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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2016

UTILE NETTO DEL PRIMO TRIMESTRE 2016 A € 806 MLN, A € 902 MLN SE SI ESCLUDE IL CONTRIBUTO ORDINARIO AL FONDO DI RISOLUZIONE STIMATO PER L’INTERO 2016 SPESATO NEL TRIMESTRE.

UTILE NETTO GIA’ SUPERIORE AL 50% DI € 3 MLD DI DIVIDENDI ANNUNCIATI PER L’ESERCIZIO 2016 SE SI CONSIDERA ANCHE LA PLUSVALENZA NETTA DI CIRCA € 895 MLN DERIVANTE DALLA CESSIONE DI SETEFI E INTESA SANPAOLO CARD, IL CUI CONTRATTO DI COMPRAVENDITA E’ STATO FIRMATO NEI GIORNI SCORSI.  

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,1% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL TRIMESTRE.

FORTE AFFLUSSO NETTO DI RACCOLTA DA CLIENTELA NELLE DIVISIONI BANCA DEI TERRITORI E PRIVATE BANKING.

DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO.

SCENDE IL FLUSSO LORDO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS, IL DATO TRIMESTRALE PIU’ BASSO DAL 2007.

CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI LORDI.

INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: 10 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1 TRIM. 2016 (+34% VS 1° TRIM. 2015); OLTRE 5.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2016 E OLTRE 34.000 DAL 2014.


  • SOLIDO UTILE NETTO:
    • € 806 MLN NEL 1° TRIM. 2016, VS € 13 MLN NEL 4° TRIM. 2015 E 1.064 MLN NEL 1° TRIM. 2015
    • € 902 MLN ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE, VS € 263 MLN NEL 4° TRIM. 2015 E 1.118 MLN NEL 1° TRIM. 2015

  • UTILE ANTE IMPOSTE PIU' CHE RADDOPPIATO VS 4° TRIM 2015:
    • 
    € 1.424 MLN NEL 1° TRIM 2016 VS € 537 MLN NEL 4° TRIM. 2015, ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE

  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN SIGNIFICATIVO AUMENTO VS 4° TRIM. 2015:
    • € 2.159 MLN, +37% ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE

  • PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA VS 4° TRIM. 2015:
    • € 4.226 MLN, +4% ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE

  • CALO DEGLI ONERI OPERATIVI:
    • € 2.067 MLN, -17% VS 4° TRIM. 205  E -2% VS 1° TRIM 2015
  • DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO:
    • RETTIFICHE SU CREDITI TRIMESTRALI LE PIU’ BASSE DAL 2011: € 694 MLN, -25% VS 4° TRIM 2015 E -10% VS 1° TRIM. 2015
    • SCENDE IL FLUSSO LORDO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS, IL DATO TRIMESTRALE PIU’ BASSO DAL  2007: -23% VS 4° TRIM. 2015 E -30% VS 1° TRIM. 2015
    • CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI: -1% VS 4° TRIM. 2015 E 1° TRIM. 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE
  • FORTE AFFLUSSO NETTO DI RACCOLTA DA CLIENTELA NELLE DIVISIONI BANCA DEI TERRITORI E PRIVATE BANKING, PARI A OLTRE 7 MLD DI EURO NEL 1° TRIM. 2016 (VS 4 MLD NEL 4° TRIM. 2015 E -6 MLD NEL 1° TRIM 2015)
      
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY RATIO, TENENDO CONTO DI CIRCA € 790 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2016:
    • 13,1% SECONDO I CRITERI A REGIME
    (1) (2)
    • 12,9% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2016 (2)

     

______________________

(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2016 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2016 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto).
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.
 

 

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI
OPERATIVI
NETTI:

+10,9% 
+4%

A € 4.090 MLN DA € 3.687 MLN DEL 4° TRIM.2015,
ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE;

 

-12,8%
-11,3% 

DA € 4.689 MLN DEL 1° TRIM. 2015,
ESCLUDENDO I  CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE
 

ONERI OPERATIVI:

-17%

A € 2.067 MLN DA € 2.490 MLN DEL 4° TRIM. 2015;
DA € 2.118 MLN DEL 1° TRIM. 2015
 

 

-2,4% 

DA € 2.118 MLN DEL 1° TRIM. 2015
 

RISULTATO
GESTIONE
OPERATIVA:

+69% 
+37,3%

A € 2.023 MLN DA € 1.197 MLN DEL 4° TRIM. 2015,
ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE;

 

-21,3%
-18,4% 

DA € 2.571 MLN DEL 1° TRIM. 2015,
ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE
 

RISULTATO
CORRENTE
LORDO IMPOSTE:

€ 1.288 MLN 

 

DA € 161 MLN DEL 4° TRIM. 2015 E
DA € 1.769 MLN DEL 1° TRIM. 2015;

 

€ 1.424 MLN   

DA € 537 MLN DEL 4° TRIM. 2015 E
DA € 1.843 MLN DEL 1° TRIM. 2015,
ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE
 

RISULTATO NETTO:

€ 806 MLN 

DA € 13 MLN DEL 4° TRIM. 2015 E
DA € 1.064 MLN DEL 1° TRIM. 2015;
 

 

€ 902 MLN  

DA € 263 MLN DEL 4° TRIM. 2015 E
DA € 1.118 MLN DEL 1° TRIM. 2015,
ESCLUDENDO I CONTRIBUTI AL FONDO DI RISOLUZIONE 
 

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI PROPOSTI:
13,1% PRO-FORMA A REGIME (3) (4);
12,9% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2016 (4)
 

 _________

(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2016 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2016 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto).
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.

 

Torino, Milano, 6 maggio 2016 –  Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2016 (5).  

Il Gruppo nel primo trimestre del 2016 ha registrato un significativo miglioramento della redditività rispetto al quarto trimestre 2015, nonostante gli accentuati riflessi negativi della volatilità dei mercati finanziari che ha contraddistinto i mesi di gennaio e febbraio, confermando la solidità dello stato patrimoniale:

● solido utile netto: 806 milioni di euro nel primo trimestre 2016, rispetto ai 13 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 1.064 milioni del primo trimestre 2015, trimestre che aveva beneficiato di un andamento particolarmente favorevole dei mercati finanziari; se si escludono i contributi al fondo di risoluzione, con l’intero contributo ordinario stimato per il 2016 spesato nel primo trimestre, l’utile netto è risultato pari a 902 milioni di euro, rispetto a 263 milioni del quarto trimestre 2015 e a 1.118 milioni del primo trimestre 2015. L’utile netto è già superiore al 50% di 3 miliardi di euro di dividendi indicati per l’esercizio 2016, se si considera anche la plusvalenza netta di circa 895 milioni derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card, il cui contratto di compravendita è stato firmato nei giorni scorsi;

● utile ante imposte più che raddoppiato a 1.424 milioni di euro nel primo trimestre 2016 da 537 milioni del quarto trimestre 2015, se si escludono i contributi al fondo di risoluzione; risultato contabile a 1.288 milioni di euro nel primo trimestre 2016, rispetto a 161 milioni del quarto trimestre 2015;

● risultato ante imposte in crescita per tutte le business unit, con un apporto nel primo trimestre 2016 di 756 milioni di euro da Wealth Management (+47,3% rispetto al quarto trimestre 2015), derivanti per 309 milioni da Private Banking (+31,5%), 117 milioni da Asset Management (-28,2%, +21,9% escludendo le commissioni di performance) e 330 milioni da Insurance (+185,6%), di 493 milioni da Banca dei Territori (+29,4%), 520 milioni da Corporate e Investment Banking (+13,1%) e 227 milioni da Banche Estere (+51,4%);

● risultato della gestione operativa in forte aumento: a 2.023 milioni di euro nel primo trimestre 2016, +37,3%  rispetto al quarto trimestre 2015 se si escludono i contributi al fondo di risoluzione;

● proventi operativi netti in crescita: a 4.090 milioni di euro nel primo trimestre 2016, +4% rispetto al quarto trimestre 2015 se si escludono i contributi al fondo di risoluzione;

 _________

(5) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 20.
 
