INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2021
I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2021 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI AFFRONTARE EFFICACEMENTE LA COMPLESSITÀ DEL CONTESTO CONSEGUENTE ALL’EPIDEMIA DA COVID-19 E SONO PIENAMENTE IN LINEA CON IL CONSEGUIMENTO DI € 4 MLD DI UTILE NETTO MINIMO PER L’ANNO.
I RISULTATI DEL SEMESTRE RIFLETTONO LA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ, DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO, DALLA FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI E DALLA QUALITÀ DELL’ATTIVO DI INTESA SANPAOLO, CARATTERISTICHE CHE HANNO PERMESSO DI MITIGARE EFFICACEMENTE L’IMPATTO NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2021 E CHE SI TRADUCONO IN UN BASSO PROFILO DI RISCHIO A PRESIDIO DEL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ITALIA, ANCHE CON L’IMPEGNO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE.
LA GENERAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER VERRÀ ACCRESCIUTA DALLE SINERGIE PREVISTE PER OLTRE € 1 MLD DERIVANTI DALLA FUSIONE DI UBI BANCA REALIZZATA CON SUCCESSO SENZA COSTI SOCIALI E DAGLI OLTRE € 6 MLD NEL 2020 E OLTRE € 300 MLN NEL 1° SEM. 2021, A VALERE SULL’UTILE ANTE IMPOSTE, CHE IL GRUPPO HA DESTINATO ALL’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ DEI RISULTATI.
INIZIATIVE DI INTESA SANPAOLO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DI COVID-19:
- CONDIZIONI DI SICUREZZA PER LE PERSONE DEL GRUPPO E I CLIENTI;
- SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE SANITARIE CON DONAZIONI CHE HANNO SUPERATO € 100 MLN;
- DESTINAZIONE DI € 150 MLN DEL FONDO IMPACT (PARI AL 50%) ALLA RIDUZIONE DEL DISAGIO SOCIO ECONOMICO;
- PRIMA BANCA IN ITALIA A CONCEDERE MORATORIE PRECEDENDO LO SPECIFICO QUADRO NORMATIVO (ACCORDATI FINORA € 109 MLD) E A FIRMARE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON SACE FORNENDO IMMEDIATO SUPPORTO ALLE IMPRESE DA DECRETO LIQUIDITÀ (EROGATI FINORA € 39,5 MLD COMPRESO IL FONDO PMI);
- DISPONIBILITÀ A EROGARE € 50 MLD DI NUOVI CREDITI ALLE IMPRESE E AI PROFESSIONISTI, PER LA SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E LA GESTIONE DEI PAGAMENTI DURANTE L’EMERGENZA.
LE TENDENZE DEL NUOVO CONTESTO TROVANO INTESA SANPAOLO PREPARATA GRAZIE AI VANTAGGI COMPETITIVI DEL GRUPPO:
- LEADERSHIP NEL WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION E RAFFORZAMENTO NEL SETTORE SALUTE CON RBM;
- EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO (PULSE) E PARTNERSHIP STRATEGICHE DEL GRUPPO CON PRIMARI OPERATORI INDUSTRIALI ATTIVI NELLA GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI;
- FORTE PROPOSTA DIGITALE, CON CIRCA 12,1 MLN DI CLIENTI MULTICANALE E CIRCA 7,5 MLN DI CLIENTI CHE USANO L’APP DI INTESA SANPAOLO, E PARTNERSHIP STRATEGICA CON NEXI NEI SISTEMI DI PAGAMENTO;
- CIRCA 79.000 PERSONE DEL GRUPPO IN SMARTWORKING E OTTIMIZZAZIONE DEL MODELLO DISTRIBUTIVO, CON LA RAZIONALIZZAZIONE DEL NUMERO DI FILIALI, LA PARTNERSHIP STRATEGICA BANCA 5 - SISALPAY (MOONEY) E LA MAGGIORANZA DEI CLIENTI CHE VERRÀ SERVITA TRAMITE I CANALI ALTERNATIVI;
- LEADERSHIP NELL’INCLUSIONE IN INDICI DI SOSTENIBILITÀ E VALUTAZIONI INTERNAZIONALI ESG.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2021: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 15,7% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 2.116 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2021.
