INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2021
I RISULTATI DEL 2021 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI AFFRONTARE EFFICACEMENTE LA COMPLESSITÀ DEL CONTESTO PANDEMICO E DI CREARE VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER, CON UN UTILE NETTO PARI A € 4,2 MLD, A FRONTE DI STANZIAMENTI - ALLOCATI A VALERE SULL’UTILE ANTE IMPOSTE - PARI A € 2,2 MLD NELL’ANNO, DI CUI € 1,7 MLD NEL QUARTO TRIMESTRE, PER L’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ FUTURA DEI RISULTATI DEL GRUPPO.
PROPOSTA DI RITORNO CASH PER GLI AZIONISTI PARI A € 4,9 MLD, COSTITUITO DA € 1,5 MLD DI SALDO DIVIDENDI 2021 - CHE SI AGGIUNGE A € 1,4 MLD DI ACCONTO DIVIDENDI 2021 PAGATO A NOVEMBRE 2021 - E DA € 3,4 MLD DI BUYBACK.
I RISULTATI DEL 2021 SONO STATI CONSEGUITI MITIGANDO EFFICACEMENTE L’IMPATTO DI COVID-19:
- ATTENZIONE PER LE PERSONE DEL GRUPPO E I CLIENTI;
- SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE SANITARIE CON DONAZIONI CHE HANNO SUPERATO € 100 MLN;
- DESTINAZIONE DI € 150 MLN DEL FONDO IMPACT (PARI AL 50%) ALLA RIDUZIONE DEL DISAGIO SOCIO ECONOMICO;
- PRIMA BANCA IN ITALIA A CONCEDERE MORATORIE PRECEDENDO LO SPECIFICO QUADRO NORMATIVO (ACCORDATI FINORA € 115 MLD) E A FIRMARE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON SACE FORNENDO IMMEDIATO SUPPORTO ALLE IMPRESE DA DECRETO LIQUIDITÀ (EROGATI FINORA € 43 MLD COMPRESO IL FONDO PMI);
- DISPONIBILITÀ A EROGARE € 50 MLD DI NUOVI CREDITI ALLE IMPRESE E AI PROFESSIONISTI, PER LA SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E LA GESTIONE DEI PAGAMENTI DURANTE L’EMERGENZA;
- FORTE VALUE PROPOSITION SUI CANALI DIGITALI.
LA GENERAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER SI FONDA ANCHE SUL RUOLO DI INTESA SANPAOLO COME MOTORE DELLA CRESCITA SOSTENIBILE E INCLUSIVA, CON INIZIATIVE IN TEMA DI ESG E CLIMA:
- LEADERSHIP NELL’INCLUSIONE IN INDICI DI SOSTENIBILITÀ E VALUTAZIONI INTERNAZIONALI ESG;
- IMPEGNO A UN OBIETTIVO DI ZERO EMISSIONI NETTE ENTRO IL 2050 - PER LE PROPRIE, PER I PORTAFOGLI PRESTITI E INVESTIMENTI E PER L’ASSET MANAGEMENT E L’ATTIVITÀ ASSICURATIVA - NEL QUADRO DELL’ADESIONE DEL GRUPPO ALLA NETZERO BANKING ALLIANCE (NZBA), ALLA NET ZERO ASSET MANAGERS INITIATIVE (NZAMI), ALLA NET ZERO ASSET OWNER ALLIANCE (NZAOA) E ALLA NET ZERO INSURANCE ALLIANCE (NZIA).
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 15,2% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 1,9 MLD DI RISERVE DISTRIBUITE A OTTOBRE 2021, € 1,4 MLD DI ACCONTO DIVIDENDI 2021 PAGATO A NOVEMBRE 2021 E € 1,5 MLD DI SALDO DIVIDENDI 2021 PROPOSTO; AL 14,2% DEDUCENDO ANCHE €3,4 MLD DI BUYBACK PROPOSTO.
UTILE NETTO A € 4.185 MLN, IN CRESCITA DEL 19,4% VS 2020, ESCLUDENDO LE COMPONENTI RELATIVE ALL’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA, COSTITUITE DAGLI EFFETTI ECONOMICI DELL’ALLOCAZIONE DEI COSTI DI ACQUISIZIONE (INCLUSO GOODWILL NEGATIVO) E DAGLI ONERI DI INTEGRAZIONE, E L’IMPATTO CONTABILE DEL CONNESSO IMPAIRMENT DEL GOODWILL DELLA DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI.
