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Imprese Vincenti 2021: Impact

Non profit e Terzo settore: non solo impegno sociale ma motore dell’economia e uno dei pilastri della ripresa del Paese

Intesa Sanpaolo ha lanciato la terza edizione di “Imprese Vincenti”, il programma grazie al quale le PMI italiane vengono inserite in percorsi di valorizzazione, visibilità e supporto allo sviluppo, advisory su competenze strategiche, formazione e workshop.

Le imprese sono definite “vincenti” perché - nonostante la crisi dovuta alla Pandemia da COVID-19 - sono state capaci di crescere, mantenere posti di lavoro, attuare trasformazioni digitali, organizzative e di business e attivare soluzioni ad elevata sostenibilità sul piano economico-sociale e ambientale.

L’edizione 2021 del Digital Tour di Imprese Vincenti è composta da tappe tematiche che rappresentano i capisaldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR):

L' ottava tappa del Digital Tour di “Imprese Vincenti”  è dedicata all’Impact e al Terzo Settore. Clicca qui per vedere il video di apertura del digital tour di Imprese Vincenti 2021. 

Le Imprese Vincenti della tappa Impact

Nell’ottava e ultima tappa del digital tour dedicata a Impact vengono presentate 14 cooperative sociali vincenti: Abibook societa' cooperativa onlus (Brescia), Assel - assistenza e lavoro cooperativa sociale (Avellino), Cooperativa itaca società cooperativa sociale onlus (Pordenone), Cooperativa sociale di solidarietà promozione lavoro (Verona), Cooperativa sociale don Francesco Ricci (Varese), Cooperativa sociale fabula onlus (Milano), Il cerchio società cooperativa consortile sociale (Viterbo), L'ovile cooperativa di solidarietà sociale scrl (Reggio nell’Emilia), Odissea società cooperativa sociale (Lucca), Open group soc coop (Bologna), Organizzazione per la ricreazione sociale (Torino), Seriana 2000 società cooperativa sociale (Forlì-Cesena), Sisifo consorzio (Palermo), Solidarietà e servizi cooperativa sociale (Varese). 

L'analisi della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul non profit

Secondo le ultime rilevazioni, alla data del 31 dicembre 2019 le istituzioni non profit attive in Italia sono 362.634 e, complessivamente, impiegano 861.919 dipendenti. Il ricorso al personale dipendente è più frequente in alcuni settori d’attività.

Nel complesso l’85,6% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti, con le eccezioni dei settori dello sviluppo economico e coesione sociale e dell’istruzione e ricerca in cui tale quota scende rispettivamente al 30,2% e al 42,4%. Diversamente, nei settori delle attività culturali e artistiche, sportive e ricreative e di socializzazione, della filantropia e promozione del volontariato e dell’ambiente oltre il 90% delle istituzioni opera senza impiegare personale dipendente per lo svolgimento delle proprie attività. L’attività delle istituzioni non profit si basa spesso sull’operato dei volontari, che si stimano siano circa 5,5 milioni, quasi l’11% della popolazione italiana con almeno 18 anni. Circa il 50% delle istituzioni non profit opera con il supporto di 10 e più volontari, oltre un terzo con un numero di volontari da 3 a 9 e circa il 15% con 1-2 volontari.

Tra il 2018 e il 2019 le istituzioni non profit sono cresciute dello 0,9%, un tasso di crescita leggermente inferiore rispetto a quanto rilevato tra il 2017 e il 2018 (+2,6%), mentre l’incremento dei dipendenti si mantiene intorno all’1,0% in entrambi gli anni. Nel tempo la loro incidenza sul complesso delle imprese dell’industria e dei servizi è aumentata: in termini di numerosità nel 2019 è salita all’8,3% dal 5,8% del 2001; in termini occupazionali il loro peso è pari al 6,9%, due punti percentuali in più rispetto al 2001. Non a caso più di un’impresa su cinque è stata costituita tra il 2015 e il 2019.

Nel 2019, analogamente all’anno precedente, le istituzioni crescono di più al Sud (1,8%), nelle Isole (+1,2%) e al Centro (+1,1%) rispetto al Nord (+0,3%). Nel dettaglio, le regioni che presentato gli incrementi maggiori sono il Molise (+4,7%), la Calabria (+3,2%), la provincia autonoma di Bolzano (+2,6%) e la Puglia (+2,6%), mentre quelle contrassegnate da una variazione negativa sono Basilicata (-1,1%), Friuli-Venezia Giulia (-0,3%), Piemonte (-0,3%) e Liguria (-0,1%).

Malgrado la maggiore crescita del Mezzogiorno, i divari regionali restano consistenti: il numero di istituzioni ogni 10 mila abitanti è molto più elevato nelle regioni del Nord-est (70,7), del Centro (68,2) e del Nordovest (63,0) rispetto a quello che si osserva nelle regioni del Sud (47,4) e delle Isole (52,6).                      

Il settore dello sport rappresenta il 33,1% delle istituzioni non profit; seguono i settori delle attività culturali e artistiche (16,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (13,6%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,5%). Rispetto al 2018, le istituzioni non profit che aumentano di più sono quelle attive nei settori della tutela dei diritti e attività politica (+9,3%), delle altre attività (+8,6%), dell’ambiente (+8,2%). Diversamente, si osserva una lieve flessione delle istituzioni nel settore delle attività sportive (-1,7%).

La distribuzione del personale dipendente è concentrata in pochi settori: assistenza sociale (37,4%), sanità (21,9%), istruzione e ricerca (14,9%) e sviluppo economico e coesione sociale (11,9%).

Secondo una survey condotta da Ipsos per Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del non profit) su un campione di 100 imprese sociali, nel 2020 il ruolo delle istituzioni del non profit è stato molto importante soprattutto per il sostegno alle famiglie e all’infanzia, il sostegno agli anziani e il contrasto alla povertà educativa. In prospettiva per il 2021 assumerà importanza anche il ruolo che potranno svolgere nella riduzione delle ineguaglianze sociali e per il sostegno al sistema economico del Paese.                           

I dati dell’Osservatorio Finanza e Terzo settore di Aiccon mettono in evidenza come il 70% delle cooperative e imprese sociali dichiara di aver effettuato investimenti nel triennio 2018-20, ed oltre il 54% prevede nuovi investimenti nel 2021, soprattutto sul potenziamento del capitale umano (34,3%) e in tecnologia (25,7%).

Il capitale umano in particolare rappresenta l’elemento-chiave e la risorsa più importante delle organizzazioni non profit: lavorare con i disabili, nelle periferie a rischio o anche semplicemente con le persone anziane (solo per indicare alcune delle attività sociali), richiede non solo una forte vocazione ma anche personale professionalizzato, nonchè competenze manageriali per gestire le relazioni tra personale dipendente e volontari in contesti spesso difficili.

Il mondo del non profit e in particolare il Terzo settore sta acquisendo ormai da anni in Italia un rilievo crescente, sia come numero di organizzazioni che operano sul territorio nazionale, sia come numero di operatori impiegati, sia come utenti che usufruiscono dei servizi sociali. In esso trova espressione l'attitudine e la volontà dei cittadini di contribuire al benessere della comunità, attraverso un concreto impegno civile e solidale. Questa ampia e variegata pluralità di esperienze rappresenta un patrimonio inestimabile per la società italiana e, in prospettiva, va ulteriormente valorizzata e sostenuta anche alla luce del ruolo prezioso che possono svolgere nella tenuta del Paese e nell’uscita dalla crisi.

Video di apertura del digital tour di Imprese Vincenti 2021

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