INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2006
BANCA INTESA:
- Proventi operativi netti a 10.536 mln. di euro, +9,7% rispetto ai 9.605 mln. del 2005.
- Oneri operativi a 5.430 mln. di euro, +3,3% rispetto ai 5.256 mln. del 2005, in linea con gli obiettivi di Piano.
- Risultato della gestione operativa a 5.106 mln. di euro, +17,4% rispetto ai 4.349 mln. del 2005.
- Risultato corrente al lordo delle imposte a 4.175 mln. di euro, +3,8% rispetto ai 4.022 mln. del 2005.
- Utile netto consolidato 2006 a 2.559 mln. di euro, 2.819 mln. escluse componenti straordinarie, -15,4% e +11,6% in confronto al risultato comparabile, rispettivamente, di 3.025 mln. e di 2.525 mln. del 2005.
- Proposta di destinazione dell’utile e approvazione del Piano d’Impresa 2007-2009 il prossimo 14 aprile.
SANPAOLO IMI:
- Margine di intermediazione lordo a 9.098 mln. di euro, +10,9% rispetto ai 8.201 mln. del 2005.
- Margine di intermediazione netto a 8.585 mln. di euro, +11,4% rispetto ai 7.708 mln. del 2005.
- Spese di funzionamento a 4.898 mln. di euro, +5,2% rispetto ai 4.656 mln. del 2005, in linea con gli obiettivi di Piano.
- Utile dell’operatività corrente a 3.590 mln. di euro, +21,5% rispetto ai 2.954 mln. del 2005.
- Utile netto consolidato 2006 a 2.148 mln. di euro, 2.144 mln. escluse componenti straordinarie, +8,3% e +21,3% in confronto al risultato comparabile, rispettivamente, di 1.983 mln. e di 1.767 mln. del 2005.
GRUPPO INTESA SANPAOLO (1):
- Proventi operativi netti a 18.405 mln. di euro.
- Oneri operativi a 9.673 mln. di euro.
- Risultato della gestione operativa a 8.732 mln. di euro.
- Risultato corrente al lordo delle imposte a 7.284 mln. di euro.
- Risultato netto 2006:
- aggregato (utile netto dei due Gruppi esclusi effetti fusione e oneri di integrazione): 5.290 mln. di euro;
- pro-forma (utile netto dei due Gruppi con effetti fusione dal 1° gennaio 2006 e oneri di integrazione): 4.056 mln. di euro;
- pro-forma normalizzato (utile netto dei due Gruppi con effetti fusione ma senza oneri di integrazione): 4.618 mln. di euro.
- Coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2006: Tier 1 ratio all’ 8,8%.
Torino, Milano, 23 marzo 2007 - Si è riunito oggi sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato i progetti di bilancio d’esercizio e consolidato di Banca Intesa e Sanpaolo IMI al 31 dicembre 2006 nonché il bilancio pro-forma al 31 dicembre 2006 di Intesa Sanpaolo (1).
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(1) Poiché la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ha avuto efficacia dal 1° gennaio 2007, con riferimento all’anno 2006 sono oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo i progetti di bilancio d’esercizio e consolidato dell’incorporante Banca Intesa e dell’incorporata Sanpaolo IMI, distintamente, nonché i dati pro-forma 2006 del nuovo Gruppo.
BANCA INTESA
I risultati del 2006 di Banca Intesa (2) hanno evidenziato un ulteriore significativo miglioramento della redditività, dopo quello già registrato nell’esercizio 2005, se si escludono le principali componenti non ricorrenti. Infatti, l’utile netto consolidato del Gruppo Intesa è stato pari a 2.559 milioni di euro, in flessione del 15,4% rispetto ai 3.025 milioni del precedente esercizio, ma ha registrato una crescita dell’ 11,6% se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato sia del 2006 sia del 2005, salendo da 2.525 a 2.819 milioni di euro. L’utile netto del 2006 è stato pari a 2.819 milioni se si escludono 362 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione con Sanpaolo IMI e 26 milioni di oneri per l’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti, nonché 128 milioni di relativo risparmio d’imposta; mentre l’utile netto del 2005 è stato pari a 2.525 milioni, se si escludono da un lato 731 milioni di euro di plusvalenze dalla cessione del 65% di Nextra e del ramo d’azienda di Intesa Gestione Crediti, dall’altro 250 milioni di rafforzamento prudenziale del Fondo per rischi ed oneri e 63 milioni di oneri per l’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti, nonché 82 milioni di relativo risparmio d’imposta.
I risultati di conto economico del 2006
Il conto economico consolidato del 2006 ha registrato proventi operativi netti pari a 10.536 milioni di euro, in crescita del 9,7% rispetto ai 9.605 milioni del 2005.
In quest’ambito, gli interessi netti sono ammontati a 5.778 milioni, in aumento dell’ 8,8% rispetto ai 5.310 milioni del 2005. Gli utili da partecipazioni valutate al patrimonio netto sono diminuiti del 12,5%, da 200 a 175 milioni, anche a seguito della riclassificazione della quota di pertinenza del risultato di Nextra per l’intervenuta cessione del 65% del capitale a Crédit Agricole (il risultato di Nextra è stato incluso per il 100% nei dati del 2005 e per il 35% nel 2006) e dell’apporto negativo dell’interessenza detenuta in Pirelli (-21 milioni, in relazione alla perdita consolidata rilevata da quest’ultima al 30 settembre 2006); se si escludessero questi due effetti, i proventi operativi netti sarebbero cresciuti del 10,3%.
