INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2018
I RISULTATI DEL 1° SEM. 2018 RIFLETTONO I PUNTI DI FORZA DEL GRUPPO - REDDITIVITÀ SOSTENIBILE E SOLIDITÀ PATRIMONIALE - DERIVANTI DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO, CON UNA FOCALIZZAZIONE SU WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION, RIGUARDANTE ATTIVITÀ FINANZIARIE DELLA CLIENTELA PER CIRCA 1.000 MILIARDI DI EURO, CHE PONE AL CENTRO LA RELAZIONE CON IL CLIENTE E CON UN’OPERATIVITÀ SU ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE OFFRE UN NATURAL HEDGING A COPERTURA DAGLI IMPATTI DELLA VOLATILITÀ DEI MERCATI SUI RICAVI GENERATI DALLE COMMISSIONI.
I RISULTATI DEL SEMESTRE SONO PIENAMENTE IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021 E DI UN UTILE NETTO 2018 SUPERIORE A € 3,8 MLD DEL 2017 E CONFERMANO IL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ITALIA ANCHE CON L’IMPEGNO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE.
UTILE NETTO DEL 1° SEM. 2018 A € 2.179 MLN E A CIRCA € 2.580 MLN - PARI AL 68% DI € 3,8 MLD DI UTILE NETTO DEL 2017 - INCLUDENDO LA PLUSVALENZA NETTA DERIVANTE DALLA PARTNERSHIP CON INTRUM DA CONTABILIZZARE ENTRO L’ANNO.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,6% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL SEMESTRE.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 17% VS 1° SEM. 2017, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DEL 6,1% E COSTI OPERATIVI IN CALO DEL 3,4%.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, CON LO STOCK DIMINUITO DEL 24,2% VS FINE 2017 CONSIDERANDO LA CESSIONE DI SOFFERENZE A INTRUM, REALIZZANDO NEL 1° SEM. 2018 GIÀ IL 50% DELL’OBIETTIVO PREVISTO NEL PIANO DI IMPRESA PER IL 2018-2021; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 9,3% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E 4,6% AL NETTO; RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI IN CALO DEL 17,9% VS 1° SEM. 2017 E COSTO DEL RISCHIO ANNUALIZZATO SCESO A 59 CENTESIMI DI PUNTO.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 25,5 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° SEM. 2018; CIRCA 8.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° SEM. 2018 E CIRCA 81.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 40.000 E 400.000 POSTI DI LAVORO.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE NEL SEMESTRE IN ITALIA HA PORTATO A: INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE; SUPPORTO AI BISOGNOSI FORNENDO 8.200 PASTI AL GIORNO, 3.000 POSTI LETTO AL MESE E 3.000 MEDICINALI AL MESE; SUPPORTO A FAMIGLIE COLPITE DA DISASTRI NATURALI, CON CANCELLAZIONI/MORATORIE SU MUTUI PER OLTRE € 15 MLN, IN AGGIUNTA A OLTRE € 140 MLN DI FINANZIAMENTI AGEVOLATI CONCESSI IN PASSATO; DEFINIZIONE DEL FONDO IMPACT E DEL PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY; ATTIVAZIONE DI 5 INIZIATIVE DI START-UP CON LA PARTECIPAZIONE DI CIRCA 260 START-UP; NEI MUSEI DEL GRUPPO, 5 IMPORTANTI MOSTRE, 250.000 VISITATORI, 110 OPERE D’ARTE DATE IN PRESTITO E OLTRE 100 STORICI DELL’ARTE STABILMENTE PRESSO LE “GALLERIE D’ITALIA”.
