{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}
Cultura

Riapre la mostra sul Polittico Griffoni

A partire dal 1° febbraio, riapre al pubblico la mostra “La riscoperta di un capolavoro”, allestita a Palazzo Fava a Bologna da maggio 2020, ma rimasta chiusa svariate settimane a causa dell’emergenza sanitaria. 

Sino al 15 febbraio 2021, approfittando della riapertura dei musei in Emilia Romagna e nella maggior parte delle regioni italiane, si riapre il sipario sulla mostra dedicata al “ricongiungimento” del Polittico Griffoni (opera di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti), nata da un progetto di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae. Musei nella Città e di cui Intesa Sanpaolo è main sponsor.

L’esposizione, dopo la sospensione iniziale causata dal lockdown di marzo, era stata finalmente aperta al pubblico presso Palazzo Fava a Bologna il 18 maggio e prorogata fino al 10 gennaio 2021, poi richiusa a seguito della seconda ondata di Covid-19. Si è trattato di un’operazione di incredibile valore, che ha coinvolto molti musei internazionali, con l’obiettivo di “riportare a casa” le sedici tavole del Polittico Griffoni inizialmente dislocate in nove musei del mondo. L’intero Polittico fu infatti smembrato e venduto nel 1725. La possibilità di radunare per la prima volta, i sedici pannelli superstiti (oltre il 90% dell’opera complessiva) di uno dei massimi capolavori del primo Rinascimento italiano, ha rappresentato un’occasione di straordinario fascino dal punto di vista storico, artistico e culturale, non solo per i bolognesi, ma per tutto il pubblico internazionale.

Tra le opere esposte anche due capolavori, San Pietro e san Giovanni Battista di Francesco del Cossa, restaurati per “Restituzioni”, il programma di Intesa Sanpaolo a favore della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio artistico del Paese.

Data l’importanza di quest’opera, dal 4 dicembre l’esposizione era stata riaperta in un tour virtuale che ha permesso a tutti di vedere questo incredibile capolavoro a distanza in una mostra digitale permanente. La visita interattiva, al costo di 5 euro, si compone di un percorso lungo tutta la mostra che consente al visitatore non solo di ascoltare la voce narrante che racconta l’opera e il contesto artistico e culturale in cui fu creata, ma anche di vedere brevi video sulle singole tavole e sulle loro peculiarità, sulla loro descrizione critica, sulle curiosità e aneddoti relativi alle figure rappresentate. L’alta qualità della digitalizzazione consente, infine, di ingrandire le opere senza perdere il minimo dettaglio: la straordinaria grazia della mano di Santa Lucia, con gli “occhi miracolosamente fioriti sullo stelo”, la forza plastica della figura di San Floriano, i particolari delle vesti, le architetture possenti ed eleganti, gli ori e gli azzurri accesi, i dettagli degli sfondi nei quali si inseguono figure secondarie ma raffigurate con egual minuzia, affaccendate tra edifici, rocce e paesaggi naturali, e infine lo straordinario colpo d’occhio dell’opera ricomposta al Piano Nobile di Palazzo Fava, affrescato dai Carracci. L’acquisto del biglietto per il tour virtuale consente ai possessori di usufruire di un ingresso a costo ridotto in una delle sedi del circuito Genus Bononiae. 

{"toolbar":[]}