INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2009
- Proventi operativi netti: secondo trimestre 2009 a 4.731 mln. di euro, +14,4% rispetto ai 4.136 mln. del primo trimestre 2009; primo semestre 2009 a 8.867 mln. di euro, -7,4% rispetto ai 9.580 mln. del primo semestre 2008.
- Risultato della gestione operativa: secondo trimestre 2009 a 2.390 mln., +31,2% rispetto ai 1.822 mln. del primo trimestre 2009; primo semestre a 4.212 mln. di euro, -11,2% rispetto ai 4.741 mln. del primo semestre 2008.
- Oneri operativi: secondo trimestre 2009 a 2.341 mln., +1,2% rispetto ai 2.314 milioni del primo trimestre 2009; primo semestre 2009 a 4.655 mln. di euro, -3,8% rispetto ai 4.839 mln. del primo semestre 2008.
- Risultato corrente al lordo delle imposte: secondo trimestre 2009 a 1.189 mln., +17,4% rispetto ai 1.013 mln. del primo trimestre 2009; primo semestre 2009 a 2.202 mln. di euro, -48% rispetto ai 4.236 mln. del primo semestre 2008.
- Utile netto: secondo trimestre 2009 a 513 mln., rispetto a 1.075 mln. del primo trimestre 2009; primo semestre 2009 a 1.588 mln. rispetto ai 3.107 mln. del primo semestre 2008.
- Utile netto normalizzato(*): secondo trimestre 2009 a 653 mln., +1,4% rispetto ai 644 mln. del primo trimestre 2009; primo semestre 2009 a 1.297 mln. di euro, -48,9% rispetto ai 2.536 mln. del primo semestre 2008.
- Coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2009: Tier 1 ratio al 7,7%.
Torino, Milano, 28 agosto 2009 – Si è riunito oggi sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2009 (1).
Intesa Sanpaolo nel primo semestre del 2009 ha continuato ad attuare le linee d’azione che hanno contraddistinto la gestione del Gruppo - soprattutto nel contesto di crisi dei mercati finanziari internazionali avviatasi dal secondo semestre 2007 - e aventi come obiettivo prioritario la redditività sostenibile, determinata dalle scelte strategiche riguardanti non solo i ricavi e i costi ma anche la liquidità, la solidità e il basso profilo di rischio.
Le connesse politiche gestionali orientate al medio periodo hanno consentito al Gruppo nel secondo trimestre, rispetto al primo trimestre del 2009, in particolare di:
- registrare una significativa ripresa dei ricavi, che ha riguardato interessi netti, commissioni nette, risultato dell’attività di negoziazione e risultato della gestione assicurativa;
- mantenere un forte controllo dei costi operativi;
- contenere le rettifiche su crediti.
Ne è conseguito un robusto utile netto consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, nel secondo trimestre 2009 pari a 513 milioni di euro, rispetto ai 1.075 milioni del primo trimestre 2009 (che aveva beneficiato di 511 milioni di rilascio di imposte differite), e quindi nel primo semestre dell’anno a 1.588 milioni, rispetto ai 3.107 milioni del primo semestre 2008 (che aveva registrato circa 1,2 miliardi di plusvalenze nette derivanti dalla cessione di sportelli e di partecipazioni), nonostante le significative rettifiche su crediti peraltro in linea con le aspettative.
L’utile netto consolidato normalizzato(*) è ammontato nel secondo trimestre 2009 a 653 milioni di euro, rispetto ai 644 milioni del primo trimestre 2009 (+1,4%), e quindi è stato pari nel primo semestre 2009 a 1.297 milioni, rispetto ai 2.536 milioni del primo semestre 2008 (-48,9%).
Le politiche aziendali orientate a relazioni di lungo periodo con la clientela hanno poi condotto a una crescita, rispetto al giugno 2008, del 5,6% per la raccolta diretta e del 4,7% per i volumi medi dei crediti.
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(*) Nota metodologica sul calcolo dell’utile netto normalizzato a pagina 10.
(1) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 9.