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SOLIDO UTILE NETTO:
• € 927 MLN NEL 2° TRIM. 2018, VS € 1.252 MLN NEL 1° TRIM. 2018
• € 2.179 MLN NEL 1° SEM. 2018 VS € 1.738 MLN NEL 1° SEM. 2017 (*) -
CRESCE IL RISULTATO CORRENTE LORDO:
• +21,8% VS 1° SEM. 2017 (*) -
AUMENTA IL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA:
• +17% VS 1° SEM. 2017 -
SALGONO I PROVENTI OPERATIVI NETTI:
• +6,1% VS 1° SEM. 2017 -
SCENDONO I COSTI OPERATIVI:
• -3,4% VS 1° SEM. 2017 -
MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO:
• CALO DEI CREDITI DETERIORATI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI:
- RIDUZIONE DI CIRCA € 2 MLD NEL 1° SEM. 2018 E DI CIRCA € 15 MLD DAL SETTEMBRE 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE ESCLUDENDO LA CESSIONE A INTRUM, RISPETTIVAMENTE DI CIRCA € 13 MLD E CIRCA € 26 MLD INCLUDENDOLA
- CON LA CESSIONE A INTRUM: STOCK -24,2% AL LORDO DELLE RETTIFICHE VS FINE 2017 E -18,4% AL NETTO VS FINE 2017 RICALCOLATO POST IFRS 9, INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 9,3% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 4,6% AL NETTO
• COSTO DEL RISCHIO NEL 1° SEM. 2018 ANNUALIZZATO SCESO A 59 CENTESIMI DI PUNTO
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ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
• COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 30 GIUGNO 2018, TENENDO CONTO DI € 1.852 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL SEMESTRE:
- 13,6% PRO-FORMA A REGIME (1) (2)
- 13,4% PRO-FORMA SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2018 (2) (**)
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(*) Escludendo dal secondo trimestre 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”).
(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2018, l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(**) Calcolato considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie; pari al 12,8% escludendo tali operazioni e all’ 11,7% escludendo anche la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
DATI DI SINTESI:
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PROVENTI |
2° TRIM. 2018 1° SEM. 2018 |
-4,3% |
A € 4.604 MLN DA € 4.812 MLN DEL 1° TRIM. 2018 |
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COSTI OPERATIVI: |
2° TRIM. 2018 1° SEM. 2018 |
+0,1% |
A € 2.306 MLN DA € 2.304 MLN DEL 1° TRIM. 2018 |
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RISULTATO |
2° TRIM. 2018 1° SEM. 2018 |
-8,4% |
A € 2.298 MLN DA € 2.508 MLN DEL 1° TRIM. 2018 |
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RISULTATO |
2° TRIM. 2018 1° SEM. 2018 |
€ 1.576 MLN |
DA € 1.977 MLN DEL 1° TRIM. 2018, |
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RISULTATO NETTO: |
2° TRIM. 2018 1° SEM. 2018 |
€ 927 MLN |
DA € 1.252 MLN DEL 1° TRIM. 2018, |
COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI: 13,6% PRO-FORMA A REGIME (3) (4); 13,4% PRO-FORMA CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2018 (4) (**) |
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(*) Escludendo dal secondo trimestre 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”).
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2018, l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(**) Calcolato considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie; pari al 12,8% escludendo tali operazioni e all’ 11,7% escludendo anche la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
Torino, Milano, 1° agosto 2018 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2018 (5).
I risultati del primo semestre 2018 riflettono i punti di forza del Gruppo - redditività sostenibile e solidità patrimoniale - derivanti dal modello di business resiliente e ben diversificato, con una focalizzazione su Wealth Management & Protection, riguardante attività finanziarie della clientela per circa 1.000 miliardi di euro, che pone al centro la relazione con il cliente e con un’operatività su attività finanziarie che offre un natural hedging a copertura dagli impatti della volatilità dei mercati sui ricavi generati dalle commissioni.
