INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2019
I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2019 RIFLETTONO LA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE DEL GRUPPO, DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ E DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO. IL MODELLO DI BUSINESS SI CARATTERIZZA PER UNA FOCALIZZAZIONE SU WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION, UN’OPERATIVITÀ SU ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE OFFRE UN NATURAL HEDGING A COPERTURA DAGLI IMPATTI DELLA VOLATILITÀ DEI MERCATI SUI RICAVI DA COMMISSIONI, UNA FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI E UN’EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO.
I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2019 SONO PIENAMENTE IN LINEA CON GLI OBIETTIVI E CONFERMANO IL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ECONOMIA NEI PAESI IN CUI OPERA, IN PARTICOLARE IN ITALIA, DOVE È ANCHE IMPEGNATO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE.
UTILE NETTO DEL 1° TRIM. 2019 A € 1.050 MLN.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2018: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,5% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2019.
CRESCITA DELLA REDDITIVITÀ VS 4° TRIM. 2018: RISULTATO CORRENTE LORDO +30,8%, RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA +33,5%, PROVENTI OPERATIVI NETTI +4,6%. CALO DEI COSTI OPERATIVI: -13,9% VS 4° TRIM. 2018 E -4,5% VS 1° TRIM. 2018.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, CON LO STOCK DIMINUITO DEL 2,6% VS FINE 2018 E DI CIRCA € 17 MLD DA FINE 2017 REALIZZANDO NEI PRIMI 15 MESI DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021 GIÀ IL 64% DELL’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI ALL’ 8,5% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 4,1% AL NETTO; RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI IN CALO DEL 47,1% VS 4° TRIM. 2018 E DEL 23,6% VS 1° TRIM. 2018; COSTO DEL RISCHIO DEL 1° TRIM. 2019 ANNUALIZZATO SCESO A 37 CENTESIMI DI PUNTO.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 10,5 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2019; CIRCA 5.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2019 E CIRCA 98.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 25.000 E 500.000 POSTI DI LAVORO.
INTESA SANPAOLO È ANCHE IL MOTORE DELL’ECONOMIA SOCIALE IN ITALIA, CON DIVIDENDI DISTRIBUITI TRADOTTISI IN EROGAZIONI DELLE FONDAZIONI AZIONISTE PARI A OLTRE LA METÀ DI QUELLE EFFETTUATE DA TUTTE LE FONDAZIONI BANCARIE ITALIANE.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A: INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE I BISOGNOSI FORNENDO DAL 2018 CIRCA 3,9 MLN DI PASTI, 116.000 POSTI LETTO, 57.000 MEDICINALI E 36.000 CAPI DI ABBIGLIAMENTO; SUPPORTO A FAMIGLIE COLPITE DA DISASTRI NATURALI, CON FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER OLTRE € 28 MLN EROGATI NEL 1° TRIM. 2019 (OLTRE € 225 MLN DAL 2018); SUPPORTO A FAMIGLIE E IMPRESE COLPITE DAL CROLLO DEL PONTE A GENOVA CON PLAFOND DI € 4,5 MLN PER CANCELLAZIONE DI MUTUI (€ 0,5 MLN GIÀ CANCELLATI) E € 50 MLN PER RICOSTRUZIONE (€ 1,4 MLN GIÀ EROGATI); FONDO IMPACT CON € 130.000 GIÀ EROGATI NEL PRIMO MESE DA “PER MERITO”, LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI; PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 5 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON 102 PROGETTI ANALIZZATI, DI CUI 13 GIÀ FINANZIATI PER CIRCA € 300 MLN; IL LABORATORIO PER LA CIRCULAR ECONOMY STA REALIZZANDO PROGETTI DI OPEN INNOVATION; NEL 1° TRIM. 2019 ANALIZZATE CIRCA 400 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 950 DAL 2018) E PROGETTI DI ACCELERAZIONE PER 36 START-UP ASSISTITE (147 DAL 2018); PROGETTO “GIOVANI E LAVORO” IN PARTNERSHIP CON GENERATION PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI; NEL 1° TRIM. 2019 NEI MUSEI DEL GRUPPO CIRCA 175.000 VISITATORI (500.000 NEL 2018), OLTRE 33.000 STUDENTI PARTECIPANTI A INIZIATIVE CULTURALI GRATUITE (73.000 NEL 2018) E 30 OPERE D’ARTE DATE IN PRESTITO (140 NEL 2018), CON OLTRE 100 STORICI DELL’ARTE STABILMENTE PRESSO LE “GALLERIE D’ITALIA”, CHE SI COLLOCANO TRA I PRINCIPALI MUSEI ITALIANI PER NUMERO DI VISITATORI, IN PARTICOLARE CON CIRCA 180.000 VISITATORI PER LA MOSTRA “ROMANTICISMO” TENUTASI DA OTTOBRE 2018 A MARZO 2019 (14 IMPORTANTI MOSTRE NEL 2018).