I risultati di conto economico del secondo trimestre 2009
Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2009 (2) registra proventi operativi netti pari a 4.731 milioni di euro, in aumento del 14,4% rispetto ai 4.136 milioni del primo trimestre 2009 e in flessione del 4% rispetto ai 4.927 milioni del secondo trimestre 2008.
In quest’ambito, nel secondo trimestre 2009 gli interessi netti ammontano a 2.779 milioni, in crescita del 3,4% rispetto ai 2.687 milioni del primo trimestre 2009 e in flessione del 4,1% rispetto ai 2.897 milioni del secondo trimestre 2008. La crescita tra il primo e il secondo trimestre 2009 è stata determinata dall’andamento dei volumi, dall’attenta gestione delle condizioni e dall’adozione di misure di parziale protezione dalla diminuzione dei tassi d’interesse, che hanno permesso anche di contenere la flessione rispetto al secondo trimestre 2008, nonostante il forte calo dei tassi d’interesse, nel quadro della decisione strategica di continuare a privilegiare il rafforzamento della liquidità del Gruppo in un contesto economico contraddistinto da una perdurante elevata incertezza.
Le commissioni nette sono pari a 1.340 milioni di euro, in aumento del 6,8% rispetto ai 1.255 milioni del primo trimestre 2009 e in calo del 14% rispetto ai 1.558 milioni del secondo trimestre 2008. Rispetto al primo trimestre 2009, si registrano commissioni da attività bancaria commerciale in aumento dell’ 1,7% e commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...) in crescita del 13%. Rispetto al secondo trimestre 2008, si registra una diminuzione del 7,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 19,2% di quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 439 milioni di euro, a seguito della ripresa dei mercati finanziari di cui ha beneficiato anche l’attività per conto della clientela e di capital market oltre che la valutazione delle attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione (con un conseguente effetto positivo di 4 milioni per i prodotti strutturati di credito), rispetto ai 107 del primo trimestre 2009 (che aveva registrato 79 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito) e ai 244 milioni del secondo trimestre 2008 (che aveva registrato 83 milioni di impatto negativo sui prodotti strutturati di credito). Senza la riclassificazione IAS di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 13 milioni.
Il risultato della gestione assicurativa ammonta 124 milioni di euro, rispetto ai 64 milioni del primo trimestre 2009 e ai 107 milioni del secondo trimestre 2008.
Gli oneri operativi ammontano a 2.341 milioni di euro, in leggero aumento (+1,2%) rispetto a 2.314 milioni del primo trimestre 2009, a seguito di una riduzione del 2,8% per le spese del personale e di un’invarianza degli ammortamenti, a fronte di una crescita dell’ 8,7% per le spese amministrative. Rispetto ai 2.436 milioni del secondo trimestre 2008, si registra un calo del 3,9%, determinato dalle spese del personale (-5,6%) e dagli ammortamenti (-19,1%), a fronte dell’aumento dalle spese amministrative (+2,9%) dovuto all’IVA infragruppo nonostante le iniziative volte a ridurne l’impatto.
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(2) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 4.580 milioni a finanziamenti e crediti e per 226 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita, senza la quale si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del secondo trimestre 2009 pari a 13 milioni (un impatto negativo di 68 milioni nel primo semestre 2009 e di 459 milioni nell’esercizio 2008); il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 6.272 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 30 giugno 2009 pari a 710 milioni (con un impatto positivo di 118 mln. nel secondo trimestre 2009 e di 152 mln. nel primo semestre 2009).
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.390 milioni di euro in crescita del 31,2% rispetto ai 1.822 milioni del primo trimestre 2009 e in flessione del 4,1% rispetto ai 2.491 milioni del secondo trimestre 2008, con un cost/income ratio pari al 49,5% nel secondo trimestre 2009, al 55,9% nel primo trimestre 2009 e al 49,4% nel secondo trimestre 2008.
