INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2012
COEFFICIENTI PATRIMONIALI:
FORTE SOLIDITÀ PATRIMONIALE, LARGAMENTE SUPERATI I REQUISITI:
CORE TIER 1 RATIO 10,7%; TIER 1 RATIO 11,7%;
COEFFICIENTE EBA PRO-FORMA 10,1%
PROVENTI OPERATIVI NETTI:
CRESCITA (+2,6%) A 8.944 MLN DI EURO RISPETTO A 8.720 MLN DEL 1° SEM. 2011;
2° TRIM. A 4.131, -14,2% RISPETTO A 4.813 MLN DEL 1° TRIM.
ONERI OPERATIVI:
SIGNIFICATIVA DIMINUZIONE (-1,9%) A 4.450 MLN RISPETTO A 4.536 MLN
DEL 1° SEM. 2011; 2° TRIM. A 2.243, +1,6% RISPETTO A 2.207 MLN DEL 1° TRIM.
RISULTATO GESTIONE OPERATIVA:
SIGNIFICATIVO AUMENTO (+7,4%) A 4.494 MLN RISPETTO A 4.184 MLN
DEL 1° SEM. 2011; 2° TRIM. A 1.888, -27,6% RISPETTO A 2.606 MLN DEL 1° TRIM.
RISULTATO CORRENTE LORDO IMPOSTE:
IN CALO, A FRONTE DI ACCANTONAMENTI PRUDENZIALI, A 2.262 MLN
RISPETTO A 2.544 MLN DEL 1° SEM. 2011 (-11,1%);
2°TRIM. A 731 MLN, -52,3% RISPETTO A 1.531 MLN NEL 1° TRIM.
UTILE NETTO:
IN DIMINUZIONE (-9,1%) A 1.274 MLN RISPETTO A 1.402 MLN DEL 1° SEM. 2011;
2°TRIM. A 470 MLN, -41,5% RISPETTO A 804 MLN NEL 1° TRIM.
UTILE NETTO NORMALIZZATO (1):
1.039 MLN RISPETTO A 1.234 MLN DEL 1° SEM. 2011;
2°TRIM. A 289 MLN RISPETTO A 750 MLN DEL 1° TRIM.
Torino, Milano, 3 agosto 2012 - Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2012 (2).
Il Gruppo nel primo semestre del 2012 ha conseguito risultati positivi in un contesto di mercato difficile, perseguendo l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile:
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(1) Nota metodologica sul calcolo dell’utile netto normalizzato a pagina 16.
(2) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 16.
● patrimonializzazione assai solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 30 giugno 2012, tenendo conto dei dividendi maturati nel semestre, con il Core Tier 1 ratio salito al 10,7% dal 10,1% di fine 2011 e il coefficiente EBA pro-forma al 10,1%(3), rispetto al 9,2% dell’analisi EBA sui dati di settembre 2011 e al requisito minimo del 9%, livello top tra le maggiori banche europee;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 111 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello corrispondente a una liquidità di 50 miliardi di euro, a fine giugno 2012; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore (2015 e 2018, rispettivamente); raccolta diretta bancaria in aumento del 2,5% rispetto a fine 2011;
● credito a sostegno dell’economia: crescita dei finanziamenti alle piccole, medie e grandi imprese italiane (+ 0,4 miliardi di euro, +0,4%, rispetto al primo semestre 2011);
● robusto utile netto: 1.274 milioni di euro nel primo semestre 2012; l’utile netto normalizzato è pari a 1.039 milioni;
● aumento dei proventi netti: +2,6% rispetto al primo semestre 2011 (con una crescita del margine d’interesse del 3,6%) a 8,9 miliardi di euro, il risultato più elevato degli ultimi otto semestri;
● ulteriore riduzione dei costi operativi: -1,9% rispetto al primo semestre 2011, dopo cinque anni consecutivi di diminuzione;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49,8%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● forte crescita del risultato della gestione operativa: +7,4%, rispetto al primo semestre 2011, a 4,5 miliardi di euro, il risultato più elevato degli ultimi otto semestri;
● politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale, in un contesto di mercato di peggioramento del ciclo del credito:
- stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per circa 2,1 miliardi di euro nel semestre, in crescita del 37% rispetto al primo semestre del 2011, a fronte di un aumento del flusso complessivo di nuovi crediti in sofferenza e in incaglio del 20%,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati cresciuto al 45,2% (normalizzando per l’effetto della cessione di sofferenze e della nuova normativa in merito ai crediti scaduti) dal 44,6% del primo semestre 2011,
- una robusta riserva sui crediti in bonis, pari a 2.647 milioni di euro, corrispondente a 80 centesimi di punto di buffer prudenziale rispetto ai 70 del primo semestre 2011.
La politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale è dimostrata dal tasso di recupero delle posizioni in sofferenza chiuse, pari mediamente al 146% del loro valore netto di carico nel periodo 2009 - primo semestre 2012;
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(3) Stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 30 giugno 2012, dell’impatto della valutazione al fair value del rischio sovrano (volumi e prezzi del 30 settembre 2011) e considerando un vincolo di requisito patrimoniale minimo (transitional floor) pari all’80% dei requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole di Basilea 1, come da esercizio EBA. In ipotesi di “transitional floor” all’85%, adottato dal Gruppo Intesa Sanpaolo ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali (Core Tier 1, Tier 1 e Total capital ratio), il capital ratio EBA risulterebbe pari al 9,8%.
I risultati di conto economico del secondo trimestre 2012
Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2012 (4) registra proventi operativi netti pari a 4.131 milioni di euro, in diminuzione del 14,2% rispetto ai 4.813 milioni del primo trimestre 2012 e dell’ 8,5% rispetto ai 4.515 milioni del secondo trimestre 2011.
In quest’ambito, nel secondo trimestre 2012 gli interessi netti ammontano a 2.431 milioni, in flessione del 2,8% rispetto ai 2.501 milioni del primo trimestre 2012 e in aumento del 2,7% rispetto ai 2.368 milioni del secondo trimestre 2011.
Le commissioni nette sono pari a 1.322 milioni di euro, con una crescita dello 0,4% rispetto ai 1.317 milioni del primo trimestre 2012; in dettaglio, si registra un aumento del 4,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 7,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 37,9%, quella relativa al risparmio gestito scende dell’ 1,1% e quella relativa ai prodotti assicurativi cresce dell’ 11,3%. Le commissioni nette del secondo trimestre 2012 sono in diminuzione del 6,2% rispetto ai 1.410 milioni del secondo trimestre 2011; in dettaglio, si registra un aumento dello 0,8% per le commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 12,1% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli scende del 24,3%, quello da risparmio gestito del 10,5% e quello da prodotti assicurativi del 3,1%.
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(4) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 2.186 milioni a finanziamenti e crediti e per 40 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita, senza la quale si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del secondo trimestre 2012 pari a 2 milioni (un impatto positivo di 61 milioni nel primo semestre 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nell’esercizio 2010 e di 72 milioni nell’esercizio 2009, negativo di 459 milioni nell’esercizio 2008); il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 6.066 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 30 giugno 2012 pari a 2.162 milioni (con un impatto negativo di 456 milioni nel secondo trimestre 2012 e positivo di 86 milioni nel primo semestre 2012).
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 161 milioni di euro (comprensivi di 94 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange) rispetto ai 716 milioni del primo trimestre 2012 (che includevano 274 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1), con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 65 milioni da 113 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che si attesta a 89 milioni (inclusivi dei predetti 94 milioni di plusvalenza da cessione) da 102 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che cala a 2 milioni da 481 milioni (comprensivi dei predetti 274 milioni di plusvalenza da buy back) e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 5 milioni da 20 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 161 milioni del secondo trimestre 2012 si confronta con uno di 541 milioni del secondo trimestre 2011 (che includeva una plusvalenza di 272 milioni dalla cessione del 4% di Prada e una di 154 milioni dalla cessione del restante 25% di Findomestic), trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 79 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 441 milioni (comprensivi delle predette plusvalenze da cessioni), quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 11 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 11 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del secondo trimestre 2012 pari a 2 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 195 milioni di euro, rispetto ai 258 milioni del primo trimestre 2012 e ai 165 milioni del secondo trimestre 2011.
