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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2023

I RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2023 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE ANCHE IN CONTESTI COMPLESSI GRAZIE AL MODELLO DI BUSINESS BEN DIVERSIFICATO E RESILIENTE, CON UN UTILE NETTO PARI A € 6,1 MLD TRAINATO DAGLI INTERESSI NETTI E PREVISTO A OLTRE € 7,5 MLD NELL’INTERO ANNO, CON INTERESSI NETTI ATTESI PARI A BEN OLTRE € 14 MLD NEL 2023 E IN ULTERIORE CRESCITA NEL 2024 E NEL 2025.

IL SOLIDO ANDAMENTO ECONOMICO E PATRIMONIALE DEI NOVE MESI SI È TRADOTTO IN UNA SIGNIFICATIVA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER, FONDATA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DEL GRUPPO: IN PARTICOLARE, CIRCA € 4,3 MLD DI DIVIDENDI MATURATI (DI CUI CIRCA € 2,6 MLD IN DISTRIBUZIONE COME ACCONTO DIVIDENDI IN NOVEMBRE), € 4 MLD DI IMPOSTE GENERATE (IN AUMENTO DI CIRCA € 1,1 MLD VS 9 MESI 2022, DERIVANTE DALLA CRESCITA DEGLI INTERESSI NETTI), ESPANSIONE DEL PROGRAMMA CIBO E RIPARO PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ (OLTRE 32 MLN DI INTERVENTI NEL 2022 - 9 MESI 2023), RAFFORZAMENTO DELLE INIZIATIVE PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE E FAVORIRE L’INCLUSIONE FINANZIARIA, SOCIALE, EDUCATIVA E CULTURALE (CIRCA € 13,5 MLD DI CREDITO SOCIALE E RIGENERAZIONE URBANA NEL 2022 - 9 MESI 2023), CONTRIBUTO PARI A CIRCA € 1,5 MLD NEL 2023-2027 PER FAR FRONTE AI BISOGNI SOCIALI.

INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 29 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEI 9 MESI 2023; 2.800 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEI 9 MESI 2023 E 140.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE 14.000 E 700.000 POSTI DI LAVORO.

INTESA SANPAOLO È PIENAMENTE IN GRADO DI CONTINUARE A OPERARE CON SUCCESSO IN FUTURO, POTENDO CONTARE SUI PUNTI DI FORZA CHE CONTRADDISTINGUONO IL GRUPPO, IN PARTICOLARE LA REDDITIVITÀ RESILIENTE, LA SOLIDA PATRIMONIALIZZAZIONE, LO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL” E L’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI.

LA TECNOLOGIA È UN ULTERIORE FATTORE CHIAVE DI SUCCESSO, CON LA NUOVA PIATTAFORMA TECNOLOGICA NATIVA CLOUD, I CANALI DIGITALI DI ISYBANK E FIDEURAM DIRECT E LE SOLUZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE CI SI ATTENDE APPORTINO AL RISULTATO CORRENTE LORDO 2025 CIRCA € 500 MLN AGGIUNTIVI, NON PREVISTI NEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025.

L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025 PROCEDE A PIENO RITMO E LE INIZIATIVE INDUSTRIALI CHIAVE SONO BEN AVVIATE, CON UNA PROSPETTIVA DI UTILE NETTO PER IL 2024 E IL 2025 SUPERIORE A QUELLO PREVISTO PER IL 2023.

AL 30 SETTEMBRE 2023 ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO A REGIME AL 13,6% DEDUCENDO DAL CAPITALE I DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2023, SENZA CONSIDERARE CIRCA 120 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 25 NELL’ORIZZONTE 4° TRIM. 2023 - 2025.

CRESCITA DEL 67% VS 9 MESI 2022 DEL RISULTATO CORRENTE LORDO E DEL 36,8% DEL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DEL 19% E COSTI OPERATIVI IN LIEVE CRESCITA (+0,7%).

QUALITÀ DEL CREDITO:
- CREDITI DETERIORATI IN CALO DEL 5,3% VS FINE 2022 AL NETTO DELLE RETTIFICHE DI VALORE E DELL’ 1,4% AL LORDO;
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,2% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,4% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1% E 1,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
- COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2023 ANNUALIZZATO A 28 CENTESIMI DI PUNTO;
- ULTERIORE RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE VERSO LA RUSSIA, DIMINUITA DI CIRCA L’ 80% DAL GIUGNO 2022 E SCESA SOTTO LO 0,2% DEI CREDITI A CLIENTELA COMPLESSIVI DEL GRUPPO.

