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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2016

UTILE NETTO DEL 2016 A € 3,1 MLD, A € 3,7 MLD SE SI ESCLUDONO I CONTRIBUTI E GLI ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO.

PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 3 MLD.

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 12,9% TENENDO CONTO DELLA PROPOSTA DI DIVIDENDI.

MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO: SCENDONO LO STOCK DI CREDITI DETERIORATI E IL FLUSSO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS (IL FLUSSO ANNUALE PIU’ BASSO DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO).

INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: 48 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 2016 (+16% VS 2015); CIRCA 24 MILA AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 2016 E OLTRE 52 MILA DAL 2014.


  • PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 3 MLD: 17,8 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E 18,9 CENTESIMI PER AZIONE DI RISPARMIO. DIVIDEND YIELD (*) DELL’ 8,2% PER L’ORDINARIA E DEL 9,2% PER LA RISPARMIO

  • SOLIDO UTILE NETTO:
      € 3.111 MLN NEL 2016, VS € 2.739 MLN NEL 2015; € 3.670 MLN, VS € 3.091 MLN, ESCLUDENDO L’AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (°)
      € 776 MLN NEL 4° TRIM. 2016, VS € 628 MLN NEL 3° TRIM. 2016 E € 13 MLN NEL 4° TRIM. 2015; € 1.153 MLN, VS € 697 MLN E € 261 MLN, ESCLUDENDO L’AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO

  • ACCELERA LA RIPRESA DELLA REDDITIVITÀ’ OPERATIVA:
    • 
    RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA NEL 4° TRIM. 2016 +19,4% VS 4° TRIM. 2015, DOPO +8,8% NEL 3° TRIM. 2016 VS 3° TRIM. 2015, -7% NEL 2° TRIM. 2016 VS 2° TRIM. 2015 E -18,6% NEL 1° TRIM. 2016 VS 1° TRIM 2015

  • PROVENTI OPERATIVI NETTI DEL 4° TRIM. 2016 IN CRESCITA VS 3° TRIM. 2016:
    •  +4,5% VS 4° TRIM. 2015
    •  +0,8% VS 3° TRIM. 2016

  • RISULTATO CORRENTE LORDO DEL 4° TRIM. 2016 IN CRESCITA, CON RETTIFICHE SU CREDITI CONSERVATIVE PUR IN UN CONTESTO DI MIGLIORAMENTO DEL TREND DEL CREDITO:
    • RISULTATO CORRENTE LORDO A € 1.556 MLN NEL 4° TRIM 2016, VS € 1.067 MLN NEL 3° TRIM. 2016 E € 508 MLN NEL 4° TRIM. 2015
    • RETTIFICHE SU CREDITI A € 1.174 MLN NEL 4° TRIM. 2016, VS € 917 MLN NEL 3° TRIM. 2016 E € 923 MLN NEL 4° TRIM. 2015

  • MIGLIORAMENTO DEL TREND DEL CREDITO:
    • SCENDE IL FLUSSO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS:
    • IL DATO ANNUALE PIU’ BASSO DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO: FLUSSO LORDO A € 5,8 MLD, -34% VS 2015, E FLUSSO NETTO A € 3,1 MLD, -46% VS 2015
    • CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI:
    • -4,1% VS 3° TRIM. 2016 E -10% VS 4° TRIM. 2015 AL NETTO DELLE RETTIFICHE
    • -2,6% VS 3° TRIM. 2016 E -7,9% VS 4° TRIM. 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST:
    COMMON EQUITY RATIO AL 31 DICEMBRE 2016, TENENDO CONTO DI € 3 MLD DI DIVIDENDI PROPOSTI PER IL 2016:
    • 12,9% SECONDO I CRITERI A REGIME (1) (2)
    • 12,7% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2016 (2)
    COMMON EQUITY RATIO NELLO STRESS TEST:
    • 10,2% NELLO SCENARIO AVVERSO AL 2018

______________________

(*)    Al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 2 febbraio.
(°)    Contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione, contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(1)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2016 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(2)    Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2016 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI
OPERATIVI
NETTI:

ANNO 2016

-1,5%

A € 16.929 MLN DA € 17.186 MLN DEL 2015

 

4° TRIM. 2016

+0,8%

A € 4.172 MLN DA € 4.139 MLN DEL 3° TRIM. 2016

COSTI OPERATIVI:

ANNO 2016

-0,7%

A € 8.674 MLN DA € 8.734 MLN DEL 2015

 

4° TRIM. 2016

+11,3% 

A € 2.356 MLN DA € 2.117 MLN DEL 3° TRIM. 2016

RISULTATO
GESTIONE
OPERATIVA:

ANNO 2016

 

-2,3%

A € 8.255 MLN DA € 8.452 MLN DEL 2015

 

4° TRIM. 2016 

-10,2%

A € 1.816 MLN DA € 2.022 MLN DEL 3° TRIM. 2016

RISULTATO
CORRENTE
LORDO:

ANNO 2016

€ 5.432 MLN  

DA € 5.015 MLN DEL 2015;

 

4° TRIM. 2016 

€ 1.556 MLN

DA € 1.067 MLN DEL 3° TRIM. 2016;

RISULTATO NETTO:

ANNO 2016

 

€ 3.111 MLN  
€ 3.670 MLN

DA € 2.739 MLN DEL 2015;
DA € 3.091 MLN DEL 2015,
ESCLUDENDO L'AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI
RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (°)

 

4° TRIM. 2016 

 

€ 776 MLN 
€ 1.153 MLN

DA € 628 MLN DEL 3° TRIM. 2016;
DA € 697 MLN DEL 3° TRIM. 2016,
ESCLUDENDO L'AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI
RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (°)

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI MATURATI:
12,9% PRO-FORMA A REGIME (3) (4);
12,7% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2016 (4)

 

 _________
(°)    Contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione, contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(3)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2016 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(4)    Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2016 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.