Gli oneri operativi ammontano a 2.243 milioni di euro, con un aumento dell’ 1,6% rispetto ai 2.207 milioni del primo trimestre 2012 a seguito di una crescita del 5,9% per le spese amministrative e di una diminuzione dello 0,2% per le spese del personale e dell’ 1,3% per gli ammortamenti. Rispetto ai 2.294 milioni del secondo trimestre 2011, si registra una diminuzione del 2,2%, conseguente a una diminuzione dell’ 1,6% per le spese del personale e del 4% per le spese amministrative e a un aumento dell’ 1,3% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.888 milioni di euro, in diminuzione del 27,6% rispetto ai 2.606 milioni del primo trimestre 2012 e del 15% rispetto ai 2.221 milioni del secondo trimestre 2011, con un cost/income ratio nel secondo trimestre 2012 al 54,3% rispetto al 45,9% del primo trimestre 2012 e al 50,8% del secondo trimestre 2011.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.155 milioni di euro, rispetto ai 1.069 milioni del primo trimestre 2012 e ai 960 milioni del secondo trimestre 2011. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 34 milioni, rispetto ai 37 milioni del primo trimestre 2012 e agli 80 milioni del secondo trimestre 2011; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.082 milioni, rispetto ai 973 milioni del primo trimestre e agli 823 milioni del secondo trimestre 2011; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 39 milioni, rispetto ai 59 milioni del primo trimestre 2012 (comprendenti 29 milioni di svalutazione di titoli governativi greci) e ai 57 milioni del secondo trimestre 2011 (comprendenti 25 milioni di svalutazione di titoli governativi greci).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 2 milioni, rispetto a quello negativo di 6 milioni del primo trimestre 2012 e a quello positivo di 19 milioni del secondo trimestre 2011.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 731 milioni di euro, rispetto ai 1.531 milioni del primo trimestre 2012 (-52,3%) e ai 1.280 milioni del secondo trimestre 2011 (-42,9%).
L’utile netto consolidato è pari a 470 milioni di euro, rispetto agli 804 milioni del primo trimestre 2012 (-41,5%) e ai 741 milioni del secondo trimestre 2011 (-36,6%), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 152 milioni di euro (comprendenti un beneficio fiscale di 173 milioni, connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES);
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 10 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 76 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 23 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto normalizzato nel secondo trimestre 2012 è pari a 289 milioni di euro, rispetto ai 750 milioni del primo trimestre 2012 e ai 472 milioni del secondo trimestre 2011.
I risultati di conto economico del primo semestre 2012
Il conto economico consolidato del primo semestre 2012 registra proventi operativi netti pari a 8.944 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto agli 8.720 milioni del primo semestre 2011.
In quest’ambito, nel primo semestre 2012 gli interessi netti ammontano a 4.932 milioni, in aumento del 3,6% rispetto ai 4.760 milioni del primo semestre 2011.
Le commissioni nette sono pari a 2.639 milioni di euro, con una flessione del 5,9% rispetto ai 2.805 milioni del primo semestre 2011; in dettaglio, si registra un aumento dello 0,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 10,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa ai prodotti assicurativi cala del 18,6%, quella relativa al risparmio gestito scende dell’ 11,3% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli sale del 2,7%.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 877 milioni di euro (che includono 368 milioni di plusvalenze complessive derivanti dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1 e dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange), rispetto agli 821 milioni del primo semestre 2011 (comprendenti 426 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle cessioni delle quote in Prada e Findomestic), con la componente relativa alla clientela che si attesta a 179 milioni rispetto a 189 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che diminuisce a 191 milioni da 463 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che aumenta a 483 milioni da 132 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 25 milioni da 37 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo semestre 2012 pari a 61 milioni.
Il risultato dell’attività assicurativa è pari a 453 milioni di euro rispetto ai 285 milioni del primo semestre 2011.