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SOLIDO UTILE NETTO:
• € 1.050 MLN NEL 1° TRIM. 2019, VS € 1.038 MLN NEL 4° TRIM. 2018 E € 1.252 MLN NEL 1° TRIM. 2018 -
REDDITIVITA' IN CRESCITA VS 4° TRIM. 2018:
• RISULTATO CORRENTE LORDO +30,8%
• RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA +33,5%
• PROVENTI OPERATIVI NETTI +4,6% -
SCENDONO I COSTI OPERATIVI:
• -13,9% VS 4° TRIM. 2018
• -4,5% VS 1° TRIM. 2018 -
MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO:
• CALO DEI CREDITI DETERIORATI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI:
- RIDUZIONE DI CIRCA € 17 MLD DAL DICEMBRE 2017 E DI CIRCA € 30 MLD DAL SETTEMBRE 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE, RISPETTIVAMENTE DI CIRCA € 6 MLD E CIRCA € 19 MLD ESCLUDENDO LA CESSIONE A INTRUM PERFEZIONATA NEL 4° TRIM. 2018
- STOCK -2,6% VS FINE 2018 AL LORDO DELLE RETTIFICHE E -1,8% AL NETTO, INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI ALL’ 8,5% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 4,1% AL NETTO
• COSTO DEL RISCHIO NEL 1° TRIM. 2019 ANNUALIZZATO SCESO A 37 CENTESIMI DI PUNTO -
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
• COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 31 MARZO 2019, TENENDO CONTO DI € 840 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2019:
- 13,5% PRO-FORMA A REGIME (1) (2)
- 13,1% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2018 (2) (**)
• COMMON EQUITY TIER 1 RATIO NELLO STRESS TEST EBA/BCE 2018:
- 9,7% A REGIME NELLO SCENARIO AVVERSO AL 2020, 10,3% CONSIDERANDO L’AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL PIANO DI INCENTIVAZIONE E LA CONVERSIONE DELLE AZIONI DI RISPARMIO PERFEZIONATI NEL 3° TRIM. 2018 E 11,4% CALCOLATO SU BASE PRO-FORMA (***)
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(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel trimestre.
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(**) Pari all’ 11,9% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,4% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(***) Considerando anche l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
DATI DI SINTESI:
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PROVENTI |
1° TRIM. 2019 | +4,6% |
A € 4.389 MLN DA € 4.196 MLN DEL 4° TRIM. 2018 |
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COSTI OPERATIVI: |
1° TRIM. 2019 | -13,9% |
A € 2.204 MLN DA € 2.559 MLN DEL 4° TRIM. 2018 |
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RISULTATO |
1° TRIM. 2019 | +33,5% |
A € 2.185 MLN DA € 1.637 MLN DEL 4° TRIM. 2018 |
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RISULTATO |
1° TRIM. 2019 | € 1.792 MLN |
DA € 1.370 MLN DEL 4° TRIM. 2018, |
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RISULTATO NETTO: |
1° TRIM. 2019 | € 1.050 MLN |
DA € 1.038 MLN DEL 4° TRIM. 2018 |
COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2019: 13,5% PRO-FORMA A REGIME (3) (4); 13,1% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2019 (4) (**) |
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(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel trimestre.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(**) Pari all’ 11,9% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,4% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
Torino, Milano, 7 maggio 2019 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2019 (5) (6).