UTILE NETTO A € 3.023 MLN, IN CRESCITA DEL 17,8% VS 1° SEM. 2020.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN AUMENTO DEL 5,9% VS 1° SEM. 2020.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI DEL 7,6% VS FINE 2020 E DI CIRCA € 33 MLD DA FINE 2017 SUPERANDO DI CIRCA € 7 MLD L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DI € 26 MLD PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 4,1% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 2,1% AL NETTO; COSTO DEL RISCHIO DEL 1° SEM. 2021 ANNUALIZZATO SCESO A 43 CENTESIMI DI PUNTO.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 37 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° SEM. 2021; CIRCA 5.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° SEM. 2021 E CIRCA 128.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 25.000 E 640.000 POSTI DI LAVORO; RESI DISPONIBILI DAL GRUPPO OLTRE € 400 MLD DI FINANZIAMENTI A MEDIO-LUNGO TERMINE PER IMPRESE E FAMIGLIE A SUPPORTO DEL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA ITALIANO.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A:
- INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ FORNENDO DAL 2018 CIRCA 19,9 MLN DI PASTI, 1,2 MLN DI POSTI LETTO, 260.500 MEDICINALI E 212.000 CAPI DI ABBIGLIAMENTO;
- FONDO IMPACT, CON CIRCA € 123 MLN EROGATI DA “PER MERITO” DAL LANCIO (LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI), L’AVVIO A LUGLIO 2020 DEL CREDITO AGEVOLATO “MAMMA@WORK” (PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO, CON CIRCA € 0,5 MLN EROGATI DAL LANCIO) E AD AGOSTO 2020 DEL FINANZIAMENTO “XME STUDIOSTATION” (A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE PER LA DIDATTICA A DISTANZA, CON CIRCA € 1,7 MLN EROGATI DAL LANCIO);
- PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 6 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON FINANZIAMENTI GIÀ EROGATI PER CIRCA € 4,5 MLD; FINANZIAMENTO S-LOAN PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELLE PMI (€ 2 MLD ALLOCATI, CON CIRCA € 780 MLN EROGATI DAL LANCIO);
- NEL 1° SEM. 2021 ANALIZZATE OLTRE 250 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 2.900 DAL 2018) IN 3 PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE CON 56 START-UP ASSISTITE (OLTRE 440 DAL 2018);
- PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEL 1° SEM. 2021 RICHIESTE DI ISCRIZIONE DI CIRCA 5.000 GIOVANI (OLTRE 20.000 DAL 2019), CIRCA 800 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 350 FORMATI E IN FORMAZIONE CON 14 CORSI, CIRCA 1.700 AZIENDE COINVOLTE DAL LANCIO DELL’INIZIATIVA (CIRCA 4.400 STUDENTI INTERVISTATI E OLTRE 1.800 FORMATI E IN FORMAZIONE DAL 2019);
- INIZIATA LA COSTRUZIONE DEI DUE NUOVI POLI MUSEALI DELLE GALLERIE D’ITALIA A TORINO E NAPOLI, DI 9.000 METRI QUADRI CIASCUNO, DEDICATI RISPETTIVAMENTE ALLA FOTOGRAFIA E AI CAPOLAVORI DI CARAVAGGIO; LA MOSTRA “TIEPOLO: VENEZIA, MILANO, L’EUROPA” ALLE GALLERIE D’ITALIA A MILANO SI È SVOLTA PRINCIPALMENTE ONLINE, CON 52,6 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI E UN MILIONE DI INTERAZIONI PER I CONTENUTI SUI CANALI SOCIAL DI GALLERIE D’ITALIA E DI INTESA SANPAOLO; DOPO IL LOCKDOWN, APERTE AL PUBBLICO LE MOSTRE “LOS ANGELES (STATE OF MIND)” A NAPOLI E “PAINTING IS BACK. ANNI 80, LA PITTURA IN ITALIA” A MILANO, LA CUI PRESENTAZIONE IN DIRETTA STREAMING HA RAGGIUNTO CIRCA 800.000 PERSONE.
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(1) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo semestre 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier
(2) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(3) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2021.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
2° TRIM. 2021 1° SEM. 2021 |
-5,6% +1,7% |
A € 5.184 MLN DA € 5.490 MLN DEL 1° TRIM. 2021 A € 10.674 MLN DA € 10.494 MLN DEL 1° SEM. 2020 |
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COSTI OPERATIVI: |
2° TRIM. 2021 1° SEM. 2021
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+3,1% -2,3% |
A € 2.668 MLN DA € 2.587 MLN DEL 1° TRIM. 2021 A € 5.255 MLN DA € 5.379 MLN DEL 1° SEM 2020 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
2° TRIM. 2021 1° SEM. 2021
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-13,3% +5,9% |
A € 2.516 MLN DA € 2.903 MLN DEL 1° TRIM. 2021 A € 5.419 MLN DA € 5.115 MLN DEL 1° SEM. 2020 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
2° TRIM. 2021 1° SEM. 2021 |
€ 1.700 MLN € 4.313 MLN |
DA € 2.613 MLN DEL 1° TRIM. 2021 DA € 4.246 MLN DEL 1° SEM. 2020 |
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RISULTATO NETTO: |
2° TRIM. 2021 1° SEM. 2021 |
€ 1.507 MLN € 3.023 MLN |
DA € 1.516 MLN DEL 1° TRIM. 2021 DA € 2.566 MLN DEL 1° SEM. 2020 |
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COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2021: |
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PATRIMONIALI: |
14,9% 14,4% 15,7% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2021(4) (5) A REGIME (4) (6) PRO-FORMA A REGIME (4) (*) |
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(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo semestre 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(5) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(6) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2021.
Torino, Milano, 4 agosto 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato la relazione consolidata al 30 giugno 2021 (7).
I risultati del primo semestre 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19 e sono pienamente in linea con il conseguimento di 4 miliardi di euro di utile netto minimo per l’anno.
