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COMUNICATO STAMPA

 

PARTE DAL MEZZOGIORNO “MOTORE ITALIA”

IL PROGRAMMA DI INTESA SANPAOLO PER IL RILANCIO DELLE PMI

PER LA CAMPANIA UN PLAFOND DI 2,5 MILIARDI DI EURO

 

  • Prima tappa del roadshow virtuale sui territori per accompagnare le imprese nella ripartenza

  • Il piano nazionale prevede 50 miliardi di nuova liquidità

  • Introdotta una prima misura per l’allungamento, secondo le norme attuali, delle linee di credito esistenti fino a 15 anni

  • Altri interventi sono incentrati su investimenti, crescita, recupero della competitività, transizione tecnologica e sostenibile

 

Napoli, 9 marzo 2021 – E’ partito dal Mezzogiorno il roadshow virtuale di Intesa Sanpaolo dedicato a “Motore Italia”, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese italiane di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo e crescita. Il piano prevede un plafond nazionale di 50 miliardi di euro e mette a disposizione circa 2,5 miliardi di nuovo credito per le imprese campane.

Anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure governative, la misura fondamentale del programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei finanziamenti in essere, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto nel corso del 2020.

Previsti inoltre ulteriori interventi per preparare le PMI al rilancio economico e al recupero di competitività attraverso investimenti per la transizione digitale e sostenibile, in linea con i futuri obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).

Alla presentazione odierna hanno preso parte Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo, e Vito Grassi, Vice Presidente di Confindustria.

Anna Roscio, Responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese, ha illustrato i 5 pilastri del nuovo piano di Intesa Sanpaolo e le misure predisposte per supportare la ripartenza delle PMI italiane, mentre Stefania Trenti, Responsabile Industry Research della Direzione Studi e Ricerche del Gruppo, ha rappresentato contesto e prospettive dell’economia italiana e campana.

Il programma “Motore Italia” di Intesa Sanpaolo si compone di cinque linee di intervento, calibrate sulle direttrici strategiche della crescita del Paese che, complessivamente, potranno innescare nuove erogazioni di credito per oltre 50 miliardi di euro, grazie anche al supporto delle risorse rese disponibili attraverso il Fondo Centrale di Garanzia e SACE:

  1. Liquidità ed estensione dei finanziamenti

Per accompagnare oggi le imprese nella strada della ripresa è essenziale individuare nuovi strumenti che favoriscano una prospettiva di medio-lungo periodo, in grado di rafforzare il posizionamento finanziario delle imprese, contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash flow, recuperare sostenibilità finanziaria e cogliere opportunità per nuovi investimenti. Obiettivo a cui Intesa Sanpaolo punta grazie a ‘Motore Italia’, mettendo a disposizione nuove soluzioni per l’allungamento dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, facendo leva sull’attuale quadro normativo che consente l’utilizzo delle garanzie del Fondo Centrale all’80% concesse ai sensi del regolamento sul “de minimis”.

Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo sta pianificando nuove modalità per sviluppare con ciascuna impresa soluzioni per estendere ulteriormente, anche oltre i 15 anni, la durata dei finanziamenti in corso.

  1. Investimenti per la transizione tecnologica

Il secondo pilastro del piano punta a supportare nuovi investimenti per favorire il rinnovamento tecnologico, la transizione digitale, l’innovazione e la ricerca industriale delle PMI. Le soluzioni e la consulenza di Intesa Sanpaolo accompagneranno le imprese nel cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021, facendo leva sulle misure fiscali previste per chi investe, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).

Per garantire una efficace e tempestiva realizzazione dei progetti delle PMI, la strategia di Intesa Sanpaolo include l’affiancamento di partner di rilievo, in grado di accompagnare il piano di investimento dalla sua ideazione alla valutazione ex post.

  1. Investimenti per la transizione sostenibile

Altra fondamentale area di intervento è il percorso di accompagnamento alla transizione sostenibile delle imprese, dedicando misure per finanziare investimenti in ottica ESG ed economia circolare. La trasformazione delle imprese in chiave di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) accresce infatti il valore della loro competitività, al tempo stesso l’adozione di modelli di business “circolari” sarà un fattore fondamentale per la crescita e il rilancio dell’economia italiana.

