Investimenti attenti alla sostenibilità
Attraverso le loro politiche di investimento, i grandi investitori istituzionali e gli istituti di credito hanno sempre di più la capacità di influenzare positivamente lo sviluppo della responsabilità sociale e ambientale delle imprese.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, interprete consapevole del cambiamento in atto, ha integrato i fattori ESG nel proprio processo di investimento nella convinzione che questi elementi, oltre a favorire uno sviluppo economico e sociale sostenibile, possano contribuire positivamente ai risultati finanziari dei portafogli dei clienti, riducendone al contempo i rischi. Questo impegno mira, inoltre, ad evitare potenziali impatti negativi sull’ambiente, l’economia e le persone, compresi i diritti umani, determinati da una mancata considerazione dei principi di sostenibilità in connessione ai servizi assicurativi e di investimento.
Il Gruppo considera essenziale mantenere un dialogo continuo con i clienti, quale punto di partenza fondamentale per offrire consulenza, servizi e prodotti, nella consapevolezza di svolgere un ruolo fondamentale nell’assistenza agli investimenti, nella gestione prudente dei risparmi e nell’erogazione responsabile del credito, nonché nell’offrire protezione assicurativa.
Relazione Consolidata di Sostenibilità 2024
L’Unione Europea ha adottato una serie di misure per indirizzare i flussi di capitale verso investimenti attenti alla sostenibilità, per integrare gli aspetti ESG nella gestione del rischio e per promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine nell’attività economica e finanziaria, come il Regolamento EU 2019/2088 (Sustainable Finance Disclosure Regulation), il Regolamento EU 2020/852 (cd. Regolamento Tassonomia), il Regolamento Delegato EU 2021/1253 relativo all’integrazione delle preferenze di sostenibilità dei clienti da parte delle imprese di investimento, il Regolamento Delegato EU 2021/1269 riferito all’integrazione dei fattori di sostenibilità negli obblighi di governance dei prodotti e il Regolamento Delegato (UE) 2022/1288 riguardante il contenuto e la presentazione delle informazioni di sostenibilità degli investimenti.
Questo rappresenta un ulteriore stimolo a rafforzare l’impegno del Gruppo nell’essere attore responsabile del cambiamento a livello globale, anche attraverso l’offerta sempre più articolata di investimenti sostenibili e la disponibilità di soluzioni assicurative per la protezione del cliente e una consulenza rafforzata in ottica ESG per favorire maggior consapevolezza della clientela sul tema, in linea con i piani e i regolamenti europei.
Nel Piano d’Impresa 2022-2025 il Gruppo si pone come leader nel Wealth Management, Protection & Advisory, con un forte impegno in ambito ESG; in particolare ha dichiarato tra i suoi obiettivi l’ampliamento dell’offerta ESG nell’asset management, l’ulteriore sviluppo dello scoring ESG proprietario di Eurizon con l’estensione del suo utilizzo a nuove asset class e lo sviluppo da parte di Fideuram di servizi di consulenza con focus ESG, in ambito assicurativo, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è impegnato per lo sviluppo di un’offerta ESG danni dedicata e l’arricchimento dell’offerta ESG/climate all’interno della gamma Vita del Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita.
In un contesto così articolato, anche nel 2023 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato la propria leadership negli investimenti attenti alla sostenibilità. Il Gruppo ha complessivamente raggiunto oltre 400 fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, quelle ambientali e/o sociali, o che hanno obiettivi di investimento sostenibile, classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 della SFDR, per un patrimonio di oltre 200 miliardi di euro (oltre 400 fondi con attività pari a oltre 182 miliardi nel 2023).
Il Gruppo ha aderito alla Net-Zero Asset Managers Initiative (NZAMI)[1] attraverso Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland, e tramite Intesa Sanpaolo Assicurazioni alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e al Forum for Insurance Transition to Net-Zero (FIT).
A seguito dell’adesione alle iniziative Net Zero a fine 2021, nel 2022, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland dac hanno determinato i rispettivi target, approvati dai singoli Consigli di Amministrazione, facendo seguito alla pubblicazione - in sede di Piano d’Impresa 2022-2025 - degli obiettivi al 2030 di riduzione delle emissioni finanziate relative ai principali settori ad alta intensità di emissioni, riconducibili all’adesione alla Net Zero Banking Alliance.
Il portafoglio di offerta comprende quindi fondi che applicano criteri di selezione coerenti con i Principi per gli Investimenti Sostenibili delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di attivare dinamiche di sostenibilità nelle aziende e nelle scelte dei clienti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto anche su questo fronte. In particolare, nel prestare consulenza, e nell'ambito della distribuzione assicurativa, la Banca, svolge un ruolo importante nell’informare i clienti in merito ai prodotti finanziari con caratteristiche o obiettivi di investimento sostenibili.
In tale contesto rientrano le informative sugli effetti negativi sui fattori di sostenibilità e sulla gestione del rischio di sostenibilità nella prestazione dei servizi di consulenza in materia di investimenti o di distribuzione assicurativa.