Le commissioni nette sono state pari a 3.569 milioni di euro, con un aumento del 4,1%, rispetto ai 3.430 milioni del 2005, nonostante la contrazione del 12% dei proventi da collocamento di obbligazioni strutturate di terzi. L’aumento è stato trainato dalle commissioni derivanti da intermediazione e collocamento di titoli (+9,1%), dalle operazioni di finanza strutturata (+6,6%), dalle garanzie rilasciate (+6,4%) e dalle carte di pagamento (+6,4%). Nell’ambito delle commissioni da intermediazione e collocamento di titoli, quelle da collocamento di fondi comuni sono ammontate a circa 610 milioni (+9% rispetto ai circa 560 milioni del 2005, trainate dal collocamento di Intesa Garanzia Attiva, il primo fondo a capitale garantito in Italia), quelle da collocamento di obbligazioni strutturate di terzi sono ammontate a circa 140 milioni di euro (rispetto ai circa 160 milioni del 2005) e quelle da intermediazione e collocamento di altri titoli a circa 210 milioni (+31% rispetto ai circa 160 milioni del 2005). Il risultato dell’attività di negoziazione è ammontato a 959 milioni di euro, in significativa crescita rispetto ai 620 milioni del 2005, in larga misura dovuta alla componente strutturale (l’apporto derivante dalle posizioni in Fiat e Parmalat è stato pari a circa 100 milioni di euro, rispetto ai circa 110 milioni registrati nel 2005).
Gli oneri operativi sono ammontati a 5.430 milioni di euro e sono risultati in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa, con un aumento del 3,3% rispetto ai 5.256 milioni del 2005, trainato dalla componente relativa al Centro-Est Europa (+12,8%) e derivante dalle spese del personale (+2,4%), dalle spese amministrative (+4,4%) e dagli ammortamenti (+4,9%). L’andamento delle spese amministrative è stato determinato da un aumento del 10% dei costi per la crescita (spese informatiche, di formazione e pubblicitarie) e del 2% delle altre spese.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa è ammontato a 5.106 milioni di euro, in crescita del 17,4% rispetto ai 4.349 milioni del 2005, con un miglioramento del cost/income ratio, sceso dal 54,7% al 51,5%.
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(2) Dal secondo trimestre 2006 è stato ricondotto alla specifica voce di bilancio relativa alle attività in via di dismissione l’apporto delle componenti interessate dall’operazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione del 28 marzo 2006, di cessione delle partecipazioni detenute dal Gruppo Intesa nelle società esattoriali a Riscossione S.p.A., cui a decorrere dal 1° ottobre 2006 era stata prevista l’attribuzione delle funzioni di riscossione. I dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2006 e dei quattro trimestri del 2005 sono stati riesposti conformemente, ai fini di comparabilità dei risultati. I dati di stato patrimoniale dal 30 settembre 2006 e i dati di conto economico del quarto trimestre 2006 non comprendono più le componenti relative alle società esattoriali, poiché sono state cedute alla fine del terzo trimestre.
Inoltre, dal secondo trimestre 2006, gli oneri del cost of carry degli equity swap sono stati riclassificati, escludendoli dagli interessi netti e includendoli nel risultato dell’attività di negoziazione, voce in cui confluiscono i relativi proventi. I dati di conto economico del primo trimestre del 2006 e dei quattro trimestri del 2005 sono stati riclassificati conformemente, ai fini di comparabilità dei risultati.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è stato pari a 1.045 milioni di euro, in calo del 9,4% rispetto ai 1.154 milioni del 2005. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti ha registrato un saldo positivo di 114 milioni di euro, rispetto agli 833 milioni del 2005 (in cui era stata registrata una plusvalenza di 682 milioni per la cessione del 65% di Nextra).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è stato pari a 4.175 milioni di euro, in crescita del 3,8% rispetto ai 4.022 milioni del 2005.
Dopo la contabilizzazione di imposte per 1.347 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione con Sanpaolo IMI (al netto delle imposte) per 242 milioni, di un utile delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 83 milioni e della quota di pertinenza di terzi per 110 milioni, l’utile netto consolidato è ammontato a 2.559 milioni di euro, rispetto ai 3.025 milioni del 2005 (-15,4%). L’utile netto della Capogruppo è ammontato a 2.241 milioni di euro, rispetto ai 1.547 milioni del 2005. Il differente andamento dell’utile della Capogruppo rispetto a quello consolidato è dovuto soprattutto ai 704 milioni di euro di dividendi distribuiti nel secondo trimestre 2006 dalla controllata Intesa Holding Asset Management a valere sulla plusvalenza realizzata dalla cessione di Nextra alla fine del 2005 e iscritta nel conto economico consolidato dello stesso anno.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2006
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2006 ha registrato proventi operativi netti pari a 2.739 milioni di euro, in crescita del 15,7% rispetto al quarto trimestre 2005 e dell’ 8,1% rispetto al terzo trimestre 2006.
In quest’ambito, gli interessi netti sono ammontati a 1.570 milioni, in aumento del 17,8% rispetto al corrispondente periodo del 2005 e del 9,4% rispetto al terzo trimestre 2006. Gli utili da partecipazioni valutate al patrimonio netto sono saliti a 65 milioni dai 50 del quarto trimestre 2005 e dai 31 milioni del terzo trimestre 2006.
Le commissioni nette sono state pari a 861 milioni di euro, in aumento dell’ 1,5% rispetto al quarto trimestre 2005, conseguente all’aumento delle commissioni derivanti da intermediazione e collocamento di titoli (+14,7%), dalle carte di pagamento (+8,1%) e dalle garanzie rilasciate (+5,6%) e alla flessione del complesso delle altre commissioni (-4%); rispetto al terzo trimestre 2006 si è registrata una sostanziale invarianza. Nell’ambito delle commissioni da intermediazione e collocamento di titoli, quelle da collocamento di fondi comuni sono ammontate a circa 130 milioni (circa 155 milioni nel quarto trimestre 2005 e 130 milioni anche nel terzo trimestre 2006), quelle da collocamento di obbligazioni strutturate di terzi sono ammontate a circa 30 milioni di euro (assenti nel quarto trimestre 2005 e pari a circa 30 milioni anche nel terzo trimestre 2006) e quelle da intermediazione e collocamento di altri titoli a circa 50 milioni (circa 30 milioni nel quarto trimestre 2005 e pari a circa 50 milioni anche nel terzo trimestre 2006). Il risultato dell’attività di negoziazione è ammontato a 226 milioni di euro, in crescita rispetto ai 114 milioni del quarto trimestre 2005 e ai 202 milioni del terzo trimestre 2006.
