INTESA SANPAOLO RISPETTA AMPIAMENTE IL REQUISITO PATRIMONIALE FISSATO DALLA BCE
Torino, Milano, 22 dicembre 2017 – Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2018 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 8,145% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 9,33% secondo i criteri a regime.
A determinare tale requisito concorrono:
- il requisito SREP in termini di Total Capital ratio pari a 9,5%, che comprende il requisito minimo di Pillar 1 dell’ 8%, nel cui ambito il 4,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio, e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 dell’ 1,5%, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio;
- i requisiti aggiuntivi, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio, relativi a:
▫ Capital Conservation Buffer, pari all’ 1,875% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e al 2,5% secondo i criteri a regime nel 2019,
▫ O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer), pari a 0,19% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e allo 0,75% secondo i criteri a regime nel 2021,
▫ riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer), pari a 0,08% (1).
I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2017, tenendo conto di circa 2,2 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi dell’anno, risultano pari a:
• 13% per il Common Equity Tier 1 ratio (2) e
• 17,6% per il Total Capital ratio (2),
calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2017, e
• 13,4% per il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime (2) (3) e
• 17,8% per il Total Capital ratio pro-forma a regime (2) (3).
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(1) Calcolata considerando l’esposizione al 30 settembre 2017 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali, relativi al 2018-2019 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il quarto trimestre 2017).
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto dei primi nove mesi diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1 e del contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dei rami di attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisto dei rami di attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, l’annunciata distribuzione di riserve da parte di compagnie di assicurazione e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio nullo per il Common Equity Tier 1 ratio e di 6 centesimi di punto per il Total Capital ratio al 30 settembre 2017).
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Data ultimo aggiornamento 22 dicembre 2017 alle ore 12:52