Torino, Milano, 3 febbraio 2017 –  Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, riunitosi in data odierna, ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2016 (5).  

Il Gruppo nel quarto trimestre del 2016 ha confermato la solidità del conto economico e dello stato patrimoniale, con un risultato della gestione operativa che ha registrato una significativa crescita rispetto al quarto trimestre 2015 e un forte miglioramento della dinamica su base annua in confronto ai precedenti trimestri del 2016 e con un ulteriore calo dello stock di crediti deteriorati:

●    utile netto a 776 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, rispetto ai 628 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 13 milioni del quarto trimestre 2015; escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (ossia i contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione, i contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi e gli oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), l’utile netto del quarto trimestre 2016 è risultato pari a 1.153 milioni di euro rispetto a 697 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 261 milioni del quarto trimestre 2015. Nel 2016, l’utile netto è stato pari a 3.111 milioni, rispetto ai 2.739 milioni del 2015; escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, l’utile netto del 2016 è risultato pari a 3.670 milioni di euro rispetto a 3.091 milioni del 2015;
 
●    risultato della gestione operativa a 1.816 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, in crescita del 19,4% rispetto al quarto trimestre 2015, con una dinamica su base annua in forte miglioramento in confronto ai precedenti trimestri del 2016, che avevano registrato un +8,8% per il terzo trimestre, un -7% per il secondo e un -18,6% per il primo rispetto ai corrispondenti trimestri del 2015;
 
●    proventi operativi netti a 4.172 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, in aumento del 4,5% rispetto al quarto trimestre 2015 e dello 0,8% rispetto al terzo trimestre 2016;

●    commissioni a 2.018 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, in crescita del 15,6% rispetto al terzo trimestre 2016 e del 7,5% rispetto al quarto trimestre 2015, con una dinamica su base annua in forte miglioramento in confronto ai precedenti trimestri del 2016, che avevano registrato una stabilità per il terzo trimestre, un -4,8% per il secondo e un -5,6% per il primo rispetto ai corrispondenti trimestri del 2015;

●    elevata efficienza, con un cost/income al 51,2% nel 2016, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    riduzione dei costi operativi, scesi a 8.674 milioni nel 2016, -0,7% rispetto al 2015, a seguito di una diminuzione del 3,7% delle spese amministrative e di una sostanziale stabilità delle spese del personale;


 _________
 (5)    Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 24.
 
●    risultato corrente lordo a 1.556 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, in confronto a 1.067 milioni del terzo trimestre 2016 e a 508 milioni del quarto trimestre 2015, che riflette da un lato la plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card e dall’altro rettifiche su crediti in aumento, a 1.174 milioni nel quarto trimestre 2016 rispetto ai 917 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 923 milioni del quarto trimestre 2015, pur in un contesto di miglioramento del trend del credito;

●    miglioramento nel trend del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito in un contesto economico in miglioramento:
-    flusso di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis in forte riduzione nel 2016 e che registra il valore più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo: flusso lordo a 5,8 miliardi di euro, in diminuzione del 34% rispetto agli 8,7 miliardi del 2015, e flusso netto a 3,1 miliardi, in contrazione del 46% rispetto ai 5,7 miliardi del 2015,
-    scende lo stock di crediti deteriorati: del 4,1% rispetto a settembre 2016 e del 10% rispetto a dicembre 2015 al netto delle rettifiche di valore, del 2,6% rispetto a settembre 2016 e del 7,9% rispetto a dicembre 2015 al lordo delle rettifiche di valore,
-    in particolare, riduzione dello stock di inadempienze probabili: del 6,8% rispetto a settembre 2016 e del 15,5% rispetto a dicembre 2015 al netto delle rettifiche di valore, rispettivamente del 5,9% e del 13,1% al lordo delle rettifiche di valore,
-    riduzione dello stock di sofferenze: dello 0,8% rispetto a settembre 2016 e dello 0,5% rispetto a dicembre 2015 al netto delle rettifiche di valore, rispettivamente dello 0,5% e del 3,4% al lordo delle rettifiche di valore;

●    elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 48,8% a fine dicembre 2016, rispetto al 47,6% di fine 2015 (media dei concorrenti italiani: 44% nel terzo trimestre 2016), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 60,6% a fine dicembre 2016 (61,8% a fine 2015),
-    livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 149% a fine dicembre 2016 (139% a fine 2015) e al 157% considerando anche le garanzie personali (146% a fine 2015), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 153% (140% a fine 2015) e al 160% considerando anche le garanzie personali (147% a fine 2015),
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine dicembre 2016 (0,7% a fine 2015);