I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo, caratteristiche che hanno permesso di mitigare efficacemente l’impatto nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021 e che si traducono in un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all’Italia, anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di UBI Banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro nel 2020 e oltre 300 milioni di euro nel primo semestre 2021, a valere sull’utile ante imposte, che il Gruppo ha destinato all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:
- aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;
- maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati; per il secondo anno consecutivo, primo posto tra le grandi aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);
- digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 12,1 milioni di clienti multicanale e circa 7,5 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo, e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione nel capitale di Nexi);
- digitalizzazione dell’operatività della Banca: circa 79.000 persone del Gruppo in smartworking e implementata con successo l’evoluzione verso un modello distributivo “light”, con ampio spazio per un'ulteriore riduzione del numero di filiali a seguito dell’acquisizione di UBI Banca, della partnership strategica Banca 5 - SisalPay (Mooney) e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;
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(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
- crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG): Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e nel 2021 "Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index" di Corporate Knights, si classifica prima tra le banche europee in due delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI e Bloomberg ESG Disclosure Score; inoltre, Intesa Sanpaolo è inserita nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI), registrando per il 2021 un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, e - unica banca italiana - nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv, che seleziona le 100 migliori aziende quotate a livello mondiale per diversità e inclusione.
Nel primo semestre del 2021, per il Gruppo si registra:
● utile netto pari a 3.023 milioni di euro, in crescita del 17,8% rispetto a 2.566 milioni del primo semestre 2020;
● risultato corrente lordo in aumento dell’1,6%, rispetto al primo semestre 2020;
● risultato della gestione operativa in crescita del 5,9% rispetto al primo semestre 2020;
● proventi operativi netti in aumento dell’ 1,7% rispetto al primo semestre 2020, con commissioni nette salite del 13,2%;
● costi operativi in diminuzione del 2,3% rispetto al primo semestre 2020;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49,2% nel primo semestre 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio del primo semestre 2021 annualizzato sceso a 43 centesimi di punto, con rettifiche di valore nette su crediti prudenzialmente ancora basate sullo scenario macroeconomico di dicembre 2020 e che non tengono quindi conto del miglioramento dello scenario del primo semestre 2021, rispetto ai 48 dell’intero anno 2020 escludendo l’impatto delle rettifiche per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 49 centesimi di punto);
● miglioramento della qualità del credito:
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 46 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 33 miliardi dal dicembre 2017 superando in anticipo, per circa 7 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021;
- lo stock di crediti deteriorati scende a giugno 2021, rispetto a dicembre 2020, del 7,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 9,6% al netto;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a giugno 2021 è stata pari al 4,1% al lordo delle rettifiche di valore e al 2,1% al netto (°). Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari al 3,1% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,6% al netto;
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(°) Dai crediti deteriorati a fine giugno 2021 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 5,2 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 1,5 miliardi al netto.
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 49,7% a fine giugno 2021, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 60,3%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine giugno 2021;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 giugno 2021, deducendo dal capitale 2.116 milioni di euro di dividendi maturati nel primo semestre, il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 è risultato pari al 14,9% (8) (9), il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 14,4% (8) (10) e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 15,7% (8) (*), livello top tra le maggiori banche europee, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2021 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (**) - pari all’ 8,63% (***). Nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021, al 2023 il Common Equity Tier1 ratio fully loaded - calcolato sulla base dei dati di bilancio al 31 dicembre 2020 - è risultato pari al 9,38%. Il ratio sarebbe risultato 9,97% ripristinando la neutralità che si registra in realtà per i capital ratios in relazione al Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 basato su strumenti finanziari (non colta dall’assunzione di bilancio statico dello stress test) e considerando le operazioni di cessione di rami di attività - connesse all’acquisizione di UBI Banca nel 2020 - perfezionate nel primo semestre 2021, a parità di altre condizioni; sarebbe risultato 11,5% calcolato su base pro-forma (°);
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine giugno 2021, attività liquide per 323 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 181 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 giugno 2021 a circa 130 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
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(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo semestre 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2021.
(**) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 giugno 2021 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2021 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per i primi nove mesi del 2021).
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(°) Calcolato considerando anche gli assorbimenti delle DTA indicati nella nota (*).
