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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2014

 

FORTE AUMENTO DELLA REDDITIVITÀ, SUPERIORE AGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI IMPRESA 2014-2017.

PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 1,2 MLD.

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME SALITO AL 13,3% TENENDO CONTO DELLA PROPOSTA DI DIVIDENDI.

UTILE NETTO DEL 2014 A € 1,7 MLD SE SI ESCLUDE L’AUMENTO RETROATTIVO DELLA TASSAZIONE RELATIVA ALLA PARTECIPAZIONE IN BANCA D’ITALIA, UTILE NETTO CONTABILE A € 1.251 MLN.

ANDAMENTO POSITIVO DEGLI INTERESSI NETTI E FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI (NEL 2014 LE PIU’ ELEVATE DAL 2007) CON UNA SOSTENUTA DINAMICA DEL RISPARMIO GESTITO.

DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO E INCLUDONO LE RETTIFICHE AGGIUNTIVE RICHIESTE DALL’ ASSET QUALITY REVIEW.

FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS NEL 2014 I PIU’ BASSI DAL 2011.


  • PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 1,2 MLD: 7 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E 8,1 CENTESIMI PER AZIONE DI RISPARMIO. DIVIDEND YIELD (1) DEL 2,8% PER L’ORDINARIA E 3,7% PER LA RISPARMIO

  • ROBUSTO UTILE NETTO:
    • € 1.690 MLN NEL 2014, ESCLUDENDO L’AUMENTO RETROATTIVO DELLA TASSAZIONE RELATIVA ALLA PARTECIPAZIONE IN BANCA D’ITALIA, + 38,8% VS € 1.218 MLN DEL 2013 ESCLUDENDO L’IMPAIRMENT DI GOODWILL E INTANGIBILI
    • A € 1.251 MLN L’ UTILE CONTABILE NEL 2014, NONOSTANTE UN’ ALIQUOTA FISCALE EFFETTIVA AL 52%
    • € 48 MLN NEL 4° TRIM. 2014
     

  • UTILE ANTE IMPOSTE IN FORTE CRESCITA: +36,5% VS 2013
     
      
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA “CORE” IN SIGNIFICATIVO AUMENTO:
    +11,6% VS 2013, ESCLUDENDO IL RISULTATO DELL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE

  • ANDAMENTO POSITIVO DEGLI INTERESSI NETTI: +3,3% VS 2013

  • SOSTENUTA DINAMICA DELLE COMMISSIONI NETTE: +10,5% VS 2013
     
  • COSTANTE CONTROLLO DEGLI ONERI OPERATIVI: +3% VS 2013, AUMENTO INTERAMENTE DOVUTO AGLI INCENTIVI PER SUPPORTARE LA CRESCITA NON PRESENTI NEL 2013
  • DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO E INCLUDONO LE RETTIFICHE AGGIUNTIVE RICHIESTE DALL’AQR:
    • ACCANTONAMENTI SU CREDITI A € 4.538 MLN NEL 2014 VS € 7.111 MLN NEL 2013 (-36,2%)
    • FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS NEL 2014 I PIU’ BASSI DAL 2011, NETTI -22% E LORDI -21% VS 2013
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY RATIO, TENENDO CONTO DI € 1,2 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEL 2014:
    • 13,6% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2014 (2)
    • 13,3% SECONDO I CRITERI A REGIME (3)

______________________
(1) Al prezzo dell’azione registrato lo scorso 9 febbraio.
(2) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; pari a 13,5% escludendolo.
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 9 centesimi di punto). 

 

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI OPERATIVI
NETTI:

ANNO 2014    
4° TRIM. 2014

+4% A € 16.898 MLN DA € 16.248 MLN DEL 2013;
-1,9% A € 4.127 MLN DA € 4.206 MLN DEL 3° TRIM. 2014

ONERI OPERATIVI:

ANNO 2014
4° TRIM. 2014

+3% A € 8.544 MLN DA € 8.298 MLN DEL 2013;
+13,5% A € 2.346 MLN DA € 2.067 MLN DEL 3° TRIM. 2014

RISULTATO GESTIONE
OPERATIVA:

ANNO 2014
4° TRIM. 2014

+5,1% A € 8.354 MLN DA € 7.950 MLN DEL 2013;
-16,7% A € 1.781 MLN DA € 2.139 MLN DEL 3° TRIM. 2014

RISULTATO CORRENTE
LORDO IMPOSTE:

ANNO 2014
4° TRIM. 2014

+36,5% A € 3.435 MLN DA € 2.516 MLN DEL 2013;
-57,9% A € 374 MLN DA € 888 MLN DEL 3° TRIM. 2014

RISULTATO NETTO:

ANNO 2014



4° TRIM. 2014

€ 1.251 MLN DA € -4.550 MLN DEL 2013
€ 1.690 MLN ESCLUDENDO TASSAZIONE RETROATTIVA SULLA PLUSVALENZA BANCA D’ITALIA, DA € 1.218 MLN DEL 2013 ESCLUDENDO IMPAIRMENT DI GOODWILL E INTANGIBILI;
 
€ 48 MLN DA € 483 MLN DEL 3° TRIM. 2014

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI: 

COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI MATURATI:
13,3% PRO-FORMA A REGIME (4);
13,6% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2014 (5)
 

 

 

Torino, Milano, 10 febbraio 2015 – Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2014 (6).  