●    supporto all’economia reale: circa 56 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2016, con circa 48 miliardi in Italia, in crescita del 16% rispetto al 2015, di cui circa 40 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 19% rispetto al 2015; circa 24.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2016 e oltre 52.000 dal 2014;
 
●    patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi, anche nello scenario avverso dello stress test. Al 31 dicembre 2016, tenendo conto di 3 miliardi di euro di dividendi proposti, il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 12,9% (6)(7), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2016 al 12,7% (7). Nello scenario avverso dello stress test al 2018, il Common Equity ratio è risultato pari al 10,2%;

●    elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 150 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 96 miliardi, a fine dicembre 2016; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari mediamente nel quarto trimestre del 2016 a 41,5 miliardi di euro (27,6 miliardi mediamente nel primo trimestre 2016, 27,7 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2016, 36,4 miliardi mediamente nel terzo trimestre 2016 e 23,2 miliardi mediamente nel 2015), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (a metà dicembre 2016 il Gruppo ha partecipato alla terza operazione TLTRO II per un ammontare pari a circa 3,5 miliardi di euro, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, e a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi);

●    dividendi cash per 3 miliardi di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 17,8 centesimi di euro per azione ordinaria e 18,9 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di 2.999.282.728,16 euro (8), risultante da un importo unitario di 17,8 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.859.786.585 azioni ordinarie e di 18,9 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 24 maggio 2017 (con stacco cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 2 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all’ 8,2% per l’azione ordinaria e al 9,2% per l’azione di risparmio.


 _________
(6)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2016 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(7)    Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2016 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(8)    A fronte di un utile netto consolidato del Gruppo pari a 3.111 milioni di euro e di un utile individuale della Capogruppo pari a 1.760 milioni di euro, la proposta prevede la distribuzione cash di 1.655.900.556,48 euro come dividendi a valere sull’utile d’esercizio (corrispondenti a 9,8 centesimi per ciascuna azione ordinaria e a 10,9 centesimi per ciascuna azione di risparmio) e di 1.343.382.171,68 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 8 centesimi per ciascuna azione, ordinaria e di risparmio). L’assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.