I risultati del primo trimestre 2019 riflettono la redditività sostenibile del Gruppo, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità e dal modello di business resiliente e ben diversificato che si caratterizza per:
- una focalizzazione su Wealth Management & Protection che pone al centro la relazione con il cliente e un’operatività su attività finanziarie che offre un natural hedging a copertura dagli impatti della volatilità dei mercati sui ricavi generati dalle commissioni;
- una flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi;
- un’efficace gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti.
I risultati del primo trimestre 2019 sono pienamente in linea con gli obiettivi e confermano il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di responsabilità sociale e culturale:
● utile netto pari a 1.050 milioni di euro, rispetto a 1.038 milioni nel quarto trimestre 2018 e a 1.252 milioni del primo trimestre 2018;
● redditività in crescita rispetto al quarto trimestre 2018:
- risultato corrente lordo +30,8%;
- risultato della gestione operativa +33,5%;
- proventi operativi netti +4,6%;
● costi operativi in diminuzione del 13,9% rispetto al quarto trimestre 2018 e del 4,5% rispetto al primo trimestre 2018;
● elevata efficienza, con un cost/income al 50,2%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● rettifiche di valore nette su crediti in calo del 47,1% rispetto al quarto trimestre 2018 e del 23,6% rispetto al primo trimestre 2018;
● costo del rischio del primo trimestre 2019 annualizzato sceso a 37 centesimi di punto, rispetto ai 61 dell’intero 2018;
● miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa un miliardo di euro nel primo trimestre 2019, di circa 30 miliardi dal settembre 2015 (di circa 19 miliardi escludendo la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018) e di circa 17 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 6 miliardi escludendo l’operazione Intrum) realizzando nei primi 15 mesi del Piano di Impresa 2018-2021 già il 64% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio;
- lo stock di crediti deteriorati scende a marzo 2019, rispetto a dicembre 2018, del 2,6% al lordo delle rettifiche di valore e dell’ 1,8% al netto;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a marzo 2019 è pari all’ 8,5% al lordo delle rettifiche di valore e al 4,1% al netto;
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(5) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(6) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 17.
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 54,1% a fine marzo 2019, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 66,2%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a circa lo 0,5% a fine marzo 2019;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,5% (7) (8), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,1% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2019 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente al 9,34% e all’ 8,96%. Nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2018, al 2020 il Common Equity Tier1 ratio - calcolato sulla base dei dati di bilancio al 31 dicembre 2017, tenendo conto dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 - è risultato pari al 9,7%; sarebbe risultato 10,3% considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie perfezionata in data 7 agosto 2018, a parità di altre condizioni, e 11,4% calcolato su base pro-forma (***);
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine marzo 2019, attività liquide per 194 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 99 miliardi; rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2019 a 60,5 miliardi di euro (61,9 miliardi mediamente nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
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(7) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel trimestre.
(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Pari all’ 11,9% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,4% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(10) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2019 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2019-2020 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo semestre 2019).