Gli oneri operativi sono ammontati a 1.470 milioni di euro e risultano in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa, con un aumento del 2,1% rispetto al quarto trimestre del 2005, trainato dalla componente relativa al Centro-Est Europa (+19%) e derivante dalle spese amministrative (+6,9%), mentre gli oneri per il personale e gli ammortamenti sono rimasti pressoché invariati. Rispetto al terzo trimestre 2006, si rileva un aumento dell’ 11,4%, determinato dalle spese del personale (+7,3%), anche a seguito della contabilizzazione nell’ultimo trimestre di 26 milioni di euro di oneri connessi all’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti, dalle spese amministrative (+17,2%), con un aumento del 34% dei costi per la crescita (spese informatiche, di formazione e pubblicitarie) e del 10% delle altre spese, e dagli ammortamenti (+17,2%).
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa è ammontato a 1.269 milioni di euro, in crescita del 36,7% rispetto al quarto trimestre 2005 - con un miglioramento del cost/income ratio, sceso dal 60,8% al 53,7% - e del 4,4% rispetto al terzo trimestre 2006.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è stato pari a 422 milioni di euro, rispetto ai 473 milioni del corrispondente periodo del 2005 e ai 194 milioni del terzo trimestre del 2006. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti ha registrato un saldo positivo di 63 milioni di euro, rispetto ai 709 milioni del quarto trimestre 2005 (in cui era stata registrata la plusvalenza per la cessione del 65% di Nextra) e al milione del terzo trimestre 2006.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è stato pari a 910 milioni di euro, in diminuzione del 21,4% rispetto al quarto trimestre 2005 e dell’ 11% rispetto al terzo trimestre 2006.
Dopo la contabilizzazione di imposte per 278 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione con Sanpaolo IMI (al netto delle imposte) per 242 milioni, di un utile delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 19 milioni e della quota di pertinenza di terzi per 23 milioni, l’utile netto consolidato è ammontato a 386 milioni di euro, rispetto ai 1.180 milioni del quarto trimestre 2005 e ai 697 milioni del terzo trimestre 2006.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2006
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2006 i crediti verso la clientela sono ammontati a 191 miliardi di euro, in crescita del 13,1% rispetto al 31 dicembre 2005. Il complesso dei crediti in sofferenza, incagliati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni è ammontato - al netto delle rettifiche di valore - a 4.859 milioni di euro, in calo del 4,3% rispetto ai 5.078 milioni del 31 dicembre 2005; in quest’ambito, i crediti in sofferenza sono aumentati da 1.229 a 1.662 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,9% (0,7% al 31 dicembre 2005) e un grado di copertura del 67% (69% a fine 2005), gli incagli sono diminuiti da 3.134 a 2.758 milioni, e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni sono scese da 715 a 439 milioni.
La massa amministrata per conto della clientela è risultata pari a 505 miliardi di euro, in crescita del 6,2% rispetto al 31 dicembre 2005. Nell’ambito della massa amministrata, la raccolta diretta è ammontata a 203 miliardi, in aumento dell’ 8,3% rispetto al 31 dicembre 2005 (del 9,5% se si escludessero le operazioni di pronti contro termine), e la raccolta indiretta ha raggiunto i 301 miliardi, in aumento del 4,5% rispetto a fine 2005. L’ammontare di risparmio gestito - in cui, dopo il perfezionamento dell’accordo con Crédit Agricole nel risparmio gestito del dicembre 2005, non rientrano più i fondi comuni - è ammontato a 59 miliardi, in linea con il 31 dicembre 2005, a seguito di una diminuzione delle gestioni patrimoniali compensata da collocamenti di polizze vita per circa 6,8 miliardi di euro nell’anno.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2006, in attesa della proposta di destinazione dell’utile che verrà formulata il prossimo 14 aprile, sono stati calcolati nell’ipotesi di distribuzione di un dividendo unitario uguale a quello relativo all’esercizio 2005, da assegnare alle azioni di Intesa Sanpaolo attualmente in circolazione, e sono risultati pari al 6,5% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 7,1% del 31 dicembre 2005), al 7,3% per il Tier 1 ratio (rispetto al 7,9%) e al 10,5% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto al 10,3%).
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Al 31 dicembre 2006, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articolava in 3.972 sportelli bancari - di cui 3.168 in Italia e 804 all’estero - con 56.665 dipendenti, 1.007 persone in più rispetto al 31 dicembre 2005.
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I risultati per area di Business
La Divisione Rete (che seguiva famiglie, clientela premium e private, Piccole e Medie Imprese, ossia aziende fino a 50 milioni di euro di fatturato, Enti Religiosi e No Profit e includeva le società prodotto operanti nelle attività di credito industriale e leasing) ha registrato nel 2006 una crescita dei proventi operativi netti del 6,7% dai 5.231 milioni di euro del 2005 ai 5.580 del 2006, pari al 53% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (54% nel 2005). All’aumento dei ricavi hanno concorso in particolare la crescita dei mutui (stock +8%) e dei prestiti personali (stock +27%). Gli oneri operativi sono aumentati del 2,4%, da 2.870 a 2.940 milioni, portando a un risultato della gestione operativa in crescita dell’ 11,8%, da 2.361 a 2.640 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 55% al 53%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è aumentato da 446 a 562 milioni. Dopo un risultato nullo su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, il risultato corrente al lordo delle imposte è ammontato a 2.078 milioni di euro, in crescita dell’ 8,6% rispetto ai 1.913 milioni del 2005.
La Divisione Banche Italia (che comprendeva le banche controllate italiane, tutte a forte radicamento locale) ha registrato una crescita dei proventi operativi netti dell’ 8% da 1.556 a 1.680 milioni di euro, pari al 16% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2005). Con oneri operativi pari a 806 milioni, in crescita del 2,8% rispetto ai 784 milioni del 2005, il risultato della gestione operativa ha segnato un incremento del 13,2%, da 772 a 874 milioni, e il cost/income ratio è sceso dal 50% al 48%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è ammontato a 142 milioni, in calo del 39,1% rispetto ai 233 milioni del 2005. Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 5 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ha raggiunto i 737 milioni, in crescita del 32,3% rispetto ai 557 milioni del 2005.
