INTESA SANPAOLO: PRECISAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLO STRESS TEST EUROPEO
Torino, Milano, 23 luglio 2010 – Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha superato lo stress test condotto sui 91 principali gruppi bancari europei dal CEBS, registrando un coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio - post simulazione dello scenario avverso con aumento del rischio sovrano - a fine 2011 pari all’ 8,2%, in confronto all’8,3% registrato a fine 2009 e al 6% minimo richiesto ai fini dello stress test, con una conseguente eccedenza di patrimonio Tier 1 capital per circa 8,5 miliardi di euro rispetto all’adeguatezza patrimoniale minima richiesta ai fini del test.
Il coefficiente patrimoniale Core Tier 1 ratio a fine 2011 - post simulazione dello scenario avverso con aumento del rischio sovrano - si colloca al 7,1%, sugli stessi livelli di fine 2009.
Tale risultato viene raggiunto senza alcun ricorso ad azioni di contingency sui costi (in particolare viene mantenuto un livello di investimenti di capital budget superiore a 1,5 miliardi di euro) e senza considerare il beneficio previsto superiore ai 150 centesimi di punto derivante da possibili azioni di capital management riguardanti attività non strategiche (dismissioni totali o parziali, partnerships, quotazioni, ecc.), ma includendo solo il beneficio netto di circa 40 centesimi di punto derivante dalle operazioni di capital management e di acquisizione finalizzate o in corso di finalizzazione da parte del Gruppo successivamente al 31 dicembre 2009.
Inoltre, tale risultato viene raggiunto nonostante la svalutazione dei titoli governativi classificati a trading si basi su ipotesi (haircut indicato dalle autorità di vigilanza) di perdite riferite a titoli con vita residua di 5 anni, mentre il portafoglio del Gruppo di titoli governativi classificati a trading ha una vita residua limitata a circa un anno, come si rileva dall’allegato.
Questo risultato va ricondotto alle linee d’azione che hanno costantemente caratterizzato il Gruppo Intesa Sanpaolo dalla sua costituzione e hanno avuto come obiettivo la redditività sostenibile determinata dalle scelte strategiche riguardanti non solo i ricavi e i costi ma anche la liquidità, la solidità patrimoniale e il basso profilo di rischio.
Dalla simulazione dello scenario di stress (scenario avverso con aumento del rischio sovrano), emerge infatti la capacità di preservare la redditività sostenibile del Gruppo Intesa Sanpaolo, la cui gestione nel biennio 2010-2011 è in grado di generare risorse per 17,8 miliardi di euro e di coprire quindi ampiamente le perdite prefigurate dallo stress test per complessivi 14,3 miliardi di euro a seguito di rettifiche su crediti, impairment di titoli di capitale AFS e perdite da trading.
L’autofinanziamento nello scenario di stress (scenario avverso con aumento del rischio sovrano) considera un pagamento di dividendi relativi agli esercizi 2010-2011 per circa 1,3 miliardi di euro complessivi, ammontare compatibile con coefficienti patrimoniali superiori al 7% per il Core Tier 1 ratio e all’8% per il Tier 1 ratio in uno scenario di stress. Nello scenario di simulazione di riferimento (benchmark), che conduce a coefficienti patrimoniali a fine 2011 pari all’ 8,5% per il Core Tier 1 ratio e al 9,8% per il Tier 1 ratio, l’autofinanziamento considera un pagamento di dividendi relativi agli esercizi 2010-2011 per circa 2 miliardi di euro complessivi, ammontare in linea con l’importo di circa un miliardo di euro pagato nel 2010 per l’esercizio 2009 e con il calcolo dei coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2010, in cui si è tenuto conto dei dividendi maturati nel primo trimestre assumendo come tali una quota pari a un quarto dell’importo pagato per l’esercizio 2009.