● forte afflusso netto di raccolta da clientela nelle Divisioni Banca dei Territori e Private Banking: pari a oltre 7 miliardi di euro nel primo trimestre 2016, rispetto a 4 miliardi nel quarto trimestre 2015 e a un deflusso netto di 6 miliardi nel primo trimestre 2015, determinato dall’incremento dei depositi a vista e a scadenza, conseguente alla propensione per la liquidità da parte di risparmiatori, in un contesto di elevata volatilità dei mercati finanziari che ha contraddistinto la prima parte dell’anno e che ha depresso il risparmio gestito nei mesi di gennaio e febbraio. La progressiva stabilizzazione dei mercati finanziari ha portato a una ripresa del risparmio gestito a marzo, che si è tradotta in una raccolta netta del trimestre pari a circa un miliardo di euro, concentrata nei prodotti assicurativi; l’entità della raccolta netta nel primo trimestre 2016 è stata anche condizionata dal contenuto ammontare di titoli del Gruppo in scadenza detenuti dalla clientela retail, pari a solo un miliardo di euro, rispetto ai 2 miliardi del quarto trimestre 2015 e ai 10 miliardi del primo trimestre 2015. Il complesso dell’afflusso netto di raccolta diretta e amministrata nelle Divisioni Banca dei Territori e Private Banking e della raccolta netta di risparmio gestito nel primo trimestre 2016 è risultato nell’ordine dei 7 miliardi di euro, mantenendosi su livelli analoghi a quelli del quarto trimestre 2015 e più che doppi rispetto al primo trimestre 2015, rispettivamente pari a circa 7 e 3 miliardi. Il migliorato andamento dei mercati finanziari ha poi condotto a un’accelerazione della raccolta netta di risparmio gestito ad aprile, che ha raggiunto i 2 miliardi circa - risultando  pressoché doppia rispetto a quella dell’intero primo trimestre - ed è derivata soprattutto dalla conversione di depositi, a fronte di un afflusso netto di raccolta diretta nelle Divisioni Banca dei Territori e Private Banking nell’ordine dei 3 miliardi di euro. Il lancio previsto nel mese di maggio di una nuova gamma di fondi comuni d’investimento, che minimizzano i rischi derivanti dalla volatilità dei mercati finanziari, ci si attende conduca a un’ulteriore accelerazione della conversione dei depositi in risparmio gestito;

● supporto all’economia reale: circa 12 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2016, con circa 10 miliardi in Italia, in crescita del 34% rispetto al primo trimestre 2015, di cui circa 9 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 42% rispetto al primo trimestre 2015; oltre 5.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2016 e oltre 34.000 dal 2014;

● elevata efficienza, con un cost/income al 50,5% nel primo trimestre 2016, al 48,9% se si escludono i contributi al fondo di risoluzione, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

● calo degli oneri operativi: -17% rispetto al quarto trimestre 2015 e -2,4% rispetto  al primo trimestre 2015, con una diminuzione delle spese del personale e delle spese amministrative;

● miglioramento nel trend del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito in un contesto economico in miglioramento, con un flusso lordo di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis in forte riduzione e che registra il valore trimestrale più basso dal 2007: a 1,6 miliardi di euro nel primo trimestre 2016, in diminuzione del 23% rispetto a 2 miliardi del quarto trimestre 2015 e del 30% rispetto a 2,2 miliardi del primo trimestre 2015; scende anche lo stock di crediti deteriorati al lordo delle rettifiche di valore: dell’ 1% rispetto sia a dicembre sia a marzo 2015;

● diminuzione degli accantonamenti, che riflettono il miglioramento nel trend del credito:
-  il valore trimestrale più basso dal 2011 per gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi, pari a 694 milioni di euro nel primo trimestre 2016, in diminuzione del 24,8% rispetto ai 923 milioni del quarto trimestre 2015 e del 9,5% rispetto ai 767 milioni del primo trimestre 2015,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 47,1% a fine marzo 2016, rispetto al 47,6% di fine 2015 (media dei concorrenti italiani: 40% a fine 2015), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 61,1% a fine marzo 2016 (61,8% a fine 2015),
- un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 141% a fine marzo 2016 (139% a fine 2015) e al 149% considerando anche le garanzie personali (146% a fine 2015), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 143% (140% a fine 2015) e al 151% considerando anche le garanzie personali (147% a fine 2015),
- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine marzo 2016 (0,7% a fine 2015);

● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2016, tenendo conto di circa 790 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre (posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1), il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,1%(6)(7), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2016 al 12,9% (7);

● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 119 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 77 miliardi, a fine marzo 2016; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari mediamente nel primo trimestre del 2016 a 27,6 miliardi di euro (23,2 miliardi mediamente nel 2015), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015);


________________

(6) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2016 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2016 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto).
(7) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.