La Divisione Banche Estero (che comprendeva le banche controllate all’estero operanti nelle attività di retail e commercial banking) ha evidenziato una significativa crescita dei proventi operativi netti, che sono aumentati del 15,5% da 1.087 a 1.255 milioni di euro, pari al 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (11% nel 2005). Gli oneri operativi hanno registrato un aumento del 12,8% da 600 a 677 milioni, trainato dalle spese e dagli investimenti per la crescita in Centro-Est Europa; quindi il risultato della gestione operativa è cresciuto del 18,7%, da 487 a 578 milioni, e il cost/income ratio è sceso dal 55% al 54%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è ammontato a 124 milioni, in linea con i 126 milioni del 2005; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 6 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte è ammontato a 460 milioni, in aumento del 24,3% rispetto ai 370 milioni del 2005.
La Divisione Corporate (che seguiva le aziende con oltre 50 milioni di euro di fatturato - Mid Corporates e Large Corporates e le Istituzioni Finanziarie e includeva Caboto, nonché la società prodotto operante nel factoring e la rete internazionale costituita da filiali, uffici di rappresentanza e controllate specializzate nel corporate banking) ha evidenziato un aumento dell’ 11,7% dei proventi operativi netti, che hanno raggiunto i 1.852 milioni di euro rispetto ai 1.658 milioni del 2005, pari al 18% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (17% nel 2005). Dopo oneri operativi pari a 696 milioni, in linea con i 692 milioni del 2005, il risultato della gestione operativa è ammontato a 1.156 milioni, in crescita del 19,7% rispetto ai 966 milioni del 2005; il cost/income ratio è sceso dal 42% al 38%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è aumentato da 90 a 129 milioni; dopo un saldo positivo su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 20 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte è ammontato a 1.047 milioni, in crescita del 19,9%, rispetto agli 873 milioni del 2005.
Dal 1° gennaio 2006, l’attività riguardante il settore pubblico-infrastrutturale era stata conferita dalla Divisione Corporate a Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (BIIS), controllata del Gruppo, i cui ambiti di intervento spaziano dal finanziamento delle opere pubbliche alle cartolarizzazioni dei crediti degli enti pubblici alla finanza di progetto; per semplicità di rappresentazione, i dati di BIIS sono stati lasciati inclusi nella Divisione Corporate. L’andamento registrato da BIIS nel 2006 rispetto ai dati pro-forma del 2005 ha evidenziato una dinamica sostenuta, in linea con le indicazioni del Piano d’Impresa: i proventi operativi netti sono aumentati del 46,3% a circa 99 milioni di euro e il risultato della gestione operativa è quasi raddoppiato a circa 58 milioni, con impieghi - costituiti da crediti verso clientela e attività finanziarie disponibili per la vendita - più che raddoppiati a circa 14,6 miliardi di euro.
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SANPAOLO IMI
L’esercizio 2006 si è chiuso per il Gruppo Sanpaolo IMI (3) con risultati reddituali in significativa crescita rispetto al 2005 e superiori agli obiettivi definiti per l’esercizio nel Piano industriale 2006-2008. L’utile netto consolidato è stato pari a 2.148 milioni di euro, in crescita dell’ 8,3% rispetto ai 1.983 milioni del 2005; la crescita è stata del 21,3% se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato sia del 2006 sia del 2005, salendo da 1.767 a 2.144 milioni di euro. L’utile netto del 2006 è stato pari a 2.144 milioni se si escludono da un lato 228 milioni di euro di plusvalenza dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank e dall’altro 514 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione con Banca Intesa e 11 milioni di altri oneri netti (principalmente dovuti all’effetto IFRS 5 su Fideuram Wargny), nonché 301 milioni di relativo risparmio d’imposta derivanti principalmente dall'impatto fiscale degli oneri di integrazione e dai benefici rivenienti dal conferimento e cessione di partecipazioni ad Eurizon Financial Group in regime di Participation Exemption (Pex); mentre l’utile netto del 2005 è stato pari a 1.767 milioni, se si escludono da un lato 167 milioni di euro di plusvalenze dalla cessione di Italenergia Bis e dal convertendo Fiat e dall’altro 38 milioni di oneri (principalmente dovuti all’effetto IFRS 5 su Fideuram Wargny), nonché 87 milioni di risparmio d’imposta.
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(3) I dati al 31 dicembre 2006 evidenziano le seguenti modifiche al perimetro di consolidamento integrale rispetto al 31 dicembre 2005: inclusione delle neo-acquisite Banca Italo Albanese, Bank of Alexandria e di Panonska Banka, nonché di Cassa dei Risparmi di Forlì a seguito dell’acquisizione del diritto a nominare la maggioranza del Consiglio di Amministrazione. Dato l’impatto economico trascurabile di tale variazione, non si è resa necessaria la ricostruzione pro-forma dei dati economici 2005; mentre per quanto riguarda lo stato patrimoniale, il confronto su basi omogenee con il 31 dicembre 2005 viene effettuato - ove necessario - escludendo le risultanze delle predette controllate dalle grandezze al 31 dicembre 2006.
I risultati di conto economico del 2006
Il conto economico consolidato del 2006 ha registrato un margine di intermediazione lordo pari a 9.098 milioni di euro, in crescita del 10,9% rispetto agli 8.201 milioni del 2005.
Il margine di interesse è stato pari a 4.138 milioni di euro, con un incremento del 9% rispetto ai 3.798 milioni del 2005.
Le commissioni nette sono risultate pari a 3.389 milioni di euro, in crescita del 3,2% rispetto ai 3.284 milioni del 2005, trainata dall’area gestione, intermediazione e consulenza (+6,1%), soprattutto dall’area del risparmio gestito (+7,5%), che rappresenta quasi il 60% delle commissioni totali. Il complesso delle altre commissioni ha segnato una lieve flessione (-1,6%); in quest’ambito, le commissioni relative ai depositi e ai conti correnti sono diminuite del 5%, a seguito della preferenza accordata dalla clientela ai conti prodotto (come Sanpaolo Zerotondo e Sanpaolo Contutto, lanciati nella seconda parte dell’anno), che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali.
