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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2020

I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2020 RAFFORZANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI AFFRONTARE EFFICACEMENTE LA COMPLESSITÀ DEL CONTESTO CONSEGUENTE ALL’EPIDEMIA DA COVID-19, RIFLETTENDO LA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE - DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ, DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO E DALLA FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI - E IL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ITALIA ANCHE CON L’IMPEGNO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE.

INIZIATIVE DI INTESA SANPAOLO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DI COVID-19:
-  CONDIZIONI DI SICUREZZA PER LE PERSONE DEL GRUPPO E I CLIENTI;
-  SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE SANITARIE CON DONAZIONI CHE HANNO SUPERATO € 100 MLN;
-  DESTINAZIONE DI € 125 MLN DEL FONDO IMPACT (PARI AL 50%) ALLA RIDUZIONE DEL DISAGIO SOCIO ECONOMICO;
-  PRIMA BANCA IN ITALIA A CONCEDERE MORATORIE, PRECEDENDO LO SPECIFICO QUADRO NORMATIVO, E A FIRMARE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON SACE, FORNENDO IMMEDIATO SUPPORTO ALLE IMPRESE DA DECRETO LIQUIDITÀ;
-  DISPONIBILITÀ A EROGARE € 50 MLD DI NUOVI CREDITI ALLE IMPRESE E AI PROFESSIONISTI, PER LA SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E LA GESTIONE DEI PAGAMENTI DURANTE L’EMERGENZA.

LE TENDENZE DEL NUOVO CONTESTO TROVANO INTESA SANPAOLO PREPARATA GRAZIE AI VANTAGGI COMPETITIVI DEL GRUPPO:
-  LEADERSHIP NEL WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION E RAFFORZAMENTO NEL SETTORE SALUTE CON RBM;
-  EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO E PARTNERSHIP STRATEGICHE DEL GRUPPO CON PRIMARI OPERATORI INDUSTRIALI ATTIVI NELLA GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI;
-  FORTE PROPOSTA DIGITALE, CON CIRCA 10 MLN DI CLIENTI MULITICANALE E CIRCA 6 MLN DI CLIENTI CHE USANO L’APP DI INTESA SANPAOLO;
-  OLTRE 35.000 PERSONE DEL GRUPPO IN SMARTWORKING E OTTIMIZZAZIONE DEL MODELLO DISTRIBUTIVO, CON LA RAZIONALIZZAZIONE DEL NUMERO DI FILIALI, LA PARTNERSHIP STRATEGICA BANCA 5 - SISALPAY E LA MAGGIORANZA DEI CLIENTI CHE VERRÀ SERVITA TRAMITE I CANALI ALTERNATIVI;
-  LEADERSHIP NELL’INCLUSIONE IN INDICI DI SOSTENIBILITÀ E VALUTAZIONI INTERNAZIONALI ESG.

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 14,5% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2020.

NEL 1° TRIM. 2020, UTILE NETTO A € 1.151 MLN (+9,6% VS 1° TRIM. 2019), CHE RISULTEREBBE PARI A CIRCA 1.360 MLN ESCLUDENDO L’ACCANTONAMENTO PER COVID-19 (CIRCA 300 MLN ANTE IMPOSTE AI FONDI RISCHI E ONERI) E A CIRCA 2,3 MILIARDI PRO-FORMA SE - OLTRE A ESCLUDERE QUESTO ACCANTONAMENTO - SI CONSIDERASSE LA PLUSVALENZA NETTA DI CIRCA 900 MLN DA NEXI (CHE CONSENTIREBBE DI ASSORBIRE CIRCA 1,2 MLD DI ACCANTONAMENTI ANTE IMPOSTE), CON UN CONSEGUENTE BUFFER PARI A CIRCA 1,5 MLD ANTE IMPOSTE A FRONTE DEI POSSIBILI IMPATTI DA COVID-19 PER L'INTERO ESERCIZIO.

RISULTATO CORRENTE LORDO IN AUMENTO DEL 9% VS 1° TRIM. 2019, RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 26,8%, PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DELL’ 11,7%, COSTI OPERATIVI IN CALO DEL 2,7% E COST/INCOME AL 44,4%.

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, DEL 3,6% VS FINE 2019 E DI CIRCA € 23 MLD DA FINE 2017 REALIZZANDO GIÀ L’ 88% DELL’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI DIMINUITA AL 7,1% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 3,5% AL NETTO; COSTO DEL RISCHIO DEL 1° TRIM. 2020 ANNUALIZZATO SCESO A 40 CENTESIMI DI PUNTO.

INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 14 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2020; OLTRE 3.100 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2020 E CIRCA 115.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 16.000 E 575.000 POSTI DI LAVORO.

RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A: INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ FORNENDO DAL 2018 CIRCA 9,3 MLN DI PASTI, 533.000 POSTI LETTO, 140.000 MEDICINALI E 103.000 CAPI DI ABBIGLIAMENTO; SUPPORTO A FAMIGLIE COLPITE DA DISASTRI NATURALI, NEL 1° TRIM. 2020 CON CIRCA 100 MORATORIE SU CIRCA 790 MLN DI DEBITO RESIDUO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER CIRCA € 40 MLN (CIRCA € 374 MLN DAL 2018); FONDO IMPACT CON € 47 MLN EROGATI DA “PER MERITO” DAL LANCIO, LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI; PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 5 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON 322 PROGETTI ANALIZZATI, DI CUI 94 GIÀ FINANZIATI PER CIRCA € 936 MLN (€177 MLN NEL 1°  TRIM. 2020); NEL 1° TRIM. 2020 ANALIZZATE CIRCA 600 INIZIATIVE DI START-UP (OLTRE 1.800 DAL 2018) IN 2 PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE CON 21 START-UP ASSISTITE (256 DAL 2018); PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEL 1° TRIM. 2020 RICHIESTE DI ISCRIZIONE DI CIRCA 3.900 GIOVANI (CIRCA 13.200 DAL 2019), OLTRE 700 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 320 FORMATI CON 14 CORSI, OLTRE 1.300 AZIENDE COINVOLTE DAL LANCIO DELL’INIZIATIVA; MOSTRA CANOVA/THORVALDSEN ALLE GALLERIE D’ITALIA A MILANO UNA DELLE PIÙ VISITATE IN ITALIA (QUASI 200.000 VISITATORI); CAMPAGNA #IORESTOACASA CON 424.000 VISUALIZZAZIONI E 33.000 INTERAZIONI TOTALI.

 

  • SOLIDO UTILE NETTO:
    • € 1.151 MLN NEL 1° TRIM. 2020 VS € 872 MLN NEL 4° TRIM. 2019 E € 1.050 MLN NEL 1° TRIM. 2019
  • RISULTATO CORRENTE LORDO IN AUMENTO DEL 9% VS IL 1° TRIM. 2019
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 26,8% VS IL 1° TRIM. 2019
  • PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DELL’ 11,7% VS IL 1° TRIM. 2019
  • COSTI OPERATIVI IN DIMINUZIONE DEL 2,7% VS IL 1° TRIM. 2019
  • MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA’ DEL CREDITO:
    • CALO DEI CREDITI DETERIORATI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI:
      • RIDUZIONE DI CIRCA € 23 MLD DAL DICEMBRE 2017 E DI CIRCA € 35 MLD DAL PICCO DI SETTEMBRE 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE (*), RISPETTIVAMENTE DI CIRCA € 9 MLD E CIRCA € 22 MLD ESCLUDENDO LE CESSIONI A INTRUM E A PRELIOS
      • STOCK -3,6% VS FINE 2019  AL LORDO DELLE RETTIFICHE E -1,6%  AL NETTO (-4,1% AL LORDO E -2,4% AL NETTO SE SI ESCLUDE LA NUOVA DEFINIZIONE DI DEFAULT), INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI RIDOTTA AL 7,1% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 3,5% AL NETTO
    • COSTO DEL RISCHIO NEL PRIMO TRIMESTRE 2020 ANNUALIZZATO SCESO A 40 CENTESIMI DI PUNTO
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
    • COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 31 MARZO 2020, TENENDO CONTO DI € 863 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL PRIMO TRIMESTRE 2020:
      • 14,5% PRO-FORMA A REGIME (1) (2)
      • 14,2% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2020 (2) (**)

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(1)  Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2020.
(2)  Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo trimestre 2020 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(*)  Escludendo l’adozione della nuova definizione di default recepita dal novembre 2019.
(**)  Pari al 13,5% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.

 


DATI DI SINTESI:
 

 

 

 

PROVENTI OPERATIVI

NETTI:

1° TRIM. 2020

 

 

+6,9%

+11,7%

A € 4.882 MLN DA € 4.567 MLN DEL 4° TRIM. 2019

DA € 4.369 MLN DEL 1° TRIM. 2019

COSTI

OPERATIVI:

1° TRIM. 2020

 

 

-15%

-2,7%

A € 2.169 MLN DA € 2.552 MLN DEL 4° TRIM. 2019

DA € 2.230 MLN DEL 1° TRIM. 2019

RISULTATO GESTIONE

OPERATIVA:

1° TRIM. 2020

 

 

+34,6%

+26,8%

A € 2.713 MLN DA € 2.015 MLN DEL 4° TRIM. 2019

DA € 2.139 MLN DEL 1° TRIM. 2019

RISULTATO CORRENTE

LORDO:

1° TRIM. 2020

 

 

€ 1.923 MLN

 

DA € 1.229 MLN DEL 4° TRIM. 2019

DA € 1.765 MLN DEL 1° TRIM. 2019

 

RISULTATO NETTO:

1° TRIM. 2020

 

 

€ 1.151 MLN

 

DA € 872 MLN DEL 4° TRIM. 2019

DA € 1.050 MLN DEL 1° TRIM. 2019

COEFFICIENTI

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2020:

PATRIMONIALI:

14,5%

14,2%

PRO-FORMA A REGIME (3) (4);

CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2020 (4) (5)

         

_________

(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2020.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo trimestre 2020 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(5) Pari al 13,5% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.

 

Torino, Milano, 5 maggio 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2020 (°) (6).

I risultati del primo trimestre 2020 rafforzano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, riflettendo la redditività sostenibile -  che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi - e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.