●    molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:
•    New Growth Bank:
-    Banca 5®:
▫    operativo il modello di business “specializzato” di Banca 5® in circa il 70% delle filiali, con 3.600 gestori dedicati e ricavi per cliente aumentati da 70 a 119 euro;
▫    in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 32 agenzie immobiliari già effettuata nelle città più importanti;
▫    acquisizione di Banca ITB, per creare la prima “banca di prossimità” in Italia, focalizzata sull’instant banking tramite una rete distributiva di circa 20.000 punti operativi leggeri, con un bacino potenziale di circa 25 milioni di clienti, di cui circa 12 milioni già clienti di Banca ITB;
-    Banca multicanale:
▫    nuovi processi multicanale lanciati con successo:
-    clienti multicanale aumentati di circa 1,6 milioni da inizio 2014 a circa 6,4 milioni;
-    4,1 milioni di App scaricate su dispositivi mobile;
-    la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite piattaforme multicanali;
-    digitalizzazione attiva in tutte le filiali: dematerializzato circa il 100% delle operazioni riguardanti tutti i prodotti prioritari (completate circa 6,4 milioni di operazioni);
-    “Filiale Online” pienamente operativa per il “Servizio Commerciale”, con circa 26.000 prodotti venduti nel 2016;
-    nuove competenze di marketing digitale per cogliere pienamente le opportunità derivanti da motori di ricerca e presenza sui social media;
-    lancio della nuova digital experience Intesa Sanpaolo, con nuovo internet banking, nuovo sito internet e nuove applicazioni;
-    Private Banking:
▫    dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫    filiale di Private Banking a Londra pienamente operativa e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
▫    primo lancio di nuovi prodotti disponibili per l’intera Divisione (Fideuram Private Mix);
▫    modello di servizio mirato per la clientela High Net Worth Individuals:
-    aperte 5 boutique dedicate alla clientela High Net Worth Individuals,
-    lanciato un nuovo servizio di consulenza per i clienti con sofisticate esigenze finanziarie;
▫    lanciato lo strumento di consulenza “View” nella rete di Intesa Sanpaolo Private Banking applicato a oltre 3 miliardi di euro di attività finanziarie;
▫    in corso di implementazione il nuovo digital office per i private banker;
-    Asset Management:
▫    arricchimento della piattaforma digitale (ad esempio, “portafogli consigliati” e “analisi di scenario”);
▫    nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Banca dei Territori (ad esempio, Eurizon Evolution Target), della Divisione Private Banking (ad esempio, Eurizon High Income) e della Divisione Insurance, e nuova offerta dedicata ai clienti internazionali (ad esempio, “Best expertise”) e alle imprese (ad esempio, GP Unica Imprese);
▫    arricchimento della gamma di prodotti offrendo soluzioni con profilo di rischio moderato rispondenti all’attuale volatilità dei mercati (ad esempio, Epsilon Difesa Attiva);  
▫    lancio di prodotti che permettono agli investitori di supportare l’economia reale cogliendo l’evoluzione del mercato europeo del credito strutturato (Eurizon Easy Fund – Securitised Bond Fund);
▫    sviluppo della Divisione Asset Management in Europa (ad esempio, partnership a Londra e nuova filiale a Parigi) e in Asia (ad esempio, costituzione di Yicai, società di Wealth Management, in Cina);
▫    integrazione delle attività di Asset Management del Gruppo in Europa Orientale con Eurizon Capital;    
-   Insurance:
▫    portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore di prodotti efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 66% della nuova produzione rispetto al 56% del 2015);
▫    lancio di un nuovo prodotto Unit Linked con capitale protetto (“Exclusive Insurance”);
▫    sviluppo dei prodotti vita con il lancio di “Base Sicura Tutelati”, ideata per i minori e le persone con disabilità, e “Vicino a Te”, per i minori che hanno perso i genitori a causa del terremoto;
▫    consolidamento dei prodotti per la Divisione Private Banking (Fideuram Private Mix e Synthesis) e lancio di un nuovo prodotto multiramo con capitale protetto;
▫    aggiornamento del prodotto “Giusto Mix” con l’introduzione di un meccanismo di riduzione della volatilità;
▫    continua diversificazione dell’offerta nel ramo protezione e tutela, con prodotti nel comparto salute (nuovo prodotto dedicato alla copertura di interventi chirurgici, prevenzione e malattie con “Dread Disease”) e imprese (nuovo prodotto dedicato all’agricoltura);
▫    consolidamento delle attività per lo sviluppo di un’offerta di fondi pensione ad adesione collettiva;
▫    piena integrazione del comparto dei fondi pensione;
▫    continuazione dell’offerta nell’assicurazione auto con un sistema di raccolta dei numeri di targa per lo sviluppo di nuova clientela;
-    Banca a 360° per le imprese:
▫    costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e avviate nuove iniziative commerciali;
▫    nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
▫    pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
▫    rafforzamento della presenza internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio, apertura dell’ufficio di Washington e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg);
•    Core Growth Bank:
-    cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫    in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa 2.000 filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa 250 filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫    nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività dopo EXPO 2015;
▫    rafforzata l’offerta volta alla crescita del credito alle persone (ad esempio, il nuovo e innovativo “Mutuo Up”); 
▫    introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
▫    nuovi modelli di advanced analytics e machine learning per l'identificazione di clienti ad elevato potenziale;
▫    lancio del “Programma Filiere” con importanti iniziative in settori economici di rilievo (Agricoltura);
▫    integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
▫    pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling; rafforzata l’attività distributiva;
▫    in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale;
▫    operativa la riorganizzazione della Divisione Corporate e Investment Banking, per rafforzare il modello organizzativo focalizzato sui settori e lo sviluppo internazionale, e in corso di implementazione la strategia internazionale di Banca IMI, focalizzata su prodotti-chiave selezionati;
▫    avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
▫    finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;
-    governo continuo dei costi:
▫    semplificazione del presidio territoriale: 162 filiali chiuse nel 2016 e 727 dal 2014;
▫    semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza -  da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 9 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;
-    gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫    filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
▫    operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
▫    riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
▫    separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;
•    Capital Light Bank:
-    piena operatività, con circa 720 persone dedicate e circa 20 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
-    nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
-    Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in circa 50 milioni di euro dal 2014;
-    operativa la partnership con KKR-Pillarstone;
•    persone e investimenti come fattori abilitanti:
-    circa 4.500 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
-    attuato il Piano di Investimento destinato alle persone del Gruppo, con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
-    programma “Big Financial Data” pienamente in linea con gli obiettivi (coinvolte circa 500 persone);
-    pienamente operativo il Chief Innovation Officer e costituito il “Centro per l’Innovazione”, per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso il nuovo Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino;
-    lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari; pienamente operativa la Digital Factory, con il lancio della digitalizzazione di 12 processi chiave, di cui 7 già completati;
-    lanciato un programma di Advanced Analytics riguardante iniziative commerciali e operative in varie unità organizzative; 
-    avviato l’investimento per il rinnovamento del layout di 1.000 filiali (circa 80 filiali ad oggi);
-    sottoscritti oltre 190 accordi con le organizzazioni sindacali;
-    oltre 5.700 persone si avvalgono già dello “smart working”;
-    pienamente operativo il “Programma di Welfare Integrato”.


I risultati di conto economico del quarto trimestre 2016

Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2016(9) registra proventi operativi netti pari a 4.172 milioni di euro, in aumento dello 0,8% rispetto ai 4.139 milioni del terzo trimestre 2016 e del 4,5% rispetto ai 3.991 milioni del quarto trimestre 2015.

In quest’ambito, nel quarto trimestre 2016 gli interessi netti ammontano a 1.748 milioni di euro, in diminuzione del 6% rispetto ai 1.859 milioni del terzo trimestre 2016 e del 9,2% rispetto ai 1.926 milioni del quarto trimestre 2015.
 
Le commissioni nette sono pari a 2.018 milioni di euro, in aumento del 15,6% rispetto ai 1.745 milioni del terzo trimestre 2016. In dettaglio, si registra una crescita dello 0,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 11,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito aumenta dell’ 8,3% (con commissioni di performance pari a 36 milioni nel quarto trimestre 2016 e a 4 milioni nel terzo trimestre 2016), quella relativa ai prodotti assicurativi dell’ 8,1% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli del 4,4%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2016 aumentano del 7,5% rispetto ai 1.878 milioni del quarto trimestre 2015. In dettaglio, si registra una flessione dell’ 1,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 7,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli sale del 21,2% e quello da prodotti assicurativi cresce del 9%, mentre quello da risparmio gestito diminuisce del 3,2% (con 85 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2015).