● supporto all’economia reale: circa 43 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2021, con circa 37 miliardi in Italia, di cui circa 31 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 5.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2021 e circa 128.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 25.000 e 640.000 posti di lavoro; resi disponibili dal Gruppo oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano;
● sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 19,9 milioni di pasti, circa 1,2 milioni di posti letto, circa 260.500 medicinali e circa 212.000 capi di abbigliamento;
- Ecobonus: Intesa Sanpaolo disponibile ad acquistare crediti di imposta supportando famiglie, condomini e imprese con soluzioni finanziarie modulari e flessibili perché beneficino della deduzione al 110% delle spese per efficienza energetica e adeguamento antisismico;
- avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,5 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 32 milioni di euro erogati nel primo semestre 2021 e circa 123 milioni dal lancio all’inizio del 2019; lanciato a luglio 2020 MAMMA@WORK, un finanziamento a condizioni molto agevolate per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli, con circa 0,5 milioni di euro erogati dal lancio dell’iniziativa; lanciato ad agosto 2020 XME StudioStation, finanziamento alle famiglie per il sostegno alla didattica a distanza, con circa 0,5 milioni erogati nel primo semestre 2021 e circa 1,7 milioni dal lancio dell’iniziativa; finanziamenti a supporto alle madri lavoratrici in India e alle persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico; a luglio 2021 lanciati tre ulteriori finanziamenti: per Esempio, destinato ai volontari del Servizio Civile, per Crescere, dedicato ai genitori con figli in età scolastica, e per avere Cura, rivolto alle famiglie con persone non autosufficienti;
- Plafond creditizio Circular Economy di 6 miliardi di euro, a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio erogati circa 4,5 miliardi di euro (circa 2,3 miliardi nel primo semestre 2021); emesso a marzo 2021 un Green Bond per 1,25 miliardi di euro focalizzato sui mutui verdi erogati per la costruzione o l’acquisto di immobili con efficienza energetica di classe A o B, che si aggiunge alle tre emissioni di Green Bond effettuate nel 2017 e 2019: una per 500 milioni focalizzata sulle fonti di energia rinnovabili e sull’efficienza energetica, una per 500 milioni riguardante i settori dell’energia rinnovabile (effettuata da UBI Banca) e una per 750 milioni focalizzata sull’economia circolare;
- S-Loan, soluzione innovativa di Intesa Sanpaolo lanciata a luglio 2020 e rivolta alle PMI per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2 miliardi di euro, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate (erogati circa 650 milioni nel primo semestre 2021 e circa 780 milioni dal lancio dell’iniziativa);
- nel primo semestre 2021 analizzate oltre 250 iniziative di start-up (circa 2.900 dal 2018) in 3 programmi di accelerazione con 56 start-up assistite (oltre 440 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 6.100 fino ad oggi);
- programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: richieste di iscrizione da parte di circa 5.000 giovani tra i 18 e i 29 anni nel primo semestre 2021 (oltre 20.000 dal 2019), circa 800 studenti intervistati e circa 350 formati e in formazione con 14 corsi nel primo semestre 2021 (circa 4.400 studenti intervistati e oltre 1.800 formati e in formazione dal 2019) e circa 1.700 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
- l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali, ha coinvolto 20 persone di Intesa Sanpaolo nell’attività di “mentoring” di 40 giovani professionisti;
- Intesa Sanpaolo è Main Sponsor del progetto Generation4Universities, sviluppato da Generation Italy e McKinsey & Company, finalizzato ad agevolare gli studenti di talento iscritti all’ultimo anno di università ad avviare una carriera professionale di successo: il programma appena terminato a luglio ha coinvolto 69 studenti da 31 università e 18 primarie aziende italiane come potenziali datori di lavoro;
- iniziata la costruzione dei due edifici destinati a ospitare i due nuovi poli museali delle Gallerie d’Italia a Torino e Napoli, di 9.000 metri quadri ciascuno, dedicati rispettivamente alla fotografia e ai capolavori di Caravaggio; la mostra “Tiepolo: Venezia, Milano, l’Europa” alle Gallerie d’Italia a Milano si è svolta principalmente online, con contenuti sui canali social di Gallerie d’Italia e di Intesa Sanpaolo che hanno registrato 52,6 milioni di visualizzazioni e un milione di interazioni; dopo il lockdown, sono state aperte al pubblico due mostre originali: “Los Angeles (State of Mind)” a Napoli e “Painting is back. Anni 80, la pittura in Italia” a Milano, la cui presentazione in diretta streaming ha raggiunto circa 800.000 persone.
● iniziative del Gruppo per contrastare gli effetti di COVID-19 a livello sociale ed economico, ad oggi in particolare:
- condizioni di sicurezza per le persone del Gruppo e i clienti, in particolare con lavoro da remoto di circa 79.000 persone, circa 100% delle filiali aperte e pienamente operative (su appuntamento) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 32.000 gestori;
- assunte circa 1.700 persone in Italia dal gennaio 2020;
- sostegno alle iniziative sanitarie per oltre 100 milioni di euro, incluse le donazioni derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;
- destinazione di 150 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;
- Programma Rinascimento, dal valore complessivo di 80 milioni di euro, che include prestiti di impatto alle micro imprese e start-up, per la ripresa ed evoluzione del modello di business nel contesto conseguente alla pandemia, attraverso progetti di sviluppo e innovazione, con impatti su economia reale e coesione sociale del territorio, lanciato a Bergamo in collaborazione con il Comune (30 milioni) e a Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze (50 milioni);
- prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: da inizio 2020, finora accordate moratorie - inclusi i rinnovi - per circa 109 miliardi di euro (dei quali circa il 77% relativi a imprese e circa il 23% a famiglie); l’ammontare di moratorie attualmente in essere è pari a circa 16,6 miliardi di euro (dei quali circa l’ 87% relativi a imprese e circa il 13% a famiglie) (°);
- prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: complessivamente, includendo anche il Fondo PMI, erogati finora crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 39,5 miliardi di euro (circa 10 miliardi SACE e circa 29,5 miliardi Fondo PMI);
- messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;
- 10 miliardi di euro di nuove linee di credito per supportare circa 2.500 filiere produttive italiane, potenziando il Programma Sviluppo Filiere.
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(°) Pari a 3,5 miliardi di euro in ottemperanza ai criteri EBA (dei quali circa il 74% relativi a imprese e circa il 26% a famiglie).
I risultati di conto economico del secondo trimestre 2021 (°)
Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2021 registra interessi netti pari a 1.995 milioni di euro, in aumento del 2,2% rispetto ai 1.952 milioni del primo trimestre 2021 e in diminuzione del 2,1% rispetto ai 2.037 milioni del secondo trimestre 2020.