Il Core Tier 1 ratio a fine 2011 post simulazione dello scenario di stress (scenario avverso con aumento del rischio sovrano) si colloca al 7,1%, sugli stessi livelli di fine 2009, a seguito da un lato di un impatto netto negativo di circa 40 centesimi di punto conseguente alla simulazione dello scenario di stress e dall’altro di un impatto positivo netto di analoga entità derivante dalle seguenti operazioni di capital management e di acquisizione finalizzate o in corso di finalizzazione da parte del Gruppo successivamente al 31 dicembre 2009:
- la cessione dell’attività di securities services a State Street Corporation, finalizzata il 22 giugno 2010 (con un impatto positivo di 37 centesimi di punto sul Core Tier 1 ratio),
- l’acquisto di 50 sportelli da Banca Monte dei Paschi di Siena, finalizzato l’ 11 giugno 2010 (con un impatto negativo di 9 centesimi di punto sul Core Tier 1 ratio),
- la cessione di Cassa di Risparmio della Spezia e di 96 sportelli al gruppo Crédit Agricole, in corso di finalizzazione (con un impatto positivo atteso di circa 20 centesimi di punto sul Core Tier 1 ratio),
- l’acquisizione del 50% di Intesa Vita dal gruppo Generali, in corso di finalizzazione (con un impatto negativo atteso di 7 centesimi di punto sul Core Tier 1 ratio).
RISULTATI DELLO STRESS TEST (SCENARIO AVVERSO CON AUMENTO DEL RISCHIO |
||
31 dicembre 2009 | € Mld |
in % RWA |
____________________________________________________________________ | ___________ |
___________ |
Core Tier 1 Capital | 25,7 |
7,1 |
Tier 1 Capital | 30,2 |
8,3 |
Total Regulatory Capital | 42,8 |
11,8 |
Risk-Weighted Assets | 361,8 |
|
Impatti cumulati stress test sul conto economico 2010-2011 | € Mld |
|
____________________________________________________________________ | ___________ |
|
Perdite totali prefigurate | 14,3 |
|
di cui: Impairment sul banking book | 11,8 |
|
di cui: Rettifiche nette su crediti | 10,7 |
|
Impairment su titoli di capitale AFS | 1,1 |
|
Perdite da trading | 2,5 |
|
Risorse generate dalla gestione per coprire le perdite | 17,8 |
|
Situazione post stress test | € Mld |
in % RWA |
____________________________________________________________________ | ___________ |
___________ |
Core Tier 1 | 26,6 |
7,1 |
Tier 1 Capital | 31,1 |
8,2 |
Total Regulatory Capital | 40,6 |
10,8 |
Risk-Weighted Assets | 377,5 |
|
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Portafoglio di titoli governativi classificati a trading per il Gruppo Intesa Sanpaolo
Paese |
|
Esposizione lorda |
Vita residua |
Austria |
5,6% |
51 |
6,59 |
Belgio |
6,9% |
40 |
6,22 |
Bulgaria |
11,8% |
||
Cipro |
6,7% |
||
Repubblica Ceca |
11,4% |
||
Danimarca |
5,2% |
||
Estonia |
11,8% |
||
Finlandia |
6,1% |
||
Francia |
6,0% |
389 |
2,08 |
Germania |
4,7% |
194 |
3,92 |
Grecia |
23,1% |
292 |
2,67 |
Ungheria |
11,8% |
122 |
2,45 |
Islanda |
11,8% |
||
Irlanda |
12,8% |
||
Italia |
7,4% |
22.560 |
1,09 |
Lettonia |
11,8% |
||
Liechtenstein |
11,8% |
||
Lituania |
11,8% |
||
Lussemburgo |
7,6% |
||
Malta |
6,4% |
||
Paesi Bassi |
5,2% |
||
Norvegia |
5,7% |
||
Polonia |
12,3% |
||
Portogallo |
14,1% |
||
Romania |
11,8% |
||
Slovacchia |
5,0% |
82 |
3,44 |
Slovenia |
4,2% |
||
Spagna |
12,0% |
10 |
5,75 |
Svezia |
6,7% |
||
Regno Unito |
10,7% |
1.080 |
0,18 |
Data ultimo aggiornamento 23 luglio 2010 alle ore 18:05