Milano, 24 luglio 2002
A cura del Settore Studi e Analisi Finanziaria di IntesaBci e di Ricerche per l’Economia e la Finanza (ref.)
GLI INDICATORI CONFERMANO LA RIPRESA, MA LA CRESCITA PROCEDE ANCORA AD UN PASSO CONTENUTO
Secondo Stefano Corona del Settore Studi e Analisi Finanziarie di IntesaBci, “Il progressivo miglioramento del clima di fiducia, rilevato negli ultimi mesi tra le imprese del Nord Est, conferma la ripresa del ciclo economico. Tuttavia, a breve termine, ci aspettiamo un aumento molto graduale della produzione, sia per il livello ancora elevato delle scorte, sia per le prospettive non molto incoraggianti di riavvio della domanda interna. Il recente rafforzamento dell’euro non dovrebbe inoltre favorire un sostenuto recupero di redditività delle aziende locali, tradizionalmente orientate all’export. La solidità dell’economia nord-orientale rimane comunque molto elevata rispetto ad altre aree del Paese, come dimostra anche l’accelerazione registrata nel primo trimestre dalla dinamica di crescita del credito alle imprese, in controtendenza rispetto alla media italiana”.
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Le imprese del Nord Est, come tradizione, hanno saputo cogliere in questa prima fase dell’anno gli spunti di recupero del ciclo internazionale. Si tratta per ora di indicazioni modeste, ma sarebbe stato oggettivamente difficile conseguire risultati migliori tenuto conto del contesto internazionale ancora poco dinamico e delle incertezze sul versante della domanda interna.
Ø Gli indicatori relativi al mese di giugno ci dicono quindi che il peggio è passato, ma anche che per la seconda metà dell’anno non ci si può attendere un rimbalzo forte. Le imprese continuano difatti a registrare un livello piuttosto alto delle scorte di prodotti finiti, segnale che dovranno ancora decumulare scorte prima di innalzare significativamente il livello della produzione. Del resto, le indicazioni recenti dal versante delle indagini presso i consumatori, non lasciano presagire un rimbalzo a breve della domanda interna.
Ø E’ in ogni caso il ciclo dell’industria europea quello che farà da volano anche in questa occasione all’espansione dell’area. E’ ancora presto per stabilire se le imprese modificheranno al ribasso i loro piani produttivi in virtù dell’apprezzamento recente del tasso di cambio dell’euro. Con tutta probabilità però, si ridimensionano gli spazi per esportare a prezzi elevati. Le quote di mercato potranno essere preservate nei prossimi mesi, ma con qualche sacrificio per la redditività.
Ø Il quadro in generale non sembra quindi prospettare una forte ripresa a breve. Per il momento l’economia tiene e la produzione ha ripreso a crescere, anche se a ritmi contenuti. Con particolare attenzione dovranno però essere valutate le informazioni che si renderanno via via disponibili nel corso dell’estate. Il contagio che la fase di crisi dei mercati finanziari può produrre sulle decisioni di spesa di imprese e famiglie, può allungare i tempi di uscita dall’impasse. In effetti, i recenti peggioramenti del clima di fiducia dei consumatori, tendenza che accomuna l’area del Nord Est al resto d’Euro, può ostacolare il recupero della domanda finale e dilatare i tempi della ripresa.
Ø Un’indicazione di sostanziale solidità del sistema del Nord Est può essere tratta dall’andamento complessivo dell’attività di credito. Non si ravvisano impatti negativi sulla qualità dell’attivo con clientela delle banche: i volumi di sofferenze lorde hanno infatti proseguito nel ridimensionamento. L’allarme di una significativa crescita dei crediti problematici riconducibili al rallentamento economico, non sembrerebbe giustificato. Anche ad inizio d’anno nel Triveneto l’intermediazione creditizia ha mostrato alcune dinamiche in controtendenza rispetto al resto del paese. Tra queste, la più evidente ha riguardato l’attività di credito, risultata, a fine marzo, in ripresa rispetto alla rilevazione di chiusura del 2001. In particolare, gli impieghi destinati a finanziare le attività produttive hanno evidenziato una crescita soddisfacente, ancorché più moderata rispetto a quella sperimentata nei primi nove mesi del 2001. Lo sviluppo più consistente dei prestiti si è registrato nel comparto dell’edilizia, in sintonia con il buon momento attraversato dal settore immobiliare. Di contro, nell’industria e, soprattutto, nei servizi si è riscontrato un andamento più coerente con la dinamica del mercato italiano.
“Congiuntura Nord Est”, realizzato dal Settore Studi e Analisi Finanziaria di IntesaBci con la collaborazione di Ricerche per l’Economia e la finanza (ref.), esamina le tendenze dell’economia reale nelle regioni nordorientali, confrontandole con gli andamenti medi nazionali. “Congiuntura Nord Est” affianca ai rapporti di analisi congiunturale, a cadenza trimestrale, volti ad analizzare l’evoluzione a breve termine dell’attività economica del Nord Est, rapporti monografici (4 volte all’anno) dedicati allo studio di variabili che completano l’analisi congiunturale dell’area.
Data ultimo aggiornamento 24 luglio 2002 alle ore 11:21