Le commissioni nette sono pari a 2.370 milioni di euro, in aumento del 2,5% rispetto ai 2.313 milioni del primo trimestre 2021. In dettaglio, si registra una crescita del 10,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dello 0,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita del 6,5% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 64 milioni nel secondo trimestre 2021 e a 56 milioni di euro nel primo trimestre 2021) e una diminuzione del 2,4% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e del 5,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del secondo trimestre 2021 crescono del 17,7% rispetto ai 2.014 milioni del secondo trimestre 2020. In dettaglio, si registra una crescita dell’ 11,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 20,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli aumenta del 71,4%, quello da risparmio gestito del 20,3% (con commissioni di performance pari a 35 milioni di euro nel secondo trimestre 2020) e quello da prodotti assicurativi del 4,9%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 456 milioni di euro, rispetto ai 398 milioni del primo trimestre 2021 e ai 456 milioni del secondo trimestre 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 344 milioni di euro, rispetto a 795 milioni del primo trimestre 2021, con la componente relativa alla clientela che si attesta a 72 milioni rispetto a 85 milioni, quella di capital markets che scende a 97 milioni da 318 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 173 milioni da 387 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 2 milioni da 5 milioni. Il risultato di 344 milioni del secondo trimestre 2021 si confronta con i 306 milioni del secondo trimestre 2020, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 104 milioni, quello della componente di capital markets aveva registrato un saldo negativo per 72 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria era stato di 263 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 12 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.184 milioni di euro, in diminuzione del 5,6% rispetto ai 5.490 milioni del primo trimestre 2021 e in crescita del 7,1% rispetto ai 4.842 milioni del secondo trimestre 2020.
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(°) I dati relativi ai primi due trimestri 2021 e ai quattro trimestri 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
I costi operativi ammontano a 2.668 milioni di euro, in aumento del 3,1% rispetto ai 2.587 milioni del primo trimestre 2021, a seguito di un aumento dell’ 1,7% per le spese del personale e del 9% per le spese amministrative e di una diminuzione del 2% per gli ammortamenti; i costi operativi del secondo trimestre 2021 scendono del 2% rispetto ai 2.723 milioni del corrispondente trimestre 2020, a seguito di una diminuzione dello 0,4% per le spese del personale, del 4,7% per le spese amministrative e del 4,1% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.516 milioni di euro, in diminuzione del 13,3% rispetto ai 2.903 milioni del primo trimestre 2021 e in crescita del 18,7% rispetto ai 2.119 milioni del secondo trimestre 2020. Il cost/income ratio nel secondo trimestre 2021 è pari al 51,5%, rispetto al 47,1% del primo trimestre 2021 e al 56,2% del secondo trimestre 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 599 milioni di euro, che includono lo stanziamento di circa 200 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati, rispetto ai 402 milioni del primo trimestre 2021, e ai 1.543 milioni del secondo trimestre 2020, che includevano 915 milioni per i futuri impatti di COVID-19.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 220 milioni di euro, che includono circa 125 milioni per l’integrazione delle riserve assicurative anche secondo il Regolamento IVASS n. 22/2008 riguardante la misurazione dei rischi sulle polizze in essere, rispetto ai 134 milioni del primo trimestre 2021 e a una ripresa netta pari a 251 milioni del secondo trimestre 2020, conseguente alla ripresa, con riallocazione a rettifiche nette su crediti, dei circa 300 milioni di accantonamenti a fondi rischi e oneri per COVID-19 effettuati nel precedente trimestre.
Gli altri proventi netti registrano un saldo negativo per 7 milioni di euro, rispetto al saldo positivo per 198 milioni nel primo trimestre 2021 (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg) e nullo nel secondo trimestre 2020.
L’utile delle attività operative cessate è pari a 10 milioni di euro, rispetto a 48 milioni del primo trimestre 2021 e a 1.230 milioni nel secondo trimestre 2020 (comprendente la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni).
Il risultato corrente lordo è pari a 1.700 milioni di euro, rispetto a 2.613 milioni del primo trimestre 2021 e a 2.057 milioni del secondo trimestre 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.507 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 85 milioni di euro, che includono un beneficio di circa 460 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 55 milioni;
- oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 18 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 83 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 109 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. La voce ammontava a 196 milioni di euro nel primo trimestre 2021, derivanti da oneri ante imposte per 272 milioni relativi al fondo di risoluzione, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 2 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel secondo trimestre 2020 questa voce era ammontata a 91 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 100 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 21 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere.
- una perdita di pertinenza di terzi per 48 milioni di euro.
Il risultato netto nel secondo trimestre 2021 pari a 1.507 milioni di euro si confronta con 1.516 milioni del primo trimestre 2021 e 1.415 milioni del secondo trimestre 2020.
I risultati di conto economico del primo semestre 2021 (°)
Il conto economico consolidato del primo semestre 2021 registra interessi netti pari a 3.947 milioni di euro, in diminuzione del 3,2% rispetto ai 4.077 milioni del primo semestre 2020.