In particolare, nel trimestre, Intesa Sanpaolo ha  registrato un ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza, della qualità dell’attivo e del costo del rischio. A fronte della diminuzione dei crediti deteriorati e del costo del rischio, il Gruppo ha peraltro già accantonato in ottica prospettica circa 300 milioni di euro ai fondi rischi e oneri, che assieme alla  plusvalenza Nexi nel corso dell’anno (plusvalenza netta di circa 900 milioni di euro, che consentirebbe di assorbire circa 1,2 miliardi di accantonamenti ante imposte) costituiscono un ampio buffer di circa 1,5 miliardi a fronte dei possibili impatti dell’epidemia da COVID-19 per l'intero esercizio.

Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:

-   aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;

 -  maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati;

-   digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 10 milioni di clienti multicanale e circa 6 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo;  

-   digitalizzazione dell’operatività della Banca: già oltre 35.000 persone del Gruppo in smartworking  e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di circa 1.000 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito della partnership strategica Banca 5 - SisalPay e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;

-   crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG): Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa in tre dei principali indici di sostenibilità, Dow Jones Sustainability Indices, CDP Climate Change A List 2018 e 2019 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index”, e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, CDP e Sustainalytics.

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(°)  Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(6) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 21.

 

Nel primo trimestre 2020, per il Gruppo si registra:

●  utile netto pari a 1.151 milioni di euro,  rispetto a 872 milioni del quarto trimestre 2019 e a 1.050 milioni del primo trimestre 2019, che risulterebbe pari a circa 1.360 milioni escludendo l’accantonamento di circa 300 milioni ante imposte per COVID-19 e a circa 2,3 miliardi pro-forma se - oltre a escludere questo accantonamento - si considerasse la plusvalenza netta di circa 900 milioni da Nexi (che consentirebbe di assorbire circa 1,2 miliardi di accantonamenti ante imposte), con un conseguente buffer pari a circa 1,5 miliardi ante imposte a fronte dei possibili impatti dell’epidemia da COVID-19 per l'intero esercizio;

●  risultato corrente lordo in aumento del 9% rispetto al primo trimestre 2019;

●  risultato della gestione operativa in crescita del 26,8% rispetto al primo trimestre 2019;

●  proventi operativi netti in aumento dell’ 11,7% rispetto al primo trimestre 2019;

●  costi operativi in diminuzione del 2,7% rispetto al primo trimestre 2019;

●  elevata efficienza, con un cost/income al 44,4% nel primo trimestre 2020, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●  costo del rischio del primo trimestre 2020 annualizzato sceso a 40 centesimi di punto, rispetto ai 53 del 2019;

●  miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:

-   riduzione dei crediti deteriorati (*), al lordo delle rettifiche di valore, di circa 1,3 miliardi di euro nel primo trimestre 2020, di circa 35 miliardi dal picco di settembre 2015 (di circa 22 miliardi escludendo la cessione dei crediti deteriorati a Intrum e Prelios) e di circa 23 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 9 miliardi escludendo le operazioni Intrum e Prelios) realizzando già l’ 88% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021;

-   lo stock di crediti deteriorati scende a marzo 2020, rispetto a dicembre 2019, del 3,6% al lordo delle rettifiche di valore e dell’ 1,6% al netto (del 4,1% al lordo delle rettifiche e del 2,4% al netto, se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default);

-   l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a marzo 2020 si è ridotta al 7,1% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,5% al netto;

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(*) Escludendo l’adozione della nuova definizione di default recepita dal novembre 2019, che ha avuto un impatto incrementale sui crediti deteriorati pari a circa 0,6 miliardi di euro al lordo delle rettifiche e 0,5 miliardi al netto nel quarto trimestre 2019 e a circa 0,1 miliardi al lordo e al netto delle rettifiche nel primo trimestre 2020.

 

●  elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:

-   livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 53,6% a fine marzo 2020, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 64,4%;

-   robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,4% a fine marzo 2020;

●  patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 marzo 2020, tenendo conto di 863 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 14,5% (7) (8), livello top tra le maggiori  banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 al 14,2% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2020 - comprensivo  di  Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente all’8,65% e all’ 8,46%, applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo scorso, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1;

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine marzo 2020, attività liquide per 199 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 96 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 31 marzo 2020 a circa 68,4 miliardi di euro, costituite da circa 53,9 miliardi di euro di TLTRO, 7 miliardi di euro di LTRO e circa 7,5 miliardi di euro di controvalore di finanziamento in dollari;

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(7) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2020 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2020.
(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo trimestre 2020 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Pari al 13,5% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 marzo 2020 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2020-2021 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo semestre 2020).

