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INTESA SANPAOLO SI RAFFORZA NEL GOLFO PERSICO: OPERATIVE LE FILIALI CORPORATE E INVESTMENT BANKING (CIB) DI ABU DHABI E DOHA

• Mauro Micillo, responsabile Divisione CIB e Ceo Banca Imi: “Nel Golfo per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane e consolidare il legame con clienti locali e internazionali”

• La rete estera della Divisione CIB articolata su 4 Filiali HUB, 14 Filiali operative, 10 uffici di rappresentanza e 3 banche corporate in 29 Paesi nel mondo

Abu Dhabi-Doha, 4/6 aprile 2017 – Intesa Sanpaolo prosegue nella strategia di rafforzamento del proprio network internazionale e aumenta la sua presenza nel Golfo Persico con due nuovi sedi operative: Abu Dhabi e Doha.

Alla presenza di una delegazione guidata da Mauro Micillo, responsabile della Divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Amministratore Delegato di Banca IMI, la Banca ha inaugurato le nuove filiali operative che rispondono alla filiale Hub di Dubai.

“Le aperture di Abu Dhabi e Doha costituiscono un passaggio molto importante nel nostro piano di sviluppo internazionale”, ha dichiarato Mauro Micillo. “Insieme all’HUB di Dubai, si rafforza ancora di più la presenza di Intesa Sanpaolo nell’area del Golfo, dove oggi siamo l’unica banca in grado di operare a 360° con le imprese, siano esse italiane o internazionali. Per il gruppo è strategico presidiare queste aree non soltanto per affiancare le nostre imprese nel loro percorso di internazionalizzazione ma anche per prendere parte allo sviluppo interno, considerati gli importanti progetti di potenziamento delle infrastrutture e la centralità di settori come l’Oil & Gas, e il Fashion & Luxury; aree di business che ci vedono eccellere in ambito internazionale in termini di competenze e professionalità”.

Grazie alle nuove sedi, Intesa Sanpaolo metterà a disposizione della propria clientela un’ampia gamma di servizi finanziari - anche in valuta locale (Riyal e Dirham) - di corporate banking, prodotti transazionali e di trade finance con l’obiettivo di fornire soluzioni su misura per le necessità a breve e medio termine. A livello locale, particolare attenzione verrà posta anche sui servizi di trade finance e structured export finance e sulle Industries: Oil & Gas, Fashion & Luxury e Infrastrutture e Trasporti; settori in cui il Gruppo può contare su team di specialisti dedicati e ad una profonda e diretta conoscenza delle “eccellenze” industriali. Abu Dhabi e Doha opereranno, inoltre, in stretta collaborazione con Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo, che ha come obiettivo quello di assistere i propri clienti – investitori istituzionali, financial networks, imprese e amministrazioni pubbliche – attraverso l’offerta nella regione di soluzioni avanzate di finanza strutturata, advisory e capital markets.

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L’ampliamento del network internazionale della Divisione CIB avviene in due aree fondamentali per l’economia del Golfo. Abu Dhabi, con una popolazione pari a un terzo degli Emirati contribuisce per 2/3 al Pil globale dell’area (nel 2015 +3,8%). Nonostante un rallentamento dell’economia nel biennio in corso, ci si attende che già a partire dal 2018 la crescita possa tornare al 3% grazie al parziale recupero del mercato petrolifero ma soprattutto all’espansione della parte non idrocarburi. Negli ultimi anni Abu Dhabi, oltre ad essersi confermato secondo Paese del Golfo per riserva mondiale di petrolio e terzo di gas naturale (estrae il 95% degli idrocarburi), ha intrapreso un ampio programma di diversificazione della propria economia con particolare focus su infrastrutture, energie rinnovabili e progetti culturali. Il progetto Abu Dhabi Vision 2030, ad esempio, prevede un importante sviluppo dei settori turismo, trasporto aereo, commercio, servizi finanziari e manifatturiero. Nell’Emirato hanno inoltre sede i maggiori fondi sovrani del mondo con asset gestiti per oltre 1.000 miliardi di dollari. L'interscambio tra Italia ed EAU nel 2016 è stato di 6,4 miliardi di Euro. Il saldo commerciale è stato positivo per l'Italia per 4,5 miliardi euro, grazie ad un volume di esportazioni pari a 5,4 miliardi di euro.

Il Qatar con Doha, invece, rappresenta il terzo Pil tra le economie del Golfo Persico (167 miliardi di dollari nel 2015) con una crescita attesa nel biennio in corso sopra al 3%, superiore alla media degli altri Paesi dell’area. Il reddito pro-capite (quasi 130.000 dollari alla parità dei poteri di acquisto nel 2015) è tra i più alti al mondo e nell’ultimo decennio è stato uno dei paesi a più elevato tasso di crescita economica. Anche se la dinamica del Pil ha rallentato in anni recenti per effetto del progressivo minor apporto della parte idrocarburi, il settore non-energy ha continuato a crescere sensibilmente ed è previsto attestarsi ancora sopra il 5% nel biennio 2017-2018. I piani d’investimento infrastrutturale messi in cantiere offrono interessanti opportunità per lo sviluppo delle relazioni di affari tra il Qatar e il nostro Paese. L’interscambio commerciale tra l’Italia e il Paese del Golfo ammontava nel 2016 a circa 2 miliardi di dollari, di cui oltre un miliardo costituito da esportazioni, soprattutto di macchinari e prodotti tipici del ‘Made in Italy’ (moda e alimentare).

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Il network internazionale di Intesa Sanpaolo

Abu Dhabi e Doha dipendono dalla filiale HUB di Dubai, responsabile dell’area Middle East, Africa and Turkey nell’ambito del network internazionale della Divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Con una rete di filiali, uffici di rappresentanza e banche specializzate nel corporate-banking, il Gruppo è presente in 29 Paesi a supporto dell’attività locale e cross-border della propria clientela corporate e imprese. Inoltre, attraverso le banche controllate che fanno capo alla Divisione Banche Estere che forniscono servizi di commercial banking, assicura una copertura strategica del territorio in altri 12 Paesi del Centro-Est Europa e nel Medio Oriente e Nord Africa, fornendo anche servizi di corporate banking.

 


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INTESA SANPAOLO
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