Intesa Sanpaolo motore della crescita sostenibile e inclusiva
Convegno sullo sviluppo sostenibile. Il bilancio degli interventi di Intesa Sanpaolo.
Intesa Sanpaolo è pronta a finanziare investimenti pari a 50 miliardi per il green deal, su un totale di 150 miliardi che possono essere attivati in Italia.
Intesa Sanpaolo si impegna per essere il motore dell’economia reale e sociale del Paese, per non lasciare indietro nessuno.
Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo
L’annuncio è di Carlo Messina, consigliere delegato del gruppo, al termine della giornata dedicata allo sviluppo sostenibile e inclusivo che ha raccolto al Centro Congressi Cariplo a Milano protagonisti del mondo finanziario, universitario, istituzionale che collaborano con il gruppo, a partire da Rob Kapito, presidente di BlackRock, rilevante azionista di Intesa Sanpaolo.
Il rischio climatico è, oggi, sinonimo di rischio di investimento. Non abbiamo altra scelta che agire. Aziende come Intesa Sanpaolo e BlackRock stanno rispondendo con cambiamenti concreti che possono anche portare influenzare i peer a fare lo stesso.
Rob Kapito, President and Director di BlackRock
Il secondo appuntamento, dopo quello dello scorso anno, in cui Intesa Sanpaolo fa il bilancio dei suoi interventi nel sociale è diventato un momento di grande rilievo per la vita dell’istituto.
Un percorso reso possibile “dai 90mila dipendenti che voglio ringraziare perché sono loro che costruiscono i risultati che ci consentono di realizzare questi progetti”. All’ampia gamma di interventi già atto (dal contrasto alle povertà all’inclusione, dalla scuola ai giovani, dall’economia circolare all’innovazione, dalla cultura alla finanza d’impatto) la banca aggiungerà quest’anno due nuove iniziative in favore delle madri lavoratrici e delle persone ultra cinquantenni che, a causa della perdita del lavoro, faticano a raggiungere la pensione.
Le imprese, ma soprattutto le banche, devono farsi carico dei problemi della società. Non c’è sviluppo degno di questo nome se la società non risolve i problemi più gravi e in questo momento il problema più grave è la diseguaglianza”. Per contribuire a raggiungere questo obiettivo, aggiunge il presidente, “Intesa Sanpaolo è impegnata con determinazione a favorire lo sviluppo sostenibile e inclusivo.
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo
La banca realizza questi interventi “è tra le più solide e profittevoli in Europa e questo ci dà la possibilità di mettere a disposizione strumenti innovativi ed efficaci che restituiscano fiducia nel futuro, anche a chi è in difficoltà”. Intesa Sanpaolo, infatti, continua a crescere: in Borsa capitalizza oltre 40 miliardi (“Ne valeva 20 quando sono arrivato” precisa Messina), è la terza banca in Europa: “Siamo considerati a livello internazionale la bandiera dell’Italia perchè siamo il simbolo di come si possono fare bene le cose e avere successo a livello internazionale”
Nel corso dei sei panel di discussione, guidati da Bruno Vespa, sono stati elencati i risultati della politica sociale del Gruppo (tra gli altri: 1,25 miliardi di finanziamenti del fondo per l’impatto, 8,7 milioni di pasti distribuiti, 3.240 studenti che hanno beneficiato del prestito Per Merito, 1.000 aziende coinvolte nel progetto di formazione Giovani e Lavoro) e discussi i problemi, le questioni più urgenti che emergono dal tessuto sociale.
Monsignor Vincenzo Paglia sottolinea come “l’egolatria, l’individualizzazione della società, il crollo del senso del noi” siano le fonti di una crescente povertà di relazioni.
Alessandro Rosina, docente di demografia alla Cattolica di Milano, spiega qual è il problema per il futuro del nostro Paese: “Abbiamo pochi giovani perché il tasso di natalità è basso; li sprechiamo perché spesso non studiano né lavorano; a volte li regaliamo agli altri Paesi”.
Il giudice costituzionale Giuliano Amato, già presidente del Consiglio, apprezza la linea dell’inclusione perché, sostiene, “oggi il mercato ha bisogno di una nuova legittimazione e la responsabilità sociale è lo strumento adatto”.
Certo l’Italia avrebbe bisogno di più innovazione per spingere la competitività e lo sviluppo, ma il ministro Paola Pisano, titolare dell’Innovazione tecnologica, ammette di essere “senza portafoglio”.
E c’è l’urgenza anche di una maggiore diffusione della cultura considerato che, ammette l’editrice Elisabetta Sgarbi, “la maggioranza degli italiani dichiara di leggere solo un libro all’anno”.
In conclusione il presidente emerito Giovanni Bazoli rileva come ci sia un filo solido che conduce la vita e la crescita di Intesa Sanpaolo.
E’ il modello della responsabilità sociale che abbiamo difeso in Italia e in Europa, con la solidità e la coerenza delle Fondazioni, nel processo di riforma condotto a suo tempo da Ciampi, Amato, Andreatta. La banca, oggi, svolge pienamente funzioni di sussidiarietà, come prevede la nostra Costituzione.
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo
E' questo il successo maggiore di Intesa Sanpaolo.
Data ultimo aggiornamento 16 gennaio 2020 alle ore 20:48:00