 

●  supporto all’economia reale: circa 17 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2020, con circa 14 miliardi in Italia, di cui circa 11 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; oltre 3.100 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2020 e circa 115.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 16.000 e 575.000 posti di lavoro;

●  sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:

-   iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 9,3 milioni di pasti, circa 533.000 posti letto, circa 140.000 medicinali e circa 103.000 capi di abbigliamento;

-   supporto alle famiglie colpite da terremoti e disastri naturali, con remissioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati, con circa 100 moratorie nel primo trimestre 2020 su circa 790 milioni di debito residuo e con finanziamenti agevolati per circa 40 milioni erogati nel trimestre (circa 374 milioni dal 2018);

-   avvio del Fondo Impact  nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 8 milioni di euro erogati nel trimestre e 47 milioni dal lancio all’inizio del 2019; annunciate nel gennaio 2020 due nuove iniziative, per supportare le madri lavoratrici e le persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico;

-   Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021, a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio analizzati 322 progetti, di cui 94 già finanziati per circa 936 milioni di euro (177 milioni nel primo trimestre 2020); nel 2019 lanciato il primo Sustainability Bond focalizzato sull’economia circolare (per 750 milioni di euro);

-   disponibilità a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti a supporto dell’economia verde la realizzazione del green deal europeo in Italia;

-   analizzate circa 600 iniziative di start-up (oltre 1.800 dal 2018) in 2 programmi di accelerazione con 21 start-up assistite nel trimestre  (256 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 1.600 fino ad oggi);

-   programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: richieste di iscrizione da parte di circa 3.900 giovani tra i 18 e i 29 anni nel trimestre (circa 13.200 dal 2019), oltre 700 studenti intervistati e circa 320 formati con 14 corsi e oltre 1.300 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;

-   avviata l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali;

-   la mostra Canova/Thorvaldsen alle Gallerie d’Italia a Milano, in partnership con il Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo e con il Museo Thorvaldsen di Copenaghen, è stata una delle mostre più visitate in Italia (quasi 200.000 visitatori complessivamente nell’arco dell’esposizione), con 171 opere provenienti da 83 musei e collezioni nazionali e internazionali; nel trimestre organizzati dalle Gallerie d’Italia 678 seminari per le scuole con il coinvolgimento di 17.000 studenti, 107 percorsi per 2.000 persone svantaggiate e 64 eventi culturali cui hanno partecipato 7.200 persone; attività sulla piattaforma social di Intesa Sanpaolo nell’ambito della campagna #iorestoacasa organizzata del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con 424.000 visualizzazioni e 33.000 interazioni totali.

●  iniziative del Gruppo per contrastare gli effetti di COVID-19 a livello sociale ed economico, ad oggi in particolare:

-   condizioni di sicurezza per le persone del Gruppo e i clienti, in particolare con lavoro da remoto di oltre 35.000 persone, 95% delle filiali aperte con rimodulazione degli orari di apertura (accesso della clientela solo su prenotazione) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 20.000 gestori;

-   sostegno alle iniziative sanitarie con donazioni che hanno superato i 100 milioni di euro, incluse quelle derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;

-   circa 36.000 medici e infermieri iscritti al corso di formazione online, in collaborazione con Generation, sui dispositivi di protezione individuale e sulla gestione delle emergenze;

-   destinazione di 125 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;

-   prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: ricevute circa 430.000 richieste di moratoria per un totale di debiti residui di circa 38 miliardi di euro, dei quali circa 2/3 relativi a imprese e circa 1/3 a famiglie;

-   prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato  supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: ricevute circa 100.000 richieste di crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 3 miliardi di euro;

-   anche a seguito delle misure annunciate dal Governo, messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza.

 

I risultati di conto economico del primo trimestre 2020

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2020 registra interessi netti pari a 1.747 milioni di euro, invariati rispetto ai 1.747 milioni del quarto trimestre 2019 e in flessione dello 0,5% rispetto ai 1.756 milioni del primo trimestre 2019.

Le commissioni nette sono pari a 1.844 milioni di euro, in diminuzione del 14,9% rispetto ai 2.166 milioni del quarto trimestre 2019. In dettaglio, si registra una diminuzione del 10,8% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 15,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 21,1% per quella  relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 2 milioni di euro nel primo trimestre 2020 e a 126 milioni di euro nel quarto trimestre 2019) e del 12% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del primo trimestre 2020 flettono dell’ 1,1% rispetto ai 1.865 milioni del primo trimestre 2019. In dettaglio, si registra una diminuzione del 6,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 2,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 2,8%, quello da risparmio gestito dell’ 1,5% (con commissioni di performance pari a un milione di euro nel primo trimestre 2019) e quello da prodotti assicurativi del 5,5%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 312 milioni di euro, rispetto ai 308 milioni del quarto trimestre 2019 e ai 291 milioni del primo trimestre 2019.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 994 milioni di euro, rispetto a 356 milioni del quarto trimestre 2019, con la componente relativa alla clientela che cresce a 148 milioni da 139 milioni, quella di capital markets che aumenta a 405 milioni da 22 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 480 milioni da 198 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo di 38 milioni rispetto a un saldo negativo di 3 milioni. Il risultato di 994 milioni del primo trimestre 2020 si confronta con i 458 milioni del primo trimestre 2019, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 142 milioni, quello della componente di capital markets di 82 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 218 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 16 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 4.882 milioni di euro, in aumento del 6,9% rispetto ai 4.567 milioni del quarto trimestre 2019 e dell’ 11,7% rispetto ai 4.369 milioni del primo trimestre 2019.