 _________
(9)    In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato in anni passati - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 458 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.139 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto ante imposte positivo sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2016 pari a 6 milioni (un impatto negativo di 9 milioni nel 2016, positivo di 2 milioni nel 2015, di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 dicembre 2016 pari a 894 milioni (con un impatto positivo di 19 milioni nel quarto trimestre 2016 e negativo di 210 milioni nel 2016).

 

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 166 milioni di euro, rispetto ai 258 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 131 milioni del quarto trimestre 2015.

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 247 milioni di euro rispetto a 248 milioni del terzo trimestre 2016, con la componente relativa alla clientela che cresce a 117 milioni da 96 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che sale a 39 milioni da 15 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 83 milioni da 130 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 8 milioni da 6 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 247 milioni del quarto trimestre 2016 si confronta con i 57 milioni del quarto trimestre 2015, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 44 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 21 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria negativo per 10 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 2 milioni.

I costi operativi ammontano a 2.356 milioni di euro e crescono dell’ 11,3% rispetto ai 2.117 milioni del terzo trimestre 2016, con un aumento del 6,4% per le spese del personale a seguito degli incentivi per supportare la crescita, del 21,9% per le spese amministrative e del 10,2% per gli ammortamenti; i costi operativi del quarto trimestre 2016 diminuiscono del 4,6% rispetto ai 2.470 milioni del corrispondente trimestre 2015, a seguito di una riduzione del 6,1% per le spese del personale e del 3,7% per le spese amministrative e di un aumento  del 2,5% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.816 milioni di euro, in diminuzione del 10,2% rispetto ai 2.022 milioni del terzo trimestre 2016 e in aumento del 19,4% rispetto ai 1.521 milioni del quarto trimestre 2015, con un cost/income ratio nel quarto trimestre 2016 pari al 56,5%, rispetto al 51,1% del terzo trimestre 2016 e al 61,9% del quarto trimestre 2015.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.174 milioni, rispetto ai 917 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 923 milioni del quarto trimestre 2015.

L’ammontare di accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 105 milioni, rispetto ai 77 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 203 milioni del quarto trimestre 2015.

Gli altri proventi netti sono pari a 138 milioni di euro, rispetto ai 16 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 91 milioni del quarto trimestre 2015, e includono un apporto positivo di 314 milioni derivante da un’operazione di valorizzazione di un portafoglio immobiliare e un apporto negativo di 225 milioni dovuto a una sanzione amministrativa comminata dal New York State Department of Financial Services.

L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione ammonta a 881 milioni di euro (costituiti dalla plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card), rispetto a 23 milioni nel terzo trimestre 2016 e a 22 milioni nel quarto trimestre 2015.

Il risultato corrente lordo è pari a 1.556 milioni di euro, rispetto ai 1.067 milioni del terzo trimestre 2016 e ai 508 milioni del quarto trimestre 2015.

Il risultato netto consolidato è pari a 776 milioni di euro, rispetto a 628 milioni del terzo trimestre 2016 e a 13 milioni del quarto trimestre 2015, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 313 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 83 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 30 milioni;
-    tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) pari a 377 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte pari a 316 milioni per i contributi straordinari al fondo di risoluzione, a 227 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 15 milioni per quelle riguardanti lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi; questa voce ammontava a 69 milioni nel terzo trimestre 2016, derivante da oneri ante imposte pari a 103 milioni per i contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi, e a 248 milioni nel quarto trimestre 2015, derivante da oneri ante imposte pari a 376 milioni per i contributi straordinari al fondo di risoluzione;
-    una perdita di pertinenza di terzi pari a 23 milioni.
Escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, il risultato è pari a 1.153 milioni di euro nel quarto trimestre 2016, rispetto ai 697 milioni nel terzo trimestre 2016 e ai 261 milioni nel quarto trimestre 2015.


I risultati di conto economico del 2016

Il conto economico consolidato del 2016 registra proventi operativi netti pari a 16.929 milioni di euro, in flessione dell’ 1,5% rispetto ai 17.186 milioni del 2015.

In quest’ambito, nel 2016 gli interessi netti ammontano a 7.293 milioni di euro, in diminuzione del 5,5% rispetto ai 7.717 milioni del 2015.
 
Le commissioni nette sono pari a 7.287 milioni di euro, in flessione dello 0,7% rispetto ai 7.342 milioni del 2015. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende del 20% e quella relativa al risparmio gestito del 7,4% (con commissioni di performance pari a 43 milioni nel 2016 e a 202 milioni nel 2015), mentre quella relativa ai prodotti assicurativi aumenta del 12,5%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 995 milioni di euro, rispetto ai 997 milioni del 2015.

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 1.190 milioni di euro (comprendenti 121 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) rispetto a 1.034 milioni del 2015 (comprendenti 144 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 456 milioni da 321 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 214 milioni da 152 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria (comprendente i predetti dividendi) che diminuisce a 501 milioni da 561 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 19 milioni rispetto a un saldo nullo.