Le commissioni nette sono pari a 4.683 milioni di euro, in crescita del 13,2% rispetto ai 4.136 milioni del primo semestre 2020. In dettaglio, si registra un aumento del 5,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 16,5% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita del 58,9% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 15,4% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 120 milioni nel primo semestre 2021 e a 44 milioni di euro nel primo semestre 2020) e del 4,8% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 854 milioni di euro, rispetto a 896 milioni del primo semestre 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.139 milioni di euro, rispetto a 1.355 milioni del primo semestre 2020, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 157 milioni da 261 milioni, quella di capital markets che aumenta a 415 milioni da 407 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 560 milioni da 713 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 7 milioni rispetto a un saldo negativo per 26 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 10.674 milioni di euro, in aumento dell’ 1,7% rispetto ai 10.494 milioni del primo semestre 2020.
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(°) I dati relativi al primo semestre 2021 e al 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
I costi operativi ammontano a 5.255 milioni di euro, in calo del 2,3% rispetto ai 5.379 milioni del primo semestre 2020, a seguito di una diminuzione dello 0,8% per le spese del personale, del 5,4% per le spese amministrative e del 3,2% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 5.419 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto ai 5.115 milioni del primo semestre 2020. Il cost/income ratio nel primo semestre 2021 è pari al 49,2%, rispetto al 51,3% del primo semestre 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.001 milioni di euro, che includono lo stanziamento di circa 200 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati, rispetto ai 2.081 milioni del primo semestre 2020, che includevano 965 milioni per i futuri impatti di COVID-19.
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 354 milioni di euro, che includono circa 125 milioni per l’integrazione delle riserve assicurative anche secondo il Regolamento IVASS n. 22/2008 riguardante la misurazione dei rischi sulle polizze in essere, rispetto a 180 milioni del primo semestre 2020.
Gli altri proventi netti sono pari a 191 milioni di euro (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg), rispetto a 13 milioni nel primo semestre 2020.
L’utile delle attività operative cessate è pari a 58 milioni di euro, rispetto a 1.379 milioni nel primo semestre 2020 (comprendente la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni).
Il risultato corrente lordo è pari a 4.313 milioni di euro, rispetto a 4.246 milioni del primo semestre 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 3.023 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 922 milioni di euro, che includono un beneficio di circa 460 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 107 milioni;
- oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 34 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 279 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 381 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 11 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 2 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel primo semestre 2020 questa voce era ammontata a 297 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 372 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 13 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 41 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 52 milioni di euro.
Il risultato netto di 3.023 milioni di euro del primo semestre 2021 è in crescita del 17,8% rispetto ai 2.566 milioni del primo semestre 2020.
Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2021
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2021 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,2% rispetto al 30 giugno 2020 (in flessione dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2021 e in crescita del 3,4% rispetto al primo semestre 2020 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 9.713 milioni di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto ai 10.743 milioni del 31 dicembre 2020. In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 3.692 milioni di euro da 4.003 milioni del 31 dicembre 2020, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (0,9% al 31 dicembre 2020), e un grado di copertura al 60,3% (58,3% a fine 2020). Le inadempienze probabili diminuiscono a 5.539 milioni di euro da 6.223 milioni del dicembre 2020 e i crediti scaduti/sconfinanti diminuiscono a 482 milioni di euro da 517 milioni a fine 2020.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.231 miliardi di euro, in aumento del 3,7% rispetto al 31 dicembre 2020 e dell’ 8,7% rispetto al 30 giugno 2020. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 532 miliardi, in crescita dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 4,9% rispetto al 30 giugno 2020. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 204 miliardi, in aumento dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 6% rispetto al 30 giugno 2020. La raccolta indiretta ammonta a 698 miliardi, in crescita del 5,8% rispetto al 31 dicembre 2020 e dell’ 11,6% rispetto al 30 giugno 2020. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 459 miliardi, in aumento del 4,6% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 10% rispetto al 30 giugno 2020; la nuova produzione vita nel primo semestre 2021 ammonta a 8,6 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 239 miliardi, in aumento dell’ 8,3% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 14,9% rispetto al 30 giugno 2020.
I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2021 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 (11), deducendo dal capitale 2.116 milioni di euro di dividendi maturati nel primo semestre 2021 - risultano pari a:
- 14,9% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (14,7% a fine 2020 (13)),
- 16,8% per il Tier 1 ratio (12) (16,9% a fine 2020 (13)),
- 19,6% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (19,6% a fine 2020 (13)).
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(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(11) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(12) Dopo la deduzione dei dividendi maturati nel primo semestre 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14,4% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 16,2% per il Tier 1 ratio e al 19,4% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2020. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 16,2% per il Tier 1 ratio e al 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale.
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime del Gruppo è pari al 15,7%, applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2021 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2021.