I dividendi e risultati delle altre attività e passività finanziarie sono ammontati a 889 milioni di euro, in significativa crescita rispetto ai 526 milioni del 2005, in parte dovuta alla già citata plusvalenza di 228 milioni di euro derivante dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank. Gli utili delle partecipazioni sono risultati pari a 128 milioni di euro, in aumento del 23,1% rispetto ai 104 milioni del 2005.
Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui opera la sub-holding Eurizon, ha raggiunto i 469 milioni di euro, in crescita dell’ 8,8% rispetto ai 431 milioni del 2005. Tale dinamica è stata determinata dal miglioramento dei risultati della gestione finanziaria sul portafoglio delle gestioni separate e del patrimonio della società, grazie alle modifiche all’asset allocation e alle strategie di investimento, che ha permesso di assorbire l’impatto negativo dell’anticipo dell’adeguamento delle tavole di mortalità (33 milioni di euro) oltre che i costi aggiuntivi relativi all’iniziativa di costituzione della nuova rete EurizonVita, attiva nella commercializzazione a partire da gennaio 2007.
Il margine di intermediazione netto ha registrato un aumento dell’ 11,4%, salendo da 7.708 a 8.585 milioni di euro, dopo rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti pari a 501 milioni di euro, in linea con i 492 milioni del 2005 a seguito di dinamiche opposte: la valutazione del rischio fisiologico insito nel portafoglio in bonis ha comportato rettifiche forfetarie per 176 milioni di euro, in calo rispetto ai 190 milioni del 2005, a conferma del soddisfacente profilo di rischio del portafoglio crediti del Gruppo; mentre sono aumentate le rettifiche analitiche nette su crediti, passate da 302 milioni di euro a 325 milioni.
Le spese di funzionamento sono risultate pari a 4.898 milioni di euro, in linea con il Piano industriale e in aumento del 5,2% rispetto al 2005; il cost/income ratio è sceso dal 56,8% al 53,8%. Le spese per il personale sono cresciute del 6,4%, anche a seguito dell’incremento delle risorse, dovuto agli investimenti effettuati nella rete commerciale e nell’attività assicurativa, e dell’incremento della componente variabile delle retribuzioni, cresciuta in relazione all’incentivazione a medio termine a supporto del Piano triennale e all’iniziativa per l’Azionariato Diffuso, nonché ai sistemi incentivanti connessi ai risultati 2006. Le altre spese amministrative sono aumentate del 6,9% soprattutto per le spese immobiliari (+8,7%), connesse alla realizzazione del piano sportelli, i costi indiretti del personale (+13,2%) inclusivi delle spese per la formazione, le spese informatiche per manutenzione e aggiornamento software (+11,6%) e le spese promo-pubblicitarie (+8,6%). Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono diminuite del 7,8%.
L’utile dell’operatività corrente è stato pari a 3.590 milioni di euro, in crescita del 21,5% rispetto al 2005.
Dopo la contabilizzazione di imposte per 1.067 milioni di euro, di un utile delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 20 milioni, di oneri di integrazione connessi alla fusione con Banca Intesa (al netto delle imposte) per 341 milioni e della quota di pertinenza di terzi per 54 milioni, l’utile netto consolidato è ammontato a 2.148 milioni di euro, rispetto ai 1.983 milioni del 2005 (+8,3%). L’utile netto della Capogruppo è ammontato a 2.140 milioni di euro, rispetto ai 1.165 milioni del 2005. Il differente andamento dell’utile della Capogruppo rispetto a quello consolidato è dovuto soprattutto all’aumento dei dividendi su partecipazioni, che ha fatto seguito al significativo miglioramento degli utili delle società controllate registrato nel conto economico consolidato del 2005.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2006
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2006 ha registrato un margine di intermediazione lordo pari a 2.626 milioni di euro, in crescita del 25,7% rispetto al quarto trimestre 2005 e del 24% rispetto al terzo trimestre 2006.
Il margine di interesse è stato pari a 1.080 milioni di euro, con un incremento del 10,2% rispetto al quarto trimestre 2005 e del 3,9% rispetto al terzo trimestre 2006.
Le commissioni nette sono risultate pari a 855 milioni di euro, in linea con il quarto trimestre 2005, a fronte di una crescita del 7,6% dell’area del risparmio gestito compensata dalla flessione del complesso della altre commissioni, e in aumento del 3,6% rispetto al terzo trimestre 2006, trainato sempre dall’area del risparmio gestito (+8,3%).
I dividendi e risultati delle altre attività e passività finanziarie sono ammontati a 429 milioni di euro, in significativa crescita rispetto ai 102 milioni del quarto trimestre 2005 e ai 135 milioni del terzo trimestre 2006, in parte dovuta alla già citata plusvalenza di 228 milioni di euro derivante dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank.
Il risultato della gestione assicurativa è stato pari a 173 milioni di euro, in crescita del 34,1% rispetto al quarto trimestre 2005 e quasi raddoppiato rispetto al terzo trimestre 2006.
Il margine di intermediazione netto è ammontato a 2.473 milioni, in aumento del 26,4%, rispetto al quarto trimestre 2005 e del 24,2% rispetto al terzo trimestre 2006, dopo rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti pari a 142 milioni di euro nel quarto trimestre 2006, a 135 milioni nel quarto trimestre 2005 e a 126 milioni nel terzo trimestre 2006.
Le spese di funzionamento sono risultate pari a 1.427 milioni di euro, con una crescita del 9,3% rispetto al quarto trimestre 2005, determinata dalle spese per il personale (+9,2%) e dalle altre spese amministrative (+13%), a fronte della flessione delle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (-1,6%); rispetto al terzo trimestre 2006, le spese di funzionamento hanno registrato un aumento del 23,2%, dovuto alle spese per il personale (+13,7%), alle altre spese amministrative (+39,5%) e alle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (+38%). Il cost/income ratio ha registrato un significativo miglioramento, scendendo dal 62,5% del quarto trimestre 2005 al 54,3% del quarto trimestre 2006.
L’utile dell’operatività corrente è stato pari a 1.013 milioni di euro, in crescita del 61,8% rispetto al quarto trimestre 2005 e del 25,4% rispetto al terzo trimestre 2006.