Nel secondo trimestre 2009 non si registrano rettifiche di valore dell’avviamento, così come nel primo trimestre 2009 e nel secondo trimestre 2008.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.216 milioni di euro, rispetto agli 809 milioni del primo trimestre 2009 e ai 449 milioni del secondo trimestre 2008. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 63 milioni rispetto ai 69 milioni del primo trimestre 2009 e ai 45 milioni del secondo trimestre 2008; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.081 milioni, in confronto ai 733 milioni del primo trimestre 2009 (rispetto a cui crescono prevalentemente per effetto di classificazioni prudenziali a crediti incagliati) e ai 401 milioni del secondo trimestre 2008; le rettifiche nette su altre attività ammontano a 72 milioni, rispetto ai 7 milioni del primo trimestre 2009 e ai 3 milioni del secondo trimestre 2008.
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 15 milioni, rispetto a quello nullo del primo trimestre 2009 e a quello positivo di 284 milioni del secondo trimestre 2008 (che includeva 268 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Agos).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.189 milioni di euro, in aumento del 17,4% rispetto ai 1.013 milioni del primo trimestre 2009 e in calo del 48,9% rispetto ai 2.326 milioni del secondo trimestre 2008.
Il risultato netto consolidato è pari a 513 milioni di euro - in confronto ai 1.075 milioni del primo trimestre 2009 (che aveva beneficiato di 511 milioni di rilascio di imposte differite) e ai 1.358 milioni del secondo trimestre 2008 - dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 489 milioni di euro;
- oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 38 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 102 milioni;
- una perdita dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 15 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 32 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto è pari a 653 milioni di euro nel secondo trimestre 2009, a 644 milioni nel primo trimestre 2009 e a 1.288 milioni nel secondo trimestre 2008.
I risultati di conto economico del primo semestre 2009
Il conto economico consolidato del primo semestre 2009 registra proventi operativi netti pari a 8.867 milioni di euro, in diminuzione del 7,4% rispetto ai 9.580 milioni del primo semestre 2008.
In quest’ambito, nel primo semestre 2009 gli interessi netti ammontano a 5.466 milioni, in flessione del 4% rispetto ai 5.695 milioni del primo semestre 2008.
Le commissioni nette sono pari a 2.595 milioni di euro, con un calo del 18,5% rispetto ai 3.185 milioni del primo semestre 2008, con la componente da attività bancaria commerciale in diminuzione del 9,8% e quella da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...) in calo del 30%.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 546 milioni di euro - registrando 75 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito - pressoché doppio rispetto ai 284 milioni del primo semestre 2008 (che aveva registrato 203 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito). Senza la riclassificazione IAS di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 68 milioni.
Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 188 milioni di euro, in linea con i 186 milioni del primo semestre 2008.
Gli oneri operativi ammontano a 4.655 milioni di euro, in calo del 3,8% rispetto ai 4.839 milioni del primo semestre 2008, a seguito di una riduzione del 4,8% per le spese del personale e del 18,7% per gli ammortamenti a fronte di un aumento dell’ 1,8% per le spese amministrative, dovuto all’IVA infragruppo nonostante le iniziative volte a ridurne l’impatto.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.212 milioni di euro, in diminuzione dell’ 11,2% rispetto ai 4.741 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio pari al 52,5% rispetto al 50,5% del corrispondente periodo del 2008.
Nel primo semestre 2009 non si registrano rettifiche di valore dell’avviamento, così come nel primo semestre 2008.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 2.025 milioni di euro, rispetto agli 802 milioni del primo semestre del 2008. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 132 milioni, rispetto ai 78 milioni del primo semestre 2008; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.814 milioni, rispetto ai 713 milioni del primo semestre 2008; le rettifiche nette su altre attività ammontano a 79 milioni, rispetto agli 11 milioni del primo semestre 2008.
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 15 milioni rispetto ai 297 milioni del primo semestre 2008, che includeva 268 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Agos.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari 2.202 milioni di euro, in calo del 48% rispetto ai 4.236 milioni del primo semestre 2008.