RISULTATO CORRENTE LORDO IN AUMENTO DEL 7,3% VS 2020.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 5,4% VS 2020.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO:
- RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI DEL 27% VS FINE 2020 E DI CIRCA € 37 MLD DA FINE 2017 SUPERANDO DI CIRCA € 11 MLD L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DI € 26 MLD DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021; RIDUZIONE PRO-FORMA - CONSIDERANDO LA RIDUZIONE PER CESSIONI PREVISTA NEL 2022 GIÀ OGGETTO DI ACCANTONAMENTO NEL 4° TRIM. 2021 - DEL 50,2% VS FINE 2020 E DI CIRCA € 42 MLD DA FINE 2017 SUPERANDO DI CIRCA € 16 MLD L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021;
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 3,2% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E ALL’ 1,5% AL NETTO, RISPETTIVAMENTE INFERIORE AL 2% E ALL’ 1% SECONDO LA METODOLOGIA EBA E CONSIDERANDO LA RIDUZIONE PER CESSIONI PREVISTA NEL 2022 GIÀ OGGETTO DI ACCANTONAMENTO NEL 4° TRIM. 2021;
- COSTO DEL RISCHIO DEL 2021 A 59 CENTESIMI DI PUNTO, A 25 SE SI ESCLUDE LO STANZIAMENTO PER ACCELERARE LA RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 66 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 2021; CIRCA 10.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 2021 E CIRCA 133.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 50.000 E 665.000 POSTI DI LAVORO; RESI DISPONIBILI DAL GRUPPO OLTRE € 400 MLD DI FINANZIAMENTI A MEDIO-LUNGO TERMINE PER IMPRESE E FAMIGLIE A SUPPORTO DEL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA ITALIANO.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A:
- INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ FORNENDO DAL 2018 CIRCA 24,8 MLN DI PASTI, 1,5 MLN DI POSTI LETTO, 296.250 MEDICINALI E 249.200 CAPI DI ABBIGLIAMENTO;
- FONDO IMPACT, CON CIRCA € 162 MLN EROGATI DA “PER MERITO” DAL LANCIO (LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI RESIDENTI IN ITALIA), L’AVVIO A LUGLIO 2020 DEL CREDITO AGEVOLATO “MAMMA@WORK” (PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO, CON CIRCA € 1 MLN EROGATO DAL LANCIO) E AD AGOSTO 2020 DEL FINANZIAMENTO “XME STUDIOSTATION” (A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE PER LA DIDATTICA A DISTANZA, CON CIRCA € 1,7 MLN EROGATI DAL LANCIO);
- PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON FINANZIAMENTI GIÀ EROGATI PER CIRCA € 7,7 MLD; FINANZIAMENTO S-LOAN PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELLE PMI (€ 2 MLD ALLOCATI, CON CIRCA € 1,3 MLD EROGATI DAL LANCIO);
- NEL 2021 ANALIZZATE CIRCA 780 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 3.420 DAL 2018) IN 7 PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE CON 209 START-UP ASSISTITE (CIRCA 600 DAL 2018);
- PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEL 2021 RICHIESTE DI ISCRIZIONE DI CIRCA 9.000 GIOVANI (OLTRE 24.000 DAL 2019), OLTRE 1.600 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 750 FORMATI E IN FORMAZIONE CON 29 CORSI, OLTRE 2.000 AZIENDE COINVOLTE DAL LANCIO DELL’INIZIATIVA (OLTRE 5.200 STUDENTI INTERVISTATI E OLTRE 2.200 FORMATI E IN FORMAZIONE DAL 2019);
- GALLERIE D’ITALIA: 14 NUOVE MOSTRE APERTE NEL 2021; MUSEO PER TUTTI, TRA LE INIZIATIVE DEDICATE ALL’INCLUSIONE SOCIALE, PRESSO LE GALLERIE D’ITALIA A VICENZA; 166 OPERE D’ARTE DALLE COLLEZIONI DI PROPRIETÀ ESPOSTE IN 44 MOSTRE TEMPORANEE IN MUSEI NAZIONALI E INTERNAZIONALI; IMPORTANTI PARTNERSHIP CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI.
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(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(1) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(2) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca al nuovo accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2021.
(°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
4° TRIM. 2021 ANNO 2021 |
-1,4% +1,9% |
A € 5.020 MLN DA € 5.092 MLN DEL 3° TRIM. 2021 A € 20.786 MLN DA € 20.400 MLN DEL 2020 |
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COSTI OPERATIVI: |
4° TRIM. 2021 ANNO 2021
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+14,7% -1,1% |
A € 3.027 MLN DA € 2.638 MLN DEL 3° TRIM. 2021 A € 10.920 MLN DA € 11.039 MLN DEL 2020 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
4° TRIM. 2021 ANNO 2021
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-18,8% +5,4% |
A € 1.993 MLN DA € 2.454 MLN DEL 3° TRIM. 2021 A € 9.866 MLN DA € 9.361 MLN DEL 2020 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
4° TRIM. 2021 ANNO 2021 |
€ 434 MLN € 6.639 MLN |
DA € 1.892 MLN DEL 3° TRIM. 2021 DA € 6.188 MLN DEL 2020 |
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RISULTATO NETTO: |
4° TRIM. 2021 ANNO 2021 |
€ 179 MLN € 4.185 MLN |
DA € 983 MLN DEL 3° TRIM. 2021 DA € 3.277 MLN DEL 2020, DA € 3.505 MLN ESCLUDENDO LE COMPONENTI RELATIVE ALL’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA (*) E L’IMPATTO CONTABILE DEL CONNESSO IMPAIRMENT DEL GOODWILL (**) |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DISTRIBUZIONE DI RISERVE A OTTOBRE 2021, ACCONTO DIVIDENDI 2021 PAGATO A NOVEMBRE 2021 E SALDO DIVIDENDI 2021 PROPOSTO (°): |
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14,5% 14% 15,2% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2021(4) A REGIME (5) PRO-FORMA A REGIME (6) |
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COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST ANCHE BUYBACK PROPOSTO (°°) |
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13,4% 12,9% 14,2% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2021(4) A REGIME (5) PRO-FORMA A REGIME (6) |
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(*) Effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione (incluso goodwill negativo), determinati a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation), e oneri di integrazione.
(**) Azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori, anche connesso all’aumento del valore contabile della Divisione conseguente all’integrazione di UBI Banca.
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(4) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(5) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(6) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e al nuovo accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2021.
(°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
Torino, Milano, 4 febbraio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2021 (7).
I risultati del 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico e di creare valore per tutti gli stakeholder, con un utile netto pari a 4,2 miliardi di euro, a fronte di stanziamenti - allocati a valere sull’utile ante imposte - pari a 2,2 miliardi nell’anno, di cui 1,7 miliardi nel quarto trimestre, per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo.
Nel biennio 2020-2021, Intesa Sanpaolo ha allocato complessivamente - a valere sull’utile ante imposte - circa 8 miliardi di euro di stanziamenti per il rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, al quale concorrono anche le sinergie annue previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di UBI Banca realizzata con successo senza costi sociali.