  • UTILE NETTO DEI 9 MESI 2023 A € 6.122 MLN, +85,3% RISPETTO A € 3.303 MLN DEI 9 MESI 2022
  • RISULTATO CORRENTE LORDO IN CRESCITA DEL 67% VS 9 MESI 2022
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN AUMENTO DEL 36,8% VS 9 MESI 2022
  • PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA DEL 19% VS 9 MESI 2022
  • COSTI OPERATIVI IN LIEVE AUMENTO VS 9 MESI 2022 (+0,7%)
  • QUALITA’ DEL CREDITO:
    • STOCK DEI CREDITI DETERIORATI -5,3% VS FINE 2022 AL NETTO DELLE RETTIFICHE DI VALORE E -1,4% AL LORDO
    • INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,2% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,4% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1% E 1,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA
    • COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2023 ANNUALIZZATO A 28 CENTESIMI DI PUNTO (DA 70 NEL 2022, 30 SE SI ESCLUDONO GLI STANZIAMENTI PER L’ESPOSIZIONE A RUSSIA E UCRAINA, PER OVERLAY E PER FAVORIRE IL DE-RISKING, AL NETTO DEL PARZIALE RILASCIO DI RETTIFICHE GENERICHE EFFETTUATE NEL 2020 PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19)
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
    • COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 30 SETTEMBRE 2023, DEDUCENDO DAL CAPITALE (°) CIRCA € 4,3 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2023, AL 13,6% A REGIME (°°), SENZA CONSIDERARE CIRCA 120 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 25 NELL’ORIZZONTE 4° TRIM. 2023 - 2025

____________
(°)  Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,9% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2023.

DATI DI SINTESI:

 

 

 

       

PROVENTI OPERATIVI

NETTI:

3° TRIM. 2023

9 MESI 2023

+0,4%

+19%

A € 6.367 MLN DA € 6.341 MLN DEL 2° TRIM. 2023

A € 18.765 MLN DA € 15.773 MLN DEI 9 MESI 2022

       

COSTI

OPERATIVI:

3° TRIM. 2023

9 MESI 2023

-0,9%

+0,7%

A € 2.650 MLN DA € 2.675 MLN DEL 2° TRIM. 2023

A € 7.861 MLN DA € 7.804 MLN DEI 9 MESI 2022

       

RISULTATO GESTIONE

OPERATIVA:

3° TRIM. 2023

9 MESI 2023

+1,4%

+36,8%

A € 3.717 MLN DA € 3.666 MLN DEL 2° TRIM. 2023

A € 10.904 MLN DA € 7.969 MLN DEI 9 MESI 2022

       

RISULTATO CORRENTE

LORDO:

3° TRIM. 2023

9 MESI 2023

€ 3.328 MLN

€ 10.072 MLN

DA € 3.381 MLN DEL 2° TRIM. 2023

DA € 6.032 MLN DEI 9 MESI 2022

       

RISULTATO NETTO:

3° TRIM. 2023

9 MESI 2023

€ 1.900 MLN

€ 6.122 MLN 

DA € 2.266 MLN DEL 2° TRIM. 2023

DA € 3.303 MLN DEI 9 MESI 2022

       

COEFFICIENTI PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2023 (°):

13,6% A REGIME (°°)

         

_________
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,9% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2023.


Torino, Milano, 3 novembre 2023
– Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2023 (*) (**).

I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente, con un utile netto trainato dagli interessi netti che ha raggiunto 6,1 miliardi di euro.

Il solido andamento economico e patrimoniale dei nove mesi si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo: in particolare, circa 4,3 miliardi di euro di dividendi maturati (di cui circa 2,6 miliardi in distribuzione come acconto dividendi in novembre), 4 miliardi di euro di imposte (°) generate e aumentate di circa 1,1 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 (°°) per effetto della crescita degli interessi netti che ha trainato l’aumento di circa 2,8 miliardi di euro dell’utile netto, espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (oltre 32 milioni di interventi tra il 2022 e i primi nove mesi 2023), rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (circa 13,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e i primi nove mesi 2023), contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali  (già incluso pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2023-2025).

Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi. L’esposizione verso la Russia (^) è in ulteriore riduzione, diminuita di circa l’ 80% (2,9 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa sotto lo 0,2% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.