Il Gruppo ha registrato un significativo miglioramento della redditività - superiore agli obiettivi del Piano di Impresa 2014-2017 - nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, confermando la solidità dello stato patrimoniale:

● robusto utile netto: 1.690 milioni di euro nel 2014, se si esclude l’aumento retroattivo della tassazione - dal 12% al 26% - della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d’Italia, in crescita del 38,8% rispetto ai 1.218 milioni del 2013 se si esclude l’impairment di goodwill e altre attività intangibili. L’utile netto contabile ammonta a 1.251 milioni nel 2014 (rispetto al risultato netto negativo di 4.550 milioni del 2013), nonostante un’aliquota fiscale effettiva pari al 52%, e a 48 milioni nel quarto trimestre 2014;
_________
(4) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 9 centesimi di punto).
(5) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; pari a 13,5% escludendolo.
(6) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 23.

 
● utile ante imposte in forte crescita a 3.435 milioni di euro nel 2014, +36,5% rispetto al  2013;

● risultato della gestione operativa “core” in significativo aumento: +11,6% rispetto al 2013, escludendo il risultato dell’attività di negoziazione;

● risultato ante imposte positivo per tutte le business unit, con un apporto nel 2014 di 1.663 milioni di euro da Banca dei Territori (7) (rispetto al saldo negativo per 239 milioni del 2013), 841 milioni da Private Banking (8) (+12,4% rispetto al 2013), 418 milioni da Asset Management (9) (+34,8%), 779 milioni da Insurance (10) (+23,7%), 1.869 milioni da Corporate e Investment Banking (+7,5%) e 523 milioni da Banche Estere (+4,1%);

● forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 43 miliardi di euro nel 2014, con circa 18 miliardi convertiti da raccolta amministrata;

● supporto all’economia reale: circa 34 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine erogato a famiglie e imprese nel 2014;

● andamento positivo degli interessi netti, 8.374 milioni nel 2014, +3,3% rispetto al 2013;


● sostenuta dinamica delle commissioni nette: 6.775 milioni nel 2014, le più elevate dal 2007, +10,5% rispetto al 2013;


● elevata efficienza, con un cost/income al 50,6% nel 2014, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;


● costante controllo degli oneri operativi: +3% nel 2014 rispetto al 2013, con un aumento delle spese del personale (+6%) - dovuto interamente agli incentivi per supportare la crescita, non presenti nel 2013 - a fronte di un calo dell’ 1,4% delle altre spese amministrative;


● miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che nel 2014 registrano il valore più basso dal 2011: flussi netti a 8,6 miliardi di euro nel 2014, rispetto agli 11 miliardi del 2013 (-22%); flussi lordi a 12,3 miliardi di euro, rispetto ai 15,5 miliardi del 2013 (-21%);


__________
(7) Banca dei Territori escluse: Intesa Sanpaolo Private Banking, Assicurazioni, Sirefid e Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse).
(8) Banca Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid e Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse).
(9) Eurizon Capital.
(10) Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita.

 

● diminuzione degli accantonamenti che riflette il miglioramento del trend del credito:
stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per 4.538 milioni di euro nel 2014 - in diminuzione del 36,2% rispetto ai 7.111 milioni del 2013 - che includono le rettifiche richieste dall’AQR (383 milioni, già inclusi negli accantonamenti dei primi nove mesi del 2014),
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 46,8% a fine 2014, rispetto al 46% di fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 37% nel terzo trimestre 2014), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 62,7% a fine 2014, rispetto al 62,5% di fine 2013,
- un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 136% a fine 2014 (al 158% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 137% (al 158% considerando anche le garanzie personali),
- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a 80 centesimi di punto a fine 2014, invariati rispetto a fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 52 centesimi di punto nel terzo trimestre 2014);

● patrimonializzazione molto solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 31 dicembre 2014, tenendo conto dei dividendi maturati per l’esercizio 2014. Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 13,3%(11), dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee.  Il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2014 è risultato pari al 13,6% (12), rispetto all’ 11,9% pro-forma di fine 2013;

● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 97 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondenti a una liquidità di 63 miliardi, a fine 2014; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding: nel quarto trimestre del 2014 mediamente in essere 10,3 miliardi di euro (9,9 miliardi mediamente in essere nel primo trimestre 2014, 5 miliardi nel secondo trimestre e 3,1 miliardi nel terzo trimestre), costituite per 5,8 miliardi dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato a settembre per 4 miliardi e a dicembre per 8,59 miliardi) e per 4,5 miliardi da operazioni standard di mercato aperto con scadenza a una settimana;

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(11) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 9 centesimi di punto).
(12) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; pari a 13,5% escludendolo.