I risultati del semestre sono pienamente in linea con gli obiettivi del Piano di Impresa 2018-2021 e di un utile netto 2018 superiore ai 3,8 miliardi di euro del 2017 (6) e confermano il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di responsabilità sociale e culturale:
● utile netto pari a 927 milioni di euro nel secondo trimestre 2018, rispetto a 1.252 milioni del primo trimestre 2018 e a 837 milioni del secondo trimestre 2017 (6), e a 2.179 milioni nel primo semestre 2018, rispetto ai 1.738 milioni del primo semestre 2017 (6). Sommando all’utile netto del primo semestre 2018 la plusvalenza netta di circa 400 milioni di euro derivante dalla partnership con Intrum da contabilizzare entro l’anno, i circa 2.580 milioni risultanti corrispondono al 68% dei 3,8 miliardi di utile netto del 2017 (6);
● risultato corrente lordo in aumento del 21,8% rispetto al primo semestre 2017 (6);
● risultato della gestione operativa in crescita del 17% rispetto al primo semestre 2017;
● proventi operativi netti in aumento del 6,1% rispetto al primo semestre 2017, a fronte di un flusso netto di attività finanziarie della clientela nel semestre verso un’allocazione contraddistinta dal contenimento dell’esposizione alla marcata volatilità dei mercati finanziari, con una raccolta netta di risparmio gestito pari a 6,3 miliardi di euro e un aumento della raccolta diretta pari a 7,2 miliardi, nel cui ambito la raccolta a vista delle famiglie è cresciuta di oltre 10 miliardi;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costi operativi in diminuzione del 3,4% rispetto al primo semestre 2017;
● rettifiche di valore nette su crediti in calo del 17,9% rispetto al primo semestre 2017;
● costo del rischio nel primo semestre 2018 annualizzato sceso a 59 centesimi di punto, rispetto agli 81 dell’intero 2017;
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(5) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 20.
(6) Escludendo dal secondo trimestre 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”).
● miglioramento della qualità del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti in un contesto economico in miglioramento:
- riduzione dei crediti deteriorati di circa 2 miliardi di euro nel primo semestre 2018 e di circa 15 miliardi dal settembre 2015, al lordo delle rettifiche di valore, escludendo la cessione dei crediti in sofferenza firmata con Intrum, rispettivamente di circa 13 miliardi e circa 26 miliardi includendola;
- lo stock di crediti deteriorati - che a fine semestre non include più i crediti in sofferenza oggetto di cessione a Intrum, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - scende a giugno 2018 del 24,2% al lordo delle rettifiche di valore rispetto a dicembre 2017, realizzando nel primo semestre 2018 già il 50% dell’obiettivo di riduzione previsto nel Piano di Impresa per il 2018-2021; lo stock diminuisce del 18,4% al netto delle rettifiche, rispetto al dato del 31 dicembre 2017 ricalcolato per tenere conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a giugno 2018 è pari al 9,3% al lordo delle rettifiche di valore e al 4,6% al netto;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 53,4% a fine giugno 2018, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 67,1%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a circa lo 0,6% a fine giugno 2018;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 giugno 2018, tenendo conto di 1.852 milioni di euro di dividendi maturati nel semestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,6% (7) (8), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 al 13,4% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2018 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente al 9,33% e all’ 8,135%;
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(7) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2018 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2018, l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.
(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Calcolato considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie; pari al 12,8% escludendo tali operazioni e all’ 11,7% escludendo anche la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 giugno 2018 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2018-2019 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per i primi nove mesi del 2018).