* * *
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 181 miliardi di euro a fine giugno 2021,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 323 miliardi di euro a fine giugno 2021,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 30 giugno 2021 a circa 130 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 83% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 6,6 miliardi di euro nel primo semestre 2021, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni senior non-preferred per 1,75 miliardi di euro, di senior green bond per 1,25 miliardi di euro e di Tier 2 per 1,5 miliardi di dollari (per circa il 92% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 30 giugno 2021 è pari a 6,9% applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 e a 6,7% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 30 giugno 2021, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.255 sportelli bancari - 4.258 in Italia e 997 all’estero - e 99.112 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay (Mooney) - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 2.208 milioni, -0,8% rispetto a 2.226 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 1.594 milioni, in linea con i 1.594 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 615 milioni, -2,7% rispetto a 632 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 72,2% rispetto al 71,6% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 389 milioni, rispetto a 303 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato lordo pari a 226 milioni, rispetto a 330 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 135 milioni, rispetto a 217 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Banca dei Territori nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 4.434 milioni, +1,2% rispetto a 4.383 milioni del primo semestre 2020, pari a circa il 42% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (42% anche nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 3.187 milioni, -2,9% rispetto a 3.283 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.247 milioni, +13,4% rispetto a 1.100 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 71,9% rispetto al 74,9% del primo semestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 691 milioni, rispetto a 1.646 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 556 milioni, rispetto a -546 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 352 milioni, rispetto a -355 milioni del primo semestre 2020.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Sovereign Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.067 milioni, -23,2% rispetto a 1.389 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 335 milioni, +7,9% rispetto a 311 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 732 milioni, -32,1% rispetto a 1.078 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 31,4% rispetto al 22,4% del primo trimestre 2021;
- riprese di valore nette pari a 17 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 69 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 749 milioni, rispetto a 1.009 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 514 milioni, rispetto a 707 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 2.456 milioni, -6,9% rispetto a 2.639 milioni del primo semestre 2020, pari a circa il 23% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (25% nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 646 milioni, -0,2% rispetto a 647 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.810 milioni, -9,1% rispetto a 1.992 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 26,3% rispetto al 24,5% del primo semestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 52 milioni, rispetto a 263 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 1.758 milioni, rispetto a 1.729 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 1.220 milioni, rispetto a 1.151 milioni del primo semestre 2020.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 499 milioni, +6,5% rispetto a 468 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 256 milioni, +2,1% rispetto a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 243 milioni, +11,5% rispetto a 218 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 51,3% rispetto al 53,5% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 40 milioni, rispetto a 54 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 205 milioni, rispetto a 166 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 147 milioni, rispetto a 104 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione International Subsidiary Banks nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 967 milioni, +3,1% rispetto a 938 milioni del primo semestre 2020, pari a circa il 9% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% anche nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 506 milioni, +0,2% rispetto a 505 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 461 milioni, +6,5% rispetto a 433 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 52,3% rispetto al 53,8% del primo semestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 94 milioni, rispetto a 125 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 371 milioni, rispetto a 314 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 251 milioni, rispetto a 185 milioni del primo semestre 2020.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Bank, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, REYL & Cie, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 591 milioni, -1,7% rispetto a 601 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 224 milioni, +8,6% rispetto a 207 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 366 milioni, -7,2% rispetto a 395 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 38% rispetto al 34,4% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 9 milioni, rispetto a 8 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 358 milioni, rispetto a 582 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 237 milioni, rispetto a 395 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Private Banking nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.192 milioni, +8,9% rispetto a 1.095 milioni del primo semestre 2020, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 431 milioni, +2,1% rispetto a 422 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 761 milioni, +13,1% rispetto a 673 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 36,2% rispetto al 38,5% del primo semestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 16 milioni, rispetto a 44 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 939 milioni, rispetto a 641 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 631 milioni, rispetto a 433 milioni del primo semestre 2020.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Pramerica (fusa per incorporazione il 1° luglio 2021), Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 332 milioni, +10,5% rispetto a 301 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 55 milioni, +7,4% rispetto a 51 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 278 milioni, +11,2% rispetto a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 16,4% rispetto al 16,9% del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 278 milioni, rispetto a 250 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 204 milioni, rispetto a 172 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Asset Management nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 633 milioni, +37,6% rispetto a 460 milioni del primo semestre 2020, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 105 milioni, +2,9% rispetto a 102 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 528 milioni, +47,5% rispetto a 358 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 16,6% rispetto al 22,2% del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 528 milioni, rispetto a 358 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 376 milioni, rispetto a 243 milioni del primo semestre 2020.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life e Intesa Sanpaolo RBM Salute) e Fideuram Vita, cui si aggiungono le società delle quali è stato acquisito il controllo a seguito dell’acquisizione di UBI Banca (Bancassurance Popolari, Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Cargeas).
La Divisione Insurance nel secondo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 437 milioni, +14% rispetto a 383 milioni del primo trimestre 2021;
- costi operativi per 102 milioni, +17,2% rispetto a 87 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 335 milioni, +13% rispetto a 296 milioni del primo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 23,4% rispetto al 22,7% del primo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 128 milioni, rispetto a 3 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 207 milioni, rispetto a 293 milioni del primo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 214 milioni, rispetto a 225 milioni del primo trimestre 2021.
La Divisione Insurance nel primo semestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 820 milioni, -1,8% rispetto a 835 milioni del primo semestre 2020, pari a circa l’ 8% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (8% anche nel primo semestre 2020);
- costi operativi per 189 milioni, +3,8% rispetto a 182 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato della gestione operativa di 631 milioni, -3,4% rispetto a 653 milioni del primo semestre 2020;
- un cost/income ratio al 23% rispetto al 21,8% del primo semestre 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 132 milioni, rispetto a 19 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 499 milioni, rispetto a 634 milioni del primo semestre 2020;
- un risultato netto pari a 439 milioni, rispetto a 334 milioni del primo semestre 2020.