I costi operativi ammontano a 2.169 milioni di euro, in calo del 15% rispetto ai 2.552 milioni del quarto trimestre 2019, a seguito di una diminuzione del 10,7% per le spese del personale, del 26,6% per le spese amministrative e del 7,4% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2020 scendono del 2,7% rispetto ai 2.230 milioni del corrispondente trimestre 2019, a seguito di una diminuzione del 2,3% per le spese del personale e del 5,7% per le spese amministrative e di un aumento dell’ 1,5% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.713 milioni di euro, in crescita del 34,6% rispetto ai 2.015 milioni del quarto trimestre 2019 e del 26,8% rispetto ai 2.139 milioni del primo trimestre 2019. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2020 è pari al 44,4%, rispetto al 55,9% del quarto trimestre 2019 e al 51% del primo trimestre 2019.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 403 milioni di euro, rispetto ai 693 milioni del quarto trimestre 2019 e ai 369 milioni del primo trimestre 2019.

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 419 milioni di euro (comprendenti circa 300 milioni di accantonamenti a fondi rischi e oneri in relazione al contesto conseguente all’epidemia da COVID-19), rispetto ai 168 milioni del quarto trimestre 2019 e ai 30 milioni del primo trimestre 2019.

Gli altri proventi netti sono pari  a 3 milioni di euro, rispetto a 50 milioni nel quarto trimestre 2019 e a 6 milioni nel primo trimestre 2019.

L’utile delle attività operative cessate è pari a 29 milioni di euro, rispetto ai 25 milioni del quarto trimestre 2019 e ai 19 milioni del primo trimestre 2019.

Il risultato corrente lordo è pari a 1.923 milioni di euro, rispetto a 1.229 milioni di euro del quarto trimestre 2019 e a 1.765 milioni del primo trimestre 2019, in crescita rispettivamente del 56,5% e del 9%.

Il risultato netto consolidato è pari a 1.151 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-   imposte sul reddito per 545 milioni di euro;
-   oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 15 milioni;
-   oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 26 milioni;
-   tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 191 milioni di euro, derivanti da oneri  ante imposte per 248 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2020, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 20 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. La voce ammontava a 22 milioni di euro nel quarto trimestre 2019, derivanti da oneri ante imposte per 11 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 14 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. Nel primo trimestre 2019 questa voce era ammontata a 146 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 199 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2019, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 12 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante;
-   una perdita di pertinenza di terzi per 5 milioni di euro.

Il risultato di 1.151 milioni di euro nel primo trimestre 2020 si confronta con 872 milioni nel quarto trimestre 2019 e 1.050 milioni nel primo trimestre 2019, in crescita rispettivamente del 32% e del 9,6%.

 

Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2020

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2020 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 405 miliardi di euro, in aumento del 2,4% rispetto sia al 31 dicembre 2019 sia al 31 marzo 2019 (in aumento del 2,9% rispetto al quarto trimestre 2019 e del 3,4% rispetto al primo trimestre 2019 considerando i volumi medi (11) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 14.001 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,6% rispetto ai 14.222 milioni del 31 dicembre 2019 (del 2,4% se si escludesse l’effetto della nuova definizione di default). In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 6.558 milioni di euro da 6.740 milioni del 31 dicembre 2019, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,6% (1,7% al 31 dicembre 2019), e un grado di copertura al 64,4% (65,3% a fine 2019). Le inadempienze probabili diminuiscono a 6.639 milioni di euro da 6.738 milioni del dicembre 2019, e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 804 milioni di euro rispetto a 744 milioni a fine 2019.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 920 miliardi di euro, in diminuzione del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 2,3% rispetto al 31 marzo 2019. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 434 miliardi, in crescita dell’ 1,9% rispetto al 31 dicembre 2019 e dell’1,5% rispetto al 31 marzo 2019. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 156 miliardi, in diminuzione del 5,7% rispetto al 31 dicembre 2019 e in aumento dell’ 1,4% rispetto al 31 marzo 2019. La raccolta indiretta ammonta a 485 miliardi, in diminuzione del 9,2% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 5,5% rispetto al 31 marzo 2019. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 333 miliardi, in diminuzione del 6,9% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 2,3% rispetto al 31 marzo 2019; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2020 ammonta a 3,9 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 152 miliardi, in diminuzione del 14% rispetto al 31 dicembre 2019 e del 12% rispetto al 31 marzo 2019.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2020 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2020, tenendo conto di 863 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a:
-       14,2% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13,9% a fine 2019 (13)),
-       16,1% per il Tier 1 ratio (12) (15,3% a fine 2019 (13)),
-       18,5% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2019 (13)).

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(11)  Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(12)  Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel 1° trimestre 2020 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 13,5% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,3% per il Tier 1 ratio e al 18% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13)  Secondo i criteri transitori in vigore per il 2019. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 13% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,3% per il Tier 1 ratio e al 17% per il coefficiente patrimoniale totale.

 

La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 14,5% (14,1% al 31 dicembre 2019), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2020 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2020.

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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-   un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 96 miliardi di euro a fine marzo 2020,
-   un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 199 miliardi di euro a fine marzo 2020,
-   operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 31 marzo 2020 a circa 68,4 miliardi di euro, costituite da circa 53,9 miliardi di euro di TLTRO, 7 miliardi di euro di LTRO e circa 7,5 miliardi di euro di controvalore di finanziamento in dollari;
-   fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 78% dalla componente retail,
-   raccolta a medio lungo termine wholesale per 2,2 miliardi di euro nel primo trimestre 2020, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni senior per 350 milioni di sterline e di Additional Tier 1 per 1,5 miliardi di euro (per circa l’ 89% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 31 marzo 2020 è pari a 6,6% applicando i criteri transitori in vigore per il 2020 e a 6,4% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.