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine giugno 2018, attività liquide per 163 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 79 miliardi; rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel secondo trimestre del 2018 a 62,3 miliardi di euro (63,6 miliardi mediamente nel primo trimestre 2018, 60,8 miliardi mediamente nel 2017 includendo per l’intero anno le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
● supporto all’economia reale: circa 30,5 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre del 2018, con circa 25,5 miliardi in Italia, di cui circa 22 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 8.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2018 e circa 81.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 40.000 e 400.000 posti di lavoro;
● responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia nel semestre:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e molteplici partnership in fase di finalizzazione a supporto delle persone bisognose per fornire 8.200 pasti al giorno (oltre l’ 80% dell’impegno del Piano di Impresa 2018-2021), 3.000 posti letto al mese (circa il 50% dell’impegno del Piano) e 3.000 medicinali al mese (100% dell’impegno del Piano);
- supporto alle famiglie colpite da terremoti e disastri naturali, con cancellazioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati per oltre 15 milioni di euro, che si aggiungono agli oltre 140 milioni di finanziamenti agevolati concessi in passato;
- definizione del Fondo Impact, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale, il cui lancio è previsto nell’ultimo trimestre dell’anno;
- completamento della definizione del Plafond creditizio Circular Economy, il cui lancio è previsto nell’ultimo trimestre dell’anno;
- attivazione di 5 iniziative di start-up con la partecipazione di circa 260 start-up;
- 5 importanti mostre nei musei “Gallerie d’Italia” del Gruppo, con oltre 250.000 visitatori, 110 opere d’arte in prestito a musei italiani e internazionali e oltre 100 storici dell’arte stabilmente presso le “Gallerie d’Italia”.
I risultati di conto economico del secondo trimestre 2018
Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2018 registra interessi netti pari a 1.839 milioni di euro, in diminuzione dello 0,9% rispetto ai 1.855 milioni del primo trimestre 2018 e del 2,7% rispetto ai 1.891 milioni del secondo trimestre 2017, ma rispettivamente in aumento dello 0,3% e in flessione dell’ 1,6% se si esclude l’effetto del venir meno nel secondo trimestre 2018 della contabilizzazione del rientro del time value sui crediti in sofferenza oggetto di cessione a Intrum.
Le commissioni nette sono pari a 1.991 milioni di euro, in diminuzione dell’1,1% rispetto ai 2.013 milioni del primo trimestre 2018. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 8,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 4,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende dell’ 8,2%, quella relativa al risparmio gestito del 4,5% (con commissioni di performance pari a un milione nel secondo trimestre 2018 e a 5 milioni nel primo trimestre 2018) e quella relativa ai prodotti assicurativi resta invariata. Le commissioni nette del secondo trimestre 2018 sono in linea con i 1.992 milioni del secondo trimestre 2017. In dettaglio, si registra un aumento del 4,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una stabilità delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce dello 0,7%, quello da risparmio gestito diminuisce del 2% (con 7 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel secondo trimestre 2017) e quello da prodotti assicurativi sale del 3,3%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 281 milioni di euro, rispetto ai 294 milioni del primo trimestre 2018 e ai 240 milioni del secondo trimestre 2017.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 472 milioni di euro, rispetto a 622 milioni del primo trimestre 2018 (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value dell'investimento in NTV), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 122 milioni da 112 milioni, quella di capital markets che diminuisce a 98 milioni da 285 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a NTV), quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 250 milioni da 223 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che sale a 3 milioni da 2 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 472 milioni del secondo trimestre 2018 si confronta con i 349 milioni del secondo trimestre 2017, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 140 milioni, quello della componente di capital markets di 22 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 175 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 12 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 4.604 milioni di euro, in diminuzione del 4,3% rispetto ai 4.812 milioni del primo trimestre 2018 e in aumento dell’ 1,9% rispetto ai 4.519 milioni del secondo trimestre 2017, ma in crescita rispettivamente dell’1,7% e del 2,4% se si escludono il venir meno del rientro del time value nel secondo trimestre 2018 e l’effetto positivo derivante da NTV nel primo trimestre 2018.