  
● molteplici iniziative del Piano di Impresa già ben avviate, con un forte coinvolgimento delle persone:
• nuova struttura organizzativa del Gruppo:
- costituzione di tre nuove Divisioni (Private Banking, Asset Management e Insurance) e della Capital Light Bank;
nuova struttura organizzativa della Divisione Banca dei Territori: costituzione della nuova Area Sales e Marketing; nomina di una nuova generazione di Direttori Regionali e di responsabili dell’attività di Sales e Marketing (mediamente di dieci anni più giovane rispetto alla precedente generazione); nuovo modello di servizio, con la creazione di tre catene del valore commerciali specializzate (Retail, Personal e Imprese), la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
nuova struttura organizzativa della Divisione Corporate e Investment Banking:  modello focalizzato sui settori, per evolvere da partner finanziario ad advisor industriale, con quattro Direzioni (International Network e Global Industries, Corporate e Public Finance, Global Banking & Transaction, Merchant Banking) e Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo;
• New Growth Bank:
Banca 5®:
introdotto il modello di business “specializzato” di Banca 5® in oltre 2.200 filiali, con 2.800 gestori dedicati e ricavi per cliente già aumentati da 70 a 82 euro;
▫ costituita “Intesa Sanpaolo Casa” dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 12 agenzie immobiliari entro il primo semestre 2015 nelle città più importanti;
Banca multicanale:
nuovi processi multicanale testati con successo e clienti multicanale aumentati di circa 500 mila nel 2014 a 4,9 milioni (la prima banca multicanale in Italia);
Polo del Private Banking:
▫ completata la costituzione del centro di competenza dedicato ai clienti High Net Worth;
condivisione della best practice come leva per accrescere la redditività (ad esempio, affinamento della segmentazione della clientela, lancio di nuovi prodotti assicurativi dedicati alla clientela di Intesa Sanpaolo Private Banking);
Polo dell’Asset Management:
▫ nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Private Banking (ad esempio “Prodotti best expertise”);
Polo Assicurativo:
▫ integrazione di Intesa Sanpaolo Previdenza in Intesa Sanpaolo Vita;
▫ lancio di una nuova offerta distintiva nel ramo danni di prodotti abitazione e auto;
Banca a 360° per le imprese:
▫ sviluppati il nuovo modello commerciale e l’offerta di prodotti del Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
▫ in corso di implementazione a livello di Gruppo la nuova strategia per il Transaction Banking e iniziative commerciali;
• Core Growth Bank:
cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫ in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa 600 filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 e circa 70 filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫ lancio del nuovo portale di e-commerce, pronto per cogliere pienamente il potenziale di attività di EXPO 2015;
▫ definito il nuovo layout di filiale retail;
▫ pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling;
▫ lanciato nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale con il coinvolgimento di oltre 400 persone;
▫ avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
governo continuo dei costi:
▫ prosegue la semplificazione del presidio territoriale: 55 filiali chiuse nel quarto trimestre del 2014, per un totale di circa 270 nell’anno;
▫ semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza -  da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 3 delle 11 fusioni di banche regionali previste entro il 2015;
gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫ attivata la filiera dedicata alla gestione proattiva del credito: pienamente operativa per la Divisione Banca dei Territori e la Divisione Corporate e Investment Banking, con circa 300 specialisti dedicati; lancio in Paesi pilota per la Divisione Banche Estere, con avvio della piena applicazione nel secondo  trimestre 2015;
▫ lancio della gestione integrata dei crediti incagliati;
• Capital Light Bank:
piena operatività, già conseguiti circa 3,9 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici;
- riorganizzato il modello per il recupero dei crediti in sofferenza: 3 agenzie esterne specializzate per i nuovi flussi riguardanti esposizioni non garantite di piccolo taglio e Italfondiario focalizzato sullo stock;
Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in circa 12 milioni di euro nel 2014;
 
• persone e investimenti come fattori abilitanti:
- circa 2.600 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
- attuato il Piano di Investimento destinato ai dipendenti del Gruppo, con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
- aumento del grado di soddisfazione delle persone del Gruppo, cresciuto di 23 punti percentuali rispetto al 2013;
- in corso di realizzazione il programma “Big Financial Data” per la gestione integrata dei dati commerciali e finanziari;
- pienamente operativo il Chief Innovation Officer;
- pienamente operativo il “Centro per l’Innovazione”, per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso la nuova Torre Intesa Sanpaolo a Torino.

● dividendi cash per 1,2 miliardi di euro: il Consiglio di Gestione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 7 centesimi di euro per azione ordinaria e 8,1 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di un monte dividendi pari a 1.184.758.020,25 euro, risultante da un dividendo unitario di 7 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.846.089.783 azioni ordinarie e di 8,1 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 20 maggio 2015 (con stacco cedole il 18 maggio e record date il 19 maggio). Rapportando il dividendo unitario al prezzo dell’azione registrato lo scorso 9 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 2,8% per l’azione ordinaria e al 3,7% per l’azione di risparmio.

* * *


Su richiesta della Consob, si riportano le seguenti informazioni:
• in merito ai risultati dell’Asset Quality Review (AQR) svolta dalla Banca Centrale Europea e ai connessi effetti contabili:
- per il campione di crediti analizzati dall’AQR con riferimento al 31 dicembre 2013 (Credit File Review), sono emerse rettifiche aggiuntive su crediti deteriorati per 466 milioni di euro, che sono state incluse nei risultati del Gruppo al 31 dicembre 2014 per 383 milioni, poiché la restante parte (83 milioni) non si è dovuta effettuare perché riguardante posizioni che nel corso del 2014 sono rientrate in bonis o sono state rimborsate o cedute o, comunque, oggetto di comprovati miglioramenti;
- per la proiezione sull’intero portafoglio crediti selezionato per l’AQR (Projection of Findings), sono emerse rettifiche aggiuntive per 8 milioni di euro su crediti deteriorati, che non hanno determinato effetti contabili perché non sono riferibili a specifiche posizioni e trovano comunque copertura nelle rettifiche collettive in essere;
 