 
● molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:
 
• New Growth Bank:
- Banca 5®:
 ▫ introdotto il modello di business “specializzato” di Banca 5® in circa il 70% delle filiali, con 3.600 gestori dedicati e ricavi per cliente aumentati da 70 a 105 euro;
 ▫ in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 18 agenzie immobiliari già effettuata e altre 5 entro maggio nelle città più importanti;
 
Banca multicanale:
nuovi processi multicanale lanciati con successo:
- clienti multicanale aumentati di circa 1,1 milioni da inizio 2014 a circa 5,5 milioni;
- 3,3 milioni di App scaricate su dispositivi mobile;
- la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite la piattaforma multicanale;
digitalizzazione attiva in tutte le filiali: circa il 60% delle operazioni totali dematerializzato a fine marzo 2016;
“Filiale Online” pienamente operativa per il “Servizio Commerciale”, con circa 7.000 prodotti venduti nei primi mesi del 2016;
nuove competenze di marketing digitale per cogliere pienamente le opportunità derivanti da motori di ricerca e presenza sui social media;
 
Private Banking:
▫ dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫ filiale di Private Banking a Londra pienamente operativa e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
▫ primo lancio di nuovi prodotti disponibili per l’intera Divisione (Fideuram Private Mix) e ampliamento della gamma di avanzati strumenti di consulenza per Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫ aperte 5 boutique dedicate alla clientela High Net Worth Individuals con un modello di servizio mirato;

- Asset Management:
▫ arricchimento della piattaforma digitale (ad esempio, “portafogli consigliati” e “analisi di scenario”);
▫ nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Banca dei Territori, della Divisione Private Banking e della Divisione Insurance, e nuova offerta dedicata ai clienti internazionali (ad esempio, “Best expertise”) e alle imprese (ad esempio, GP Unica Imprese); 
 
- Insurance:
▫ portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore di prodotti efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 56% della nuova produzione rispetto al 39% del 2014);
▫ lancio di un nuovo prodotto Unit Linked con capitale protetto (“Exclusive Insurance”);
▫ continua diversificazione dell’offerta nel ramo protezione e tutela, con prodotti nel comparto salute (“Infortuni”) e casa (“RC Capofamiglia”) e consolidamento dell’offerta nel comparto auto con nuove tariffe basate sulla percorrenza effettiva;
▫ consolidamento dei prodotti disponibili per la Divisione Private Banking (Fideuram Private Mix e Synthesis);
▫ piena integrazione del comparto dei fondi pensione;
 
Banca a 360° per le imprese:
▫ costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e avviate nuove iniziative commerciali;
▫ nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
▫ pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
▫ rafforzamento della presenza internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio apertura dell’ufficio di Washington);
 
• Core Growth Bank:
cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫ in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già oltre il 56% delle filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa il 7% delle filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫ nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività dopo EXPO 2015;
▫ rafforzata l’offerta volta alla crescita del credito alle persone (ad esempio, il nuovo “Mutuo Giovani”); 
▫ introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
▫ nuovi modelli di advanced analytics e machine learning per l'identificazione di clienti ad elevato potenziale;
▫ lancio del “Programma Filiere” con importanti iniziative in settori economici di rilievo (Agricoltura);
▫ integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
▫ pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling; in corso il rafforzamento della distribuzione;
▫ in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale, con un rafforzamento del modello organizzativo focalizzato sui settori;
▫ operativa la riorganizzazione dell’attività internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking per presidiare i principali clienti internazionali e in corso di implementazione la strategia internazionale di Banca IMI, focalizzata su prodotti-chiave selezionati;
▫ avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
▫ finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;
governo continuo dei costi:
▫ semplificazione del presidio territoriale: 37 filiali chiuse dall’inizio del 2016 e 602 dal 2014;
▫ semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza -  da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 8 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;

- gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫ filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
▫ operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
▫ riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
▫ separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;

• Capital Light Bank:
piena operatività, con circa 715 persone dedicate e circa 12 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in 35 milioni di euro dal 2014;
operativa la partnership con KKR-Pillarstone;

• persone e investimenti come fattori abilitanti:
oltre 4.000 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
- attuato il Piano di Investimento destinato alle persone del Gruppo,  con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
- programma “Big Financial Data” pienamente in linea con gli obiettivi (coinvolte più di 300 persone);
- pienamente operativi il Chief Innovation Officer e il “Centro per l’Innovazione”, costituito per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso il nuovo Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino;
- lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari; pienamente operativa la Digital Factory, con 3 principali processi già digitalizzati (mutui, pianificazione successoria, gestione proattiva del credito);
- avviato l’investimento per il rinnovamento del layout di 1.000 filiali (50 filiali ad oggi);
- sottoscritti oltre 160 accordi con le organizzazioni sindacali;
- oltre 4.000 persone si avvalgono già dello “smart working”;
- lanciato un “Programma di Welfare Integrato”.