I costi operativi ammontano a 2.306 milioni di euro, in linea con i 2.304 milioni del primo trimestre 2018, a seguito di una diminuzione dell’1,4% per le spese amministrative e del 2% per gli ammortamenti e di un aumento dell’ 1% per le spese del personale; i costi operativi del secondo trimestre 2018 scendono del 5,4% rispetto ai 2.437 milioni del corrispondente trimestre 2017, a seguito di una diminuzione del 3,4% per le spese del personale, del 10,7% per le spese amministrative e dell’1% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.298 milioni di euro, in diminuzione dell’ 8,4% rispetto ai 2.508 milioni del primo trimestre 2018 e in aumento del 10,4% rispetto ai 2.082 milioni del secondo trimestre 2017, ma in crescita rispettivamente del 3,4% e dell’ 11,4% se si escludono il venir meno del rientro del time value nel secondo trimestre 2018 e l’effetto positivo derivante da NTV nel primo trimestre 2018. Il cost/income ratio nel secondo trimestre 2018 è pari al 50,1%, rispetto al 47,9% del primo trimestre 2018 e al 53,9% del secondo trimestre 2017.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 694 milioni, rispetto ai 483 milioni del primo trimestre 2018 e ai 738 milioni del secondo trimestre 2017.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 35 milioni, rispetto ai 51 milioni del primo trimestre 2018 e ai 61 milioni del secondo trimestre 2017.
Gli altri proventi netti sono pari a 8 milioni di euro, rispetto a 2 milioni nel primo trimestre 2018 e a 3.617 milioni nel secondo trimestre 2017, che includevano 3,5 miliardi di euro di contributo pubblico cash, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e 109 milioni di effetto positivo derivante dalla cessione di una quota di NTV e dalla valorizzazione al fair value conseguente alla riclassificazione della restante partecipazione detenuta, non più rientrante tra le imprese sottoposte ad influenza notevole.
L’utile delle attività operative cessate è negativo per un milione di euro, rispetto al risultato positivo di un milione di euro nel primo trimestre 2018 e al saldo nullo nel secondo trimestre 2017.
Il risultato corrente lordo è pari a 1.576 milioni di euro, rispetto a 1.977 milioni di euro del primo trimestre 2018 e a 4.900 milioni del secondo trimestre 2017, trimestre che registrerebbe un risultato di 1.400 milioni escludendo il predetto contributo pubblico.
Il risultato netto consolidato è pari a 927 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 508 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 16 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 26 milioni;
- tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 83 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 111 milioni relativi ai contributi al fondo di risoluzione in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre per l’intero 2018 e per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero. La voce ammontava a 117 milioni di euro nel primo trimestre 2018, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 166 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2018, oneri per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e riprese di valore per un milione riguardanti Atlante. Nel secondo trimestre 2017 questa voce ammontava a 193 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte pari a 35 milioni di ulteriori oneri relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione per l’intero 2017 in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre 2017, a 8 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, a 188 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 48 milioni per quelle conseguenti alla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca;
- un utile di pertinenza di terzi pari a 16 milioni.
Il risultato di 927 milioni di euro nel secondo trimestre 2018 si confronta con i 1.252 milioni nel primo trimestre 2018 e i 4.337 milioni nel secondo trimestre 2017, trimestre che registrerebbe un risultato di 837 milioni escludendo il predetto contributo pubblico.
I risultati di conto economico del primo semestre 2018
Il conto economico consolidato del primo semestre 2018 registra proventi operativi netti pari a 9.416 milioni di euro, in aumento del 6,1% rispetto agli 8.877 milioni del primo semestre 2017.
In quest’ambito, nel primo semestre 2018 gli interessi netti ammontano a 3.694 milioni di euro, in flessione del 2% rispetto ai 3.771 milioni del primo semestre 2017.
Le commissioni nette sono pari a 4.004 milioni di euro, in aumento del 2,1% rispetto ai 3.920 milioni del primo semestre 2017. In dettaglio, si registra una crescita del 4,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli cresce del 6,9%, quella relativa al risparmio gestito del 2,2% (con 6 milioni di euro di commissioni di performance, rispetto a 10 milioni registrati nel primo semestre 2017) e quella relativa ai prodotti assicurativi del 2,3%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 575 milioni di euro, rispetto ai 523 milioni del primo semestre 2017.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.094 milioni di euro (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value e successiva cessione dell'investimento in NTV), rispetto a 560 milioni del primo semestre 2017, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 233 milioni da 271 milioni, quella di capital markets che aumenta a 382 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a NTV) da 39 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 474 milioni da 229 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 5 milioni da 20 milioni.