Gli stanziamenti del 2021 hanno riguardato:
- 1,6 miliardi di euro di rettifiche di valore addizionali per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati, di cui 1,2 miliardi nel quarto trimestre per la riduzione di circa 7,7 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi (per circa 2,9 miliardi già nel trimestre e per circa 4,8 miliardi prevista per cessioni nel 2022);
- 0,3 miliardi di rafforzamento delle riserve assicurative, di cui 0,2 miliardi nel quarto trimestre;
- 0,3 miliardi, interamente nel quarto trimestre, di oneri relativi a 2.000 uscite volontarie previste dall’accordo sindacale di novembre 2021.
I risultati del 2021 sono stati conseguiti mitigando efficacemente l’impatto di COVID-19, in particolare con:
· attenzione per le persone del Gruppo e i clienti:
- lavoro a distanza abilitato per circa 78.000 persone,
- assunte circa 2.400 persone in Italia dal gennaio 2020;
- circa 100% delle filiali aperte e pienamente operative (consulenza solo su appuntamento, operatività di cassa solo su appuntamento nelle aree con restrizioni per COVID-19 più elevate) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 30.800 gestori;
· supporto continuo all’economia reale e alla società:
- sostegno alle iniziative sanitarie per oltre 100 milioni di euro, incluse le donazioni derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;
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(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
- destinazione di 150 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;
- Programma Rinascimento, dal valore complessivo di 80 milioni di euro, che include prestiti di impatto alle micro imprese e start-up, per la ripresa ed evoluzione del modello di business nel contesto conseguente alla pandemia, attraverso progetti di sviluppo e innovazione, con impatti su economia reale e coesione sociale del territorio, lanciato a Bergamo in collaborazione con il Comune (30 milioni) e a Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze (50 milioni);
- prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: da inizio 2020, finora accordate moratorie - inclusi i rinnovi - per 115 miliardi di euro (dei quali circa il 77% relativi a imprese e circa il 23% a famiglie); l’ammontare di moratorie attualmente in essere è pari a circa 4,9 miliardi di euro (dei quali circa l’ 89% relativi a imprese e circa l’ 11% a famiglie) (°);
- prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: complessivamente, includendo anche il Fondo PMI, erogati finora crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 43 miliardi di euro (circa 11 miliardi SACE e circa 32 miliardi Fondo PMI);
- messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;
- 10 miliardi di euro di nuove linee di credito per supportare circa 2.500 filiere produttive italiane, potenziando il Programma Sviluppo Filiere.
· forte value proposition sui canali digitali, che ha permesso un’immediata risposta dell’attività del Gruppo:
- potenziamento dei servizi digitali, con circa 12,9 milioni di clienti multicanale e circa 8,1 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo, riconosciuta da Forrester come “Digital Leader” e citata tra le Best Practice in diverse categorie tra le App bancarie europee;
- Artificial Intelligent Sales di Intesa Sanpaolo premiato come migliore programma di innovazione di digital sales;
- per il secondo anno consecutivo, primo posto tra le grandi aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);
La generazione di valore per tutti gli stakeholder si fonda anche sul ruolo di Intesa Sanpaolo come motore della crescita sostenibile e inclusiva, con iniziative in tema di ESG (Environmental, Social, Governance) e clima, in particolare:
- servizio di consulenza ESG dedicato e finanziamenti ESG-linked per le piccole e medie imprese;
- team ESG specialistico di coverage e di prodotto a supporto dei gestori e dei clienti della Divisione IMI Corporate & Investment Banking;
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(°) Pari a 1,1 miliardi di euro in ottemperanza ai criteri EBA (dei quali circa il 91% relativi a imprese e circa il 9% a famiglie).
- forte focalizzazione sui fondi ESG, con 110 miliardi di euro gestiti da Eurizon classificati secondo gli articoli 8 e 9 del regolamento SFDR;
- modello proprietario di Scoring ESG a livello di controparte per le società non finanziarie e sua integrazione in corso nel framework della propensione al rischio di credito;
- attività formative dedicate ai temi ESG per le persone del Gruppo (oltre 38.000 persone formate) e la clientela corporate (Skills4capital);
- a luglio 2021, aggiornamento della policy sul carbone per azzerare entro il 2025 le esposizioni verso il settore dell’estrazione del carbone e introdotta una nuova policy relativa alle risorse Oil & Gas non convenzionali con cessazione immediata dei nuovi finanziamenti e azzeramento delle esposizioni entro il 2030;
- a settembre 2021, impegno ad adottare e implementare lo Stakeholder Capitalism Metrics sviluppato dal World Economic Forum;
- nel quarto trimestre 2021, impegno a un obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 - per le proprie, per i portafogli prestiti e investimenti, per l’asset management e l’attività assicurativa - nel quadro dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), nonché alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA).
Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score, è anche inclusa dal lancio a ottobre 2021 nell’indice MIB ESG di Euronext e Borsa Italiana.