(***) Considerando anche l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
● supporto all’economia reale: circa 12,5 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2019, con circa 10,5 miliardi in Italia, di cui circa 9 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 5.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2019 e circa 98.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 25.000 e 500.000 posti di lavoro;
● supporto all’economia sociale: Intesa Sanpaolo è il motore dell’economia sociale in Italia, con una distribuzione di dividendi che si è tradotta in erogazioni da parte delle fondazioni sue azioniste pari a oltre la metà di quelle effettuate da tutte le fondazioni bancarie italiane;
● responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia nel primo trimestre 2019:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto delle persone bisognose fornendo dal 2018 circa 3,9 milioni di pasti, circa 116.000 posti letto, circa 57.000 medicinali e circa 36.000 capi di abbigliamento;
- supporto alle famiglie colpite da terremoti e disastri naturali, con cancellazioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati e con finanziamenti agevolati per oltre 28 milioni erogati nel trimestre (oltre 225 milioni dal 2018);
- supporto alle famiglie e alle imprese colpite dal crollo del ponte a Genova con un plafond di 4,5 milioni di euro per cancellazione di mutui (0,5 milioni già cancellati) e di 50 milioni per ricostruzione (1,4 milioni già erogati);
- avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 130.000 euro erogati nel primo mese;
- Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021, a supporto dello sviluppo sostenibile: analizzati 102 progetti, di cui 13 già finanziati per circa 300 milioni di euro;
- laboratorio per la Circular Economy, dedicato alla clientela imprese, che sta realizzando progetti di Open Innovation;
- analizzate circa 400 iniziative di start-up (circa 950 dal 2018) e lanciati progetti di accelerazione con 36 start-up assistite nel trimestre (147 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 1.200 fino ad oggi);
- progetto di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio;
- circa 175.000 visitatori nei musei “Gallerie d’Italia” del Gruppo nel trimestre (500.000 nel 2018) e oltre 33.000 studenti partecipanti alle iniziative culturali gratuite (73.000 nel 2018); la mostra “Romanticismo” (che si è tenuta da ottobre 2018 a marzo 2019) è stata una delle più visitate in Italia con circa 180.000 visitatori (14 importanti mostre nel 2018), 30 opere d’arte in prestito (140 nel 2018) a musei italiani e internazionali e oltre 100 storici dell’arte stabilmente presso le “Gallerie d’Italia”.
I risultati di conto economico del primo trimestre 2019
Il conto economico consolidato del primo trimestre 2019 registra interessi netti pari a 1.756 milioni di euro, in aumento dell’ 1,2% rispetto ai 1.736 milioni del quarto trimestre 2018 e in diminuzione del 5,2% rispetto ai 1.853 milioni del primo trimestre 2018.
Le commissioni nette sono pari a 1.886 milioni di euro, in diminuzione del 7% rispetto ai 2.029 milioni del quarto trimestre 2018. In dettaglio, si registra una diminuzione dell’ 8,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito aumenta del 10,4% la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e diminuiscono del 4,7% quella relativa ai prodotti assicurativi e quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a un milione di euro nel primo trimestre 2019 e a 12 milioni nel quarto trimestre 2018). Le commissioni nette del primo trimestre 2019 diminuiscono del 7% rispetto ai 2.027 milioni del primo trimestre 2018. In dettaglio, si registra un aumento del 3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione dell’ 11,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli scende del 18,6%, quello da prodotti assicurativi del 13,8% e quello da risparmio gestito del 9,1% (con 5 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel primo trimestre 2018).
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 291 milioni di euro, rispetto ai 238 milioni del quarto trimestre 2018 e ai 294 milioni del primo trimestre 2018.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 457 milioni di euro, rispetto a 204 milioni del quarto trimestre 2018, con la componente relativa alla clientela che cresce a 142 milioni da 82 milioni, quella di capital markets che aumenta a 82 milioni da 16 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 217 milioni da 100 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che cresce a 16 milioni da 6 milioni. Il risultato di 457 milioni del primo trimestre 2019 si confronta con i 609 milioni del primo trimestre 2018 (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value e successiva cessione dell'investimento in NTV), trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 139 milioni, quello della componente di capital markets di 285 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a NTV), quello dell’attività di trading e tesoreria di 183 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 2 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 4.389 milioni di euro, in aumento del 4,6% rispetto ai 4.196 milioni del quarto trimestre 2018 e in diminuzione dell’ 8,8% rispetto ai 4.813 milioni del primo trimestre 2018.