I costi operativi ammontano a 4.610 milioni di euro, in calo del 3,4% rispetto ai 4.771 milioni del primo semestre 2017, a seguito di una diminuzione del 2,3% per le spese del personale e del 6,6% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,2% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.806 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto ai 4.106 milioni del primo semestre 2017. Il cost/income ratio nel primo semestre 2018 è pari al 49%, rispetto al 53,7% del primo semestre 2017.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.177 milioni, rispetto ai 1.434 milioni del primo semestre 2017.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 86 milioni, rispetto ai 69 milioni del primo semestre 2017.
Gli altri proventi netti sono pari a 10 milioni di euro, rispetto a 3.813 milioni nel primo semestre 2017, che includevano 3,5 miliardi di euro di contributo pubblico cash, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, e 299 milioni di effetto positivo derivante dalla cessione di una quota di NTV e dalla valorizzazione al fair value conseguente alla riclassificazione sia della restante partecipazione detenuta in NTV sia dell'investimento in Bank of Qingdao, non più rientranti tra le imprese sottoposte ad influenza notevole.
L’utile delle attività operative cessate registra un saldo nullo, analogamente al primo semestre del 2017.
Il risultato corrente lordo è pari a 3.553 milioni di euro, rispetto a 6.416 milioni del primo semestre 2017, che registrerebbe un risultato di 2.916 milioni escludendo il predetto contributo pubblico.
Il risultato netto consolidato è pari a 2.179 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 1.052 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 35 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 70 milioni;
- tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 200 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 277 milioni relativi ai contributi al fondo di risoluzione, oneri per 12 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e riprese di valore per un milione riguardanti Atlante. La voce ammontava a 489 milioni di euro nel primo semestre 2017, derivanti da oneri ante imposte pari a 206 milioni per il contributo ordinario al fondo di risoluzione per l’intero 2017, a 12 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, a 449 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 48 milioni per quelle conseguenti alla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca;
- un utile di pertinenza di terzi pari a 17 milioni.
Il risultato di 2.179 milioni di euro nel primo semestre 2018 si confronta con 5.238 milioni nel primo semestre 2017, con 1.738 milioni escludendo il predetto contributo pubblico.
Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2018
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2018 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 400 miliardi di euro, in linea con il dato del 31 dicembre 2017 ricalcolato per tenere conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018 (in linea con il primo trimestre 2018 e in crescita del 5% rispetto al primo semestre 2017 considerando i volumi medi (11) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) - che a fine semestre non include più i crediti in sofferenza oggetto di cessione a Intrum, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 18.378 milioni di euro, in diminuzione del 18,4% rispetto ai 22.528 milioni del 31 dicembre 2017 post IFRS 9. In quest’ambito, i crediti in sofferenza sono pari a 7.521 milioni di euro rispetto a 10.562 milioni del 31 dicembre 2017 post IFRS 9, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,9% (2,6% al 31 dicembre 2017 post IFRS 9), e un grado di copertura al 67,1% (69,1% a fine 2017 post IFRS 9). Le inadempienze probabili diminuiscono a 10.334 milioni di euro da 11.592 milioni del dicembre 2017 post IFRS 9, e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 523 milioni di euro rispetto a 374 milioni a fine 2017 post IFRS 9.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 948 miliardi di euro, in aumento dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2017. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 431 miliardi, in aumento dell’ 1,7% rispetto al 31 dicembre 2017. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 152 miliardi, in flessione dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2017. La raccolta indiretta ammonta a 516 miliardi, in flessione dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2017. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 340 miliardi, in crescita dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2017; la nuova produzione vita nel primo semestre del 2018 ammonta a 9,9 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 176 miliardi, in diminuzione del 2,8% rispetto al 31 dicembre 2017.
I coefficienti patrimoniali pro-forma al 30 giugno 2018 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2018, tenendo conto di 1.852 milioni di euro di dividendi maturati nel primo semestre - risultano pari a:
- 13,4% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13% a fine 2017 (13)),
- 15,1% per il Tier 1 ratio (12) (14,9% a fine 2017 (13)),
- 17,6% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2017 (13)).
