Transizione sostenibile
Transizione verso un'economia sostenibile, green e circular
Con il piano d’azione del Green Deal Europeo presentato nel 2019, l’Unione Europea ha definito tra le priorità strategiche la trasformazione dell’economia in chiave moderna, competitiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse, preservando nel contempo l'ambiente naturale, affrontando i cambiamenti climatici e rendendo l'Europa neutra in termini di emissioni di CO2 entro il 2050.
Per sostenere gli investimenti necessari nel 2020, con il piano di investimenti del Green Deal, ha previsto di mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nei successivi dieci anni e ha varato la Recovery and Resilience Facility che prevede sovvenzioni e prestiti subordinati alla presentazione di Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR), in cui il 37% delle risorse dovrà essere destinato al clima.
A dicembre 2023, il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) ha dichiarato l’urgente necessità di affrontare le crisi globali interconnesse del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, nel contesto del più ampio raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU.
Intesa Sanpaolo, consapevole del proprio ruolo e dell'importante contributo che può dare nei processi di sviluppo sostenibile, è in prima linea nella sfida per una transizione giusta (just transition) verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali e per contribuire alla protezione del capitale naturale in modo socialmente equo.
SDGs ONU SUPPORTATI
€76 mld nuovo credito a supporto della transizione ecologica nell’ambito del PNRR
€12 mld nuovo credito green alle persone
€44,9 mld nuovo credito erogato a supporto della transizione ecologica
di cui €8,7 per l'economia circolare (2022-2023)
€4,3 mld mutui green erogati alle persone
ESG/Climate Credit Framework
Con l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia più sostenibile, la Banca ha rivisto il processo del credito integrando i fattori ESG/Climate all’interno del framework creditizio. Elementi chiave dell’ ESG-Climate Credit Framework sono:
Heatmap e strategie settoriali
Heatmap e strategie settoriali
ESG Score a livello di controparte – In una logica di continuità e integrazione rispetto al sectoral assessment, lo score ESG di controparte, previsto per le aziende non finanziarie e che include anche componenti relative al rischio climatico, ha lo scopo di valutare il profilo ESG dei clienti imprese, adottando il medesimo approccio per l’intero portafoglio, dalle grandi imprese quotate alle piccole e medie imprese. Lo score è costruito utilizzando dati da fonte esterna e interna e riguarda i più importanti indicatori di rischio e opportunità nelle tre dimensioni ESG, tra cui rientrano (a titolo esemplificativo):
- l’impronta di carbonio, il livello di preparazione alla gestione del rischio fisico e di transizione, il consumo idrico, la protezione della biodiversità (dimensione ambientale);
- condizioni e standard lavorativi, salute e sicurezza sul lavoro, sviluppo del capitale umano, diversità e inclusione (dimensione sociale);
- proprietà e controllo, struttura del consiglio di amministrazione, gestione audit/fiscale/del rischio, etica aziendale (dimensione Governance).
Nel corso del 2023 il modello di ESG scoring proprietario è stato ulteriormente arricchito per valutare nuovi segmenti di portafoglio e tipologia di controparti e per migliorare la basi dati che alimentano il modello di valutazione. Il modello di scoring è stato aggiornato per cogliere le specificità della Finanza di Progetto e per valutare la clientela aziende operante in un primo gruppo di Paesi di presenza della Divisione Banche Estere.
In parallelo è stato avviato un programma di raccolta dati sulla clientela imprese di Banca dei Territori tramite uno specifico questionario ESG, volto ad integrare la base dati già a disposizione del Gruppo minimizzando il carico di lavoro per la clientela e la rete commerciale. Compilando il questionario, le imprese ricevono un benchmark di posizionamento che consente loro di valutare in maniera oggettiva la propria performance di sostenibilità secondo le principali metriche quantitative (es. l’intensità di emissioni di CO2 o di consumo d’acqua) confrontate sia con la media del settore di appartenenza sia rispetto alla media delle aziende clienti di Intesa Sanpaolo.
Regole per la classificazione dei prodotti creditizi e delle operazioni creditizie sostenibili, che prevedono tre categorie:
- Sostenibilità ambientale, che comprende operazioni finalizzate a energia rinnovabile, efficienza energetica, prevenzione e controllo dell’inquinamento, gestione sostenibile delle risorse naturali,
conservazione della biodiversità marina e terrestre, trasporto sostenibile, gestione sostenibile della risorsa e dello scarto idrico, adattamento al cambiamento climatico, efficienza ecologica e economia circolare, edifici green, attività/progetti a zero emissioni (esclusivamente per i settori rilevanti ai fini del Net-Zero); - Sostenibilità sociale, che comprende operazioni finalizzate a Accessibilità alle infrastrutture di base, Accesso ai servizi essenziali, Alloggi accessibili, Creazione e conservazione dei livelli occupazionali, Sicurezza alimentare e sostenibilità dei sistemi alimentari, Avanzamento socioeconomico e empowerment;
- Altre forme di sostenibilità, che include le operazioni non finalizzate associate a covenant/kpi sostenibili, che devono essere documentabili in fase di proposta e/o nel corso della durata dell’operazione e coerenti con le categorie di classificazione definite nelle Regole.
Data ultimo aggiornamento 3 aprile 2024