I costi operativi ammontano a 8.674 milioni di euro e diminuiscono dello 0,7% rispetto agli 8.734 milioni del 2015, a seguito di un calo del 3,7% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,4% per le spese del personale e del 2,5% per gli ammortamenti.
 
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.255 milioni di euro, in diminuzione del 2,3% rispetto agli 8.452 milioni del 2015, con un cost/income ratio nel 2016 pari al 51,2%, rispetto al 50,8% del 2015.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 3.708 milioni, rispetto ai 3.306 milioni del 2015.

L’ammontare di accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 422 milioni, rispetto ai 570 milioni del 2015 (comprendenti 172 milioni derivanti dalla normativa in Croazia in merito alla conversione in euro dei crediti in franchi svizzeri).

Gli altri proventi netti sono pari a 355 milioni di euro e includono, da un lato, un apporto positivo derivante per 170 milioni dalla cessione della partecipazione in VISA Europe e per 314 milioni da un’operazione di valorizzazione di un portafoglio immobiliare e, dall’altro, un apporto negativo di 225 milioni dovuto a una sanzione amministrativa comminata dal New York State Department of Financial Services. Nel 2015 erano pari a 352 milioni e comprendevano un apporto positivo di 211 milioni inerente una vertenza.

L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione ammonta a 952 milioni di euro, comprendenti 881 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card, rispetto a 87 milioni del 2015.

Il risultato corrente lordo è pari a 5.432 milioni di euro, rispetto ai 5.015 milioni del 2015.

Il risultato netto consolidato è pari a 3.111 milioni di euro, rispetto ai 2.739 milioni del 2015, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 1.422 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 150 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 112 milioni;
-    tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) pari a 559 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte pari a 464 milioni per i contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione, a 115 milioni per i contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi, a 227 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 15 milioni per quelle riguardanti lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi; questa voce nel 2015 ammontava a 352 milioni, derivanti da oneri ante imposte pari a 473 milioni per i contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione e pari a 43 milioni per i contributi ordinari al fondo di garanzia dei depositi;
-    una quota di utili di pertinenza di terzi pari a 78 milioni.
Escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, il risultato è pari a 3.670 milioni di euro nel 2016 e a 3.091 milioni nel 2015.

Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2016

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2016 i crediti verso la clientela sono pari a 365 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 31 dicembre 2015 (in aumento del 2,8% se si considerano i volumi medi annui anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 29.767 milioni di euro, in diminuzione del 10% rispetto ai 33.086 milioni del 31 dicembre 2015. In quest’ambito, i crediti in sofferenza si attestano a 14.895 milioni di euro rispetto ai 14.973 milioni del 31 dicembre 2015, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,1% (4,3% al 31 dicembre 2015) e un grado di copertura al 60,6% (61,8% a fine 2015). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 153% includendo le garanzie reali e al 160% includendo anche le garanzie personali. Le inadempienze probabili diminuiscono a 14.435 milioni di euro dai 17.091 milioni del dicembre 2015 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 437 milioni di euro da 1.022 milioni di fine 2015.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 864 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in aumento del 2,6% rispetto al 31 dicembre 2015. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 394 miliardi, in aumento del 5,8% rispetto al 31 dicembre 2015, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 144 miliardi, in crescita dell’ 8,4% rispetto al 31 dicembre 2015; la raccolta indiretta ammonta a 469 miliardi, in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2015. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 314 miliardi, in crescita del 3,8% rispetto al 31 dicembre 2015; la nuova produzione vita nel 2016 ammonta a 23 miliardi di euro (-13,8% rispetto al 2015). La raccolta amministrata è pari a 155 miliardi, in diminuzione del 6,7% rispetto al 31 dicembre 2015.

I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2016 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2016, tenendo conto di 3 miliardi di euro di dividendi proposti per l’esercizio 2016 - risultano pari a:
-    12,7% per il Common Equity ratio (10) (13% a fine 2015),
-    13,9% per il Tier 1 ratio (10) (13,8% a fine 2015),
-    17% per il coefficiente patrimoniale totale (10) (16,6% a fine 2015).

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(10)    Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2016 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
 
La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 12,9% (13,1% al 31 dicembre 2015), applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2016 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).



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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 150 miliardi di euro a fine dicembre 2016,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 96 miliardi di euro a fine dicembre 2016,
-    operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari mediamente nel quarto trimestre del 2016 a 41,5 miliardi di euro (27,6 miliardi mediamente nel primo trimestre 2016, 27,7 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2016, 36,4 miliardi mediamente nel terzo trimestre 2016 e 23,2 miliardi mediamente nel 2015), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (a metà dicembre 2016 il Gruppo ha partecipato alla terza operazione TLTRO II per un ammontare pari a circa 3,5 miliardi di euro, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, e a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi);
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 73% dalla componente retail,
-    raccolta a medio lungo termine per circa 12 miliardi nel 2016, di cui circa 5 miliardi relativi alla componente retail,
-    per quanto riguarda la componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel 2016, operazioni benchmark di Additional Tier 1 per 1,25 miliardi di euro, subordinati di tipo Tier 2 per 1,5 miliardi di dollari e covered bond per 1,25 miliardi di euro (per quasi il 90% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 31 dicembre 2016 è pari a 6,3% applicando i criteri transitori in vigore per il 2016 e a 6% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.