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(11) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(12) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’85% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Calcolati considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie. Escludendo tali operazioni, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12,8% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,6% per il Tier 1 ratio e al 17,1% per il coefficiente patrimoniale totale. Escludendo anche la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari all’ 11,7% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,6% per il Tier 1 ratio e al 16,4% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13) Tenendo conto dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e secondo i criteri in vigore per il 2018. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari all’ 11,9% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,8% per il Tier 1 ratio e al 17% per il coefficiente patrimoniale totale.
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,6% (13% al 31 dicembre 2017 post IFRS 9), applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2018 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2018, l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 79 miliardi di euro a fine giugno 2018,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 163 miliardi di euro a fine giugno 2018,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel secondo trimestre del 2018 a 62,3 miliardi di euro (63,6 miliardi di euro mediamente nel primo trimestre 2018, 60,8 miliardi mediamente nel 2017 includendo per l’intero anno le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 74% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine per circa 7 miliardi nel primo semestre del 2018, di cui oltre 4 miliardi relativi alla componente wholesale,
- nell’ambito della componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel primo semestre del 2018, operazioni benchmark senior per 2,5 miliardi di dollari, 46,6 miliardi di yen e 1,25 miliardi di euro (per circa il 96% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 30 giugno 2018 è pari a 6,2% applicando i criteri transitori in vigore per il 2018 e a 5,6% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 30 giugno 2018, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.659 sportelli bancari - 4.531 in Italia e 1.128 all’estero - e 94.829 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
- clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca 5, banca di prossimità - collegata al canale delle tabaccherie - con focalizzazione sull’ instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.
La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 2.345 milioni, -2,3% rispetto a 2.399 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 1.331 milioni, -1,1% rispetto a 1.346 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 1.014 milioni, -3,7% rispetto a 1.053 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 56,8% rispetto al 56,1% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 457 milioni, rispetto a 385 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato lordo pari a 557 milioni, -16,6% rispetto a 668 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 350 milioni, -16,9% rispetto a 422 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Banca dei Territori nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 4.744 milioni, +2,4% rispetto a 4.633 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 50% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 52% nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 2.676 milioni, -5,5% rispetto a 2.831 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 2.068 milioni, +14,8% rispetto a 1.802 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 56,4% rispetto al 61,1% del primo semestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 843 milioni, rispetto a 559 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 1.225 milioni, -1,4% rispetto a 1.243 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato netto pari a 772 milioni, +4,7% rispetto a 737 milioni del primo semestre 2017.
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 9 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 945 milioni, -18,6% rispetto a 1.160 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 256 milioni, +1% rispetto a 254 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 689 milioni, -24,1% rispetto a 907 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 27,1% rispetto al 21,9% del primo trimestre 2018;
- riprese di valore nette pari a 14 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 34 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 703 milioni, -19,5% rispetto a 873 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 466 milioni, -30,3% rispetto a 669 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 2.105 milioni, +24,3% rispetto a 1.694 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 22% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 19% nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 510 milioni, +2,6% rispetto a 497 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 1.595 milioni, +33,3% rispetto a 1.197 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 24,2% rispetto al 29,3% del primo semestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 19 milioni, rispetto a 171 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 1.576 milioni, +38,9% rispetto a 1.135 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato netto pari a 1.135 milioni, +39,4% rispetto a 814 milioni del primo semestre 2017.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 494 milioni, +4,6% rispetto a 473 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 241 milioni, +2,2% rispetto a 236 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 253 milioni, +7% rispetto a 237 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 48,8% rispetto al 49,9% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 25 milioni, rispetto a riprese di valore nette pari a 3 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 229 milioni, -5% rispetto a 241 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 183 milioni, analogo al primo trimestre 2018.
