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Scontri diretti: le sfide più importanti delle Nitto ATP Finals
Contenuto realizzato in collaborazione con la redazione di ANSA
Djokovic-Ruud
La finale, forse, annunciata. La finale, sicuramente, più attesa.
Novak Djokovic, baluardo della generazione dei Big Three, contro Casper Ruud, il più promettente - in contumacia dell’infortunato Alcaraz – della cosiddetta Next Gen. 35 anni contro 23, 21 Slam contro zero, 160 milioni di montepremi contro 10. Djokovic, a caccia del record di Federer di sei Nitto Atp Finals in bacheca, ha regolato Fritz con un doppio tie-break e punta a tornare numero 1 a breve, sfruttando i punti che arriveranno con l’Australian Open; Ruud, recente finalista senza sorrisi al Roland Garros e all’US Open, ha impalmato Rublev con una prova autorevole e sente sia arrivato il momento per il suo primo trionfo in un torneo di alto profilo, dopo 9 Atp 250 vinti negli ultimi 3 anni.
Per Ruud l’impresa resta titanica: i tre precedenti sono stati tre no contest. Semifinale Roma 2020, girone Torino 2021, semifinale Roma 2022: ha vinto sempre il serbo in due set con una sensazione di controllo totale, con il break arrivato sempre nel momento in cui più contava. Ora entrambi arrivano sulle ali dell’entusiasmo: per Djokovic un percorso netto che gli garantirebbe, in caso di successo, 1500 punti in classifica; per Ruud un unico passaggio a vuoto, già qualificato da primo, contro Nadal e la speranza di tornare numero 2, suo best ranking. “Djokovic? E’ ancora lui il migliore”, la carezza con cui il norvegese aveva approcciato il Master. Oggi la sfida tra il totem e l’emergente: tra chi vuole continuare a scrivere la storia del tennis e chi vuole scrivere la prima pagina, in oro, della propria.
Djokovic-Fritz
Novak Djokovic contro Taylor Fritz appare uno di quei match a pronostico chiuso, con il serbo, impressionante nella prima parte delle Nitto Atp Finals di Torino, largamente favorito. Basta osservare i precedenti tra i due: 5-0 per l’ex numero uno del mondo con incontri a senso unico, eccezion fatta per la vittoria all’Australian Open nel 2021, arrivata al quinto set. E’ un Djokovic in missione, in versione rullo compressore: l’obiettivo di eguagliare Re Roger Federer con sei Masters in bacheca lo stimola, lo stuzzica; l’approccio mentale alla manifestazione è stato impeccabile e la condizione fisica, complice i diversi stop forzati nel corso della stagione, è eccellente.
Eppure Fritz promette battaglia e non si sente battuto in partenza. Il cemento molto veloce del PalaAlpitour agevola il suo stile di gioco, basato su forza e potenza: 28 ace nei gironi con l’85% di punti vinti sulla prima palla di servizio sono un bel biglietto da visita. Per Djokovic la chiave del gioco, come lo è stato negli scontri diretti precedenti, sarà negare con risposte efficaci il tradizionale schema servizio-dritto dell’americano, che ha già mietuto vittime illustri come Nadal e Auger-Aliassime. Ma rispetto al passato, Fritz ora è più maturo, più consapevole, dopo la migliore stagione della sua carriera, e non ha nulla da perdere: ripescato alle Atp Finals solo grazie all’infortunio di Alcaraz, ora punta alla finale con l’arma della leggerezza.
Rublev-Tsitsipas
L’incrocio tra Andrey Rublev e Stefanos Tsistipas è ormai un appuntamento fisso delle Nitto Atp Finals. Per la terza volta consecutiva i due si sfideranno nel girone ma solo per la prima volta ci sarà in palio la qualificazione alla semifinale, traguardo mai centrato dal russo e che manca al greco dal 2019 (anno del suo unico trionfo al Master).
Un successo a testa negli scontri diretti alle Finals: a Londra 2020 vinse Tsitsipas al tie-break del terzo, a Torino 2021 invece la spuntò comodamente Rublev, complice un infortunio al gomito dell’avversario che infatti il giorno successivo si ritirò dal torneo. Tra i due, complessivamente, c’è una lunga storia, fin quando, da ragazzi praticamente coscritti, si sono affacciati nel mondo dei challenger europei: 6-4 i successi a favore del greco, l’ultimo proprio sul cemento indoor di Astana poche settimane fa. La loro prima sfida da pro è invece datata 2018, proprio in Italia, nella semifinale delle Next Gen, con il successo di Tsitsipas dopo una lotta durata 5 set: viatico per la conquista del titolo da parte del greco.