Il risultato netto consolidato ammonta a 1.588 milioni di euro, in confronto ai 3.107 milioni del primo semestre 2008 (che includeva anche circa 930 milioni di plusvalenza al netto delle imposte derivante dalla cessione di 198 sportelli), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 324 milioni di euro, che beneficiano di 511 milioni di rilascio di imposte differite nel primo trimestre, connesso all’affrancamento delle attività immateriali a vita definita e del brand name;
- oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 86 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 197 milioni;
- un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 50 milioni di euro, inclusivo di plusvalenze nette per 63 milioni derivanti dalla cessione di CR Orvieto e di 17 sportelli;
- una quota di pertinenza di terzi per 57 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto è pari a 1.297 milioni di euro, rispetto ai 2.536 milioni nel primo semestre 2008.
Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2009
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2009 i crediti verso la clientela raggiungono i 386 miliardi di euro, in crescita del 4,2% rispetto al 30 giugno 2008 (dell’ 1,6% se si esclude la riclassificazione nel terzo trimestre 2008 di attività finanziarie a finanziamenti e crediti e del 4,7% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo) e in flessione del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2008. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 16.645 milioni di euro, in aumento del 44,4% rispetto agli 11.524 milioni del 31 dicembre 2008. In quest’ambito, i crediti in sofferenza registrano un aumento da 3.968 a 4.542 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,2% (1% al 31 dicembre 2008 e 1,1% al 31 marzo 2009) e un grado di copertura del 69% (70% a fine 2008 e 69% al 31 marzo 2009). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie reali e personali relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 125%. Gli incagli crescono da 5.291 a 8.409 milioni, soprattutto per effetto della prudenziale classificazione nel secondo trimestre di posizioni che hanno peraltro richiesto contenuti accantonamenti data l’elevata copertura delle garanzie (salita, sul flusso di nuovi incagli, dal 67% del primo trimestre 2009 al 73% del secondo trimestre 2009), e i ristrutturati da 399 a 1.868 milioni, a seguito della classificazione di un singolo nominativo che non ha richiesto accantonamenti; mentre i crediti scaduti/sconfinanti scendono da 1.866 a 1.826 milioni.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 996 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), con una diminuzione del 4% rispetto al 30 giugno 2008 e una crescita dell’ 1,3% rispetto al 31 dicembre 2008. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 442 miliardi, in aumento del 5,6% rispetto al 30 giugno 2008 e del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2008; mentre la raccolta indiretta raggiunge i 579 miliardi, in diminuzione del 10,2% rispetto al 30 giugno 2008 e in crescita dello 0,3% rispetto a fine 2008. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 214 miliardi, in calo del 13,9% rispetto al 30 giugno 2008 e in aumento dello 0,2% rispetto a fine 2008; la nuova produzione vita nel primo semestre 2009 ammonta a 5,2 miliardi di euro (+10,2% rispetto al primo semestre 2008). La raccolta amministrata raggiunge i 365 miliardi, in diminuzione del 7,9% rispetto al 30 giugno 2008 e in crescita dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2008.
I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2009 sono stati calcolati senza tenere conto di un’ipotesi di assegnazione di dividendo - dato che allo stato, pur essendo confermato il ritorno al dividendo per le azioni ordinarie, appare prematura la sua quantificazione - e risultano, applicando le regole di Basilea 2 foundation, pari al 6,9% per il Core Tier 1 ratio (6,3% al 31 dicembre 2008), al 7,7% per il Tier 1 ratio (7,1% a fine 2008) e all’ 11% per il coefficiente patrimoniale totale (10,2% a fine 2008).
Un ulteriore rafforzamento dei coefficienti patrimoniali - nell’ordine dell’ 1%-1,5% per il Core Tier 1 ratio e per il Tier 1 ratio, dell’ 1%-2,4% per il coefficiente patrimoniale totale - è atteso provenire dall’emissione di 4 miliardi di euro di Tremonti Bond in un’ottica di “acquisto di una polizza assicurativa” nonché di “ponte” fino alla finalizzazione delle cessioni di attività non strategiche e dalle operazioni di capital management riguardanti queste ultime, che ammontano a un valore di libro complessivo di oltre 10 miliardi di euro, di cui oltre 5 miliardi attualmente dedotti dal Core Tier 1, e a oltre 15 miliardi di attività ponderate. I coefficienti patrimoniali proforma conseguenti risulterebbero pari al 7,9%-8,4% per il Core Tier 1 ratio, all’ 8,7%-9,2% per il Tier 1 ratio e al 12%-13,4% per il coefficiente patrimoniale totale.