Dopo la contabilizzazione di imposte per soli 127 milioni di euro, grazie alla fiscalità ridotta connessa agli utili da cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank nonché ai predetti benefici in regime di Pex, di un saldo negativo delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 29 milioni, di oneri di integrazione connessi alla fusione con Banca Intesa (al netto delle imposte) per 341 milioni e della quota di pertinenza di terzi per 6 milioni, l’utile netto consolidato è ammontato a 510 milioni di euro, rispetto ai 474 milioni del quarto trimestre 2005 e ai 498 milioni del terzo trimestre 2006.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2006
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2006 i crediti a clientela al netto delle rettifiche hanno raggiunto i 158 miliardi di euro, in crescita del 13,1% rispetto a dicembre 2005, del 10,2% in termini omogenei (a parità di perimetro di consolidamento). I crediti problematici sono ammontati a 3.229 milioni di euro, in calo del 3,1% rispetto a fine 2005, dell’ 8,5% in termini omogenei. In quest’ambito i finanziamenti in sofferenza sono risultati pari a 1.101 milioni (in aumento dell’ 1,9%, in calo del 4,4% in termini omogenei), i finanziamenti incagliati e ristrutturati sono stati pari a 1.300 milioni di euro (in crescita dell’11,3%, del 6,8% in termini omogenei) e i finanziamenti scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni a 765 milioni (in calo del 28,2%, del 29,6% in termini omogenei). I finanziamenti in sofferenza sono risultati pari allo 0,7% dei crediti complessivi (0,8% a fine 2005), con un grado di copertura del 77% (75% al 31 dicembre 2005).
Le attività finanziarie della clientela hanno raggiunto i 446 miliardi di euro, in crescita dell’ 11,1% rispetto a fine 2005, del 9,2% in termini omogenei. In quest’ambito, la raccolta diretta è ammontata a 188 miliardi di euro, in crescita del 13,5% rispetto al dicembre 2005, del 9,8% in termini omogenei; la raccolta indiretta ha raggiunto i 285 miliardi, in aumento dell’8,6% rispetto a fine 2005, dell’ 8% in termini omogenei. I volumi di risparmio gestito sono ammontati a 162 miliardi di euro, in crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2005, del 2,4% in termini omogenei; i fondi comuni di investimento e le gestioni patrimoniali in fondi si sono attestati a 109 miliardi di euro, in crescita di circa il 2%, le gestioni patrimoniali mobiliari a 7 miliardi, in aumento di circa il 17%, e le riserve tecniche e passività finanziarie vita a 47 miliardi, +1,5% circa, con premi emessi nel 2006 pari a 6,1 miliardi.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2006 - calcolati senza distribuzione di utili, poiché è l’incorporante Banca Intesa (divenuta Intesa Sanpaolo) a distribuire dividendi anche alle azioni rivenienti dal concambio delle azioni Sanpaolo IMI a seguito della fusione - sono risultati pari al 6,4% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 6,8% del 31 dicembre 2005), al 7% per il Tier 1 ratio (rispetto al 7,4%) e al 9,2% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto al 9,4%).
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Al 31 dicembre 2006 il Gruppo Sanpaolo IMI disponeva complessivamente di una rete di 3.682 filiali bancarie - di cui 3.286 in Italia e 396 all’estero - con 49.862 dipendenti, 562 persone in più rispetto al 31 dicembre 2005 in termini omogenei, e oltre 4.200 promotori finanziari.
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I risultati per Settori di Attività
L’Attività Bancaria costituiva il core business del Gruppo e rappresentava il punto di riferimento per la definizione, lo sviluppo e il coordinamento delle strategie commerciali di tutte le reti del Gruppo. Il Settore - che si articolava nelle linee di business Retail & Private, Corporate e Wholesale - nel 2006 ha apportato un contributo pari al 78% dei ricavi consolidati e ha contribuito per il 77% alla formazione dell’utile netto consolidato. Il margine di intermediazione lordo è ammontato a 7.068 milioni di euro, in aumento del 7,4% rispetto ai 6.579 milioni del 2005 (del 9,4% se dal dato 2005 si escludesse la componente non ricorrente connessa all’operazione Italenergia Bis); dopo rettifiche di valore su crediti per 518 milioni (in linea con il 2005), il margine d’intermediazione netto è risultato pari a 6.545 milioni, in crescita dell’8% rispetto ai 6.059 milioni del 2005. Le spese di funzionamento sono state pari a 3.757 milioni, in aumento del 4,3% rispetto ai 3.602 milioni del precedente esercizio; conseguentemente, il cost/income ratio è sceso dal 55% al 53%. L’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 2.764 milioni di euro, con un aumento del 14,4% rispetto ai 2.416 milioni del 2005, e l’utile netto i 1.647 milioni, con una crescita del 3,5% rispetto ai 1.591 milioni del precedente esercizio.
In quest’ambito, la linea di business Retail & Private (che operava al servizio della clientela costituita dalle famiglie, dallo small business e dai clienti private e includeva la società prodotto specializzata nel credito al consumo e la banca telematica rivolta al mondo delle farmacie) ha registrato un margine di intermediazione lordo di 4.405 milioni di euro, in aumento del 9,9% rispetto ai 4.010 milioni del 2005; dopo rettifiche di valore su crediti per 186 milioni (in linea con il 2005), il margine d’intermediazione netto è risultato pari a 4.219 milioni, in crescita del 10,4% rispetto ai 3.820 milioni del 2005. Le spese di funzionamento sono state pari a 2.641 milioni, in aumento del 3,9% rispetto ai 2.542 milioni del precedente esercizio; conseguentemente, il cost/income ratio è sceso dal 63% al 60%. L’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 1.556 milioni di euro, con un aumento del 22,1% rispetto ai 1.274 milioni del 2005, e l’utile netto gli 880 milioni, con una crescita del 22,9% rispetto ai 716 milioni del precedente esercizio.