Rublev-Tsitsipas come Fritz-Auger-Aliassime: vietato sbagliare per continuare a cullare il sogno di diventare il “Maestro” del 2022. Chi vince va avanti, chi perde finisce qui la stagione.
Questo match vale una finale e Rublev, che dopo la vittoria nel derby russo contro Medvedev ha invocato la pace in Ucraina, spera di continuare con il suo trend negli incontri decisivi nel 2022: 4 finali disputate, 4 tornei vinti (Gijon, Belgrado, Dubai e Marsiglia).
Fritz-Auger-Aliassime
Chi vince gongola e raggiunge la semifinale, chi perde, invece, torna mestamente a casa.
Taylor Fritz e Felix Auger-Aliassime si giocano l’ultimo posto buono nel Girone Verde per proseguire l’avventura alle Nitto Atp Finals di Torino: un match senza appello che trasforma il Round Robin nel più classico dei dentro o fuori, in un drammatico spareggio senza un domani.
Percorsi simili quelli avuti al PalaAlpitour tra due giocatori che hanno gli stessi punti di forza e che amano il cemento. Entrambi hanno battuto agevolmente Nadal (il cui zio, Toni, è per altro l’allenatore di Auger-Aliassime), entrambi si sono piegati al martellante Ruud che per il secondo anno consecutivo ha superato la fase a gironi del Master e ora aspetta di conoscere il proprio avversario.
Il derby tra i due nordamericani ha un solo precedente: Fritz ha sconfitto in tre set Auger-Aliassime nella Atp Cup 2022 ma il canadese si è preso velocemente la rivincita, battendo l’americano nel decisivo doppio prima di conquistare la coppa con il suo Paese. Era un Auger-Aliassime ancora acerbo e con la scimmia sulla spalla delle 8 finali perse consecutive: si è sbloccato una volta vinto il torneo di Marsiglia per arrivare al picco della forma proprio a ridosso delle Finals, con il tris di successi a Firenze, ad Anversa e a Basilea (tutti indoor) e ben 16 risultati utili in fila.
“Sono pronto per sfidare Fritz – la sua certezza – ma non sarà facile. Ha giocato molto bene e queste condizioni sono perfette per lui ma io ho ritrovato il mio gioco”.
Tsistipas-Medvedev
Vincere per restare in corsa.
Le sconfitte contro Novak Djokovic e Andrej Rublev hanno reso più irto di ostacoli il percorso verso le semifinali di Stefanos Tsitsipas e Daniil Medvedev che ora si trovano già con le spalle al muro nel Girone Rosso. Una lunga rivalità tra i due che nel circuito pro hanno iniziato a battagliare nel 2018, con ben 10 precedenti: il russo per le prime 5 volte ha fatto valere i due anni in più di esperienza ma negli ultimi 5 incontri il trend appare cambiato, con tre vittorie a favore del greco, di cui una proprio alle Nitto Atp Finals del 2019 (poi conquistate). Medvedev però ha portato a casa i due match dal valore assoluto più importante: le ultime due semifinali dell’Australian Open, perse poi con Djokovic e Nadal.
Una superficie così rapida come quella del PalaAlpitour di Torino dovrebbe favorire il gioco di Medvedev, battuto solo al tie-break del terzo dal connazionale Rublev dopo una maratona: il russo ha vinto 14 dei suoi 15 tornei proprio sul cemento, tra cui le Atp Finals nel 2020, l’US Open 2021 – negando a Djokovic l’onore di completare il Grande Slam - e due titoli (Vienna e Los Cabas) nel 2022. Tsitsipas, che con la sconfitta all’esordio ha detto già addio al sogno di chiudere l’anno al numero 1 del mondo, non ha sfigurato contro Djokovic in una gara dominata dai servizi ma sul veloce il suo rendimento resta piuttosto altalenante: nelle ultime due stagioni non ha mai conquistato un torneo indoor dove invece nei primi anni di carriera sembrava poter diventare uno specialista, con la doppietta a Marsiglia nel 2019/2020.
Entrambi, ora, hanno l’obbligo di vincere per continuare a sperare nella qualificazione alle semifinali.
Ruud-Fritz
Una assoluta primizia, come un fiore che sboccia fuori stagione. Casper Ruud e Taylor Fritz non si sono mai affrontati in carriera e lo faranno per la prima volta alle Nitto Atp Finals di Torino in un match che dirà molto, se non tutto, sulla composizione finale del Gruppo Verde dopo le rispettive vittorie all’esordio, entrambe in due set, su Félix Auger-Aliassime e Rafa Nadal. Si sono sfiorati diverse volte ma, complice la sorte, non hanno mai avuto modo di duellare: a settembre, in Lever Cup, il loro incontro era in programma per assegnare l’ultimo punto ma la vittoria anticipata del Team World sul Team Europe lo ha fatto cancellare.