- per le rettifiche collettive (Collective Provision Analysis) sono emerse rettifiche aggiuntive per 498 milioni di euro, derivanti da carenze di rettifiche - rispetto alle risultanze del Challenger Model applicato dalla BCE - su quattro dei tredici portafogli esaminati. Tali rettifiche aggiuntive non sono state incluse nei risultati del Gruppo al 31 dicembre 2014, perché derivanti dagli specifici criteri prudenziali dell’AQR, che non consentono la compensazione tra eccessi e carenze di coperture tra categorie di portafogli nell'ambito del complesso dei crediti in bonis. Infatti, il modello di Incurred Losses di Intesa Sanpaolo da un lato riflette le condizioni economiche correnti in misura minore rispetto al Challenger Model della BCE, generando le predette carenze, ma dall’altro incorpora anche il rischio di concentrazione, risultando più conservativo sulle maggiori esposizioni e determinando delle eccedenze di copertura su alcuni portafogli in grado di compensare le carenze sugli altri. Pertanto, Intesa Sanpaolo ha ritenuto che le rettifiche già operate fossero adeguate a coprire le incurred losses a livello di portafoglio complessivo, coerentemente con i principi contabili e le regole prudenziali, in cui è previsto che carenze su portafogli in bonis possono essere coperte con eccedenze su altri portafogli in bonis. Intesa Sanpaolo procederà nel corso del primo semestre 2015 a un affinamento della metodologia in uso, da un lato valutando la rimozione del fattore di concentrazione, che non è previsto dalle regole prudenziali, e dall’altro introducendo un processo diversamente strutturato per il recepimento delle condizioni economiche nella stima delle incurred losses. Peraltro, si ritiene che l’effetto congiunto di queste modifiche non dovrebbe comportare un aumento significativo del livello di rettifiche collettive.
- per il Credit Value Adjustment dei derivati finanziari, non è emersa alcuna rettifica aggiuntiva;
- per il fair value delle attività finanziarie contabilizzate nella categoria di livello 3 (Level 3 Fair Value Exposures Review), sono emerse rettifiche aggiuntive per 650 mila euro, relative alla revisione dei modelli di pricing degli strumenti derivati, che sono state incluse nei risultati del Gruppo al 31 dicembre 2014 per un importo aggiornato a 930 mila euro alla luce delle nuove condizioni di mercato.
• in merito ai requisiti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 ratio al 31 dicembre 2014 oggetto di segnalazione all’Autorità di Vigilanza prudenziale è pari al 13,5% (13).
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(13) La segnalazione non include l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati.
 


I risultati di conto economico del quarto trimestre 2014


Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2014(14) registra proventi operativi netti pari a 4.127 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,9% rispetto ai 4.206 milioni del terzo trimestre 2014 e in aumento del 5% rispetto ai 3.931 milioni del quarto trimestre 2013.

In quest’ambito, nel quarto trimestre 2014 gli interessi netti ammontano a 2.060 milioni, in diminuzione del 2,4% rispetto ai 2.110 milioni del terzo trimestre 2014 e in aumento dell’ 1,4% rispetto ai 2.032 milioni del quarto trimestre 2013.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.815 milioni di euro, in crescita del 10,1% rispetto ai 1.649 milioni del terzo trimestre 2014. In dettaglio, si registra una diminuzione dell’  1,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 15,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli sale del 20,7%, quella relativa al risparmio gestito cresce del 17% (anche per effetto di circa 100 milioni di euro di commissioni di performance) e quella relativa ai prodotti assicurativi aumenta del 14,5%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2014 sono in aumento del 12% rispetto ai 1.620 milioni del quarto trimestre 2013. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3,5% per le commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 19,1% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da prodotti assicurativi sale del 28,8%, quello da risparmio gestito aumenta del 20,8% (con circa 130 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2013) e quello da intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 4,5%. 
_________
(14)  In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 778 milioni a finanziamenti e crediti e per 2 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.531 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2014 pari a 9 milioni (un impatto positivo di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31dicembre 2014 pari a 1.070 milioni (con un impatto negativo di 22 milioni nel quarto trimestre 2014 e positivo di 210 milioni nell’esercizio 2014).
 
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 81 milioni di euro rispetto ai 136 milioni del terzo trimestre 2014, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 40 milioni da 53 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 34 milioni da 8 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che scende a 3 milioni da 66 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che flette a 4 milioni da 9 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 81 milioni del quarto trimestre 2014 si confronta con 69 milioni del quarto trimestre 2013, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 45 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 13 milioni, quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 9 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di un milione. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2014 pari a 9 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 183 milioni di euro, rispetto ai 237 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 142 milioni del quarto trimestre 2013.