Un effetto positivo sui coefficienti patrimoniali è atteso derivare anche dall’applicazione di Basilea 2 advanced, con un possibile beneficio - soggetto ad approvazione di Banca d’Italia e stimabile sulla base dell’attuale situazione economica - di circa 0,25% per il Core Tier 1 ratio conseguibile nel 2010.
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Come già dettagliatamente reso noto in occasione della diffusione dei risultati 2007 e 2008, l’esposizione di Intesa Sanpaolo alla crisi dei mutui americani subprime è solo indiretta, tramite prodotti strutturati di credito, che hanno risentito dell’eccezionale flessione dei prezzi dall’ultimo trimestre del 2007 - con riflessi negativi sul risultato dell’attività di negoziazione, prevalentemente in termini di svalutazioni - fino al primo trimestre 2009, per poi registrare una ripresa - con riflessi positivi sul risultato di negoziazione - nel secondo trimestre dell’anno, di cui si è detto nel precedente commento ai risultati di conto economico. Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 18 milioni di euro al 30 giugno 2009. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo, con particolare riferimento all’esposizione alla crisi dei mercati finanziari, viene riportata - come di consueto - nella relazione semestrale approvata dal Consiglio di Gestione nonché nelle specifiche slides messe a disposizione del mercato.
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Al 30 giugno 2009, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 8.119 sportelli bancari - di cui 6.175 in Italia e 1.944 all’estero - con 107.308 dipendenti, 1.530 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2008.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro);
- clientela Imprese, costituti da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
- clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro.
L’operatività con la clientela Privati e Imprese è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche del Territorio Banca di Credito Sardo, Banca di Trento e Bolzano, Banco di Napoli, Carifirenze, Casse del Centro, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca dell’Adriatico. Intesa Sanpaolo Private Banking è la società del Gruppo dedicata alla clientela Private. Al servizio degli enti nonprofit è stata costituita nel novembre 2007 Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati. Nella Divisione sono inoltre incluse Mediocredito Italiano, la società del Gruppo specializzata nel credito industriale, le compagnie assicurative EurizonVita, Sud Polo Vita, Intesa Vita e Intesa Previdenza, la società fiduciaria SIREFID e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.
Nel mese di dicembre 2008, è stato approvato il progetto di ulteriore rafforzamento della Divisione, finalizzato a migliorare l’efficacia dell’azione commerciale sul territorio mantenendo al contempo un forte controllo dei costi. In seguito alla riorganizzazione, la struttura territoriale si articola in 8 Direzioni Regionali poste a coordinamento di 22 Aree / Banche Rete, disegnate in modo da garantire l’ottimale copertura territoriale e un omogeneo dimensionamento in termini di numero di filiali e di risorse assegnate.
La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 2.755 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 2.577 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 1.474 milioni, in flessione del 2,4% rispetto ai 1.510 milioni del primo trimestre 2009 e un risultato della gestione operativa di 1.281 milioni, in aumento del 20,1% rispetto al primo trimestre 2009, con un cost/income ratio in miglioramento al 53,5% dal 58,6% del primo trimestre 2009; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 572 milioni, rispetto ai 405 milioni del primo trimestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 709 milioni, in crescita del 7,1% rispetto ai 662 milioni del primo trimestre 2009, e il risultato netto a 394 milioni, in aumento del 2,2% rispetto ai 385 milioni del primo trimestre 2009. Nel primo semestre 2009, la Divisione Banca dei Territori registra proventi operativi netti per 5.332 milioni (-12,1% rispetto ai 6.063 milioni del primo semestre 2008), pari al 60% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (63% nel primo semestre 2008), oneri operativi per 2.984 milioni, in flessione del 6,3% rispetto ai 3.185 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 2.348 milioni, in diminuzione del 18,4% rispetto ai 2.878 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio pari al 56%, rispetto al 52,5% del primo semestre 2008; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 977 milioni, rispetto ai 544 milioni del primo semestre 2008; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.371 milioni, in calo del 41,3% rispetto ai 2.334 milioni del primo semestre 2008, e il risultato netto a 779 milioni, in diminuzione del 27,7% rispetto ai 1.078 milioni del primo semestre 2008.