Più regolarista Ruud, più potente Fritz: due stili piuttosto diversi. La chiave di volta rischia di essere la lunghezza degli scambi. Il norvegese, specialista della terra battuta – qui ha vinto 8 dei suoi 9 tornei – ma cresciuto molto nell’ultimo periodo sul cemento - finalista all’ultimo US Open, battuto da Alcaraz -, ha grande fluidità di corsa, colpi solidi e tanta grinta; l’americano, invece ottiene migliori risultati sulle superfici rapide, complice un servizio da bombardiere: nel successo contro Nadal, ad esempio, ha lasciato appena 12 punti in battuta senza concedere nemmeno una palla break, mentre in carriera conquista tre punti su quattro se riesce ad infilare la prima di servizio. “Il campo è molto veloce e la velocità aiuta il mio servizio”, l’analisi di Fritz, primo americano a giocare alle Atp Finals dal 2018.
“Giocherò il prossimo match come se non avessi vinto il primo e porterò in campo il mio miglior tennis”, la certezza di Ruud.
Chi vince mette un piede e mezzo in semifinale.
Djokovic-Tsitsipas
Novak Djokovic vuole dimostrare di essere ancora il più forte di tutti, Stefanos Tsitsipas culla ancora la speranza di chiudere il 2022 da numero uno del mondo.
Tanti sono gli spunti di interesse per questo incontro che è, tra le altre cose, la rivincita della rocambolesca finale del Roland Garros 2021, quando il greco perse il torneo al quinto dopo essere stato avanti due set a zero. Un risultato piuttosto standard in questo testa a testa: Djokovic è la bestia nera di Tsitsipas che negli scontri diretti è sotto 2-9 e non vince un loro duello dal 2019, avendo rimediato nel frattempo 8 sconfitte consecutive, di cui 4 in una finale (Dubai 2020, la sopra citata Roland Garros 2021, Roma e Astana 2022).
“L’ho battuto nei due ultimi tornei che ho giocato – ha ricordato Djokovic – ma sono stati match molto equilibrati. Mi aspetto un incontro duro anche questa volta”.
Il serbo, 90 tornei vinti in carriera di cui 4 nel 2022 (c’è anche il suo settimo Wimbledon), deve comunque riscattare una stagione costellata dalle polemiche sul mancato vaccino, che lo hanno costretto a rinunciare a partecipare all’Australian Open e all’US Open: trionfando però nelle Nitto Atp Finals raggiugerebbe Roger Federer a 6 successi nel Master.
Vincere a Torino per Tsitsipas, già campione delle Finals nel 2019 e vincitore nel 2022 a Maiorca e Montecarlo, invece vorrebbe dire diventare per la prima volta in carriera il numero uno al mondo: per superare nel ranking sia Alcaraz che Nadal, condizione aggiuntiva, gli servirebbe chiudere da imbattuto questo torneo.
Fritz-Nadal
Il nuovo che avanza sfida la leggenda che non vuole tramontare. Taylor Fritz contro Rafa Nadal rappresenta in modo plastico il cambio generazionale che sta vivendo in questa fase il tennis. L’americano, ripescato per il forfait di Carlos Alcaraz, debutta alle Nitto Atp Finals dopo la migliore stagione della sua carriera, a 25 anni, nel pieno della maturazione con 3 tornei vinti nel 2022 (Indian Wells, Tokyo, Eastbourne): in precedenza ne aveva vinto solo uno. Lo spagnolo, con 36 primavere sulle spalle e 92 tornei conquistati, resta il decano dopo il ritiro di Roger Federer. A Torino entrerà per la diciassettesima volta alle Atp Finals con un duplice obiettivo: alzare al cielo per la prima volta l’unico major che manca nella sua incredibile bacheca e puntare a chiudere l’anno al primo posto del ranking.
Non certo una grande classica. Fritz e Nadal si sono scontrati solo tre volte in carriera, ma due volte nel 2022: il successo dell’americano nella finale di Indian Wells ha terminato una striscia di 20 vittorie consecutive dello spagnolo che però si è preso la rivincita dopo un appassionante match ai quarti di Wimbledon, concluso solo al tie-break del quinto set. Un segnale che, soprattutto sulle superfici veloci, Fritz presenta diverse armi per contrastare la potenza del 14 volte campione del Roland Garros. Il loro primo incrocio, ultimo atto sul cemento di Acapulco nel 2020, era invece stato un assolo di Nadal: ma ora Fritz, figlio d’arte – la madre, Kathy May, è stata top-10 - è cresciuto e sogna in grande.
Data ultimo aggiornamento 29 maggio 2024