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Al 31 dicembre 2016, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.163 sportelli bancari - di cui 3.978 in Italia e 1.185 all’estero - con 89.126 persone.



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I risultati per area di Business


La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
-    clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.

La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2016 registra:
 -    proventi operativi netti per 2.166 milioni, +0,9% rispetto a 2.146 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 1.275 milioni, +6,4% rispetto a 1.198 milioni del terzo trimestre 2016;
-    un risultato della gestione operativa di 891 milioni, -6,1%    rispetto a 949     milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 58,9% rispetto al 55,8% del terzo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 557 milioni, rispetto a 579 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 1.161 milioni, rispetto a 392 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 983 milioni, rispetto a 211 milioni del terzo trimestre 2016.   
   
La Divisione Banca dei Territori nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 8.611 milioni, -4,9% rispetto a     9.056 milioni del 2015, pari a circa il 51% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (53% nel 2015);
-    costi operativi per 4.902    milioni, -1,1% rispetto a 4.958 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 3.709    milioni, -9,5% rispetto a 4.098 milioni del 2015;
-    un cost/income ratio al 56,9% rispetto al 54,7% del 2015;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2.096 milioni, rispetto a 2.137 milioni del 2015;
-    un risultato corrente lordo pari a 2.614 milioni, +27,8% rispetto a 2.045 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 1.837 milioni, +61,9% rispetto a 1.135 milioni del 2015.
 
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    International Network & Global Industries, cui compete la relazione con gruppi industriali multinazionali che operano in otto settori chiave ad elevato potenziale di crescita (automotive & industrial; basic resources & diversified; consumer, retail & luxury; healthcare & chemicals; infrastructures & construction; oil & gas; power & utilities; telecom, media & technology), e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
-    Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con gruppi italiani di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
-    Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
-    Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.


La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 995 milioni, +39,8% rispetto a 712 milioni del terzo trimestre 2016;
-     costi operativi per 274 milioni, +22,4% rispetto a 224 milioni del terzo trimestre 2016;
-    un risultato della gestione operativa di 721 milioni, +47,7% rispetto a 488 milioni del terzo trimestre 2016;
-    un cost/income ratio al 27,5% rispetto al 31,4% del terzo trimestre 2016;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 146 milioni, rispetto a 72 milioni del terzo trimestre 2016;
-    un risultato corrente lordo pari a 589 milioni, +40,8% rispetto a 418 milioni del terzo trimestre 2016;
-    un risultato netto pari a 393 milioni, +32% rispetto a 298 milioni del terzo trimestre 2016.
   
La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 3.385 milioni, +8% rispetto a 3.134 milioni del 2015, pari a circa il 20% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (18% nel 2015);
-    costi operativi per 957 milioni,    +1,5%     rispetto a 943 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 2.428    milioni, +10,8% rispetto a 2.191 milioni del 2015;
-    un cost/income ratio al 28,3% rispetto al 30,1% del 2015;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 343 milioni, rispetto a 223 milioni del 2015;
-    un risultato corrente lordo pari a 2.118 milioni, +7,6% rispetto a 1.968 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 1.448 milioni, +6,8% rispetto a 1.356 milioni del 2015.

La Divisione Banche Estere (11) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel quarto trimestre 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 468 milioni, -11,3% rispetto a 527 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 245 milioni, +2,1% rispetto a 240 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 223 milioni,     -22,6% rispetto a 287 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 52,4% rispetto al 45,5% del terzo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 97 milioni, rispetto a 44 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 159 milioni, -35% rispetto a 245 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 124 milioni, -34,6%    rispetto a 190     milioni del terzo trimestre 2016.   
________
(11) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.
 
La Divisione Banche Estere nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 2.002 milioni, -4% rispetto a 2.085 milioni del 2015, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (12% anche nel 2015);
-    costi operativi per 962 milioni, -4,8%    rispetto a 1.011 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 1.040    milioni, -3,2% rispetto a 1.074 milioni del 2015;
-    un cost/income ratio al 48,1% rispetto al 48,5% del 2015;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 229 milioni, rispetto a 501 milioni del 2015;
-    un risultato corrente lordo pari a 913 milioni, +57,7% rispetto a 579 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 703 milioni, +63,1%    rispetto a 431    milioni del 2015.

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel quarto trimestre 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 450    milioni, +6,7% rispetto a 421 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 143 milioni, +6,5% rispetto a 134 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 307 milioni, +6,8% rispetto a 288 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 31,7% rispetto al 31,8% del terzo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 3 milioni, rispetto a 14 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 304 milioni, +11,1% rispetto a 274 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 181 milioni, +9,8% rispetto a 165 milioni del terzo trimestre 2016.   

La Divisione Private Banking nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 1.740 milioni, +3,6% rispetto a 1.680 milioni del 2015, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% anche nel 2015);
-    costi operativi per 534 milioni,    +0,4%     rispetto a 532 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 1.206    milioni, +5,1% rispetto a 1.148 milioni del 2015;   
-    un cost/income ratio al 30,7% rispetto al 31,7% del 2015;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 38 milioni, rispetto a 39 milioni del 2015;   
-    un risultato corrente lordo pari a 1.168 milioni, +5,3% rispetto a 1.109 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 710 milioni, +7,1% rispetto a 663 milioni del 2015.   