[1] Il 13 gennaio 2025, NZAMI ha avviato una revisione dell'iniziativa per garantire la sua adeguatezza al nuovo contesto globale. Durante questa fase di revisione, l'iniziativa sospenderà le attività di monitoraggio dell'implementazione e della rendicontazione da parte dei firmatari.
EURIZON CAPITAL SGR
Eurizon Capital, offre agli investitori una gamma ampia e diversificata di fondi che integrano i rischi di sostenibilità nelle scelte di investimento e a fine 2024 questi prodotti hanno raggiunto 156,6 miliardi di euro di Asset under Management (AuM), in crescita rispetto ai 110 miliardi del 2021, al 2025 fissato a 156 miliardi di euro. La quota di AuM destinata ai fondi SFDR di cui agli articoli 8 e 9 rispetto al totale del patrimonio gestito da Eurizon è cresciuta dal 46% del 2021 al 76% del 2024, superando l'obiettivo del 60% fissato per 2025.
Con la sottoscrizione nel 2015 dei PRI (Principles for Responsible Investments) delle Nazioni Unite, Eurizon Capital ha dimostrato negli anni particolare attenzione alle politiche implementate dagli emittenti in cui investe, nella convinzione che sane politiche e pratiche di governo societario, che incorporino aspetti ambientali, sociali e di corretta governance, siano in grado di creare valore per tutti gli stakeholder nel lungo termine. E' anche firmataria del CDP e nel 2014 ha aderito ai Principi Italiani di Stewardship che definiscono le modalità di esercizio dei diritti amministrativi e di voto nelle società quotate.
Nel 2024 la maggior parte dei fondi UCITS lanciati da Eurizon Capital SGR S.p.A., Eurizon Capital SA e Epsilon SGR S.p.A. ha integrato i fattori ESG nell'analisi, selezione e monitoraggio degli investimenti in linea con le strategie stabilite all'interno della Politica di Sostenibilità di Eurizon. Tali strategie si basano sui seguenti criteri principali: screening negativo, screening positivo e azionariato attivo - fidanzamento.
Con riferimento ai mandati istituzionali, il processo di investimento tiene conto dell'integrazione criteri ESG nell'ambito delle scelte di investimento, in conformità a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2019/2088. Attualmente tutti i mandati istituzionali rispettano i criteri di esclusione.
Per la sua adesione ai Principi italiani di Stewardship, Eurizon presta particolare attenzione alle policy realizzate dai propri emittenti. Nel 2024, Eurizon ha condotto un totale di 837 attività di engagement coinvolgendo 484 emittenti, il 37% di tali attività ha riguardato temi di sostenibilità. A maggio 2024, Eurizon ha pubblicato il Green Bonds Impact Report relativo ai prodotti Eurizon Fund Absolute e Green Bonds e Eurizon Fund Green Euro Credit. Quest’ultimo evidenzia che per ogni milione di euro investito sono stati ottenuti i seguenti risultati:
- Eurizon Fund Absolute Green Bonds, 901 megawatt/ora di energia rinnovabile prodotta; 521,343 litri d’acqua risparmiati o purificati e riduzione di 614 tonnellate di CO2.
- Eurizon Fund Green Euro Credit, 1,177 megawatt/ ora di energia rinnovabile prodotta, 1,016,252 l litri d’acqua risparmiati o purificati e riduzione di 418 tonnellate di CO2.
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking considera di fondamentale importanza l’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nel proprio modello di business nella convinzione che questi elementi, oltre a favorire uno sviluppo economico e sociale sostenibile, possano contribuire positivamente ai risultati finanziari dei portafogli dei clienti riducendone, al contempo, i rischi.
Ha adottato politiche sull'integrazione dei rischi di sostenibilità e fornisce informazioni periodiche sui principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità connessi alla selezione degli emittenti, definizione del catalogo dei prodotti finanziari e fornitura di servizi di consulenza e distribuzione assicurativa.
Per quanto riguarda l’engagement, nel 2023 Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management (Ireland) dac hanno effettuato rispettivamente 112 e 98 attività, di cui 78 e 82 su tematiche ESG (69,6% e 83,7%).
Per assicurare la diffusione dei prodotti ESG tra i clienti, la divisione Private Banking si è posta dei target progressivamente più sfidanti nel periodo 2022-2025 sia con rispetto al n. di prodotti di asset management classificati ai sensi degli articoli 8 e 9 della SFDR sul totale dei prodotti messi a disposizione sia con riferimento al n. di nuovi prodotti di asset management classificati ai sensi degli articoli 8 e 9 sul totale dei nuovi prodotti messi a disposizione.
Anche nel 2024 la nuova offerta è stata fortemente focalizzata su soluzioni che riflettono criteri ESG, con più del 85% di prodotti ai sensi degli articoli 8 e 9 della SFDR sul numero totale di nuovi prodotti. La percentuale di prodotti AuM classificati ai sensi degli articoli 8 e 9 della SFDR è del 78% rispetto al totale AuM, superando l’obiettivo di Piano del 70%.
Data ultimo aggiornamento 22 aprile 2025 alle ore 09:17:22