La Divisione International Subsidiary Banks nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 967 milioni, +2,4% rispetto a 944 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 11% nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 477 milioni, +3,7% rispetto a 460 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 490 milioni, +1,2% rispetto a 484 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 49,3% rispetto al 48,7% del primo semestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 22 milioni, rispetto a 72 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 470 milioni, -23,2% rispetto a 612 milioni del primo semestre 2017 (+11,4% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao);
- un risultato netto pari a 366 milioni, -28,2% rispetto a 510 milioni del primo semestre 2017 (+12,6% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao).
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse), Banque Morval e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 466 milioni, -4,1% rispetto a 486 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 137 milioni, -4,6% rispetto a 143 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 329 milioni, -4% rispetto a 343 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 29,4% rispetto al 29,5% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 10 milioni, rispetto a 2 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 320 milioni, -8,4% rispetto a 349 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 219 milioni, -9,2% rispetto a 242 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Private Banking nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 952 milioni, -0,4% rispetto a 956 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 11% nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 280 milioni, -2,1% rispetto a 286 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 672 milioni, +0,3% rispetto a 670 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 29,4% rispetto al 29,9% del primo semestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 12 milioni, rispetto a 17 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 669 milioni, +2,5% rispetto a 653 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato netto pari a 461 milioni, +2,4% rispetto a 450 milioni del primo semestre 2017.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management. Eurizon Capital detiene inoltre il 20% della società cinese di wealth management Yi Tsai, partecipata al 25% da Fideuram e al 55% dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.
La Divisione Asset Management nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 179 milioni, -6,7% rispetto a 192 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 39 milioni, +0,8% rispetto a 38 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 140 milioni, -8,6% rispetto a 153 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 21,6% rispetto al 20% del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 140 milioni, -8,6% rispetto a 153 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 111 milioni, -7,7% rispetto a 121 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Asset Management nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 370 milioni, +0,3% rispetto a 369 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 4% anche nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 77 milioni, +6,9% rispetto a 72 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 293 milioni, -1,3% rispetto a 297 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 20,8% rispetto al 19,5% del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 293 milioni, -1,3% rispetto a 297 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato netto pari a 232 milioni, -1,3% rispetto a 235 milioni del primo semestre 2017.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel secondo trimestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 295 milioni, -9,1% rispetto a 325 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 43 milioni, +4,1% rispetto a 42 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 252 milioni, -11,1% rispetto a 283 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 14,7% rispetto al 12,8% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, rispetto al saldo nullo del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 250 milioni, -11,6% rispetto a 283 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 189 milioni, -5,3% rispetto a 199 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Insurance nel primo semestre 2018 registra:
- proventi operativi netti per 620 milioni, +4,2% rispetto a 595 milioni del primo semestre 2017, pari a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (circa 7% anche nel primo semestre 2017);
- costi operativi per 85 milioni, invariati rispetto al primo semestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 535 milioni, +4,9% rispetto a 510 milioni del primo semestre 2017;
- un cost/income ratio al 13,7% rispetto al 14,3% del primo semestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, rispetto al saldo nullo del primo semestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 533 milioni, +4,5% rispetto a 510 milioni del primo semestre 2017;
- un risultato netto pari a 388 milioni, +7,8% rispetto a 360 milioni del primo semestre 2017.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2018 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2017, escludendo dal risultato del 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. All’andamento atteso del risultato netto è previsto concorrano un aumento dei ricavi, un continuo cost management e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2017 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”), consolidando le relative componenti linea per linea (sulla base di dati gestionali) e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile/perdita di pertinenza di terzi (la riesposizione non include la controllata Eximbank - Moldavia, entrata nel perimetro di consolidamento del Gruppo Intesa Sanpaolo alla fine del primo trimestre 2018). I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2017 sono stati riesposti attribuendo le pertinenti componenti dell’Insieme Aggregato.
Inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2017 e del primo trimestre 2018 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del gruppo Morval Vonwiller, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile di pertinenza di terzi.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2018, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 1 agosto 2018 alle ore 13:11