Gli oneri operativi ammontano a 4.450 milioni di euro, con una riduzione dell’ 1,9% rispetto ai 4.536 milioni del primo semestre 2011, a seguito di una diminuzione dell’ 1,4% per le spese del personale e del 3,9% per le spese amministrative e di un aumento del 3,3% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.494 milioni di euro, in crescita del 7,4% rispetto ai 4.184 milioni del primo semestre 2011, con un cost/income ratio nel primo semestre 2012 in miglioramento al 49,8% rispetto al 52% del primo semestre 2011.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 2.224 milioni di euro, rispetto ai 1.673 milioni del primo semestre 2011. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 71 milioni, rispetto ai 94 milioni del primo semestre 2011; le rettifiche nette su crediti sono pari a 2.055 milioni, rispetto ai 1.505 milioni del primo semestre 2011; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 98 milioni (comprendenti 29 milioni di svalutazione di titoli governativi greci), rispetto ai 74 milioni del primo semestre 2011 (comprendenti 25 milioni di svalutazione di titoli governativi greci).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 8 milioni, rispetto a quello positivo di 33 milioni del primo semestre 2011.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 2.262 milioni di euro, rispetto ai 2.544 milioni del primo semestre 2011 (-11,1%).
L’utile netto consolidato è pari a 1.274 milioni di euro, rispetto ai 1.402 milioni del primo semestre 2011 (-9,1%), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 778 milioni di euro (comprendenti 173 milioni di beneficio fiscale connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES);
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 24 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 149 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 37 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, l’utile netto normalizzato nel primo semestre 2012 è pari a 1.039 milioni di euro, rispetto ai 1.234 milioni del primo semestre 2011.
Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2012
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2012 i crediti verso la clientela raggiungono i 375 miliardi di euro, in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2011 e invariati rispetto al 30 giugno 2011 (in flessione del 2,2% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo, a seguito di una riduzione dei crediti alle grandissime imprese e di un aumento di quelli alle piccole, medie e grandi imprese). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 26.102 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto ai 22.696 milioni del 31 dicembre 2011. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 9.600 milioni di euro rispetto ai 8.998 milioni del 31 dicembre 2011 (nel primo trimestre 2012 erano stati ceduti pro-soluto 1.640 milioni di sofferenze lorde a un prezzo - pari al loro valore netto di carico - di circa 270 milioni), con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 2,6% (2,4% al 31 dicembre 2011) e un grado di copertura del 62% (leggermente diminuito anche per effetto della cessione rispetto al 64% di fine 2011). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie reali e personali relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 128%. Gli incagli salgono a 10.460 milioni di euro da 9.126 milioni di dicembre 2011, i ristrutturati scendono a 3.319 milioni da 3.425 milioni di fine 2011 e i crediti scaduti/sconfinanti aumentano a 2.723 milioni di euro da 1.147 milioni di fine 2011, questi ultimi a seguito delle modifiche normative dei criteri di classificazione (oltre i 90 giorni rispetto agli oltre 180 giorni considerati fino al 31 dicembre 2011).
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 775 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita dell’ 1,2% rispetto al 31 dicembre 2011 e in diminuzione del 5,5% rispetto al 30 giugno 2011. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 369 miliardi, con un aumento del 2,5% rispetto al 31 dicembre 2011 e una diminuzione del 6% rispetto al 30 giugno 2011 dovuta principalmente alla clientela istituzionale, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 77 miliardi, in aumento del 5,1% rispetto al 31 dicembre 2011 e in flessione dello 0,5% rispetto al 30 giugno 2011; la raccolta indiretta raggiunge i 406 miliardi, in crescita dello 0,1% rispetto a fine 2011 e in diminuzione del 5% rispetto a fine giugno 2011. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 222 miliardi, in aumento dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2011 e in diminuzione del 4,4% rispetto al 30 giugno 2011; la nuova produzione vita nel primo semestre 2012 ammonta a 6,1 miliardi di euro (-20,3% rispetto al primo semestre 2011). La raccolta amministrata raggiunge i 184 miliardi, in diminuzione dello 0,2% rispetto al 31 dicembre 2011 e del 5,7% rispetto al 30 giugno 2011.
I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2012 risultano - applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate (con floor all’85%) e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio - pari al 10,7% per il Core Tier 1 ratio (10,1% al 31 dicembre 2011), all’ 11,7% per il Tier 1 ratio (11,5% a fine 2011) e al 14,2% per il coefficiente patrimoniale totale (14,3% a fine 2011). Tali coefficienti sono calcolati tenendo conto dei dividendi maturati nel semestre per l’esercizio 2012, assumendo come tali la metà degli 822 milioni di euro distribuiti dalle riserve nel 2012 per l’esercizio 2011.