I risultati di conto economico del primo trimestre 2016


Il conto economico consolidato del primo trimestre 2016(8) registra interessi netti pari a 1.881 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 1.953 milioni del quarto trimestre 2015 e del 4,6% rispetto ai 1.971 milioni del primo trimestre 2015.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.713 milioni di euro, in diminuzione del 10,7% rispetto  ai 1.918 milioni del quarto trimestre 2015. In dettaglio, si registra una diminuzione del 6,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 10,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende del 22,9%, quella relativa al risparmio gestito del 12,6% (con commissioni di performance nulle nel primo trimestre 2016 e pari a 85 milioni nel quarto trimestre 2015) e quella relativa ai prodotti assicurativi dell’ 1,5%. Le commissioni nette del primo trimestre 2016 sono in diminuzione del 5,5% rispetto ai 1.813 milioni del primo trimestre 2015. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2,4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 9,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli si contrae del 60,9%, quello da risparmio gestito scende del 4,1% (con 30 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel primo trimestre 2015) e quello da prodotti assicurativi sale del 23,4%.
 

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(8) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato in anni passati - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 500 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.321 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2016 pari a 19 milioni (un impatto positivo di 2 milioni nel 2015, di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 marzo 2016 pari a 822 milioni (con un impatto negativo di 138 milioni nel primo trimestre 2016).


 
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 228 milioni di euro rispetto a 57 milioni del quarto trimestre 2015, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 106 milioni da 44 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 74 milioni da 21 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che registra un saldo positivo di 48 milioni rispetto a un saldo negativo di 10 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo di un milione rispetto a un saldo positivo di 2 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 228 milioni del primo trimestre 2016 si confronta con i 596 milioni del primo trimestre 2015, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 157 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 88 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 352 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito negativo per 2 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 332 milioni di euro, rispetto ai 131 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 343 milioni del primo trimestre 2015.

Gli altri proventi/oneri di gestione registrano un saldo negativo pari a 138 milioni di euro, comprendente 136 milioni di oneri derivanti dal contributo al fondo di risoluzione, rispetto a un saldo negativo pari a 373 milioni nel quarto trimestre 2015 (comprendente 376 milioni di oneri derivanti dal contributo al fondo di risoluzione) e a un saldo negativo pari a 73 milioni nel primo trimestre 2015 (comprendente 74 milioni di oneri derivanti dal contributo al fondo di risoluzione).

Complessivamente, i proventi operativi netti sono pertanto pari a 4.090 milioni di euro, in aumento del 10,9% rispetto ai 3.687 milioni del quarto trimestre 2015 e in diminuzione del 12,8% rispetto ai 4.689 milioni del primo trimestre 2015; se si esclude il contributo al fondo di risoluzione, i proventi operativi netti registrano una crescita del 4% rispetto al quarto trimestre 2015 e una diminuzione dell’ 11,3% rispetto al primo trimestre 2015.