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Al 31 marzo 2020, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.727 sportelli bancari - 3.681 in Italia e 1.046 all’estero - e 88.130 persone.

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I risultati per area di Business (*)

La Divisione Banca dei Territori include:
-   clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
-   clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
-   clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
-   clientela costituita da enti nonprofit.

La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.

La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2020 registra:
-   proventi operativi netti per 2.054 milioni, pari a circa il 42% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (47% nel primo trimestre 2019); -3,2% rispetto a 2.122 milioni del quarto trimestre 2019 e -0,9% rispetto a 2.072 milioni del primo trimestre 2019;
-   costi operativi per 1.236 milioni, -11,6% rispetto a 1.398  milioni del quarto trimestre 2019 e -3,8% rispetto a  1.285 milioni del primo trimestre 2019;             
-   un risultato della gestione operativa di 818 milioni, +13%  rispetto a 724 milioni del quarto trimestre 2019 e +3,9% rispetto a 787 milioni del primo trimestre 2019;           
-   un cost/income ratio al  60,2% rispetto al 65,9% del  quarto trimestre 2019 e 62% del primo trimestre 2019;               
-   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 383 milioni, rispetto a 494 milioni del quarto trimestre 2019 e 308 milioni del primo trimestre 2019;                      
-   un risultato lordo pari a 435 milioni, +27,8% rispetto a 340 milioni del quarto trimestre 2019 e -9,2% rispetto a     479 milioni del primo trimestre 2019;                
-   un risultato netto pari a 280 milioni, +26,1% rispetto a 222 milioni del quarto trimestre 2019 e -7% rispetto a 301 milioni del primo trimestre 2019.

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(*) L’accantonamento ai fondi rischi e oneri per COVID-19 è stato al momento attribuito al Centro di Governo.

 

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-  Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 9 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
-  International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
-  Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
-  Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
-  Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2020 registra:

-  proventi operativi netti per 1.633 milioni, pari a circa il 33% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo ( 18% nel primo trimestre 2019); +63,4% rispetto a 999 milioni del quarto trimestre 2019 e +105,9%  rispetto a 793 milioni del primo trimestre 2019;
-   costi operativi per 265 milioni,  -16,4% rispetto a 317 milioni del quarto trimestre 2019 e -3,3% rispetto a 274 milioni del primo trimestre 2019;                              
-   un risultato della gestione operativa di 1.368 milioni, +100,4% rispetto a 682 milioni del quarto trimestre 2019 e   +163,6% rispetto a 519 milioni del primo trimestre 2019;     
-   un cost/income ratio al   16,2% rispetto al 31,7%  del quarto trimestre 2019 e   34,6% del primo trimestre 2019;
-   riprese di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 72 milioni del quarto trimestre 2019 e 53 milioni del primo trimestre 2019;                           
-   un risultato corrente lordo pari a 1.370 milioni, +124,5% rispetto a 610 milioni del quarto trimestre 2019 e +194% rispetto a 466 milioni del primo trimestre 2019;                     
-   un risultato netto pari a 911 milioni, +116% rispetto a 422 milioni del quarto trimestre 2019 e +188,3%   rispetto a 316 milioni del primo trimestre 2019.                       

 

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione International Subsidiary Banks nel primo trimestre 2020 registra:
-   proventi operativi netti per 468 milioni, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% nel primo trimestre 2019); -8,7% rispetto a 513 milioni del quarto trimestre 2019 e -2,9% rispetto a 482 milioni del primo trimestre 2019;
-   costi operativi per 239 milioni, -11,3% rispetto a 270 milioni del quarto trimestre 2019 e +0,4% rispetto a 238 milioni del primo trimestre 2019;                              
-   un risultato della gestione operativa di 229 milioni, -5,8% rispetto a 243 milioni del quarto trimestre 2019 e -6,1% rispetto a 244 milioni del primo trimestre 2019;     
-   un cost/income ratio al  51,1% rispetto al 52,6% del quarto trimestre 2019 e 49,4% del primo trimestre 2019; 
-   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 36 milioni, rispetto a 36 milioni del quarto trimestre 2019 e 2 milioni del primo trimestre 2019;     
-   un risultato corrente lordo pari a 198  milioni, -6,3% rispetto a 211 milioni del quarto trimestre 2019 e -18,2% rispetto a 242 milioni del primo trimestre 2019;             
-   un risultato netto pari a 143 milioni, -9,9%   rispetto a 159 milioni del quarto trimestre 2019 e -21% rispetto a 181 milioni del primo trimestre 2019.                                          

 