Inoltre, Intesa Sanpaolo è stata inserita per il quinto anno consecutivo nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2022, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, è stata riconosciuta come prima banca in Europa nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione ed è stata tra le prime europee ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) su diversità e inclusione;
Nel 2021, per il Gruppo si registra:
● utile netto pari a 4.185 milioni di euro, rispetto a 3.277 milioni del 2020, in crescita del 19,4% rispetto a 3.505 milioni se si escludono le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca (*) e l’impatto contabile del connesso impairment del goodwill (**);
● risultato corrente lordo in aumento del 7,3% rispetto al 2020;
● risultato della gestione operativa in crescita del 5,4% rispetto al 2020;
● proventi operativi netti in aumento dell’ 1,9% rispetto al 2020, con commissioni nette salite del 9,3%;
● costi operativi in diminuzione dell’ 1,1% rispetto al 2020;
● elevata efficienza, con un cost/income al 52,5% nel 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio del 2021 a 59 centesimi di punto (da 97 nel 2020), a 25 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati (da 48 nel 2020 se si esclude lo stanziamento per i futuri impatti di COVID-19);
● miglioramento della qualità del credito:
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 50 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 37 miliardi dal dicembre 2017 superando, per circa 11 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi del Piano di Impresa 2018-2021;
- la riduzione pro-forma, tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021 (°), è di circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 42 miliardi dal dicembre 2017 superando per circa 16 miliardi l’obiettivo di riduzione del Piano di Impresa 2018-2021;
- lo stock di crediti deteriorati scende a dicembre 2021, dal dicembre 2020, del 27% al lordo delle rettifiche di valore e del 34,1% al netto, rispettivamente del 50,2% e 48% pro-forma tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2021 è pari al 3,2% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,5% al netto (°°). Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari al 2,4% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,2% al netto, rispettivamente inferiore al 2% e all’ 1% pro-forma tenendo conto della riduzione per cessioni prevista nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021;
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(*) Effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione (incluso goodwill negativo), determinati a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price Allocation), e oneri di integrazione.
(**) Azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori, anche connesso all’aumento del valore contabile della Divisione conseguente all’integrazione di UBI Banca.
(°) Cessioni previste pari a 4,8 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 1,5 miliardi al netto.
(°°) Dai crediti deteriorati a fine dicembre 2021 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 4,5 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 1,2 miliardi al netto.
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 53,6% a fine dicembre 2021, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 70,4%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine dicembre 2021;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2021, deducendo dal capitale 1.932 milioni di euro di riserve distribuite a ottobre 2021 (·), 1.399 milioni di acconto dividendi 2021 pagato a novembre 2021 (··) e 1.533 milioni di saldo dividendi 2021 proposto (*), il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 è risultato pari al 14,5% (8), il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 14% (9) e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 15,2% (10), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2021 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (**) - pari all’ 8,64% (8,81% a decorrere dal 1° marzo 2022) (***); deducendo dal capitale anche 3,4 miliardi di buyback proposto (°), il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 è risultato pari al 13,4% (8), il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,9% (9) e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 14,2% (10);
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine dicembre 2021, attività liquide per 335 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 192 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 31 dicembre 2021 a circa 132 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
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(·) Rispetto alla distribuzione approvata dall’Assemblea, per un ammontare totale pari a 1.935 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 3 milioni.
(··) Rispetto all’acconto dividendi approvato dal Consiglio di Amministrazione, per un ammontare totale pari a 1.401 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita relativa alle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 2 milioni.
(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(8) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(9) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e al nuovo accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2021.
(**) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 dicembre 2021 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2023 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il primo trimestre 2022).
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
● supporto all’economia reale: circa 77 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2021, con circa 66 miliardi in Italia, di cui circa 55 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 10.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2021 e circa 133.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 50.000 e 665.000 posti di lavoro; resi disponibili dal Gruppo oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano;
● sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 24,8 milioni di pasti, circa 1,5 milioni di posti letto, circa 296.250 medicinali e circa 249.200 capi di abbigliamento;
- Ecobonus: Intesa Sanpaolo disponibile ad acquistare crediti di imposta supportando famiglie, condomini e imprese con soluzioni finanziarie modulari e flessibili perché beneficino della detrazione al 110% delle spese per efficienza energetica e adeguamento antisismico;
- avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,5 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari residenti in Italia che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 71 milioni di euro erogati nel 2021 e circa 162 milioni dal lancio all’inizio del 2019; lanciato a luglio 2020 MAMMA@WORK, un finanziamento a condizioni molto agevolate per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli, con circa 0,8 milioni di euro erogati nel 2021 e circa un milione dal lancio dell’iniziativa; lanciato ad agosto 2020 XME StudioStation, finanziamento alle famiglie per il sostegno alla didattica a distanza, con circa 0,5 milioni erogati nel 2021 e circa 1,7 milioni dal lancio dell’iniziativa; finanziamenti a supporto alle madri lavoratrici in India e alle persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico; a luglio 2021 lanciati tre ulteriori finanziamenti: per Esempio, destinato ai volontari del Servizio Civile, per Crescere, dedicato ai genitori con figli in età scolastica, e per avere Cura, rivolto alle famiglie con persone non autosufficienti;
- Plafond creditizio Circular Economy, a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio erogati circa 7,7 miliardi di euro (circa 5,5 miliardi nel 2021); emesso a marzo 2021 un Green Bond per 1,25 miliardi di euro focalizzato sui mutui verdi erogati per la costruzione o l’acquisto di immobili con efficienza energetica di classe A o B, che si aggiunge alle tre emissioni di Green Bond effettuate nel 2017 e 2019: una per 500 milioni focalizzata sulle fonti di energia rinnovabili e sull’efficienza energetica, una per 500 milioni riguardante i settori dell’energia rinnovabile (effettuata da UBI Banca) e una per 750 milioni focalizzata sull’economia circolare;