Gli oneri operativi ammontano a 2.067 milioni di euro e diminuiscono del 17% rispetto ai 2.490 milioni del quarto trimestre 2015, che risentivano della stagionalità di fine anno, a seguito di una riduzione del 13,7% per le spese del personale, del 24,7% per le spese amministrative e del 10,9% per gli ammortamenti; gli oneri operativi del primo trimestre 2016 diminuiscono del 2,4% rispetto ai 2.118 milioni del corrispondente trimestre 2015, con una riduzione dell’ 1,5% per le spese del personale e del 5,6% per le spese amministrative, a fronte di un aumento del 2,3% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.023 milioni di euro, in crescita del 69% rispetto ai 1.197 milioni del quarto trimestre 2015 e in diminuzione del 21,3% rispetto ai 2.571 milioni del primo trimestre 2015, con un cost/income ratio nel primo trimestre 2016 pari al 50,5%, rispetto al 67,5% del quarto trimestre 2015 e al 45,2% del primo trimestre 2015. Se si esclude il contributo al fondo di risoluzione, il cost/income ratio è pari al 48,9%, rispetto al 61,3% del quarto trimestre 2015 e al 44,5% del primo trimestre 2015, e il risultato della gestione operativa registra una crescita del 37,3% rispetto al quarto trimestre 2015 e una diminuzione del 18,4% rispetto al primo trimestre 2015.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 730 milioni di euro, rispetto ai 1.087 milioni del quarto trimestre 2015 e agli 830 milioni del primo trimestre 2015. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 16 milioni, rispetto ai 56 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 54 milioni del primo trimestre 2015. Le rettifiche nette su crediti sono pari a 694 milioni, rispetto ai 923 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 767 milioni del primo trimestre 2015. Le rettifiche nette su altre attività sono pari a 20 milioni, rispetto ai 108 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 9 milioni del primo trimestre 2015.

La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo per 5 milioni di euro, rispetto a un saldo positivo per 51 milioni del quarto trimestre 2015 e per 28 milioni del primo trimestre 2015.

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.288 milioni di euro, rispetto ai 161 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 1.769 milioni del primo trimestre 2015. Se si esclude il contributo al fondo di risoluzione, il risultato è pari a 1.424 milioni nel primo trimestre 2016, ai 537 milioni nel quarto trimestre 2015 e ai 1.843 milioni nel primo trimestre 2015.

Il risultato netto consolidato è pari a 806 milioni di euro, rispetto ai 13 milioni del quarto trimestre 2015 e ai 1.064 milioni del primo trimestre 2015, dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 399 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 13 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 29 milioni;
- perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per un milione;
- una quota di utili di pertinenza di terzi pari a 40 milioni.
Se si esclude il contributo al fondo di risoluzione, il risultato è pari a 902 milioni di euro nel primo trimestre 2016, rispetto ai 263 milioni nel quarto trimestre 2015 e ai 1.118 milioni nel primo trimestre 2015.
 

Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2016

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2016 i crediti verso la clientela sono pari a 361 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2015 e del 4,3% rispetto al 31 marzo 2015 (in linea con il quarto trimestre 2015 e in aumento dell’ 1,4% rispetto al primo trimestre 2015 se si considerano i volumi medi trimestrali anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 33.082 milioni di euro, in linea con i 33.086 milioni del 31 dicembre 2015. In quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano a 15.123 milioni di euro dai 14.973 milioni del 31 dicembre 2015, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,2% (4,3% al 31 dicembre 2015) e un grado di copertura al 61,1% (61,8% a fine 2015). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 143% includendo le garanzie reali e al 151% includendo anche le garanzie personali. Le inadempienze probabili diminuiscono a 17.078 milioni di euro dai 17.091 milioni del dicembre 2015 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 881 milioni di euro da 1.022 milioni di fine 2015.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 859 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in flessione dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2015 e al 31 marzo 2015. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 380 miliardi, in aumento del 2,1% rispetto al 31 dicembre 2015 e del 2,7% rispetto al 31 marzo 2015, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 136 miliardi, in crescita del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2015 e del 7,7% rispetto al 31 marzo 2015; la raccolta indiretta ammonta a 478 miliardi, in diminuzione del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2015 e del 3,6% rispetto al 31 marzo 2015. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 324 miliardi, in flessione dell’ 1% rispetto al 31 dicembre 2015 e in aumento dello 0,3% rispetto al 31 marzo 2015; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2016 ammonta a 6,2 miliardi di euro (-5,5% rispetto al primo trimestre 2015). La raccolta amministrata è pari a 153 miliardi, in diminuzione del 7,6% rispetto al 31 dicembre 2015 e dell’ 11% rispetto al 31 marzo 2015.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2016 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2016, tenendo conto di circa 790 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a:
- 12,9% per il Common Equity ratio (9) (13% a fine 2015),
- 14,1% per il Tier 1 ratio (9) (13,8% a fine 2015),
- 17,4% per il coefficiente patrimoniale totale (9) (16,6% a fine 2015).

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(9) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.


 
La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,1% (in linea con il 31 dicembre 2015), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2016 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2016 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto).