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2020 registra:
-   proventi operativi netti per 478 milioni, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11%  nel primo trimestre 2019); -9,5% rispetto a 528 milioni del quarto trimestre 2019 e  -0,8%  rispetto a 482 milioni del primo trimestre 2019;           
-   costi operativi per 141 milioni, -14,9% rispetto a 166 milioni del quarto trimestre 2019 e -4,7% rispetto a 148 milioni del primo trimestre 2019;                              
-  un risultato della gestione operativa di 337 milioni, -7,1% rispetto a 363 milioni del quarto trimestre 2019 e +0,9% rispetto a 334 milioni del primo trimestre 2019;           
-   un cost/income ratio al  29,5% rispetto al 31,4% del quarto trimestre 2019 e 30,7% del primo trimestre 2019;
-   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 9 milioni, rispetto a riprese di valore nette  per 7 milioni del quarto trimestre 2019 e accantonamenti e rettifiche di valore nette per 13 milioni del primo trimestre 2019;                                 
-   un risultato corrente lordo pari a 334  milioni, -9,5% rispetto a 369 milioni del quarto trimestre 2019 e +1,2%    rispetto a 330 milioni del primo trimestre 2019;                       
-   un risultato netto pari a  227 milioni,  -7,9% rispetto a 246 milioni del quarto trimestre 2019 e -2,2% rispetto a     232 milioni del primo trimestre 2019.                                                                                   

 

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di OICR di diritto lussemburghese a limitato tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2020 registra:
-   proventi operativi netti per 168 milioni,  pari a circa il 3% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% nel primo trimestre 2019); -40,4%    rispetto a 282 milioni del quarto trimestre 2019 e -6,7% rispetto a 180 milioni del primo trimestre 2019;    
-   costi operativi di 33 milioni, -33% rispetto a 49 milioni del quarto trimestre 2019 e -8,3% rispetto a 36 milioni del primo trimestre 2019;                         
-   un risultato della gestione operativa di 135 milioni, -42% rispetto a 233 milioni del quarto trimestre 2019 e -6,3% rispetto a 144 milioni del primo trimestre 2019;           
-   un cost/income ratio al 19,6%  rispetto al 17,5%  del  quarto trimestre 2019 e 20% del primo trimestre 2019;
-   un risultato corrente lordo pari a 135  milioni, -42% rispetto a 233 milioni del quarto trimestre 2019 e -6,3% rispetto a 144  milioni del primo trimestre 2019;                       
-   un risultato netto pari a  100 milioni, -42,6% rispetto a 174 milioni del quarto trimestre 2019 e -14,5% rispetto a 117 milioni del primo trimestre 2019.

 

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo Life) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel primo trimestre 2020 registra:
-   proventi operativi netti per 283 milioni,  pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% anche nel primo trimestre 2019); -4,1% rispetto a 295 milioni del quarto trimestre 2019 e +7,2% rispetto a 264 milioni del primo trimestre 2019;
-   costi operativi per  44 milioni,  -25,1%  rispetto a  59 milioni del quarto trimestre 2019  e -2,2% rispetto a 45 milioni del primo trimestre 2019;                                
-   un risultato della gestione operativa di 239 milioni, +1,2% rispetto a 236 milioni del  quarto trimestre 2019 e   +9,1% rispetto a 219 milioni del primo trimestre 2019;          
-   un cost/income ratio al  15,5% rispetto al 19,9% del  quarto trimestre 2019 e 17% del primo trimestre 2019;
-   un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 6 milioni, rispetto a un saldo nullo del quarto trimestre 2019 e del primo trimestre 2019;                  
-   un risultato corrente lordo pari a 233  milioni, -1,2% rispetto a 236 milioni del quarto trimestre 2019 e +6,4%    rispetto a 219 milioni del primo trimestre 2019;                       
-   un risultato netto pari a  160 milioni, -4%  rispetto a 167 milioni del quarto trimestre 2019 e +1,9% rispetto a 157 milioni del primo trimestre 2019.                            

 

Le prospettive

Si ritiene che le informazioni attualmente disponibili consentano di delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, anche se suscettibile di evoluzioni non prevedibili, in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell’evento COVID-19.

Lo scenario è sintetizzabile nella previsione di un andamento del PIL dell’Italia che potrebbe registrare un calo nell’ordine dell’ 8-10,5% per il 2020 e una ripresa nell’ordine del 4,5-7% per il 2021.

In tale scenario, in cui viene confermata la validità delle azioni strategiche previste nel Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo, il Gruppo potrà continuare a contare sui propri punti di forza, che risiedono nel modello di business resiliente e ben diversificato, focalizzato sull’attività di Wealth Management & Protection e  in particolare sullo sviluppo dei prodotti assicurativi danni non-motor,  nella flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e nella gestione proattiva del credito deteriorato.

Per il 2020, il Gruppo Intesa Sanpaolo può inoltre avvalersi dell’ampio buffer a fronte dei possibili impatti dell’epidemia da COVID-19, costituito dall’accantonamento di 300 milioni nel primo trimestre e della plusvalenza Nexi nel corso dell’anno, che consentirebbero complessivamente di assorbire circa 1,5 miliardi di rettifiche di valore su crediti ante imposte per l'intero esercizio.

Le considerazioni riguardanti il possibile scenario macroeconomico e i punti di forza strutturali di Intesa Sanpaolo portano a stimare che l’utile netto del Gruppo possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021.   

Viene confermata la politica dei dividendi indicata nel Piano di Impresa 2018-2021, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 e al 70% per l’esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° ottobre prossimo, termine della raccomandazione del 27 marzo scorso.