La business unit Eurizon Capital è la società, in crescente sinergia con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo) ed Eurizon Alternative Investments, preposte alla promozione e alla gestione, rispettivamente, di fondi di diritto lussemburghese e di fondi alternativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è presente nel settore del risparmio gestito anche in Cina, tramite il 49,9% della società di asset management Penghua Fund Management.
La business unit Eurizon Capital nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 60 milioni di euro, in flessione del 12,2% rispetto ai 68 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 31 milioni, in linea con il primo trimestre 2009, e un risultato della gestione operativa per 29 milioni, in diminuzione del 23% rispetto ai 38 milioni del primo trimestre 2009, con un cost/income ratio pari al 51,6%, rispetto al 44,8% del primo trimestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 30 milioni, in diminuzione del 19,9% rispetto ai 38 milioni del primo trimestre 2009, e il risultato netto a 13 milioni, in diminuzione del 26,1% rispetto ai 17 milioni del primo trimestre 2009. Eurizon Capital nel primo semestre 2009 registra proventi operativi netti per 129 milioni di euro, in flessione del 31,7% rispetto ai 189 milioni del primo semestre 2008, pari all’ 1% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (2% nel primo semestre 2008), oneri operativi per 62 milioni, in calo del 21,5% rispetto ai 79 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 67 milioni, in diminuzione del 39,1% rispetto ai 110 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio pari al 48,1%, rispetto al 41,8% del primo semestre 2008; il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 68 milioni, in diminuzione del 37,6% rispetto ai 109 milioni del primo semestre 2008, e il risultato netto a 30 milioni, in diminuzione del 6,3% rispetto ai 32 milioni del primo semestre 2008.
La Divisione Corporate & Investment Banking comprende:
- Corporate Relationship Management, struttura incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia e cui è affidata anche la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e ZAO Banca Intesa) e dello sviluppo e della gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera, nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Leasint, Mediofactoring e quella di negoziazione per conto del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 1.080 milioni di euro, in crescita del 31,5% rispetto agli 821 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 230 milioni, invariati rispetto al primo trimestre 2009, e un risultato della gestione operativa di 850 milioni, in crescita del 43,8% rispetto ai 591 milioni del primo trimestre 2009, con un cost/income ratio in miglioramento al 21,3 % dal 28% del primo trimestre 2009; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 375 milioni, rispetto ai 176 milioni del primo trimestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 474 milioni, in aumento del 14,5% rispetto ai 414 milioni del primo trimestre 2009, e il risultato netto a 376 milioni, in crescita del 36,8% rispetto ai 275 milioni del primo trimestre 2009. Nel primo semestre 2009, la Divisione Corporate e Investment Banking registra proventi operativi netti per 1.902 milioni di euro, in crescita del 42,3% rispetto ai 1.337 milioni del primo semestre 2008, pari al 21% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% nel primo semestre 2008), oneri operativi per 460 milioni, in linea con i 464 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 1.442 milioni, in aumento del 65,2% rispetto agli 873 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio in miglioramento al 24,2% dal 34,7% del primo semestre 2008; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 553 milioni, rispetto ai 107 milioni del primo semestre 2008; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 888 milioni, in aumento del 15,5% rispetto ai 769 milioni del primo semestre 2008, e il risultato netto a 651 milioni, in crescita del 23,1% rispetto ai 529 milioni del primo semestre 2008.
La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l'obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit svolge la propria attività tramite Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo.