- S-Loan, soluzione innovativa di Intesa Sanpaolo lanciata a luglio 2020 e rivolta alle PMI per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2 miliardi di euro, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate (erogati circa 1,2 miliardi nel 2021 e circa 1,3 miliardi dal lancio dell’iniziativa);
- a ottobre 2021 lanciata la soluzione di finanziamento D-Loan, dedicata alla digitalizzazione delle imprese (erogati 1,1 milioni dal lancio);
- nel 2021 analizzate circa 780 iniziative di start-up (circa 3.420 dal 2018) in 7 programmi di accelerazione con 209 start-up assistite (circa 600 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 6.150 fino ad oggi);
- programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani: richieste di iscrizione da parte di circa 9.000 giovani tra i 18 e i 29 anni nel 2021 (oltre 24.000 dal 2019), oltre 1.600 studenti intervistati e circa 750 formati e in formazione con 29 corsi nel 2021 (oltre 5.200 studenti intervistati e oltre 2.200 formati e in formazione dal 2019) e oltre 2.000 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
- l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali, ha coinvolto 20 persone di Intesa Sanpaolo nell’attività di “mentoring” di 40 giovani professionisti;
- Intesa Sanpaolo è Main Sponsor del progetto Generation4Universities, sviluppato da Generation Italy e McKinsey & Company, finalizzato ad agevolare gli studenti di talento iscritti all’ultimo anno di università ad avviare una carriera professionale di successo: il programma terminato a luglio 2021 ha coinvolto 70 studenti da 31 università e 18 primarie aziende italiane come potenziali datori di lavoro;
- Gallerie d’Italia: 14 nuove mostre aperte nel 2021, nel quarto trimestre 2021 “Il Grand Tour” a Milano in partnership con il Museo Hermitage di San Pietroburgo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli accompagnata da un’innovativa esperienza digitale, “Come Saremo” a Vicenza con una selezione di fotografie dall’Archivio Publifoto di ISP; due dipinti di Cima da Conegliano, “Ospiti Illustri”, al Grattacielo di Torino provenienti dal Petit Palais di Parigi e dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna; in considerevole avanzamento i due cantieri per la realizzazione delle nuove Gallerie d’Italia a Torino e Napoli; Museo per tutti: tra le iniziative dedicate all’inclusione sociale, l’apertura di un progetto educativo-espositivo “Clay. Storie di vasi” allestito presso le Gallerie d’Italia a Vicenza, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, dotato di supporti audio, video e tattili per essere ampiamente accessibile; nel 2021, 166 opere d’arte dalle collezioni di proprietà sono state esposte in 44 mostre temporanee in musei nazionali e internazionali; importanti partnership con enti pubblici e privati: Artissima - Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea di Torino con valorizzazione dei capolavori delle collezioni di Intesa Sanpaolo, Fiera Internazionale del Libro di Torino, Comune di Milano con il sostegno alla tradizionale mostra natalizia a Palazzo Marino “Il Rinascimento a Bergamo e Brescia”.
● ritorno cash per gli azionisti pari a 4,9 miliardi di euro, costituito da 1,5 miliardi di saldo dividendi 2021 e da 3,4 miliardi di buyback (°): il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 7,89 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come saldo dividendi e, subordinatamente all’approvazione della BCE, un acquisto di azioni proprie da avviarsi nel 2022 e loro successivo annullamento, con tempi e modalità che verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa, per un controvalore pari a 3,4 miliardi di euro. Più precisamente, per quanto riguarda i dividendi, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre la distribuzione di 2.931.791.814,36 euro complessivamente a valere sull’utile 2021, che tenendo conto dell’acconto dividendi pagato lo scorso novembre pari a 1.398.728.259,60 euro (*), porta alla proposta di distribuzione di 1.533.063.554,76 euro (**) a saldo, risultante da un importo unitario di 7,89 centesimi di euro per ciascuna delle n. 19.430.463.305 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 25 maggio 2022 (con stacco cedole il 23 maggio e record date il 24 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 3 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 2,9%.
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(°) Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(*) Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo di euro pari ad euro 2.208.144,69.
(**) A fronte di un utile netto individuale della Capogruppo pari a circa 2.948 milioni di euro di cui circa 233 milioni da attribuire a riserve come effetti di valutazioni a fair value, la proposta prevede la distribuzione cash di 1.299.897.995,10 euro come saldo dividendi a valere sull’utile d’esercizio (corrispondenti a 6,69 centesimi per ciascuna azione) e di 233.165.559,66 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 1,20 centesimi per ciascuna azione). L’assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2021 (°)
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2021 registra interessi netti pari a 1.954 milioni di euro, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 1.999 milioni del terzo trimestre 2021 e del 5,7% rispetto ai 2.072 milioni del quarto trimestre 2020.
Le commissioni nette sono pari a 2.532 milioni di euro, in aumento dell’ 8,9% rispetto ai 2.325 milioni del terzo trimestre 2021. In dettaglio, si registra una diminuzione dell’ 1,8% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 15,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 9,7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 17,3% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 191 milioni nel quarto trimestre 2021 e a 50 milioni di euro nel terzo trimestre 2021) e del 4% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del quarto trimestre 2021 crescono del 3,7% rispetto ai 2.442 milioni del quarto trimestre 2020. In dettaglio, si registra una crescita dello 0,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 5,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli aumenta dello 0,9% e quello da risparmio gestito del 6,2% (con commissioni di performance pari a 183 milioni di euro nel quarto trimestre 2020), mentre quello da prodotti assicurativi flette dello 0,2%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 410 milioni di euro, rispetto ai 365 milioni del terzo trimestre 2021 e ai 436 milioni del quarto trimestre 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 108 milioni di euro, rispetto a 378 milioni del terzo trimestre 2021, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 80 milioni da 74 milioni, quella di capital markets che diminuisce a 118 milioni da 158 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che registra un saldo negativo per 89 milioni rispetto a un saldo positivo per 143 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per un milione rispetto a un saldo positivo per 3 milioni. Il risultato di 108 milioni del quarto trimestre 2021 si confronta con i 193 milioni del quarto trimestre 2020, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 97 milioni, quello della componente di capital markets aveva registrato un saldo negativo per 90 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria era stato di 170 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 16 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.020 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,4% rispetto ai 5.092 milioni del terzo trimestre 2021 e del 2,5% rispetto ai 5.149 milioni del quarto trimestre 2020.