Viene altresì confermata la proiezione da Piano di Impresa di un  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime superiore al 13%  (14) nel 2021, anche considerando la potenziale distribuzione del dividendo sospeso  relativo al 2019, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° ottobre prossimo.

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(14) Stimato applicando i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.

Superiore al 12% se non si considerano i predetti assorbimenti delle DTA.

 

Nel contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, la motivazione strategica dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di UBI Banca assume ancora maggiore valenza, in particolare in considerazione delle sinergie - soprattutto di costo - nonché dell’aumento del grado di copertura dei crediti deteriorati e della riduzione dei crediti unlikely to pay e in sofferenza, elementi chiave per i quali viene confermato quanto reso noto al mercato il 17 febbraio scorso.

In relazione ai benefici dell’operazione previsti per gli stakeholder, precisando che Intesa Sanpaolo non dispone al momento di informazioni in merito ai possibili impatti della pandemia da COVID-19 su UBI Banca e che i dati prospettici per UBI Banca sono tratti da stime pubbliche di analisti finanziari, le predette considerazioni riguardanti Intesa Sanpaolo portano a stimare che il Gruppo risultante dall’operazione possa registrare un utile non inferiore a 5 miliardi di euro nel 2022.

Viene di conseguenza aggiornata la politica dei dividendi del Gruppo risultante dall’operazione, prevedendo la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 (escludendo dall’utile l’apporto del goodwill negativo (15) non allocato alla copertura degli oneri di integrazione e alla riduzione del profilo di rischio) e al 70% per l’esercizio 2021, sempre subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° ottobre prossimo.

Viene confermato per il Gruppo risultante dall’operazione un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma atteso superiore al 13% (16 ) nel 2021, come reso noto il 17 febbraio scorso.

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(15)  La determinazione effettiva del goodwill negativo risulterà all’esito della procedura di Purchase Price Allocation prevista dal principio contabile IFRS 3.
(16) Stimato applicando i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.

Superiore al 12% se non si considerano i predetti assorbimenti delle DTA.

 

Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei primi tre trimestri del 2019 sono stati riesposti a seguito della firma nello scorso mese di dicembre dell’accordo per il trasferimento a Nexi del ramo aziendale di Intesa Sanpaolo avente ad oggetto l’attività di acquiring: le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea e l’apporto del ramo in termini di conto economico è stato attribuito all’utile/perdita delle attività operative cessate.

Per gli stessi trimestri, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alla Divisione Banca dei Territori e alla Divisione Corporate e Investment Banking sono stati riesposti a seguito dell’incorporazione nello scorso mese di novembre della controllata Mediocredito Italiano nella Capogruppo. Inoltre, i dati delle Divisioni dei quattro trimestri del 2019 sono stati riesposti per la riallocazione dal Centro di Governo di componenti di costo e delle componenti di conto economico e stato patrimoniale relative ai crediti in sofferenza in precedenza attribuiti alla Direzione NPE (ex Corporate Light Bank).

Infine, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2019 sono stati riesposti a seguito della firma nello scorso mese di dicembre dell’accordo per la partnership strategica con Prelios, comprendente un contratto per il servicing da parte di Prelios di un portafoglio di crediti classificati come inadempienze probabili del Gruppo Intesa Sanpaolo, stimando le commissioni di teorica spettanza di Prelios e iscrivendole da un lato nella voce “spese amministrative” e dall’altro nelle voci “imposte sul reddito” e “utile/perdita di pertinenza terzi”.

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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2020, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

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Questo comunicato stampa include proiezioni finanziarie, alcune delle quali riflettono stime del management riguardanti  previsioni relative alle attività aggregate di Intesa Sanpaolo e UBI Banca a seguito della realizzazione dell’operazione proposta. Queste proiezioni sono state formulate sulla base di previsioni del management di Intesa Sanpaolo, tenendo conto di informazioni pubblicamente disponibili riguardanti l’attività di UBI Banca. Queste proiezioni vengono presentate solo a scopo illustrativo, si basano su varie rettifiche, assunzioni e stime preliminari e non possono essere un’indicazione della situazione finanziaria o dei risultati dell’attività di Intesa Sanpaolo a seguito della realizzazione dell’operazione proposta.

Inoltre, l’impatto di COVID-19 sull’economia in generale e sui risultati dell’attività e sulla performance finanziaria complessiva di Intesa Sanpaolo e UBI Banca rimane incerto in relazione alle possibili evoluzioni del contesto conseguente alla pandemia. Le proiezioni finanziarie in questo comunicato stampa non sono state rettificate per l’impatto potenziale della pandemia da COVID-19 sull’attività, sui risultati finanziari e sulla situazione di UBI Banca.

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Il presente comunicato non è parte dell’offerta pubblica di scambio su azioni UBI Banca né costituisce un’offerta di acquisto o scambio delle azioni di UBI Banca o di sottoscrizione/acquisto delle azioni Intesa Sanpaolo. Prima dell’inizio del periodo di adesione, come richiesto ai sensi della normativa applicabile, Intesa Sanpaolo pubblicherà un documento di offerta contenente la descrizione dei termini e delle condizioni dell’offerta, nonché, tra l’altro, delle modalità di adesione alla stessa. Della suddetta pubblicazione verrà data informativa al pubblico mediante apposito comunicato.

 

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