Su queste premesse sono già attivi i nuovi S-Loans, che si affiancano al plafond destinato da Intesa Sanpaolo ad investimenti in Circular Economy. Si tratta di una linea specifica di finanziamenti volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile, che in pochi mesi dalla loro introduzione hanno già messo a disposizione oltre 800 milioni di euro per progetti realizzati da piccole e medie imprese.

Un’ulteriore linea verso la transizione sostenibile riguarda gli interventi a favore dell’efficientamento e della riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Intesa Sanpaolo ha attivato, fin da agosto 2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al Superbonus previsto dal Decreto Rilancio. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni.

  1. Finanza strutturata e straordinaria

Il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate a operazioni di finanza straordinaria per PMI rappresenta una ulteriore area di intervento di ‘Motore Italia’. L’obiettivo è favorire la crescita dimensionale delle imprese attraverso operazioni di M&A, rafforzamento patrimoniale o soluzioni di finanza innovativa quali l’emissione di bond. La nuova proposta di Intesa Sanpaolo è in grado di assecondare le evoluzioni del contesto di mercato, essendosi dotata in IMI CIB di una struttura per la finanza straordinaria dedicata alle PMI, che riserva un servizio di assistenza dalla nascita del bisogno fino all’execution dell’operazione, analogamente a quanto viene usualmente fatto con le imprese di grandi dimensioni. L’offerta è ulteriormente rafforzata in quanto include strumenti finanziari innovativi e bond con garanzia pubblica e contribuisce a rafforzare il legame delle imprese con gli interlocutori istituzionali. Grazie alla collaborazione con Elite di Borsa Italiana, sono già state avviate esperienze come i basket bond e Elite Lounge per le PMI.

Si tratta di un supporto specialistico innovativo dedicato alle PMI rispetto a una operatività di norma riservata solo alle aziende di grandi dimensioni, che ha già sostenuto oltre 300 deal per un controvalore di oltre 4,5 miliardi di euro.

  1. Soluzioni non finanziarie e partnership qualificate

Il quinto pilastro del Piano mette a disposizione delle PMI strumenti per favorirne l’orientamento alla digitalizzazione e allo sviluppo anche attraverso servizi non finanziari. Per colmare il gap in ambito digitale, Intesa Sanpaolo ForValue e le sue società partner offrono alle imprese supporto nel posizionamento digitale per rafforzarne la presenza sul web e garantirne la competitività nel mercato attuale e potenziale.

Inoltre, grazie alla nuova realtà operante nel Gruppo, Intesa Sanpaolo RentForyou, le PMI potranno optare verso il noleggio operativo a lungo termine come soluzione alternativa all’acquisto dei beni strumentali.

 

 “Nel 2020, un anno che ha presentato diverse criticità determinate dalla pandemia, abbiamo concretamente sostenuto il tessuto produttivo regionale, e anche quest’anno garantiremo il nostro impegno con soluzioni concrete: allungando i tempi di rientro del debito e consentendo alle PMI di pianificare gli investimenti che siamo pronti a sostenere con nuovo credito”, spiega Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo. “Nello scorso anno le aziende e le famiglie campane hanno beneficiato di nostri finanziamenti a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 3,3 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso circa 46.000 moratorie per un debito residuo di 4,5 miliardi e favorito circa 50 accordi regionali di filiera. Ora è il momento di fare un passo in più per accelerare insieme il rilancio, con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale”.

 

Informazioni per la Stampa

Intesa Sanpaolo

Media Relations Banca dei Territori e Media locali

stampa@intesasanpaolo.com

https://group.intesasanpaolo.com/it/sala-stampa/news

 

 

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo è la principale Banca in Italia e una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, gestione del risparmio, asset management e assicurativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo conta circa 14,6 milioni di clienti in Italia, serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali, e 7,2 milioni di clienti all’estero, dove opera con banche controllate operanti nel commercial banking in 12 Paesi in Europa centro-orientale e in Medio Oriente e Nord Africa e una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate in 26 Paesi. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l'economia. In campo ambientale, ha creato un fondo di 6 miliardi di euro destinato all'economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per 1,5 miliardi di euro di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all'estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d'Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli, Vicenza e prossimamente Torino.