I costi operativi ammontano a 3.027 milioni di euro, in aumento del 14,7% rispetto ai 2.638 milioni del terzo trimestre 2021, a seguito di una crescita del 12,2% per le spese del personale, del 21,9% per le spese amministrative e dell’ 11,9% per gli ammortamenti; i costi operativi del quarto trimestre 2021 aumentano del 2,4% rispetto ai 2.957 milioni del corrispondente trimestre 2020, a seguito di una crescita del 5,6% per le spese del personale e del 7,3% per gli ammortamenti e di una diminuzione del 5,7% per le spese amministrative.
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(°) I dati relativi ai primi due trimestri 2021 e ai quattro trimestri 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.993 milioni di euro, in diminuzione del 18,8% rispetto ai 2.454 milioni del terzo trimestre 2021 e del 9,1% rispetto ai 2.192 milioni del quarto trimestre 2020. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2021 è pari al 60,3%, rispetto al 51,8% del terzo trimestre 2021 e al 57,4% del quarto trimestre 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.222 milioni di euro (comprendenti le rettifiche di valore addizionali pari a 1.247 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), rispetto a 543 milioni del terzo trimestre 2021 (che includevano rettifiche di valore addizionali pari a 162 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati) e a 1.440 milioni del quarto trimestre 2020 (che includevano 852 milioni per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 415 milioni di euro (comprendenti circa 170 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative), rispetto agli 82 milioni del terzo trimestre 2021 e ai 121 milioni del quarto trimestre 2020.
Gli altri proventi netti sono pari a 78 milioni di euro (comprendenti la plusvalenza di 97 milioni derivante dalla cessione del ramo acquiring ex UBI Banca), rispetto a 63 milioni nel terzo trimestre 2021 e a 62 milioni nel quarto trimestre 2020.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, rispetto a un saldo nullo del terzo trimestre 2021 e a 129 milioni nel quarto trimestre 2020.
Il risultato corrente lordo è pari a 434 milioni di euro, rispetto a 1.892 milioni del terzo trimestre 2021 e a 822 milioni del quarto trimestre 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 179 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 82 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 291 milioni (comprendenti 212 milioni - 316 milioni ante imposte - relativi alle 2.000 uscite volontarie previste dall’accordo sindacale di novembre 2021);
- effetti economici positivi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 46 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 22 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 25 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per un milione riguardanti Atlante. La voce ammontava a 210 milioni di euro nel terzo trimestre 2021, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano e per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante. Nel quarto trimestre 2020 questa voce era ammontata a 38 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per un milione riguardanti il fondo di risoluzione e oneri per 18 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 29 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 94 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 179 milioni di euro nel quarto trimestre 2021 si confronta con quello pari a 983 milioni nel terzo trimestre 2021 e con quello negativo per 3.099 milioni nel quarto trimestre 2020, positivo per 393 milioni se si escludono le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca, costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione (incluso goodwill negativo) e dagli oneri di integrazione, e l’impatto contabile del connesso azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori.
I risultati di conto economico del 2021 (°)
Il conto economico consolidato nel 2021 registra interessi netti pari a 7.900 milioni di euro, in diminuzione del 4,6% rispetto ai 8.278 milioni del 2020.
Le commissioni nette sono pari a 9.540 milioni di euro, in crescita del 9,3% rispetto ai 8.725 milioni del 2020. In dettaglio, si registra un aumento del 4,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 11% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita del 30,3% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, dell’ 11,6% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 361 milioni nel 2021 e a 262 milioni di euro nel 2020) e del 2,6% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.629 milioni di euro, rispetto a 1.685 milioni del 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.625 milioni di euro, rispetto a 1.675 milioni del 2020, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 311 milioni da 458 milioni, quella di capital markets che aumenta a 691 milioni da 112 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 614 milioni da 1.107 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 9 milioni rispetto a un saldo negativo per 3 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 20.786 milioni di euro, in aumento dell’ 1,9% rispetto ai 20.400 milioni del 2020.
I costi operativi ammontano a 10.920 milioni di euro, in calo dell’ 1,1% rispetto agli 11.039 milioni del 2020, a seguito di una diminuzione del 5,8% per le spese amministrative e dello 0,6% per gli ammortamenti e di un aumento dell’ 1% per le spese del personale.
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(°) I dati relativi al primo semestre 2021 e al 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 9.866 milioni di euro, in crescita del 5,4% rispetto ai 9.361 milioni del 2020. Il cost/income ratio nel 2021 è pari al 52,5%, rispetto al 54,1% del 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 2.766 milioni di euro (comprendenti le rettifiche di valore addizionali pari a 1.615 milioni per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), rispetto ai 4.493 milioni del 2020 (che includevano 2.247 milioni per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 851 milioni di euro (comprendenti circa 295 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative), rispetto a 365 milioni del 2020.
Gli altri proventi netti sono pari a 332 milioni di euro (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg e di 97 milioni derivante dalla cessione del ramo acquiring ex UBI Banca), rispetto a 97 milioni nel 2020.
L’utile delle attività operative cessate è pari a 58 milioni di euro, rispetto a 1.588 milioni nel 2020 (comprendenti la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni).