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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 119 miliardi di euro a fine marzo 2016,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 77 miliardi di euro a fine marzo 2016,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari mediamente nel primo trimestre del 2016 a 27,6 miliardi di euro (23,2 miliardi mediamente nel 2015), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015),
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 70% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine per circa 8 miliardi da inizio anno, di cui 3 miliardi relativi alla componente retail,
- per quanto riguarda la componente wholesale della raccolta a medio lungo termine da inizio anno, operazioni benchmark di Additional Tier 1 per 1,25 miliardi di euro, subordinati di tipo Tier 2 per 1,5 miliardi di dollari e covered bond per 1,25 miliardi di euro (per quasi il 90% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 31 marzo 2016 è pari a 6,7% applicando i criteri transitori in vigore per il 2016 e a 6,4% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.


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Al 31 marzo 2016, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.338 sportelli bancari - di cui 4.104 in Italia e 1.234 all’estero - con 90.519 persone.

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I risultati per area di Business


La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
- clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit,  Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.

La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 2.151milioni, pari a circa il 53% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (50% nel primo trimestre 2015), -7,1% rispetto a 2.315 milioni del quarto trimestre 2015 e -8,1% rispetto a 2.340 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 1.201 milioni, -11,5% rispetto a 1.357 milioni del quarto trimestre 2015 e -2,4% rispetto a 1.230 milioni del primo trimestre 2015;  
- un risultato della gestione operativa di 950 milioni, -0,9%  rispetto a 958 milioni del quarto trimestre 2015 e -14,4% rispetto a 1.110 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 55,8% rispetto al 58,6% del  quarto trimestre 2015 e al 52,6%  del primo trimestre 2015;  
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 457 milioni, rispetto a 577 milioni del quarto trimestre 2015 e a 514 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 493 milioni, +29,4% rispetto a 381 milioni del quarto trimestre 2015 e -17,3% rispetto a 596 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 285 milioni, +51,3%  rispetto a 188 milioni del quarto trimestre 2015 e -17,4% rispetto a 345 milioni del primo trimestre 2015.  

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- International Network & Global Industries, cui compete la relazione con gruppi industriali multinazionali che operano in otto settori chiave ad elevato potenziale di crescita (automotive & industrial; basic resources & diversified; consumer, retail & luxury; healthcare & chemical; infrastructures; oil & gas; power & utilities; telecom, media & technology), e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con gruppi italiani di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.


La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 780  milioni, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (20% nel primo trimestre 2015), +3,6% rispetto a 753 milioni del quarto trimestre 2015 e -17,7% rispetto a 948 milioni del primo trimestre 2015; 
- oneri operativi per 222 milioni,  -15,4% rispetto a 262 milioni del quarto trimestre 2015 e -1,8% rispetto a 226 milioni del primo trimestre 2015; 
- un risultato della gestione operativa di 558 milioni,  +13,7% rispetto a 491 milioni del quarto trimestre 2015 e -22,7% rispetto a 722 milioni del primo trimestre 2015; 
- un cost/income ratio al 28,5% rispetto al 34,8% del quarto trimestre 2015 e al  23,8% del primo trimestre 2015; 
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 38 milioni, rispetto a 31 milioni del quarto trimestre 2015 e a 42 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 520 milioni, +13,1% rispetto a 460 milioni del quarto trimestre 2015 e -23,5% rispetto a 680 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 359 milioni, +16,1%  rispetto a 309 milioni del quarto trimestre 2015 e -21,3% rispetto a 456 milioni del primo trimestre 2015. 

La Divisione Banche Estere (10) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.

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(10) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.


 
La Divisione Banche Estere nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 510  milioni, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo ( 11% nel primo trimestre 2015), -1,9% rispetto a 520 milioni del quarto trimestre 2015 e +0,2%  rispetto a 509  milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 245 milioni,  -9,1%  rispetto a 269 milioni del quarto trimestre 2015 e    -3,5% rispetto a 254 milioni del primo trimestre 2015; 
- un risultato della gestione operativa di 265 milioni,  +5,8%  rispetto a 250 milioni del quarto trimestre 2015 e +3,9% rispetto a 255 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 48%, rispetto al 51,8% del quarto trimestre 2015 e al 49,9% del primo trimestre 2015; 
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 42 milioni, rispetto a 101 milioni del quarto trimestre 2015 e a 85 milioni del primo trimestre 2015; 
- un saldo netto delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti pari a 4 milioni, rispetto a un saldo nullo del quarto trimestre 2015 e del primo trimestre 2015; 
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 227 milioni, +51,4% rispetto a 150 milioni del quarto trimestre 2015 e +33,5% rispetto a 170  milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 171 milioni, +45,9%  rispetto a 117 milioni del quarto trimestre 2015 e +37,9% rispetto a 124 milioni del primo trimestre 2015. 

