazione fra Stato e Regioni al fine di rafforzare la sanità digitale, dentro la cornice costituzionale che inquadra la sanità tra le materie concorrenti.
- Raccomandazione n. 9 – Affrontare i fenomeni di invecchiamento e di progressiva non autosufficienza grazie a una forte integrazione fra sanità e assistenza e, di conseguenza, fra soggetti erogatori di servizi sanitari e di servizi di assistenza fino a valutare nel dettaglio il vero “potenziale” d’offerta.
- Raccomandazione n. 12 – Definire la collaborazione fra pubblico, privato e Terzo Settore in maniera chiara e trasparente, valorizzando i contributi che ognuna delle tre categorie di soggetti può procurare all’esterno, sia ai cittadini, ma anche agli altri protagonisti di quello che per complessità ha assunto la dimensione di un ecosistema.
Data ultimo aggiornamento 27 novembre 2024 alle ore 16:11:10