La business unit Public Finance nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 126 milioni di euro, in aumento del 10,1% rispetto ai 115 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 19 milioni, in diminuzione del 6,3% rispetto ai 20 milioni del primo trimestre 2009, e un risultato della gestione operativa di 107 milioni, in crescita del 13,6% rispetto ai 95 milioni del primo trimestre 2009, con un cost/income ratio pari al 14,9%, rispetto al 17,6% del primo trimestre 2009; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 77 milioni, rispetto ai 3 milioni del primo trimestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 30 milioni, rispetto ai 91 milioni del primo trimestre 2009, e il risultato netto a 14 milioni, rispetto ai 54 milioni del primo trimestre 2009. Nel primo semestre 2009, la business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 241 milioni di euro, in aumento del 68,5% rispetto ai 143 milioni del primo semestre 2008, pari al 3% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (2% nel primo semestre 2008), oneri operativi per 39 milioni, in diminuzione del 7,1% rispetto ai 42 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 202 milioni, doppio rispetto ai 101 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio in miglioramento al 16,2% dal 29,4%; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 80 milioni, rispetto agli 11 milioni del primo semestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 122 milioni, in crescita del 35,6% rispetto ai 90 milioni del primo semestre 2008, e il risultato netto a 67 milioni, in aumento del 31,4% rispetto ai 51 milioni del primo semestre 2008.
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo: i) la Direzione Area Banche CEE & SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria, e in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) la Direzione Area Banche CIS, posta a presidio della controllata KMB Bank nella Federazione Russa e di Pravex-Bank in Ucraina; iii) la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria.
La Divisione Banche Estere nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 563 milioni di euro, in aumento del 6,9% rispetto ai 527 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 291 milioni, in aumento del 2,4% rispetto ai 285 milioni del primo trimestre 2009, e un risultato della gestione operativa di 272 milioni, in crescita del 12,2% rispetto ai 242 milioni del primo trimestre 2009, con un cost/income ratio pari al 51,7%, rispetto al 54% del primo trimestre 2009; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 164 milioni, rispetto ai 145 milioni del primo trimestre 2009; il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 107 milioni, in crescita dell’ 8,6% rispetto ai 98 milioni del primo trimestre 2009, e il risultato netto a 81 milioni, in linea con il primo trimestre 2009. Nel primo semestre 2009, la Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 1.090 milioni di euro, in linea con i 1.093 milioni del primo semestre 2008 (se si esclude l’effetto cambio, i proventi netti aumentano del 6,2%), pari al 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (rispetto all’ 11% del primo semestre 2008), oneri operativi per 576 milioni, in linea con i 574 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 514 milioni, sostanzialmente invariato rispetto ai 519 milioni del primo semestre 2008 (se si esclude l’effetto cambio, il risultato della gestione operativa cresce del 4,8%), con un cost/income ratio pari al 52,8%, in linea con il 52,5% del primo semestre 2008; il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette ammonta a 308 milioni, rispetto ai 75 milioni del primo semestre 2008; il risultato corrente al lordo delle imposte si dimezza a 205 milioni dai 447 milioni del primo semestre 2008, così come il risultato netto, pari a 162 milioni rispetto ai 357 milioni del primo semestre 2008.
La business unit Banca Fideuram, tramite la propria rete di private bankers, svolge attività di asset gathering al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e nel secondo trimestre 2009 registra proventi operativi netti per 143 milioni di euro, in diminuzione del 6,2% rispetto ai 153 milioni del primo trimestre 2009, oneri operativi per 81 milioni, in aumento dell’ 1,9% rispetto ai 79 milioni del primo trimestre 2009, e un risultato della gestione operativa di 63 milioni, in calo del 15% rispetto ai 74 milioni del primo trimestre 2009, con un cost/income ratio pari al 56,2%, rispetto al 51,7% del primo trimestre 2009; dopo accantonamenti e rettifiche nette per 9 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 54 milioni, in diminuzione del 15,5% rispetto ai 63 milioni del primo trimestre 2009; il risultato netto ammonta a 19 milioni, in diminuzione del 31,7% rispetto ai 28 milioni del primo trimestre 2009. Nel primo semestre 2009, Banca Fideuram registra proventi operativi netti per 296 milioni di euro, in diminuzione del 13,2% rispetto ai 341 milioni del primo semestre 2008, pari al 3% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (4% nel primo semestre 2008), oneri operativi per 159 milioni, in flessione del 3% rispetto ai 164 milioni del primo semestre 2008, e un risultato della gestione operativa di 137 milioni, in calo del 22,6% rispetto ai 177 milioni del primo semestre 2008, con un cost/income ratio pari al 53,7%, rispetto al 48,1% del primo semestre 2008; dopo accantonamenti e rettifiche nette per 20 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 117 milioni, in diminuzione del 26,4%, rispetto ai 159 milioni del primo semestre 2008; il risultato netto è pari a 47 milioni, in diminuzione del 27,7% rispetto ai 65 milioni del primo semestre 2008.