Gli oneri operativi ammontano a 2.346 milioni di euro, con un aumento del 13,5% rispetto ai 2.067 milioni del terzo trimestre 2014 a seguito di una crescita dell’ 8,2% per le spese del personale, del 24,2% per le spese amministrative e dell’ 11,9% per gli ammortamenti; gli oneri operativi del quarto trimestre 2014 risultano in crescita del 7,2% rispetto ai 2.188 milioni del corrispondente trimestre 2013, a seguito di un aumento del 13,3% per le spese del personale (che nel quarto trimestre 2014 includono gli incentivi per supportare la crescita, non presenti nel 2013) e di una diminuzione dello 0,1% per le spese amministrative, con gli ammortamenti rimasti invariati.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.781 milioni di euro, in diminuzione  del 16,7% rispetto ai 2.139 milioni del terzo trimestre 2014 e in aumento del 2,2% rispetto ai 1.743 milioni del quarto trimestre 2013, con un cost/income ratio nel quarto trimestre 2014 al 56,8%, rispetto al 49,1% del terzo trimestre 2014 e al 55,7% del quarto trimestre 2013.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.412 milioni di euro, rispetto ai 1.324 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 3.517 milioni del quarto trimestre 2013. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 294 milioni (comprensivi di circa 160 milioni derivanti dalla normativa in Ungheria in merito ai rimborsi alla clientela riguardanti lo spread bid/offer applicato ai crediti retail in valuta estera e le modifiche - che tale normativa definisce unilaterali - delle condizioni applicate ai crediti retail sia in valuta estera sia in fiorini ungheresi per il locale sistema bancario e quindi anche per la controllata del Gruppo nel Paese, CIB Bank), rispetto ai 12 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 249 milioni del quarto trimestre 2013; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.034 milioni, rispetto ai 1.248 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 3.098 milioni del quarto trimestre 2013; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 84 milioni, rispetto ai 64 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 170 milioni del quarto trimestre 2013.
 
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 5 milioni di euro, rispetto ai 73 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 2.441 milioni del quarto trimestre 2013 (comprendenti 2.558 milioni di plusvalenza derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia).

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 374 milioni di euro, rispetto agli 888 milioni del terzo trimestre 2014 e ai 667 milioni del quarto trimestre 2013.

Le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) registrano un dato nullo, analogamente al terzo trimestre 2014, rispetto ai 5.797 milioni del quarto trimestre 2013.

Il risultato netto consolidato è pari a 48 milioni di euro, rispetto ai 483 milioni nel terzo trimestre 2014 e al risultato negativo per 5.190 milioni del quarto trimestre 2013 (positivo per 578 milioni escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 183 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 74 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 45 milioni;
- perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 15 milioni; 
- una quota di utili di pertinenza di terzi per 9 milioni.


I risultati di conto economico del 2014


Il conto economico consolidato del 2014 registra proventi operativi netti pari a 16.898 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 16.248 milioni del 2013.

In quest’ambito, nel 2014 gli interessi netti ammontano a 8.374 milioni, in aumento del 3,3% rispetto agli 8.110 milioni del 2013.

Le commissioni nette sono pari a 6.775 milioni di euro, in crescita del 10,5% rispetto ai 6.132 milioni del 2013. In dettaglio, si registra un aumento del 2,4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 20,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito cresce del 26,2%, quella relativa ai prodotti assicurativi del 20,6% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli dell’ 8,6%.
 
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 777 milioni di euro (comprendenti 161 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) rispetto ai 1.159 milioni del 2013 (comprendenti plusvalenze complessive per 277 milioni derivanti da buyback e scambio di titoli propri e da cessione), con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 240 milioni da 308 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che scende a 125 milioni da 175 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che diminuisce a 375 milioni (comprensivi dei predetti dividendi) da 599 milioni (comprensivi delle predette plusvalenze) e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 38 milioni da 77 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del 2014 pari a 60 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 919 milioni di euro, rispetto ai 790 milioni del 2013.

Gli oneri operativi ammontano a 8.544 milioni di euro, con un aumento del 3% rispetto agli 8.298 milioni del 2013 a seguito di una crescita del 6% per le spese del personale (che nel 2014 includono gli incentivi per supportare la crescita, non presenti nel 2013) e di una diminuzione dell’ 1,4% per le spese amministrative e dello 0,9% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.354 milioni di euro, in crescita del 5,1% rispetto ai 7.950 milioni del 2013, con un cost/income ratio nel 2014 in miglioramento al 50,6% dal 51,1% del 2013.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 5.307 milioni di euro, rispetto ai 7.842 milioni del 2013. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 542 milioni (comprensivi di circa 230 milioni a fronte dei rimborsi alla clientela da parte della controllata CIB Bank riguardanti lo spread bid/offer applicato ai crediti retail in valuta estera e le modifiche - che la normativa locale definisce unilaterali - delle condizioni applicate ai crediti retail sia in valuta estera sia in fiorini ungheresi), rispetto ai 314 milioni del 2013; le rettifiche nette su crediti sono pari a 4.538 milioni, rispetto ai 7.111 milioni del 2013; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 227 milioni, rispetto ai 417 milioni del 2013.

La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 388 milioni di euro, rispetto ai 2.408 milioni del 2013 (comprendenti 2.558 milioni di plusvalenza derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia).

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 3.435 milioni di euro, in crescita del 36,5% rispetto ai 2.516 milioni del 2013.

Le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) registrano un dato nullo, rispetto ai 5.797 milioni del 2013.