Le prospettive
Nel 2021, per il Gruppo Intesa Sanpaolo ci si attende un utile netto minimo di 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi del Gruppo, oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 distribuiti a maggio 2021, in linea con il Piano di Impresa 2018-2021 si prevede:
- a valere sui risultati del 2020, una distribuzione cash da riserve che aggiungendosi ai predetti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3.505 milioni di euro di utile netto rettificato (14),
- a valere sui risultati del 2021, il pagamento di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, da distribuire in parte come acconto nell’anno in corso.
Il Consiglio di Amministrazione convocherà prossimamente l’Assemblea ordinaria - per la prima metà di ottobre 2021 - a cui sottoporre la proposta di distribuzione cash dalla Riserva straordinaria, a valere sui risultati 2020, pari a 1.935.274.145,18 euro, risultante da un importo unitario di 9,96 centesimi di euro per ciascuna delle n. 19.430.463.305 azioni ordinarie, affinché tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, abbia luogo alla prima data utile successiva al 30 settembre 2021 - termine della raccomandazione della BCE in merito alle politiche dei dividendi emanata il 15 dicembre 2020 - ossia il giorno 20 ottobre 2021 (con stacco cedole il 18 ottobre e record date il 19 ottobre).
L’odierno Consiglio di Amministrazione ha definito in via preliminare come acconto cash da distribuire a valere sui risultati del 2021 un ammontare pari a 1,4 miliardi di euro e procederà a deliberarlo il 3 novembre prossimo, in occasione dell’approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2021, in assenza di controindicazioni derivanti dai risultati del terzo trimestre 2021 o da quelli prevedibili per il quarto trimestre 2021. A seguito della deliberazione della distribuzione prevista, l’acconto dividendi - pari a 1.400.936.404,29 euro, risultante da un importo unitario di 7,21 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria - verrà pagato alla prima data utile successiva alla deliberazione del Consiglio di Amministrazione, ossia il 24 novembre 2021 (con stacco cedole il 22 novembre e record date il 23 novembre).
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(14) Escludendo dal risultato netto contabile le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione, incluso goodwill negativo, e dagli oneri di integrazione e l’azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori.
Sia la proposta del Consiglio di Amministrazione all’Assemblea per la distribuzione dalla Riserva straordinaria a valere sui risultati 2020 sia la deliberazione del Consiglio di Amministrazione per la distribuzione dell’acconto dividendi a valere sui risultati 2021 sono subordinate al rispetto di tutti gli obblighi stabiliti dalle normative di vigilanza, nonché delle eventuali raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo, e in ogni caso alla verifica, alla data della prevista approvazione consiliare dell’avviso di convocazione assembleare per la distribuzione dalla Riserva straordinaria e alla data della prevista deliberazione consiliare per la distribuzione dell’acconto dividendi, che - anche tenendo conto della rispettiva distribuzione - il Common Equity Tier 1 ratio a regime del Gruppo non risulti inferiore al 13% pro-forma (15) (12% non pro-forma (16)).
Non verrà effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. La distribuzione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi. Rapportando il previsto importo da distribuire per azione al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 3 agosto, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 4,3% per la distribuzione di riserve a valere sui risultati 2020 e al 3,1% per l’acconto dividendi a valere sui risultati 2021.
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(15) Stimato applicando i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca.
(16) Se non si considerano gli assorbimenti delle DTA indicati nella nota 15.
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2020 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di RBM Assicurazione Salute perfezionata nel mese di maggio 2020: le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi e il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi. Tali dati sono riportati nei prospetti allegati.
Inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 sono stati anche riesposti a seguito, da un lato, dell’acquisizione di UBI Banca perfezionata nel mese di agosto 2020 (le relative componenti sono state consolidate linea per linea con riferimento al conto economico per i primi sette mesi del 2020, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e con riferimento allo stato patrimoniale per i primi due trimestri del 2020, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi) e, dall’altro, delle connesse operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021 (le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea dal 1° gennaio 2020, attribuendo l’apporto in termini di conto economico - sulla base di dati gestionali - all’utile/perdita delle attività operative cessate e in termini di stato patrimoniale alle attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e alle passività associate ad attività in via di dismissione). Tali dati sono riportati nei prospetti allegati come “Dati rideterminati”.
I “Dati rideterminati” di conto economico dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono anche la riesposizione:
- a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita e di Aviva Vita (ridenominata Assicurazioni Vita), perfezionata nel mese di aprile 2021, e di Cargeas perfezionata a fine maggio 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea sulla base di dati gestionali, escludendo le componenti riferibili alla clientela oggetto delle operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi; nel caso di Lombarda Vita e di Aviva Vita, è stato anche eliminato l’apporto in termini di utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attribuendolo all’utile di pertinenza di terzi;
- a seguito dell’acquisizione del controllo del Gruppo REYL, perfezionata a inizio giugno 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi.
Infine, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono la riesposizione a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita, di Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), di Cargeas e del Gruppo REYL. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2020 e del primo trimestre 2021 sono stati riesposti per l’attribuzione delle pertinenti componenti riguardanti l’acquisizione di UBI Banca, Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Cargeas e REYL e per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.
* * *
Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2021, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.
* * *
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
* * *
La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
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Data ultimo aggiornamento 4 agosto 2021 alle ore 12:47