Le informazioni attualmente disponibili portano a una stima degli effetti sui coefficienti patrimoniali del Gruppo derivanti da Basilea 3 a regime - applicando i parametri indicati per il 2019 ai dati di bilancio del 30 giugno 2012 - nell’ordine di:
- 2,8 miliardi di euro di deduzioni totali dal common equity, nell’ipotesi di deduzione della partecipazione detenuta in Banca d’Italia e considerando l’assorbimento delle imposte differite attive (DTA) previsto prima dell’entrata a regime di Basilea 3,
- 11,6 miliardi di euro aggiuntivi di RWA relativi a DTA e investimenti bancari, finanziari e assicurativi non portati in deduzione perché rientranti nella franchigia,
- 2,4 miliardi di euro aggiuntivi di RWA riguardanti DTA incluse nei rischi con ponderazione al 100% (relative a rettifiche su crediti e affrancamento delle attività immateriali),
- 5,4 miliardi di euro aggiuntivi di RWA derivanti da rischi di controparte;
con un conseguente impatto complessivo stimato sul Core Tier 1 ratio nell’ordine di 140 centesimi di punto (l’impatto effettivo è soggetto all’implementazione della regolamentazione in materia). L’impatto si riduce a circa 25 centesimi di punto considerando il beneficio derivante dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e l’assorbimento dello shock sul rischio sovrano.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da:
● robusta liquidità:
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello corrispondente a una liquidità di 50 miliardi di euro a fine giugno 2012; le operazioni di finanziamento poste in essere con BCE per ottimizzare il costo del funding erano pari a 36 miliardi a fine giugno 2012, interamente costituite da LTRO con scadenza a 3 anni,
- elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 111 miliardi di euro a fine giugno 2012,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per quasi l’ 80% dalla componente retail,
- ad oggi, è già stata effettuata raccolta a medio-lungo termine pari a circa il 70% dell’ammontare in scadenza nell’intero anno, con circa 15 miliardi di euro collocati, di cui circa 10 miliardi relativi alla componente retail,
- a fine gennaio 2012 collocato sui mercati internazionali eurobond a 18 mesi per 1,5 miliardi di euro, la prima emissione benchmark senior, non garantita, da parte di una banca dell’area euro periferica da 3 mesi, con una domanda - per il 70% estera - che ha superato del 150% l’offerta iniziale di un miliardo; il 20 febbraio 2012 collocato sui mercati internazionali eurobond a 5 anni per un miliardo di euro, la prima emissione benchmark senior, non garantita, da parte di una banca dell’area euro periferica con scadenza superiore alla LTRO a 3 anni della BCE, con una domanda - per il 70% estera - che ha superato del 120% l’offerta; il 3 luglio 2012 collocato sui mercati internazionali eurobond a 3 anni per un miliardo di euro, la prima emissione benchmark senior, non garantita, da parte di una banca dell’area euro periferica dopo il vertice UE di fine giugno, con una domanda - per il 70% estera - che ha superato del 100% l’offerta;
● leverage contenuto e adeguata patrimonializzazione:
- leverage molto più basso e un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei,
- coefficiente EBA pro-forma al 30 giugno 2012 pari al 10,1%(5), rispetto al 9,2% risultante dall’analisi condotta dall’EBA sull’adeguatezza patrimoniale delle banche europee - con riferimento ai dati di fine settembre 2011 - e al requisito minimo richiesto del 9%;
● basso profilo di rischio:
- a fine giugno 2012, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) greci per 10 milioni di euro, irlandesi per 181 milioni e portoghesi per 15 milioni.
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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 12 milioni di euro al 30 giugno 2012. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo viene riportata - come di consueto - nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione.
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Al 30 giugno 2012, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7.141 sportelli bancari - di cui 5.579 in Italia e 1.562 all’estero - con 99.172 dipendenti.
