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Ricessione dei crediti fiscali legati al Superbonus: gli accordi con le imprese

L’immagine che accompagna la news sulla ricessione dei crediti fiscali legati al Superbonus alle imprese, ritrae un operaio al lavoro su un tetto per l'installazione di pannelli fotovoltaici. Il tetto è spiovente e l'operaio, che indossa tuta e caschetto, sta lavorando sul relativo piano inclinato

Intesa Sanpaolo, dall’inizio dell’operatività in ambito Superbonus, Ecobonus e Sismabonus, ha acquistato oltre €18 miliardi di crediti fiscali, coprendo quasi il 50% del mercato degli acquisti degli intermediari finanziari.

Intesa Sanpaolo ha quindi stipulato diversi accordi di ricessione dei crediti fiscali legati al Superbonus e ai Bonus Edilizi con imprese presenti su tutto il territorio nazionale: obiettivo ampliare la propria capacità fiscale, per riavviare il mercato delle cessioni.

Ricessione: perché è importante?

La ricessione dei crediti fiscali alle imprese da parte delle banche, resa possibile dal Decreto Aiuti, ne incrementa la capacità fiscale, consentendo:

  • alla banca di acquistare nuovi crediti, a beneficio delle imprese del settore costruzioni e dei clienti ancora in attesa di poter cedere il proprio credito
  • alle imprese di trarne un vantaggio fiscale significativo

Alcune delle principali operazioni di ricessione crediti realizzate da Intesa Sanpaolo con le imprese, che costituiscono una controparte essenziale e decisiva per dare impulso a questo mercato:

  • €1,3 miliardi con Ludoil Energy, tra le principali aziende private del settore energetico, attiva nella logistica infrastrutturale e nelle rinnovabili, e che investe in progetti innovativi di economia circolare
  • €500 milioni con Gruppo Unoenergy, uno dei principali operatori privati sul territorio nazionale per la fornitura di gas naturale, energia elettrica e servizi di efficientamento energetico, con cui è stato siglato il primo accordo in Liguria
  • €200 milioni con Autotorino, leader italiano del mercato automotive capillarmente presente in tutto il Nord Italia, con cui è stato siglato il primo accordo
  • €175 milioni con Sideralba, azienda attiva nel settore siderurgico in provincia di Napoli, con cui è stato siglato il primo accordo nel Mezzogiorno
  • €120 milioni con Bluenergy, società di multiservizi energetici con sede a Udine
  • €60 milioni con Università Luiss - Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli, promossa da Confindustria e specializzata nell’ambito delle scienze sociali
  • €51,5 milioni con Gruppo Tosto, basato in Abruzzo e leader nella produzione di componenti critici per l’industria di processo, in particolare Chimica, Petrolchimica, Oil & Gas ed Energia
  • €50 milioni con Finstral, leader in Europa nella produzione di finestre, con cui è stato siglato il primo accordo in Trentino Alto Adige
  • €40 milioni con Salcef Group, eccellenza italiana dell’industria ferroviaria
  • €33 milioni con NWG Energia, Società Benefit trader di energie rinnovabili
  • €29 milioni con Piva Group, tra le principali aziende italiane produttrici di serramenti in PVC
  • €27 milioni con Quellogiusto, primaria azienda Retail di calzature abbigliamento e pelletteria con sede a Padova

Intesa Sanpaolo è stata la prima banca a dare piena attuazione al Decreto Aiuti: in pochi mesi dall'entrata in vigore del decreto ha sottoscritto contratti di ricessione per un controvalore di €7,7 miliardi, liberando capacità fiscale immediatamente messa a disposizione

Intesa Sanpaolo auspica il coinvolgimento di nuove imprese che possano contribuire all’iniziativa, a sostegno del Sistema Italia.

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