Il risultato corrente lordo è pari a 6.639 milioni di euro, rispetto a 6.188 milioni del 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 4.185 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 1.623 milioni di euro, che includono un beneficio di circa 460 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 439 milioni (comprendenti 212 milioni - 316 milioni ante imposte - relativi alle 2.000 uscite volontarie previste dall’accordo sindacale di novembre 2021);
- oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 39 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 511 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 381 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 331 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 22 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 2 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel 2020 questa voce era ammontata a 513 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 370 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 271 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 21 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 51 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 29 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 158 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 4.185 milioni di euro nel 2021 si confronta con 3.277 milioni nel 2020 ed è in crescita del 19,4% rispetto a 3.505 milioni se si escludono le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca, costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione (incluso goodwill negativo) e dagli oneri di integrazione, e l’impatto contabile del connesso azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2021
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2021 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 465 miliardi di euro, in aumento dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2020 (in flessione dello 0,1% rispetto al terzo trimestre 2021 e in crescita del 3% rispetto al 2020 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 7.077 milioni di euro, in diminuzione del 34,1% rispetto ai 10.743 milioni del 31 dicembre 2020. In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 2.130 milioni di euro da 4.003 milioni del 31 dicembre 2020, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,5% (0,9% al 31 dicembre 2020), e un grado di copertura al 70,4% (58,3% a fine 2020). Le inadempienze probabili diminuiscono a 4.325 milioni di euro da 6.223 milioni del dicembre 2020 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 622 milioni di euro rispetto a 517 milioni a fine 2020.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.276 miliardi di euro, in aumento del 7,6% rispetto al 31 dicembre 2020. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 556 miliardi, in crescita del 5,5% rispetto al 31 dicembre 2020. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 204 miliardi, in aumento dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2020. La raccolta indiretta ammonta a 719 miliardi, in crescita del 9,3% rispetto al 31 dicembre 2020. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 474 miliardi, in aumento dell’ 8% rispetto al 31 dicembre 2020; la nuova produzione vita nel 2021 ammonta a 17,7 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 245 miliardi, in aumento del 12% rispetto al 31 dicembre 2020.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2021 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 (11), deducendo dal capitale 1.932 milioni di euro di riserve distribuite a ottobre 2021 (·), 1.399 milioni di acconto dividendi 2021 pagato a novembre 2021 (··) e 1.533 milioni di saldo dividendi 2021 proposto - risultano pari a (°):
- 14,5% per il Common Equity Tier 1 ratio (11) (14,7% a fine 2020 (12)),
- 16,4% per il Tier 1 ratio (11) (16,9% a fine 2020 (12)),
- 19,1% per il coefficiente patrimoniale totale (11) (19,6% a fine 2020 (12));
deducendo anche 3,4 miliardi di euro di buyback proposto (°°), risultano pari a:
- 13,4% per il Common Equity Tier 1 ratio (13),
- 15,3% per il Tier 1 ratio (13),
- 18,1% per il coefficiente patrimoniale totale (13).
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(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(·) Rispetto alla distribuzione approvata dall’Assemblea, per un ammontare totale pari a 1.935 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 3 milioni.
(··) Rispetto all’acconto dividendi approvato dal Consiglio di Amministrazione, per un ammontare totale pari a 1.401 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita relativa alle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 2 milioni.
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(11) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,9% per il Tier 1 ratio e al 18,9% per il coefficiente patrimoniale totale.
(12) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2020. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 16,2% per il Tier 1 ratio e al 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12,9% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,8% per il Tier 1 ratio e al 17,8% per il coefficiente patrimoniale totale.
(°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime del Gruppo è pari al 15,2% (14,2% deducendo dal capitale anche 3,4 miliardi di euro di buyback proposto (°)), applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2021 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e al nuovo accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2021.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 192 miliardi di euro a fine dicembre 2021,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 335 miliardi di euro a fine dicembre 2021,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 31 dicembre 2021 a circa 132 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 84% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 6,8 miliardi di euro nel 2021, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni senior non-preferred per 1,75 miliardi di euro, di senior green bond per 1,25 miliardi di euro e di Tier 2 per 1,5 miliardi di dollari (per circa il 92% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 31 dicembre 2021 è pari a 6,6% applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 e a 6,5% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 31 dicembre 2021, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.719 sportelli bancari - 3.740 in Italia e 979 all’estero - e 97.698 persone.
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(°) Subordinatamente all’approvazione della BCE. Importo equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay (Mooney) - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 2.257 milioni, +1,2% rispetto a 2.231 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 1.689 milioni, +6,4% rispetto a 1.588 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 567 milioni, -11,8% rispetto a 643 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 74,9% rispetto al 71,2% del terzo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 288 milioni, rispetto a 375 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato lordo pari a 239 milioni rispetto a 320 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a -14 milioni rispetto a 35 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione Banca dei Territori nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 8.938 milioni, +0,8% rispetto a 8.867 milioni del 2020, pari a circa il 43% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (43% anche nel 2020);
- costi operativi per 6.465 milioni, -2,9% rispetto a 6.661 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 2.473 milioni, +12,1% rispetto a 2.206 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 72,3% rispetto al 75,1% del 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 1.355 milioni, rispetto a 3.013 milioni del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 1.130 milioni rispetto a -778 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 385 milioni rispetto a -1.523 milioni del 2020.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Sovereign Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 970 milioni, -15,2% rispetto a 1.145 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 376 milioni, +9,8% rispetto a 343 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 594 milioni, -25,9% rispetto a 802 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 38,8% rispetto al 30% del terzo trimestre 2021;
- riprese di valore nette pari a 15 milioni, rispetto a 13 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 609 milioni rispetto a 815 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 427 milioni rispetto a 555 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 4.571 milioni, +2,8% rispetto a 4.445 milioni del 2020, pari a circa il 22% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (22% anche nel 2020);
- costi operativi per 1.365 milioni, +2,3% rispetto a 1.334 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 3.206 milioni, +3,1% rispetto a 3.111 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 29,9% rispetto al 30% del 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 24 milioni, rispetto a 518 milioni del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 3.182 milioni rispetto a 2.658 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 2.202 milioni rispetto a 1.791 milioni del 2020.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 500 milioni, -0,8% rispetto a 504 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 298 milioni, +11,4% rispetto a 267 milioni del terzo trimestre 2021