 
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management. Eurizon Capital detiene inoltre il 20% della società cinese di wealth management Yicai, partecipata al 25% da Fideuram e al 55% dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.

La Divisione Asset Management nel quarto trimestre 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 179    milioni, +6,4% rispetto a 168 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 44 milioni, +35,9% rispetto a 32 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 135 milioni, -0,5% rispetto a 136 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 24,5% rispetto al 19,2% del terzo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, analogamente al terzo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 136 milioni, -0,6% rispetto a 137 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 74 milioni, -27,6% rispetto a 103 milioni del terzo trimestre 2016.

La Divisione Asset Management nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 647 milioni, -14,8% rispetto a 759 milioni del 2015, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% anche nel 2015);
-    costi operativi per 141 milioni, -0,7% rispetto a 142 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 506 milioni, -18% rispetto a 617 milioni del 2015;
-    un cost/income ratio al 21,8% rispetto al 18,7% del 2015;
-    riprese di valore nette pari a un milione, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 3 milioni del 2015;
-    un risultato corrente lordo pari a 507 milioni, -17,4% rispetto a 614 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 357 milioni, -23,4% rispetto a 466  milioni del 2015.

 
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel quarto trimestre 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 202 milioni, -31,8% rispetto a 297 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 58 milioni, +48,4% rispetto a 39 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 144 milioni, -44% rispetto a 257 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 28,8% rispetto al 13,2% del terzo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, in linea con il terzo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 164 milioni, -35,9% rispetto a 255 milioni del terzo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 110 milioni, -34,6% rispetto a 168 milioni del terzo trimestre 2016.   

La Divisione Insurance nel 2016 registra:
-    proventi operativi netti per 1.172 milioni, +6,4% rispetto a 1.102 milioni del 2015, pari a circa il 7%     dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% nel 2015);
-    costi operativi per 173 milioni, +8,1% rispetto a 160 milioni del 2015;
-    un risultato della gestione operativa di 999 milioni, +6,1%    rispetto a 942 milioni del 2015;
-    un cost/income ratio al 14,8%    rispetto al 14,5% del 2015;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a    12 milioni, rispetto a 19 milioni del 2015;
-    un risultato corrente lordo pari a 1.008 milioni, +9,2% rispetto a 923 milioni del 2015;
-    un risultato netto pari a 669 milioni, +6,2% rispetto a 630 milioni del 2015.


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2017 è atteso un aumento del risultato della gestione operativa, conseguente alla crescita dei ricavi e al continuo cost management, e del risultato lordo, con una riduzione del costo del rischio. E’ confermato l'impegno alla distribuzione di dieci miliardi di euro di dividendi cash complessivi, indicato nel Piano di Impresa, per il quadriennio 2014-2017.



* * *


 
I dati di conto economico dei quattro trimestri del 2015 e dei primi tre trimestri del 2016 sono stati riesposti riconducendoli alle voci della nuova formulazione del prospetto di conto economico riclassificato, introdotta a decorrere dal quarto trimestre 2016 per migliorare la visibilità della redditività operativa:
1.    la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” non include più:
-    i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi, che adesso sono inclusi nella nuova voce “Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)” inserita dopo la voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”;
-    gli elementi non ricorrenti che non hanno natura operativa, come i proventi dalla cessione di VISA Europe (secondo trimestre 2016) e l’apporto positivo inerente una vertenza (terzo trimestre 2015), che adesso sono inclusi nella nuova voce “Altri proventi (oneri) netti”, inserita dopo la voce “Risultato della gestione operativa” e comprendente anche la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti”;
2.    la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” adesso include la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) di partecipazioni valutate al patrimonio netto”;
3.    la nuova voce “Accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività” include le voci, in precedenza distinte, “Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri” e “Rettifiche di valore nette su altre attività”;
4.    la voce “Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione” adesso non è più al netto delle imposte ed è inserita prima della voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”.

Inoltre, ai fini di comparabilità dei risultati:
-    i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2015 e del primo trimestre del 2016 sono stati riesposti a seguito della firma del contratto di vendita di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card e del perfezionamento della cessione di un portafoglio di crediti in bonis della controllata Accedo; le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo l’apporto di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card in termini di conto economico e di stato patrimoniale all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione e quello del portafoglio di Accedo in termini di conto economico all’utile di pertinenza di terzi;
-    inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre 2015 sono stati riesposti a seguito della rescissione dell’accordo di compravendita della controllata ucraina Pravex-Bank firmato nel gennaio 2014; le relative componenti sono state riconsolidate linea per linea, mentre in precedenza il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale era attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione;
-    infine, sono stati riesposti linea per linea, a seguito del consolidamento di Risanamento, i dati di conto economico dei primi due trimestri 2015 - attribuendo il corrispondente risultato netto agli utili di pertinenza di terzi - e i dati di stato patrimoniale del primo trimestre 2015.




* * *



Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 31 dicembre 2016, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati approvati dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando la revisione legale del bilancio. Il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione previsto per il 21 febbraio 2017. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 16 marzo 2017, il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 che verranno sottoposti all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio. Il bilancio d’esercizio verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea ordinaria prevista per il 27 aprile 2017.


 
* * *



Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.




* * *


 
La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

 

 

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