La linea di business Corporate (che era dedicata alla clientela imprese con volume d’affari superiore a 2,5 milioni di euro o con affidamenti complessivi superiori a un milione di euro non appartenenti ai grandi gruppi nazionali e includeva la società prodotto operante nel leasing) ha registrato un margine di intermediazione lordo di 1.412 milioni di euro, in aumento del 9% rispetto ai 1.295 milioni del 2005; dopo rettifiche di valore su crediti per 280 milioni (254 milioni nel 2005), il margine d’intermediazione netto è risultato pari a 1.132 milioni, in crescita dell’ 8,7% rispetto ai 1.041 milioni del 2005. Le spese di funzionamento sono state pari a 575 milioni, in aumento del 3% rispetto ai 558 milioni del precedente esercizio; conseguentemente, il cost/income ratio è sceso dal 43% al 41%. L’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 538 milioni di euro, con un aumento del 20,9% rispetto ai 445 milioni del 2005, e l’utile netto i 305 milioni, con una crescita del 22,5% rispetto ai 249 milioni del precedente esercizio.
La linea di business Wholesale (che comprendeva l’attività di investment banking, svolta anche tramite Banca IMI, la gestione dei rapporti con i principali gruppi di rilevanza nazionale e internazionale, il network estero nelle due componenti dedicate rispettivamente al corporate banking e al commercial & retail banking, nonché le società prodotto - deputate allo sviluppo dei rapporti con enti e aziende pubbliche - Banca OPI e FIN.OPI) ha registrato un margine di intermediazione lordo di 970 milioni di euro, in aumento del 16,3% rispetto ai 834 milioni del 2005; dopo rettifiche di valore su crediti per 50 milioni (75 milioni nel 2005), il margine d’intermediazione netto è risultato pari a 915 milioni, in crescita del 20,6% rispetto ai 759 milioni del 2005. Le spese di funzionamento sono state pari a 369 milioni, in aumento del 13,5% rispetto ai 325 milioni del precedente esercizio; conseguentemente, il cost/income ratio è sceso dal 39% al 38%. L’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 553 milioni di euro, con un aumento del 26% rispetto ai 439 milioni del 2005, e l’utile netto i 361 milioni, con una flessione del 6% rispetto ai 384 milioni del precedente esercizio dovuta alla maggiore fiscalità.
L’attività nel settore Risparmio e Previdenza era svolta dalla sub-holding Eurizon Financial Group, nelle attività assicurative tramite EurizonVita, in quelle di asset gathering mediante le reti di promotori del gruppo Banca Fideuram (al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto) e in quelle di asset management attraverso Eurizon Capital (già Sanpaolo IMI Asset Management). Il settore nel 2006 ha apportato un contributo pari al 15% dei ricavi consolidati e ha contribuito per il 24% alla formazione dell’utile netto consolidato. Il margine d’intermediazione lordo è risultato pari a 1.384 milioni, in crescita dell’8,9% rispetto ai 1.271 milioni del 2005. Le spese di funzionamento sono state pari a 574 milioni, in aumento del 16,7% rispetto ai 492 milioni del precedente esercizio, a seguito soprattutto dei costi di start-up e di rafforzamento operativo di Eurizon; conseguentemente, il cost/income ratio è salito dal 39% al 41%. L’utile dell’operatività corrente ha raggiunto i 742 milioni di euro, con un aumento del 4,5% rispetto ai 710 milioni del 2005, e l’utile netto i 509 milioni, con una crescita dell’ 11,4% rispetto ai 457 milioni del precedente esercizio.
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EFFETTI CONTABILI DELLA FUSIONE INTESA SANPAOLO
Poiché l’efficacia giuridica e contabile della fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ha avuto decorrenza dal 1° gennaio 2007, per dare agli azionisti e al mercato una più diretta percezione delle dimensioni patrimoniali e reddituali del gruppo risultante dalla fusione - Intesa Sanpaolo - al 31 dicembre 2006, sono stati predisposti schemi di bilancio pro-forma, che tengono conto della fusione efficace dal 1° gennaio 2007 e degli altri eventi che si verifichino nel corso del 2007 come diretta conseguenza dell’operazione di aggregazione, se ragionevolmente stimabili ad oggi. Tali effetti sono stati riflessi nello stato patrimoniale consolidato pro-forma come se le operazioni fossero state poste in essere alla fine del 2006 e nel conto economico consolidato pro-forma come se fossero state poste in essere all’inizio del 2006.
In particolare, ai dati aggregati - ottenuti sommando i dati consolidati pubblicati dal Gruppo Intesa e dal Gruppo Sanpaolo IMI nei rispettivi bilanci 2006, al netto delle usuali elisioni delle procedure di consolidamento - sono state applicate opportune rettifiche per tenere conto degli effetti della fusione, contabilizzandola secondo la disciplina prevista dal principio contabile IFRS 3 e utilizzando quindi il metodo dell’acquisto (“purchase method”), ossia valorizzando le nuove azioni emesse al servizio del concambio (n. 5.833.529.082) sulla base della quotazione delle azioni ordinarie di Banca Intesa al 29 dicembre 2006 (5,85 euro) e iscrivendo preliminarmente la differenza tra tale valore (34,1 miliardi di euro) ed il patrimonio netto consolidato del Gruppo Sanpaolo IMI al 31 dicembre 2006 (14,3 miliardi di euro) nella voce “Differenza di fusione e di consolidamento” (19,8 miliardi di euro).
Secondo il principio contabile IFRS 3, il costo dell’aggregazione deve essere allocato alle attività, passività, passività potenziali e alle attività immateriali non iscritte nel bilancio del Gruppo Sanpaolo IMI, nei limiti del loro fair value, iscrivendo ciò che residua come avviamento. In relazione alla complessità di tale processo, che implica valutazioni dei numerosi e diversificati attivi e passivi delle entità acquisite, i principi contabili consentono che la precisa allocazione del costo possa essere effettuata entro dodici mesi dalla data di acquisizione. Ad oggi, la determinazione del fair value delle attività e passività ed il processo di allocazione del costo dell’acquisizione non sono ancora stati completati. In via preliminare si segnala che le prime stime hanno portato ad identificare rivalutazioni di crediti per circa 0,9 miliardi di euro e rivalutazioni di immobili per circa un miliardo e all’iscrizione di nuove attività immateriali (valori intangibili) per circa 8 miliardi. Dopo aver stimato effetti fiscali per circa 3 miliardi, la quota residua del costo - dai primi conteggi pari a circa 13 miliardi - sarà allocata alla voce avviamento.