Il risultato netto consolidato è pari a 1.251 milioni di euro, rispetto al risultato negativo per 4.550 milioni del 2013, dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 1.781 milioni di euro (comprensivi di 443 milioni relativi all’aumento retroattivo dell’aliquota sulla plusvalenza derivante dalla quota detenuta in Banca d’Italia);
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 103 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 193 milioni;
- perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 48 milioni; 
- una quota di utili di pertinenza di terzi per 59 milioni.


Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2014

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2014 i crediti verso la clientela sono pari a 339 miliardi di euro, in diminuzione dell’ 1,4% rispetto al 31 dicembre 2013 (del 6,5% se si considerano i volumi medi annui anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 33.461 milioni di euro, in aumento dell’ 8% rispetto ai 30.987 milioni del 31 dicembre 2013. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 14.178 milioni di euro rispetto ai 12.899 milioni del 31 dicembre 2013, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,2% (3,8% al 31 dicembre 2013) e un grado di copertura del 62,7% (62,5% a fine 2013). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 137% includendo le garanzie reali e al 158% includendo anche le garanzie personali. Gli incagli salgono a 15.485 milioni di euro da 13.815 milioni di dicembre 2013, i ristrutturati aumentano a 2.546 milioni da 2.315 milioni di fine 2013 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 1.252 milioni di euro da 1.958 milioni di fine 2013.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 827 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2013. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 360 miliardi, in diminuzione del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2013, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 119 miliardi, in aumento del 26,9% rispetto al 31 dicembre 2013; la raccolta indiretta ammonta a 466 miliardi, in aumento dell’ 8,2% rispetto a fine 2013. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 302 miliardi, in aumento del 16,7% rispetto al 31 dicembre 2013; la nuova produzione vita nel 2014 ammonta a 26 miliardi di euro (+37,5% rispetto al 2013). La raccolta amministrata è pari a 164 miliardi, in diminuzione del 4,5% rispetto al 31 dicembre 2013.

I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2014  - calcolati applicando le regole di Basilea 3 secondo i criteri transitori in vigore per il 2014, tenendo conto dei dividendi maturati per l’esercizio 2014 - risultano pari a:
- 13,6% per il Common Equity ratio (15) (11,9% pro-forma a fine 2013),
- 14,2% per il Tier 1 ratio (16) (12,3% pro-forma a fine 2013),
- 17,2% per il coefficiente patrimoniale totale (17) (15,1% pro-forma a fine 2013).
I coefficienti pro-forma al 31 dicembre 2013, per la normativa allora applicabile, escludevano il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.

La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo secondo i criteri Basilea 3 a regime è pari al 13,3% (12,3% al 31 dicembre 2013), applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2014 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 9 centesimi di punto).

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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da: 
● robusta liquidità:
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali (inclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a un livello corrispondente a una liquidità di 97 miliardi di euro a fine 2014,
- elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 63 miliardi di euro a fine 2014,
- le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding sono ammontate mediamente nel quarto trimestre del 2014 a 10,3 miliardi di euro  (9,9 miliardi mediamente nel primo trimestre 2014, 5 miliardi nel secondo trimestre e 3,1 miliardi nel terzo trimestre), costituite per 5,8 miliardi dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato a settembre per 4 miliardi e a dicembre per 8,59 miliardi) e per 4,5 miliardi da operazioni standard di mercato aperto con scadenza a una settimana,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 75% dalla componente retail,
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(15) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; pari a 13,5% escludendolo.
(16) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; comunque pari a 14,2% anche escludendolo.
(17) Includendo l’utile netto dell’esercizio 2014 dopo la deduzione dei dividendi maturati; comunque pari a 17,2% anche escludendolo.
 
- nel 2014 effettuata raccolta a medio lungo termine per circa 20 miliardi, di cui 8 miliardi relativi alla componente retail,
- per quanto riguarda la componente wholesale della raccolta a medio lungo termine, nel 2014 sono stati collocati sui mercati internazionali eurobond per 3,75 miliardi di euro, covered bond per 1,25 miliardi di euro, US bond per 4,5 miliardi di dollari e titoli in Renminbi per 650 milioni (la domanda, per oltre l'80% estera, in media ha superato il target di oltre il 140%);
● leverage contenuto:
- leverage ratio (7,1% al 31 dicembre 2014) e rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei;
● basso profilo di rischio:
- a fine 2014, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) irlandesi per 92 milioni, portoghesi per 28 milioni e un ammontare nullo di greci.

 
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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 2 milioni di euro al 31 dicembre 2014.

 

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Al 31 dicembre 2014, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.867 sportelli bancari - di cui 4.473 in Italia e 1.394 all’estero - con 89.486 dipendenti.