Le prospettive per l’esercizio in corso
L’andamento del secondo trimestre rispetto al primo trimestre dell’anno conferma l’efficace attuazione delle azioni che erano state delineate per il 2009 in sede di comunicazione al mercato dei risultati dell’esercizio 2008, nel quadro di politiche gestionali orientate al medio periodo che hanno consentito al Gruppo in particolare di:
- registrare una significativa ripresa dei ricavi, che ha riguardato interessi netti, commissioni nette, risultato dell’attività di negoziazione e risultato della gestione assicurativa;
- per quanto concerne specificamente gli interessi netti, contrastare la pressione derivante dai bassi tassi d’interesse tramite la difesa dello spread e la selettiva crescita degli impieghi, con lo spread relativo alle operazioni con la clientela presidiato mediante un’attenta gestione delle condizioni e il pieno dispiegarsi della parziale protezione posta in atto contro il calo dei tassi di mercato;
- continuare il fermo controllo dei costi operativi, nonostante gli effetti dell’intervenuta indeducibilità dell’IVA infra-gruppo;
- preservare il basso profilo di rischio con un risk management conservativo, che è sottostante sia al significativo recupero del risultato dell’attività di negoziazione, connesso alla ripresa dei mercati finanziari, sia all’aumento relativamente limitato delle rettifiche nette di valore su crediti, pur in presenza di un significativo aumento dei crediti incagliati e ristrutturati, conseguente a classificazioni prudenziali che hanno peraltro richiesto stanziamenti proporzionalmente contenuti data l’elevata copertura fornita dalle garanzie.
Alla luce dei riscontri del primo semestre, appare plausibile confermare l’aspettativa che l’utile netto consolidato dell’esercizio in corso possa risultare non molto inferiore a quello del 2008.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico del 2008 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale determinato principalmente dall’acquisizione del controllo di Pravex-Bank, società entrata nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre 2008: per i primi due trimestri del 2008 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi.
Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale del primo trimestre 2008 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Pravex-Bank, il cui controllo è stato acquisito nel giugno 2008.
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L’utile netto normalizzato è stato calcolato escludendo le principali componenti non ricorrenti costituite da:
nel primo trimestre 2009: 1) 511 milioni di beneficio fiscale derivante dal rilascio di imposte differite connesso all’affrancamento delle attività immateriali a vita definita e del brand name, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 2) 68 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 48 milioni, 3) 95 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 4) 83 milioni di plusvalenze derivanti dalla cessione di CR Orvieto e di 17 sportelli e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 63 milioni inclusa nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte;
nel secondo trimestre 2009: 1) 60 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 38 milioni, e 2) 102 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel primo trimestre 2008: 1) 444 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 321 milioni, 2) 131 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 3) 1.372 milioni di plusvalenze derivanti dalla cessione di 198 sportelli e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 953 milioni inclusa nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte;
nel secondo trimestre 2008: 1) 67 milioni rivenienti dalla transazione IMI-SIR inclusi negli altri proventi di gestione e relative imposte, 2) 268 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Agos inclusi negli utili su attività detenute sino a scadenza e relative imposte, 3) 98 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 68 milioni, 4) 153 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 5) 20 milioni di rettifiche, al netto dei risparmi d’imposta, connesse alla cessione di 198 sportelli, incluse nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2009, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali prospetti non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione e che quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
I seguenti rilevanti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:
• la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;
• l'effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;
• l'effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;
• l'effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;
• la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.
I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.
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Data ultimo aggiornamento 28 agosto 2009 alle ore 13:22