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(5) Stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 30 giugno 2012, dell’impatto della valutazione al fair value del rischio sovrano (volumi e prezzi del 30 settembre 2011) e considerando un vincolo di requisito patrimoniale minimo (transitional floor) pari all’80% dei requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole di Basilea 1, come da esercizio EBA. In ipotesi di “transitional floor” all’85%, adottato dal Gruppo Intesa Sanpaolo ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali (Core Tier 1, Tier 1 e Total capital ratio), il capital ratio EBA risulterebbe pari al 9,8%.
I risultati per area di Business
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Large Corporate Italia, cui compete la relazione con i grandi gruppi italiani (imprese prevalentemente con fatturato superiore a 500 milioni di euro);
- Mid Corporate, cui compete la relazione con le imprese italiane con fatturato superiore a 150 milioni e prevalentemente fino a 500 milioni;
- Direzione Internazionale, cui compete la relazione con la clientela corporate estera ed è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, nonché la custodia e il regolamento di titoli prevalentemente italiani (local custody);
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
- Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, operante nel public finance, che ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata.
Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Leasint, Centro Leasing, Mediofactoring e quella di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel secondo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 1.067 milioni di euro, in diminuzione del 10,3% rispetto ai 1.189 milioni del primo trimestre 2012;
- oneri operativi per 251 milioni, in aumento dell’ 1,1% rispetto ai 248 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 816 milioni, in diminuzione del 13,3% rispetto ai 941 milioni del primo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 23,5%, rispetto al 20,9% del primo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 337 milioni rispetto ai 227 milioni del primo trimestre 2012 ;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 8 milioni, rispetto a quello negativo per 7 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 486 milioni, in diminuzione del 31,1% rispetto ai 705 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato netto pari a 368 milioni, in diminuzione del 20,7% rispetto ai 464 milioni del primo trimestre 2012.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo semestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 2.256 milioni di euro, pari a circa il 25% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (26% nel primo semestre 2011), in aumento dello 0,1% rispetto ai 2.253 milioni del primo semestre 2011;
- oneri operativi per 500 milioni, in crescita dell’ 1,4% rispetto ai 493 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 1.756 milioni, in linea con i 1.760 milioni del primo semestre 2011;
- un cost/income ratio al 22,2%, rispetto al 21,9% del primo semestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 565 milioni rispetto ai 261 milioni del primo semestre 2011 ;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, rispetto a quello negativo per 140 milioni del primo semestre 2011 (che includeva 132 milioni di impairment della partecipazione in Telco);
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.191 milioni, in diminuzione del 12,4% rispetto ai 1.359 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato netto pari a 832 milioni, in diminuzione del 9% rispetto ai 914 milioni del primo semestre 2011.
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
- clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, specializzata nel credito industriale, Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo Previdenza, operanti nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria SIREFID, Moneta e Neos Finance, specializzate nel credito al consumo, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.
La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 2.516 milioni di euro, in crescita dello 0,3% rispetto ai 2.508 milioni del primo trimestre 2012;
- oneri operativi per 1.409 milioni, in aumento dell’ 1,1% rispetto ai 1.394 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 1.107 milioni, in flessione dello 0,6% rispetto ai 1.114 milioni del primo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 56%, rispetto al 55,6% del primo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 581 milioni rispetto ai 589 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 525 milioni, in crescita dello 0,3% rispetto ai 524 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato netto pari a 362 milioni, in aumento del 66,9% rispetto ai 217 milioni del primo trimestre 2012.
La Divisione Banca dei Territori nel primo semestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 5.024 milioni di euro, pari a circa il 56% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (55% nel primo semestre 2011), in crescita del 4,9% rispetto ai 4.788 milioni del primo semestre 2011;
- oneri operativi per 2.804 milioni, in diminuzione del 2,1% rispetto ai 2.864 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 2.220 milioni, in crescita del 15,4% rispetto ai 1.924 milioni del primo semestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 55,8%, dal 59,8% del primo semestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 1.171 milioni rispetto ai 1.066 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 1.049 milioni, in crescita del 22,3% rispetto agli 858 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato netto pari a 579 milioni, in aumento dell’ 80,4% rispetto ai 321 milioni del primo semestre 2011.
Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, e Epsilon Associati, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
Eurizon Capital nel secondo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 67 milioni di euro, in crescita del 6,8% rispetto ai 62 milioni del primo trimestre 2012;
- oneri operativi per 28 milioni, in calo del 4,8% rispetto ai 29 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 39 milioni, in aumento del 17,1% rispetto ai 33 milioni del primo trimestre 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 41,8% dal 46,8% del primo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette di 2 milioni rispetto al dato nullo del primo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 37 milioni, in crescita dell’ 11,9% rispetto ai 33 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato netto di 21 milioni, in aumento del 26,8% rispetto ai 17 milioni del primo trimestre 2012.
Eurizon Capital nel primo semestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 129 milioni di euro, pari a circa l’ 1% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (2% nel primo semestre 2011), in diminuzione del 5,1% rispetto ai 136 milioni del primo semestre 2011;
- oneri operativi per 57 milioni, in calo del 10,9% rispetto ai 64 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 72 milioni, analogo a quello del primo semestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 44,2% dal 47,1% del primo semestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette di 2 milioni rispetto al dato nullo del primo semestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 70 milioni, in flessione del 2,8% rispetto ai 72 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato netto di 38 milioni, in crescita del 2,7% rispetto ai 37 milioni del primo semestre 2011.
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui opera: i) la Direzione Area Banche SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania e Banca CR Firenze Romania; ii) la Direzione Area Banche CEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria; iii) la Direzione Aree Banche CIS e South Mediterranean, cui fanno capo le controllate Banca Intesa nella Federazione Russa, Pravex-Bank in Ucraina e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione Banche Estere nel secondo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 545 milioni di euro, in flessione dello 0,7% rispetto ai 548 milioni del primo trimestre 2012;
- oneri operativi per 289 milioni, in aumento dello 0,6% rispetto ai 288 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 255 milioni, in diminuzione del 2,1% rispetto ai 261 milioni del primo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 53%, rispetto al 52,6% del primo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 168 milioni, rispetto ai 213 milioni del primo trimestre 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 1 milione, analogo a quello del primo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 88 milioni, in crescita dell’ 81,6% rispetto ai 49 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato netto di 29 milioni, in aumento del 22% rispetto ai 24 milioni del primo trimestre 2012.
La Divisione Banche Estere nel primo semestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 1.093 milioni di euro, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% nel primo semestre 2011), in diminuzione dell’ 8% rispetto ai 1.188 milioni del primo semestre 2011;
- oneri operativi per 577 milioni, invariati rispetto al primo semestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 516 milioni, in diminuzione del 15,5% rispetto ai 611 milioni del primo semestre 2011;
- un cost/income ratio al 52,8%, rispetto al 48,6% del primo semestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 381 milioni, rispetto ai 323 milioni del primo semestre 2011;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 2 milioni, rispetto a quello positivo per 4 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 137 milioni, in diminuzione del 53,1% rispetto ai 292 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato netto di 53 milioni rispetto ai 214 milioni del primo semestre 2011.
Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel secondo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 174 milioni di euro, in diminuzione del 21,6% rispetto ai 222 milioni del primo trimestre 2012;
- oneri operativi per 84 milioni, invariati rispetto al primo trimestre 2012;
- un risultato della gestione operativa di 90 milioni, in diminuzione del 34,8% rispetto ai 138 milioni del primo trimestre 2012;
- un cost/income ratio al 48,3%, rispetto al 37,8% del primo trimestre 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 22 milioni, rispetto ai 28 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 69 milioni, in diminuzione del 37,8% rispetto ai 111 milioni del primo trimestre 2012;
- un risultato netto di 6 milioni rispetto ai 59 milioni del primo trimestre 2012.
Banca Fideuram, nel primo semestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 397 milioni di euro, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (5% nel primo semestre 2011), in diminuzione del 3,2% rispetto ai 410 milioni del primo semestre 2011;
- oneri operativi per 169 milioni, in diminuzione del 6,1% rispetto ai 180 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 228 milioni, in flessione dello 0,9% rispetto ai 230 milioni del primo semestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 42,6% dal 43,9% del primo semestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 49 milioni, rispetto ai 29 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 179 milioni, in diminuzione del 13,9% rispetto ai 208 milioni del primo semestre 2011;
- un risultato netto di 65 milioni, in diminuzione del 38,1% rispetto ai 105 milioni del primo semestre 2011.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Nel 2012 il Gruppo Intesa Sanpaolo continuerà a perseguire l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile tramite un’efficiente allocazione della liquidità, un’attenta gestione di tutti i rischi e una continua ricerca dell’efficienza e della produttività.