 
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I risultati per area di Business (18)

 

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- International Network & Global Industries, cui compete la relazione con 200 gruppi industriali (50 italiani e 150 esteri) con un elevato livello di internazionalizzazione e che operano in sei settori chiave con elevato potenziale di crescita (oil & gas, power & utilities, automotive, infrastructures, telecom & media, luxury & consumer goods) e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con circa 700 gruppi italiani di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
- Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie, la gestione dei servizi transazionali relativi ai sistemi di pagamento, dei prodotti e servizi di trade e export finance, nonché la custodia e il regolamento di titoli italiani (local custody);
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2014 registra:
- proventi operativi netti per 773 milioni di euro, in aumento del 15,5% rispetto ai 670 milioni del terzo trimestre 2014;
- oneri operativi per 267 milioni, in crescita del 23,8% rispetto ai 216 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 506 milioni, in aumento dell’ 11,5% rispetto ai 454 milioni del terzo trimestre 2014;
- un cost/income ratio al 34,6% rispetto al 32,2% del terzo trimestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 112 milioni rispetto ai 126 milioni del terzo trimestre 2014;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 22 milioni, rispetto al saldo positivo per 60 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 372 milioni, in diminuzione del 4% rispetto ai 387 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato netto pari a 248 milioni, in diminuzione dell’ 8,7% rispetto ai 272 milioni del terzo trimestre 2014.
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(18) Si riportano i risultati per area di Business secondo la struttura con cui il Gruppo ha operato nel corso del 2014 e non secondo la nuova struttura organizzativa definita a fine ottobre 2014 con la costituzione di tre nuove Divisioni (Private Banking, Asset Management e Insurance).
 La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2014 registra:
- proventi operativi netti per 3.243 milioni di euro, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (21% nel 2013), in diminuzione del 3,5% rispetto ai 3.360 milioni del 2013;
- oneri operativi per 898 milioni, in aumento dell’ 11,3% rispetto agli 807 milioni del 2013;
- un risultato della gestione operativa di 2.345 milioni, in diminuzione dell’ 8,1% rispetto ai 2.553 milioni del 2013;
- un cost/income ratio al 27,7%, rispetto al 24% del 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 555 milioni rispetto agli 820 milioni del 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 90 milioni, rispetto al saldo negativo per 15 milioni del 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.880 milioni, in aumento del 9,4% rispetto ai 1.718 milioni del 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) che registrano un dato nullo, rispetto ai 1.134 milioni del 2013;
- un risultato netto pari a 1.301 milioni rispetto al risultato negativo per 69 milioni del 2013 (in crescita del 22,2% rispetto ai 1.065 milioni del 2013 escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili).

La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (attività/aziende con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 350 milioni;
- clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa, Intesa Sanpaolo Vita, operante nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria Sirefid, Intesa Sanpaolo Personal Finance, specializzata nel credito al consumo, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.

La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2014 registra:
- proventi operativi netti per 2.739 milioni di euro, in linea con i 2.742 milioni del terzo trimestre 2014;
- oneri operativi per 1.413 milioni, in aumento del 6,4% rispetto ai 1.328 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 1.326 milioni, in diminuzione del 6,2% rispetto ai 1.414 milioni del terzo trimestre 2014;
- un cost/income ratio al 51,6% rispetto al 48,4% del terzo trimestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 893 milioni rispetto ai 985 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 434 milioni, in aumento dell’ 1% rispetto ai 429 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato netto pari a 170 milioni rispetto ai 268 milioni del terzo trimestre 2014 (-36,4%).

La Divisione Banca dei Territori nel 2014 registra:
- proventi operativi netti per 11.209 milioni di euro, pari a circa il 66% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (69% nel 2013), in crescita dello 0,7% rispetto agli 11.135 milioni del 2013;
- oneri operativi per 5.421 milioni, in aumento del 2,4% rispetto ai 5.293 milioni del 2013;
- un risultato della gestione operativa di 5.788 milioni, in flessione dello 0,9% rispetto ai 5.842 milioni del 2013;
- un cost/income ratio al 48,4% rispetto al 47,5% del 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 3.642 milioni rispetto ai 5.597 milioni del 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 2.146 milioni, rispetto ai 245 milioni del 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) che registrano un dato nullo, rispetto ai 3.912 milioni del 2013;
- un risultato netto pari a 1.187 milioni rispetto al risultato negativo per 3.950 milioni del 2013 (negativo per 38 milioni escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili).

Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital  SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.


Eurizon Capital nel quarto trimestre 2014 registra:
- proventi operativi netti per 178 milioni di euro, in aumento del 45,5% rispetto ai 122 milioni del terzo trimestre 2014;
- oneri operativi per 37 milioni, in crescita del 24,3% rispetto ai 30 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 140 milioni, in aumento del 52,4% rispetto ai 92 milioni del terzo trimestre 2014;
- un cost/income ratio in miglioramento al 21% dal 24,6% del terzo trimestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 2 milioni, rispetto al saldo nullo del terzo trimestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 139 milioni, in crescita del 50,7% rispetto ai 92 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato netto di 93 milioni, in aumento del 62,4% rispetto ai 57 milioni del terzo trimestre 2014.

Eurizon Capital nel 2014 registra:
- proventi operativi netti per 547 milioni di euro, pari a circa il 3% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2013), in aumento del 34,4% rispetto ai 407 milioni del 2013;
- oneri operativi per 130 milioni, in crescita del 17,1% rispetto ai 111 milioni del 2013;
- un risultato della gestione operativa di 417 milioni, in aumento del 40,9% rispetto ai 296 milioni del 2013;
- un cost/income ratio in miglioramento al 23,7% dal 27,2% del 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette che registra una ripresa netta pari a un milione, rispetto alla ripresa netta di 14 milioni del 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 418 milioni, in crescita del 34,8% rispetto ai 310 milioni del 2013;
- un risultato netto di 270 milioni, in aumento del 51,7% rispetto ai 178 milioni del 2013.