I costi operativi ammontano a 2.204 milioni di euro, in diminuzione del 13,9% rispetto ai 2.559 milioni del quarto trimestre 2018, che risentivano della stagionalità di fine anno, a seguito di un calo dell’ 8,7% per le spese del personale, del 26% per le spese amministrative e del 9,4% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2019 scendono del 4,5% rispetto ai 2.309 milioni del corrispondente trimestre 2018, a seguito di una diminuzione del 3,1% per le spese del personale e del 10,2% per le spese amministrative e di un aumento dell’ 1,2% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.185 milioni di euro, in crescita del 33,5% rispetto ai 1.637 milioni del quarto trimestre 2018 e in diminuzione del 12,7% rispetto ai 2.504 milioni del primo trimestre 2018. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2019 è pari al 50,2%, rispetto al 61% del quarto trimestre 2018 e al 48% del primo trimestre 2018.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 369 milioni, rispetto ai 698 milioni del quarto trimestre 2018 e ai 483 milioni del primo trimestre 2018.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 30 milioni, rispetto ai 76 milioni del quarto trimestre 2018 e ai 51 milioni del primo trimestre 2018.
Gli altri proventi netti sono pari a 6 milioni di euro, rispetto a 507 milioni nel quarto trimestre 2018 (comprendenti la plusvalenza di 443 milioni derivanti dalla partnership con Intrum) e a un saldo negativo pari a 2 milioni nel primo trimestre 2018.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al quarto trimestre 2018 e rispetto a un milione di euro registrato nel primo trimestre 2018.
Il risultato corrente lordo è pari a 1.792 milioni di euro, rispetto a 1.370 milioni di euro del quarto trimestre 2018 e a 1.969 milioni del primo trimestre 2018.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.050 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 536 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 22 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 40 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 146 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 199 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2019, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 12 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 69 milioni di euro nel quarto trimestre 2018, derivanti da oneri ante imposte per 2 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, 13 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e 80 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Nel primo trimestre 2018 questa voce era ammontata a 126 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 166 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2018, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 11 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante;
- una perdita di pertinenza di terzi per 2 milioni di euro.
Il risultato di 1.050 milioni di euro nel primo trimestre 2019 si confronta con 1.038 milioni nel quarto trimestre 2018 e 1.252 milioni nel primo trimestre 2018.
Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2019
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2019 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 396 miliardi di euro, in aumento dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dell’ 1,3% rispetto al 31 marzo 2018 (in flessione dello 0,6% rispetto al quarto trimestre 2018 e del 2,1% rispetto al primo trimestre 2018 considerando i volumi medi (11) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 16.299 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,8% rispetto ai 16.591 milioni del 31 dicembre 2018. In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 7.082 milioni di euro da 7.138 milioni del 31 dicembre 2018, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,8% (1,8% anche al 31 dicembre 2018), e un grado di copertura al 66,2% (67,2% a fine 2018). Le inadempienze probabili diminuiscono a 8.841 milioni di euro da 9.101 milioni del dicembre 2018, e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 376 milioni di euro rispetto a 352 milioni a fine 2018.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 942 miliardi di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dello 0,3% rispetto al 31 marzo 2018. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 427 miliardi, in crescita del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2018 e dello 0,6% rispetto al 31 marzo 2018. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 154 miliardi, in aumento del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2018 e dello 0,8% rispetto al 31 marzo 2018. La raccolta indiretta ammonta a 514 miliardi, in aumento del 3,6% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dell’ 1% rispetto al 31 marzo 2018. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 341 miliardi, in crescita del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2018 e dello 0,4% rispetto al 31 marzo 2018; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2019 ammonta a 3,6 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 172 miliardi, in aumento del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2018 e in diminuzione del 3,6% rispetto al 31 marzo 2018.
I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2019 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2019, tenendo conto di 840 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a:
- 13,1% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13,5% a fine 2018 (13)),
- 14,8% per il Tier 1 ratio (12) (15,2% a fine 2018 (13)),
- 17,2% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2018 (13)).
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(11) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(12) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del trimestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari all’ 11,9% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,5% per il Tier 1 ratio e al 16,2% per il coefficiente patrimoniale totale, che diventerebbero rispettivamente 12,4%, 13,9% e 16,7% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(13) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2018. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,8% per il Tier 1 ratio e al 16,5% per il coefficiente patrimoniale totale, che diventerebbero rispettivamente 12,5%, 14,2% e 17,1% se si considerasse il Danish compromise.