Alla luce del positivo andamento dei ricavi del primo semestre, si ritiene che con il proseguimento dell’azione di contenimento dei costi e con il costante monitoraggio della qualità del credito nell’esercizio in corso si possa registrare una sostanziale stabilità della redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti del 2011.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico sono stati riesposti a seguito principalmente di due operazioni:
1. l’acquisizione del controllo di Banca Monte Parma, perfezionata nel luglio 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi;
2. l’acquisizione del controllo di Banca Sara, perfezionata nel giugno 2011, che ha portato all’ingresso della società nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi.
Inoltre, sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale:
1. dei primi due trimestri 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Banca Monte Parma;
2. del primo trimestre 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Banca Sara.
Infine, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business sono stati riesposti per i quattro trimestri 2011:
1. a seguito della divisionalizzazione dell’apporto di Banca Monte Parma, in precedenza interamente attribuito alla Divisione Banca dei Territori;
2. a seguito dell’attribuzione dell’apporto di BIIS (public finance) alla Divisione Corporate e Investment Banking.
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L’utile netto normalizzato è stato calcolato escludendo le principali componenti non ricorrenti costituite da:
nel primo trimestre 2012: 1) 274 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1 inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 183 milioni, 2) 38 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 2 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 7 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 29 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti di 27 milioni, 3) 5 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 4 milioni, 4) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 20 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 14 milioni e 6) 73 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel secondo trimestre 2012: 1) 94 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange, inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione, e relativi effetti fiscali, che portano a una plusvalenza netta di 105 milioni, 2) 6 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi nel risultato dell’attività assicurativa, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti di 4 milioni, 3) 5 milioni di onere fiscale straordinario riguardante la controllata slovacca, inclusi negli altri proventi/oneri di gestione, e relativi risparmi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, che portano a oneri netti pari a 4 milioni, 4) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 173 milioni di beneficio fiscale, connesso al rimborso - per i periodi d’imposta dal 2007 al 2011 - della deducibilità dell’IRAP relativa al costo del lavoro dall’imponibile IRES, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 6) 14 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 10 milioni e 7) 76 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel primo trimestre 2011: 1) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 2) 6 milioni di oneri di integrazione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 4 milioni e 3) 86 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel secondo trimestre 2011: 1) 272 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del 4% di Prada inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 253 milioni, 2) 154 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del restante 25% di Findomestic inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 128 milioni, 3) 25 milioni di oneri derivanti dalla svalutazione dei titoli governativi greci con scadenza entro il 2020, inclusi nelle rettifiche nette di valore su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 17 milioni, 4) 146 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 145 milioni, 5) 132 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, 6) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 7) 18 milioni di oneri di integrazione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 12 milioni e 8) 85 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel terzo trimestre 2011: 1) 597 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 3 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 1 milione nel risultato dell’attività assicurativa e 593 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 427 milioni, 2) 1.100 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 3) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 4) 666 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 483 milioni e 5) 83 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;
nel quarto trimestre 2011: 1) 390 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 66 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 3 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 321 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relative imposte, che portano a oneri netti di 276 milioni, 2) 298 milioni di oneri derivanti dal rafforzamento della riserva a fronte dei crediti in bonis, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 216 milioni, 3) 282 milioni di oneri derivanti dal rafforzamento della copertura dei crediti ristrutturati, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 204 milioni, 4) 131 milioni di perdite su mutui in valuta riguardanti la controllata ungherese, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 76 milioni, 5) 23 milioni di rettifiche della plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 6) 119 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 7) 1.030 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 8) 147 milioni di oneri derivanti dalla definizione di controversie con l’Agenzia delle Entrate (abuso di diritto) inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 9) 76 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 53 milioni, 10) 67 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 11) 10.233 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento;
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre del 2012, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali prospetti non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione e che quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non ha finalità di né costituisce in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
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Data ultimo aggiornamento 3 agosto 2012 alle ore 12:18