La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean (19), con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel quarto trimestre 2014 registra:
- proventi operativi netti per 535 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 549 milioni del terzo trimestre 2014;
- oneri operativi per 294 milioni, in crescita dell’ 11,1% rispetto ai 265 milioni del terzo trimestre 2014;
________
(19) Pravex-Bank in Ucraina è attualmente inclusa nei gruppi di attività in via di dismissione, a seguito dell’accordo di compravendita firmato nel gennaio 2014.
 
- un risultato della gestione operativa di 241 milioni, in diminuzione del 15,2% rispetto ai 284 milioni del terzo trimestre 2014;
- un cost/income ratio al 54,9%, rispetto al 48,2% del terzo trimestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 360 milioni,  rispetto ai 128 milioni del terzo trimestre 2014;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 2 milioni, rispetto al saldo nullo del terzo trimestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per 121 milioni, rispetto al risultato positivo per 157 milioni del terzo trimestre 2014; se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del quarto trimestre 2014 e del terzo trimestre 2014 sarebbe positivo rispettivamente per 80 milioni e 159 milioni (-49,7%);
- un risultato netto negativo per 154 milioni, rispetto al risultato positivo per 113 milioni del terzo trimestre 2014; se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del quarto trimestre 2014 e del terzo trimestre 2014 sarebbe positivo rispettivamente per 59 milioni e a 127 milioni (-54%).

La Divisione Banche Estere nel 2014 registra:
- proventi operativi netti per 2.129 milioni di euro, pari a circa il 13% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2013), in linea con i 2.123 milioni del 2013;
- oneri operativi per 1.083 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 1.108 milioni del 2013;
- un risultato della gestione operativa di 1.046 milioni, in aumento del 3,1% rispetto ai 1.015 milioni del 2013;
- un cost/income ratio in miglioramento al 50,9% dal 52,2% del 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 792 milioni,  rispetto ai 921 milioni del 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, rispetto a quello negativo per 11 milioni del 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 254 milioni, triplicato rispetto agli 83 milioni del 2013; se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del 2014 e del 2013 sarebbe pari rispettivamente a 541 milioni e 470 milioni (+15%);
 - rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) che registrano un dato nullo, rispetto ai 722 milioni del 2013;
- un risultato netto di 89 milioni, rispetto al risultato negativo per 812 milioni del 2013 (negativo per 90 milioni escludendo le  rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili); se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del 2014 e del 2013 sarebbe rispettivamente positivo per 425 milioni e negativo per 338 milioni (positivo per 370 milioni escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili).

Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel quarto trimestre 2014 registra:
 
- proventi operativi netti per 275 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto ai 262 milioni del terzo trimestre 2014;
- oneri operativi per 95 milioni, in aumento del 15,4% rispetto agli 83 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 180 milioni, in linea con i 179 milioni del terzo trimestre 2014;
- un cost/income ratio al 34,7% rispetto al 31,6% del terzo trimestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 30 milioni,  rispetto ai 13 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 149 milioni, in diminuzione del 9,9%  rispetto ai 166 milioni del terzo trimestre 2014;
- un risultato netto di 90 milioni, rispetto ai 97 milioni del terzo trimestre 2014 (-6,6%).

Banca Fideuram nel 2014 registra:
- proventi operativi netti per 1.033 milioni di euro, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2013), in crescita del 15,4% rispetto agli 895 milioni del 2013;
- oneri operativi per 337 milioni, in aumento del 4,7% rispetto ai 322 milioni del 2013;
- un risultato della gestione operativa di 696 milioni, in crescita del 21,5% rispetto ai 573 milioni del 2013;
- un cost/income ratio in miglioramento al 32,6% dal 36% del 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 82 milioni, rispetto agli 84 milioni del 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, rispetto al saldo negativo per 2 milioni del 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 614 milioni, in crescita del 26,1%  rispetto ai 487 milioni del 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) che registrano un dato nullo, rispetto ai 29 milioni del 2013;
- un risultato netto pari a 356 milioni rispetto ai 218 milioni del 2013 (+63,3%), in aumento del 44,1% rispetto ai 247 milioni del 2013 escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili.


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2015 è attesa una crescita dei proventi operativi netti, favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio.

 

* * *

 
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2013 sono stati riesposti a seguito principalmente della cessione in corso della controllata ucraina Pravex-Bank, il cui accordo di compravendita è stato firmato nel gennaio 2014: le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea e il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale è stato attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione

I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei primi due trimestri del 2013 sono stati riesposti per tenere conto del cambiamento del perimetro della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Corporate e Investment Banking deliberato dal Consiglio di Gestione del 21 maggio 2013. In particolare la Divisione Banca dei Territori ha ampliato il proprio perimetro alle imprese con fatturato di gruppo compreso tra 150 milioni e 350 milioni di euro e alle società prodotto operanti nel leasing e nel factoring.
  

* * *

Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2014, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale riclassificati approvati dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali prospetti  non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2014 verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio di Gestione previsto per il 3 marzo 2015.  Si segnala  che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 18 marzo 2015, i bilanci d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2014 di Intesa Sanpaolo che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza previsto per il 17 marzo 2015 e all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.

* * *

 

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

 

      

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