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,5% (13,6% al 31 dicembre 2018), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2019 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel trimestre.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 99 miliardi di euro a fine marzo 2019,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 194 miliardi di euro a fine marzo 2019,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2019 a 60,5 miliardi di euro (61,9 miliardi mediamente nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 75% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 1,4 miliardi di euro nel primo trimestre 2019, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni bancarie garantite per un miliardo di euro e senior per 13,2 miliardi di yen (per circa il 91% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 31 marzo 2019 è pari a 6% applicando i criteri transitori in vigore per il 2019 e a 5,4% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 31 marzo 2019, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.155 sportelli bancari - 4.083 in Italia e 1.072 all’estero - e 90.955 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
- clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca 5, banca di prossimità - collegata al canale delle tabaccherie - con focalizzazione sull’ instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.
La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 2.202 milioni, pari a circa il 50% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (50% anche nel primo trimestre 2018), -2,8% rispetto a 2.264 milioni del quarto trimestre 2018 e -7,9% rispetto a 2.391 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 1.233 milioni, -9,4% rispetto a 1.361 milioni del quarto trimestre 2018 e -8,2% rispetto a 1.343 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 969 milioni, +7,3% rispetto a 903 milioni del quarto trimestre 2018 e -7,5% rispetto a 1.048 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 56% rispetto al 60,1% del quarto trimestre 2018 e 56,2% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 240 milioni, rispetto a 312 milioni del quarto trimestre 2018 e 385 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato lordo pari a 729 milioni, +23,4% rispetto a 591 milioni del quarto trimestre 2018 e +10% rispetto a 663 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 459 milioni, +23,1% rispetto a 373 milioni del quarto trimestre 2018 e +9,5% rispetto a 419 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 9 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 840 milioni, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (24% nel primo trimestre 2018), +3,5% rispetto a 812 milioni del quarto trimestre 2018 e -27,6% rispetto a 1.161 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 253 milioni, -16,1% rispetto a 302 milioni del quarto trimestre 2018 e -0,4% rispetto a 254 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 587 milioni, +15% rispetto a 510 milioni del quarto trimestre 2018 e -35,3% rispetto a 907 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 30,1% rispetto al 37,1% del quarto trimestre 2018 e 21,9% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 51 milioni, rispetto a 96 milioni del quarto trimestre 2018 e 34 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 536 milioni, +29,5%rispetto a 414 milioni del quarto trimestre 2018 e -38,6% rispetto a 873 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 363 milioni, +27,7% rispetto a 284 milioni del quarto trimestre 2018 e -45,7% rispetto a 669 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 482 milioni, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% nel primo trimestre 2018), -4,2% rispetto a 503 milioni del quarto trimestre 2018 e -0,6% rispetto a 485 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 238 milioni, -5,7% rispetto a 253 milioni del quarto trimestre 2018 e +0,4% rispetto a 237 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 244 milioni, -2,7% rispetto a 251 milioni del quarto trimestre 2018 e -1,6% rispetto a 248 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 49,4% rispetto al 50,2% del quarto trimestre 2018 e 48,9% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a 97 milioni del quarto trimestre 2018 e 6 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 242 milioni, +53,2% rispetto a 158 milioni del quarto trimestre 2018 e -0,4% rispetto a 243 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 181 milioni, +36,7% rispetto a 132 milioni del quarto trimestre 2018 e -0,5% rispetto a 182 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 488 milioni, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% nel primo trimestre 2018), +5,2% rispetto a 464 milioni del quarto trimestre 2018 e +0,6% rispetto a 485 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 148 milioni, -11,8% rispetto a 