 

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STEFANIA TRENTI, Responsabile Industry Research della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

Lo scenario macroeconomico e le leve per un rilancio della crescita

 

Secondo lo studio presentato oggi da Stefania Trenti, Responsabile Industry Research della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, per il biennio 2021-22 è previsto un graduale ritorno alla normalità con una ripresa più stabile a partire dal terzo trimestre. Negli Stati Uniti le vaccinazioni procedono a velocità accelerata rispetto all’Europa e l’immunità di gregge potrebbe essere raggiunta in luglio. La crescita globale del PIL è vista al 5,3% nel 2021, dopo il -4,1% del 2020 con un ruolo trainante di Asia e Stati Uniti. I flussi commerciali internazionali sono previsti in netta ripresa al +12,4% dopo il -9,4% del 2020.

La ripresa dell’economia italiana sarà parziale rispetto alla caduta del PIL subita nel 2020 (+3,7% dopo -8,9%). Sarà importante però porre subito le basi per una crescita stabilmente più elevata e sostenibile, una volta terminati gli effetti legati agli investimenti del programma Next Generation. Per l’Italia è essenziale realizzare riforme che accrescano la produttività e il potenziale di crescita: occorre intervenire nel campo della P.A., della giustizia civile, del fisco e della concorrenza. Un altro fattore di supporto è rappresentato dall’eccesso di risparmio che si è creato nel 2020. Se infatti il tasso di risparmio delle famiglie tornasse quest’anno ai livelli del 2019, ne deriverebbe una crescita aggiuntiva sui consumi pari a 80 miliardi di euro.E’ salita la leva finanziaria delle imprese ma meno di quanto accadde con la crisi del 2011. In Campania, in termini di recupero del fatturato, sono ben posizionate le filiere del farmaco e dell’agro-alimentare. E’ atteso un buon recupero per il settore delle costruzioni e del sistema casa, grazie all’ecobonus. Le misure di policy hanno ridotto il fabbisogno di liquidità e fatto decollare i prestiti alle imprese: nel corso del 2020 il flusso netto di prestiti alle società non-finanziarie è stato pari a 63 miliardi, sostenuto dai prestiti con garanzia pubblica.

Un reale cambio di passo sarà però possibile solo aumentando il livello degli investimenti, soprattutto immateriali. In Campania, il livello degli investimenti fissi lordi nel 2019 è circa il 25% in meno rispetto al 2008, in Italia è inferiore del 16%, se avessimo mantenuto la stessa dinamica tedesca avremmo avuto a livello nazionale 128 miliardi di investimenti in più nell’ultimo decennio, che si traducono in circa 9,5 miliardi per la Campania. E’ necessario investire sul green e sul digitale. Anche su questo aspetto emerge un ritardo: secondo un survey condotta da Intesa Sanpaolo presso la rete di gestori imprese e aziende retail, nel 2020 in Campania l’incremento nell’adozione delle soluzioni digitali è stato più accentuato per lo smart working ma meno per quanto riguarda gli aspetti della logistica, dei processi produttivi, dell’e-commerce e del marketing digitale rispetto alla media nazionale, soprattutto per le imprese di minori dimensioni.

La transizione ambientale è una straordinaria opportunità per accelerare la crescita e renderla più sostenibile, interrompendo lo sfruttamento delle risorse naturali e ambientali. Essere sostenibili conviene: anche per le aziende manifatturiere campane vale la relazione secondo cui una maggior attenzione all’ambiente si traduce in risultati economico-reddituali migliori. La transizione green diverrà sempre più forte e desiderata dalle popolazioni in particolare da quelle più giovani. E’ in continua crescita la domanda di investimenti che tengano conto dei fattori ambientali, sociali e di governance: i fondi d’investimento sostenibili, a livello globale, hanno raggiunto asset totali per un controvalore pari a 1000 miliardi di dollari e sono cresciuti del 35% rispetto a fine dicembre 2019.

 

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