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 439  milioni, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% nel primo trimestre 2015), +10,8% rispetto a 396 milioni del quarto trimestre 2015 e +2,8% rispetto a 427 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 124 milioni,  -14,2% rispetto a 145 milioni del quarto trimestre 2015 e  -3,1% rispetto a 128 milioni del primo trimestre 2015;  
- un risultato della gestione operativa di 315 milioni,  +25,2% rispetto a 252 milioni del quarto trimestre 2015 e +5,4% rispetto a 299 milioni del primo trimestre 2015; 
- un cost/income ratio al 28,2% rispetto al 36,5% del quarto trimestre 2015 e al 30% del primo trimestre 2015;  
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 6  milioni, rispetto a 17 milioni del quarto trimestre 2015 e a 14 milioni del primo trimestre 2015; 
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 309 milioni, +31,5% rispetto a 235 milioni del quarto trimestre 2015 e +8,4% rispetto a 285 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 194 milioni, +42,9%  rispetto a 136 milioni del quarto trimestre 2015 e +9,0%  rispetto a 178 milioni del primo trimestre 2015.  

 
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 148 milioni, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo ( 3% nel primo trimestre 2015), -28,6% rispetto a 207 milioni del quarto trimestre 2015 e -7,5% rispetto a 160 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 31 milioni, -26,6% rispetto a 42 milioni del quarto trimestre 2015 e     -3,1% rispetto a 32 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 117 milioni, -29,1% rispetto a 165 milioni del quarto trimestre 2015 e -8,6% rispetto a 128  milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 20,9% rispetto al 20,4% del quarto trimestre 2015 e al  20% del primo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette nullo, rispetto a 2 milioni del quarto trimestre 2015 e a un ammontare nullo del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 117 milioni, -28,2% rispetto a 163 milioni del quarto trimestre 2015 e -8,6% rispetto a 128  milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 90 milioni, -30,3% rispetto a 129 milioni del quarto trimestre 2015 e -4,3% rispetto a  94 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel primo trimestre 2016 registra:
- proventi operativi netti per 367 milioni, pari a circa il 9%  dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% nel primo trimestre 2015), +114,9% rispetto a 171 milioni del quarto trimestre 2015 e +6,7% rispetto a 344 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 37 milioni, -23,7%  rispetto a 48 milioni del quarto trimestre 2015 e +5,7% rispetto a 35 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 330 milioni,  +169,9% rispetto a  122 milioni del quarto trimestre 2015 e +6,8% rispetto a 309 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 10,1% rispetto al 28,4% del quarto trimestre 2015 e al  10,2% del primo trimestre 2015;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette nullo, rispetto a 7 milioni del quarto trimestre 2015 e a riprese nette per un milione del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 330 milioni, +185,6%  rispetto a 116 milioni del quarto trimestre 2015 e +6,5% rispetto a 310 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 216 milioni, +150,5% rispetto a 86 milioni del quarto trimestre 2015 e +5,9% rispetto a 204 milioni del primo trimestre 2015.

 

Le prospettive per l’esercizio in corso 


Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2016 è attesa una crescita dei proventi operativi netti, connessa alla dinamica delle commissioni nette e dei crediti alla clientela, del risultato della gestione operativa, anche grazie al costante controllo dei costi, e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile. E' confermato l'impegno alla distribuzione di tre miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2016, indicato nel Piano di Impresa 2014-2017.

 
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre 2015 sono stati riesposti a seguito della rescissione dell’accordo di compravendita della controllata ucraina Pravex-Bank firmato nel gennaio 2014; le relative componenti sono state riconsolidate linea per linea, mentre in precedenza il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale era attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione. Inoltre sono stati riesposti linea per linea, a seguito del consolidamento di Risanamento, i dati di conto economico dei primi due trimestri 2015 - attribuendo il corrispondente risultato netto agli utili di pertinenza di terzi - e i dati di stato patrimoniale del primo trimestre 2015.
  

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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2016, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea  n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea  n. 2015/656.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
 

 

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