- un risultato della gestione operativa di 202 milioni, -14,5% rispetto a 237 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 59,6% rispetto al 53% del terzo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 90 milioni, rispetto a 47 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 115 milioni rispetto a 190 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 70 milioni rispetto a 142 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione International Subsidiary Banks nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.972 milioni, +3,4% rispetto a 1.908 milioni del 2020, pari a circa il 9% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% anche nel 2020);
- costi operativi per 1.072 milioni, +4,1% rispetto a 1.030 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 900 milioni, +2,5% rispetto a 878 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 54,4% rispetto al 54% del 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 231 milioni, rispetto a 262 milioni del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 675 milioni rispetto a 623 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 463 milioni rispetto a 381 milioni del 2020.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Bank, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, REYL & Cie, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 596 milioni, +1,2% rispetto a 589 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 255 milioni, +15,6% rispetto a 220 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 341 milioni, -7,5% rispetto a 368 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 42,8% rispetto al 37,5% del terzo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 5 milioni, rispetto a 12 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 335 milioni rispetto a 356 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 213 milioni rispetto a 231 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione Private Banking nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 2.376 milioni, +6,9% rispetto a 2.222 milioni del 2020, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nel 2020);
- costi operativi per 906 milioni, +4,3% rispetto a 869 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.470 milioni, +8,6% rispetto a 1.353 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 39,1% del 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 34 milioni, rispetto a 64 milioni del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 1.631 milioni rispetto a 1.285 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 1.076 milioni rispetto a 866 milioni del 2020.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Pramerica (fusa per incorporazione il 1° luglio 2021), Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 406 milioni, +32,9% rispetto a 305 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 76 milioni, +32,6% rispetto a 57 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 330 milioni, +32,9% rispetto a 248 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 18,7% rispetto al 18,8% del terzo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 330 milioni rispetto a 248 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 230 milioni rispetto a 181 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione Asset Management nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.344 milioni, +21,6% rispetto a 1.105 milioni del 2020, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (5% nel 2020);
- costi operativi per 239 milioni, +9,6% rispetto a 218 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.105 milioni, +24,6% rispetto a 887 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 17,8% rispetto al 19,7% del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 1.105 milioni rispetto a 887 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 787 milioni rispetto a 594 milioni del 2020.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Cargeas Assicurazioni e Intesa Sanpaolo Insurance Agency) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel quarto trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 392 milioni, +9% rispetto a 360 milioni del terzo trimestre 2021;
- costi operativi per 115 milioni, +19,2% rispetto a 96 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 277 milioni, +5,3% rispetto a 263 milioni del terzo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 29,3% rispetto al 26,8% del terzo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 179 milioni, rispetto a 24 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 98 milioni rispetto a 240 milioni del terzo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 96 milioni rispetto a 178 milioni del terzo trimestre 2021.
La Divisione Insurance nel 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.572 milioni, -1,9% rispetto a 1.603 milioni del 2020, pari a circa l’ 8% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (8% anche nel 2020);
- costi operativi per 401 milioni, +1,8% rispetto a 394 milioni del 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.171 milioni, -3,1% rispetto a 1.209 milioni del 2020;
- un cost/income ratio al 25,5% rispetto al 24,6% del 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 334 milioni, rispetto a 26 milioni del 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 837 milioni rispetto a 1.183 milioni del 2020;
- un risultato netto pari a 712 milioni rispetto a 691milioni del 2020.
Le prospettive
Nel 2022 per il Gruppo Intesa Sanpaolo ci si attende una crescita dei ricavi e un continuo cost management, un conseguente aumento del risultato della gestione operativa e, anche per una forte riduzione del costo del rischio, del risultato corrente lordo e un utile netto di oltre 5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi del Gruppo, a valere sui risultati del 2022 si prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2020 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di RBM Assicurazione Salute perfezionata nel mese di maggio 2020: le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi e il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi. Tali dati sono riportati nei prospetti allegati.
Inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 sono stati anche riesposti a seguito, da un lato, dell’acquisizione di UBI Banca perfezionata nel mese di agosto 2020 (le relative componenti sono state consolidate linea per linea con riferimento al conto economico per i primi sette mesi del 2020, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e con riferimento allo stato patrimoniale per i primi due trimestri del 2020, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi) e, dall’altro, delle connesse operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021 (le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea dal 1° gennaio 2020, attribuendo l’apporto in termini di conto economico - sulla base di dati gestionali - all’utile/perdita delle attività operative cessate e in termini di stato patrimoniale alle attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e alle passività associate ad attività in via di dismissione). Tali dati sono riportati nei prospetti allegati come “Dati rideterminati”.
I “Dati rideterminati” di conto economico dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono anche la riesposizione:
- a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita e di Aviva Vita (ridenominata Assicurazioni Vita), perfezionata nel mese di aprile 2021, e di Cargeas perfezionata a fine maggio 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea sulla base di dati gestionali, escludendo le componenti riferibili alla clientela oggetto delle operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi; nel caso di Lombarda Vita e di Aviva Vita, è stato anche eliminato l’apporto in termini di utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attribuendolo all’utile di pertinenza di terzi;
- a seguito dell’acquisizione del controllo del Gruppo REYL, perfezionata a inizio giugno 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi.
Infine, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono la riesposizione a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita, di Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), di Cargeas e del Gruppo REYL. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2020 e del primo trimestre 2021 sono stati riesposti per l’attribuzione delle pertinenti componenti riguardanti l’acquisizione di UBI Banca, Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Cargeas e REYL e per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 31 dicembre 2021, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati approvati dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando la revisione legale del bilancio nonché le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656. Il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione previsto per il 1° marzo 2022. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 29 marzo 2022, il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 che verranno sottoposti all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio. Il bilancio d’esercizio verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea ordinaria prevista per il 29 aprile 2022.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
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Data ultimo aggiornamento 4 febbraio 2022 alle ore 07:45