Le suddette rivalutazioni e le attività immateriali a vita definita produrranno effetti negativi, progressivamente di minore entità, sui prossimi conti economici - in termini di rettifica di interessi e di ammortamenti, ricompresi nel conto economico pro-forma in un’unica voce “Effetti economici dell’allocazione del costo di acquisizione al netto delle imposte” - che sono stimabili in circa 400 milioni di euro per il pro-forma 2006 e per il 2007, in progressivo e sostanziale annullamento nell’arco dei successivi 10-15 anni. Tali effetti non modificano l’obiettivo di 7 miliardi di euro di utile netto per Intesa Sanpaolo al 2009 indicati nel Progetto di Fusione e oggetto di dettagliato esame nel Piano d’Impresa 2007-2009 che sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza il 14 aprile 2007 e successivamente presentato al mercato.
Inoltre, i valori aggregati dei due Gruppi sono stati anche rettificati per tenere conto da un lato delle attività, passività e dei corrispondenti risultati economici inerenti le partecipazioni in Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e in Banca Popolare FriulAdria e gli sportelli oggetto di cessione al Crédit Agricole, dall’altro dell’acquisto delle attività di gestione del risparmio dallo stesso gruppo. L’importo della plusvalenza derivante dalle cessioni è stato appostato, al netto dell’effetto fiscale, in una specifica voce del patrimonio netto (“Effetto operazioni di cessione”) senza influenzare il conto economico consolidato pro-forma. Allo scopo di rappresentare in modo più completo gli effetti delle operazioni di compravendita con il Crédit Agricole, nel conto economico consolidato pro forma sono stati iscritti i benefici netti rivenienti dai flussi finanziari, stimati considerando un tasso risk free del 4,17%.
I risultati di conto economico del 2006 pro-forma
Con riferimento ai principali aggregati economici pro-forma dell’esercizio 2006, il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta proventi operativi netti per 18.405 milioni di euro, derivanti in particolare da interessi netti per 9.127 milioni e commissioni nette per 6.574 milioni.
Gli oneri operativi ammontano a 9.673 milioni, di cui 5.630 milioni di spese per il personale, 3.156 milioni di spese amministrative e 887 milioni di ammortamenti.
Il risultato della gestione operativa è pari a 8.732 milioni, con un cost/income ratio del 52,6%.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) ammonta a 1.612 milioni di euro.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 7.284 milioni di euro.
Dopo la contabilizzazione di imposte per 2.219 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 562 milioni, degli effetti economici dell’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 400 milioni, di un utile delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 103 milioni e della quota di pertinenza di terzi per 150 milioni, il risultato netto pro-forma ammonta a 4.056 milioni di euro.
Il risultato netto pro-forma normalizzato - calcolato escludendo dal predetto risultato netto pro-forma gli oneri di integrazione connessi alla fusione - è pari a 4.618 milioni di euro.
Il risultato netto aggregato - calcolato senza tenere conto degli effetti diretti e indiretti della fusione, sommando l’utile netto consolidato da bilancio ufficiale dei due Gruppi ed escludendo gli oneri di integrazione connessi alla fusione - ammonta a 5.290 milioni di euro.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2006 pro-forma
Al 31 dicembre 2006, il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta, in termini pro-forma, un totale attivo di 576.784 milioni di euro, crediti verso clientela per 327.410 milioni e una raccolta diretta di 343.899 milioni.
Il Patrimonio netto pro-forma ammonta a 55.971 milioni di euro.
Come conseguenza dell’integrazione si determina un significativo effetto accrescitivo sul grado di patrimonializzazione rispetto alla preesistente situazione dei due Gruppi singolarmente considerati; i coefficienti patrimoniali pro-forma al 31 dicembre 2006 si collocano infatti su valori elevati: il Core Tier 1 ratio all’8%, il Tier 1 ratio all’8,8% e il coefficiente patrimoniale totale all’ 11,9%.
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Al 31 dicembre 2006 la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo, in termini pro-forma, è costituita da 6.989 sportelli - di cui 5.789 in Italia e 1.200 all’estero - con circa 100.000 dipendenti.
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I progetti di bilancio d’esercizio e consolidato approvati oggi dal Consiglio di Gestione saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza il 14 aprile 2007, data in cui il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza formuleranno la proposta di destinazione dell’utile di esercizio, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea ordinaria prevista per il 30 aprile - 3 maggio 2007, e approveranno il Piano d’Impresa 2007-2009.
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Per l’esercizio in corso, ci si attende che l’andamento economico-patrimoniale del nuovo Gruppo rifletta il progressivo dispiegarsi degli effetti del Piano d’Impresa 2007-2009, che è previsto venga approvato il prossimo 14 aprile e i cui contenuti verranno debitamente resi noti al mercato.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2006, si allegano gli schemi riclassificati di conto economico e stato patrimoniale consolidato inclusi nelle Relazioni approvate dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione.
Si segnala che - come consentito dall’articolo 82, comma 2, della Delibera Consob 14 maggio 1999 n. 11971 e successive modificazioni - in luogo dell’informativa riguardante i dati del quarto trimestre 2006 verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il termine massimo del 31 marzo 2007, i progetti di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2006 di Banca Intesa e di Sanpaolo IMI che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza convocato per il 14 aprile e all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.
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Si dichiara, ai sensi del comma 2 art. 154 bis D. Lgs. 58/98, che l’informativa contabile contenuta nella presente comunicazione corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili
B. Picca
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Cautionary Statement ai sensi di quanto previsto dal “Safe Harbor” del Private Securities Litigation Reform Act degli Stati Uniti del 1995. La Private Securities Litigation Reform Act statunitense del 1995 fornisce un “Safe Harbor” per dichiarazioni contenenti dati previsionali. Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
I seguenti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:
- la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;
- l'effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;
- l'effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;
- l'effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;
- la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.
I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.
Data ultimo aggiornamento 23 marzo 2007 alle ore 15:41