168 milioni del quarto trimestre 2018 e +3,5% rispetto a 143 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 340 milioni, +14,8% rispetto a 296 milioni del quarto trimestre 2018 e -0,6% rispetto a 342 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 30,3% rispetto al 36,2% del quarto trimestre 2018 e 29,5% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 19 milioni, rispetto a riprese di valore nette pari a 5 milioni del quarto trimestre 2018 e accantonamenti e rettifiche nette pari a un milione del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 330 milioni, +9,4% rispetto a 302 milioni del quarto trimestre 2018 e -5,4% rispetto a 349 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 232 milioni, +29,8% rispetto a 179 milioni del quarto trimestre 2018 e -4,1% rispetto a 242 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 180 milioni, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% anche nel primo trimestre 2018), +4,9% rispetto a 172 milioni del quarto trimestre 2018 e -5,8% rispetto a 191 milioni del primo trimestre 2018
- costi operativi per 36 milioni, -2,9% rispetto a 37 milioni del quarto trimestre 2018 e -5,3% rispetto a 38 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 144 milioni, +7,1% rispetto a 134 milioni del quarto trimestre 2018 e -5,9% rispetto a 153 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 20% rispetto al 21,6% del quarto trimestre 2018 e 19,9% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, rispetto a riprese di valore nette pari a 2 milioni del quarto trimestre 2018 e a un saldo nullo del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 144 milioni, +5,8% rispetto a 136 milioni del quarto trimestre 2018 e -5,9% rispetto a 153 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 117 milioni, +4% rispetto a 112 milioni del quarto trimestre 2018 e -3,3% rispetto a 121 milioni del primo trimestre 2018.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel primo trimestre 2019 registra:
- proventi operativi netti per 264 milioni, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo ( 7% nel primo trimestre 2018), +19,4% rispetto a 221 milioni del quarto trimestre 2018 e -18,8% rispetto a 325 milioni del primo trimestre 2018;
- costi operativi per 45 milioni, -19,8% rispetto a 56 milioni del quarto trimestre 2018 e +7,1% rispetto a 42 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato della gestione operativa di 219 milioni, +32,7% rispetto a 165 milioni del quarto trimestre 2018 e -22,6% rispetto a 283 milioni del primo trimestre 2018;
- un cost/income ratio al 17% rispetto al 25,4% del quarto trimestre 2018 e 12,9% del primo trimestre 2018;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, rispetto a 2 milioni del quarto trimestre 2018 e a un saldo nullo del primo trimestre 2018;
- un risultato corrente lordo pari a 219 milioni, +34,6% rispetto a 163 milioni del quarto trimestre 2018 e -22,6% rispetto a 283 milioni del primo trimestre 2018;
- un risultato netto pari a 157 milioni, +45,4% rispetto a 108 milioni del quarto trimestre 2018 e -21,1% rispetto a 199 milioni del primo trimestre 2018.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2019 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2018, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2018 sono stati riesposti per:
- l’applicazione del principio contabile IFRS 16;
- l’inserimento nell’area di consolidamento integrale della partecipazione in Autostrade Lombarde, consolidando le relative componenti linea per linea, iscrivendo peraltro i proventi operativi interamente nella voce “altri proventi (oneri) operativi netti”, in quanto società non facente parte del Gruppo Bancario perché non soggetta a direzione e controllo da parte di Intesa Sanpaolo, e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile/perdita di pertinenza di terzi;
- la riattribuzione dei proventi operativi di Risanamento interamente alla voce “altri proventi (oneri) operativi netti”, in analogia con Autostrade Lombarde, in quanto anch’essa società non facente parte del Gruppo Bancario perché non soggetta a direzione e controllo da parte di Intesa Sanpaolo;
- la riclassificazione delle commissioni di collocamento di certificates dalla voce “risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value” alla voce “commissioni nette”;
- la riclassificazione del costo del personale confluito in Intrum dalla voce “spese del personale” alla voce “spese amministrative”;
- la riclassificazione di oneri riguardanti il sistema bancario sostenuti da controllate estere dalla voce “altri proventi (oneri) operativi netti” alle voci “tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)” e “imposte sul reddito”.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2019, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
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Data ultimo aggiornamento 7 maggio 2019 alle ore 13:03