La tecnologia è un ulteriore fattore chiave di successo, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025 (^^):

_________
(*)  Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(**)  Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
(°)  Imposte dirette e indirette.
(°°) Interamente nella componente delle imposte dirette.
(^) Esposizione creditizia verso clientela on-balance, cross-border e della controllata Banca Intesa in Russia, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies e post rettifiche di valore. Al 30 settembre 2023, post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 0,62 miliardi di euro di cui 0,61 miliardi verso clientela, al netto di 0,8 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance nulli verso clientela e pari a 0,07 miliardi verso banche, al netto di 0,5 miliardi di garanzie ECA) e quella on-balance delle controllate è pari a 0,85 miliardi, di cui 0,12 miliardi verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 0,09 miliardi, verso banche, per Pravex Bank in Ucraina (off-balance, verso clientela, pari a 0,05 miliardi per la controllata in Russia e 0,03 miliardi per la controllata in Ucraina). L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,2 miliardi di euro.
(^^) Apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, derivante da isytech, Isybank, Fideuram Direct e Intelligenza Artificiale, che compensa l’impatto dell’inflazione più elevata e del rinnovo del contratto di lavoro.
 

●  nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con il recente lancio della banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo: 2,1 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1.300 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa;

●   nuovi canali digitali:
-  Isybank, la banca digitale del Gruppo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa 5 milioni di clienti entro il 2025 (oltre 2,5 milioni entro il primo trimestre 2024), di cui circa un milione di nuovi clienti - con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 - non previsti nel Piano di Impresa: circa 50.000 nuovi clienti già acquisiti e un primo lotto di circa 300.000 clienti già trasferiti;
-  Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram);

●  intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 70 App e circa 150 specialisti a fine settembre 2023) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel Piano di Impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI.
 

L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le iniziative industriali chiave ben avviate. In particolare:

●  forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 4,8 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e i primi nove mesi 2023, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all’ 1% (°);
- la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering (ACPS) ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel terzo trimestre 2023 è stata perfezionata una nuova cartolarizzazione sintetica di circa 2,7 miliardi di euro su un portafoglio di crediti a imprese con un elevato ESG Score e/o rientranti nell’ambito dell’economia circolare. Alla fine del terzo trimestre 2023, l’ammontare in essere di operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), era pari a circa 26,5 miliardi di euro;
- la funzione ACPS ha anche rafforzato le iniziative di efficientamento del capitale ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie, indirizzando 20 miliardi di euro nel 2022 e circa 13 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023 di nuove erogazioni verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento;

●  riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- isytech già operativa con circa 465 specialisti dedicati; perfezionato il contratto con Thought Machine e definito il masterplan tecnologico; definita la struttura dell’offerta e le funzionalità di Isybank;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 1.040 persone già assunte;
- chiuse circa 810 filiali dal quarto trimestre 2021 in vista del lancio della nuova Banca Digitale;
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 35 iniziative di efficientamento già identificate;

_________
(°)         Secondo la metodologia EBA.        


- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 450 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021;
- circa 4.200 uscite volontarie nel 2022 e nei primi nove mesi del 2023;
- lanciati progetti di digitalizzazione in Eurizon riguardanti Intelligenza Artificiale e Digital Ledger Technology;  
- la Mobile App di Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta da Forrester come “Global Mobile Banking Apps Leader”, classificandosi prima tra tutte le app bancarie oggetto di valutazione a livello mondiale;

●  crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 42.300 nuovi contratti e 12,7 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nei primi nove mesi del 2023, anche a seguito dell’introduzione di una nuova gamma di prodotti;
- Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l’accettazione di pagamenti digitali contact-less da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS;
- acquisito il 100% di Carnegie Fund Services SA, società attiva nella distribuzione di fondi;
- arricchita l’offerta commerciale Soluzione Domani dedicata alla clientela Senior (oltre 65 anni e caregiver) con il lancio dell’iniziativa Senior Hub, che prevede, in una prima fase, l’apertura di un centro multiservizi dedicato alla prevenzione medica e all’aggregazione sociale;
- lanciato un nuovo piano digitale focalizzato su telemedicina e prenotazioni online di servizi medici da parte di InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo. Dal 1° gennaio 2024, InSaluteServizi sarà TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha circa 245.000 assistiti con oltre un milione di pratiche all’anno;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto. Individuati i settori prioritari per i quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare l’offerta ESG, nei mercati in cui opera la Divisione International Subsidiary Banks. Avviato un progetto per la creazione di un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell’ambito dell’offerta S-Loan;

  forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima e un rafforzamento della governance ESG con il Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità assumendo maggiori responsabilità ESG da aprile 2022:

□  supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali
:
espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all'estero in relazione all'emergenza umanitaria in Ucraina, con oltre 32 milioni di interventi effettuati nel 2022 e nei primi nove mesi 2023, con circa 25,6 milioni di pasti, circa 3,1 milioni di posti letto, oltre 3,1 milioni di medicinali e oltre 296.000 capi di abbigliamento;
- occupabilità: programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nei primi nove mesi 2023 richieste di iscrizione da parte di circa 5.600 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 1.400 studenti intervistati e circa 690 formati e in formazione con 27 corsi (circa 3.700 formati e in formazione dal 2019) e circa 2.380 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019;
- disuguaglianze e inclusione educativa: programma di inclusione educativa: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane: nei primi nove mesi 2023 coinvolgimento di oltre 500 scuole e circa 3.600 studenti per promuovere l’inclusione educativa, supportando il merito e la mobilità sociale (oltre 1.550 scuole coinvolte tra il 2022 e i primi nove mesi 2023);
- social housing: sono state rafforzate le iniziative del Gruppo in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l’identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per conseguire gli obiettivi del Piano di Impresa (promozione dello sviluppo di 6-8 mila unità di alloggi sociali e posti letto per studenti);
- contributo previsto pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (già incluso pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2023-2025), di cui circa un miliardo di euro per gli importi destinati alle iniziative e circa 500 milioni di euro per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;
- costituita una nuova unità organizzativa con sede a Brescia con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all’impatto sociale, denominata “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, al fine di rafforzare la strategia d’intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità;

□  forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi 4,2 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana nei primi nove mesi 2023 (circa 13,5 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2023, obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nel Piano di Impresa);

□  continuo impegno per la cultura:
- Gallerie d’Italia, le quattro sedi del museo di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, hanno avuto oltre 515.000 visitatori nei primi nove mesi 2023, per un totale di circa un milione dal 2022 (ingresso gratuito per gli under 18);

□  promozione dell’innovazione:
- progetti di innovazione: 135 progetti di innovazione rilasciati da Intesa Sanpaolo Innovation Center nei primi nove mesi 2023, per un totale di 336 dal 2022 (circa 800 progetti di innovazione previsti nel Piano di Impresa 2022-2025);
- Neva SGR: circa 25 milioni di euro di investimenti in start-up nei primi 9 mesi 2023 (circa 5 milioni nel terzo trimestre), per un totale di oltre 79 milioni dal 2022;

□  accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a seguito dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA):
▫ pubblicati nel Piano di Impresa 2022-2025 gli obiettivi intermedi al 2030 fissati per 4 settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, che rappresentano oltre il 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie nei settori identificati dalla NZBA al 30 giugno 2021). La prima rendicontazione annuale al 31 dicembre 2022 riguardante le emissioni finanziate assolute per i 4 settori evidenzia una diminuzione del 62% rispetto al 2021 (si veda il capitolo dedicato del TCFD Report 2022 che include anche un Piano di Transizione di alto livello secondo le linee guida di GFANZ - Glasgow Financial Alliance for Net-Zero);
▫ in corso di elaborazione la documentazione necessaria per ottenere la convalida da parte di SBTi, che verrà presentata entro marzo 2024;
- 91% dell’energia acquistata derivante da fonti rinnovabili;    

□  supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 41 miliardi di euro tra il 2021 e i primi nove mesi 2023 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026;
- circa 1,1 miliardi di euro di Mutui Green nei primi nove mesi 2023 (circa 3,7 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2023), dei 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui nell’arco del Piano di Impresa 2022-2025;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: erogati 4,5 miliardi di euro nei primi nove mesi 2023 (7,5 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2023);
- attivati 12 Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano e Torino), punti di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- continuo successo della gamma dei prodotti S-Loan dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità (6 linee di prodotti: S-Loan ESG, S-Loan Diversity, S-Loan Climate Change, S-Loan Agribusiness, S-Loan Turismo e S-Loan CER): circa 1,2 miliardi di euro erogati nei primi nove mesi 2023 (circa 4,7 miliardi dal lancio nel luglio 2020);
- Digital Loans (D-Loans) finalizzati a migliorare la digitalizzazione delle aziende: 25 milioni di euro erogati dal lancio nell’ottobre 2021;
- Suite Loans finalizzati all’incentivazione degli investimenti per riqualificare/migliorare strutture alberghiere e servizi ricettivi: 12 milioni di euro erogati dal lancio nel dicembre 2021;
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG di asset management, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta a circa il 73%; aumento delle opzioni di investimento (art. 8 e 9 della SFDR) per i prodotti assicurativi disponibili alla clientela a circa il 76%;
- impegno continuo in attività di Stewardship: nei primi nove mesi 2023 Eurizon Capital SGR ha partecipato a 1.273 assemblee degli azionisti (di cui il 93% costituito da società quotate all’estero) e a 327 engagement (di cui il 50% su tematiche ESG);
- emessi 8 green e social bond per un ammontare complessivo di 7,8 miliardi di euro tra il 2022 e i primi nove mesi 2023.

Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices, nella CDP Climate A List 2022 e nel 2023 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” e si classifica prima tra le banche del peer group nelle valutazioni internazionali Sustainalytics e Bloomberg (ESG Disclosure Score). Inoltre, Intesa Sanpaolo:
-  è stata inserita per il sesto anno consecutivo nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index 2023, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane;
-  è stata riconosciuta come prima banca in Europa e unica in Italia nel Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index 2023 tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione;
-  si è classificata al primo posto nella classifica globale ESG Corporate Award, nella categoria Best Company for Diversity Equity & Inclusion, tra le società large cap;
-  è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere “Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022”, prevista dal PNRR, per l’impegno nella diversity & inclusion;
-  è stata oggetto di un audit intermedio, condotto con successo, per il mantenimento della certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) ottenuta nel 2021;

●  le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 2.600 professional dal 2021;
- riqualificate circa 3.350 persone nel 2022 e nei primi nove mesi del 2023; dal 2022 erogate circa 20,5 milioni di ore di formazione;
- oltre 230 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 250 persone;
- individuate circa 470 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- avviato il monitoraggio degli obiettivi di diversity & inclusion 2023 per ogni Divisione e Area di Governo; rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di persone del Gruppo (circa 1.000 persone LGBTQ+ e alleati);
- continua a crescere l’indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo, che raggiunge il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 rispetto a 79% nel 2021 e 66% nel 2013);
- Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta Top Employer 2023 per il secondo anno consecutivo da Top Employers Institute e ha ricevuto il premio come Best Talent Acquisition Team nell’ambito dei 2023 LinkedIn Talent Awards.

 

Nei primi nove mesi del 2023, per il Gruppo si registra:

●  utile netto in crescita dell’ 85,3% a 6.122 milioni di euro, da 3.303 milioni dei primi nove mesi del 2022;

●  risultato corrente lordo in crescita del 67% a 10.072 milioni di euro, da 6.032 milioni dei primi nove mesi del 2022;

●  risultato della gestione operativa in aumento del 36,8% rispetto ai primi nove mesi del 2022;

●  proventi operativi netti in crescita del 19% rispetto ai primi nove mesi del 2022;

●  costi operativi in aumento dello 0,7% rispetto ai primi nove mesi del 2022;

●  elevata efficienza, con un cost/income al 41,9% nei primi nove mesi 2023, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●  costo del rischio dei primi nove mesi del 2023 annualizzato a 28 centesimi di punto (da 70 nel 2022, 30 se si escludono gli stanziamenti per l’esposizione a Russia e Ucraina, per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;

●  qualità del credito (°):
-    lo stock di crediti deteriorati a fine settembre 2023 (°°), rispetto a fine dicembre 2022, diminuisce del 5,3% al netto delle rettifiche di valore e dell’ 1,4% al lordo;
-    l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,4% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1% al netto delle rettifiche di valore e all’ 1,9% al lordo;

●  elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 50,4% a fine settembre 2023, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 68,7%;
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine settembre 2023;

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(°) Nessun ammontare materiale di moratorie in essere a fine settembre 2023. L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a circa 26,5 miliardi di euro (circa 4,5 miliardi SACE e circa 22 miliardi Fondo PMI).
(°°) Dai crediti deteriorati a fine settembre 2023 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 0,3 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e non materiali al netto.          
 

●  patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2023, deducendo dal capitale (°) circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei primi nove mesi,  il Common Equity Tier 1 ratio a regime è risultato pari al  13,6% (°°) senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 25 nell’orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2023 e il 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo  di  Capital Conservation  Buffer,  O-SII  Buffer  e  Countercyclical  Capital  Buffer (*) - da rispettare nel 2023 pari all’ 8,82% (**). Impatti negativi regolamentari pari a circa 80 centesimi di punto nei nove mesi. Impatto negativo pari a circa 30 centesimi di punto della deduzione dal capitale volontaria riguardante il calendar provisioning effettuata nel secondo trimestre per i successivi riflessi positivi in termini di riduzione del requisito Pillar 2 e di minore costo del rischio nel 2024-2025 rispetto alle originarie previsioni del Piano di Impresa 2022-2025 (^);

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2023, attività liquide per 280 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 182 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 169% (^^)) e Net Stable Funding Ratio (pari a 121%). Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 settembre 2023 a circa 45 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;

●  supporto all’economia reale: circa 44 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi del 2023, con circa 29 miliardi in Italia, di cui circa 26 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; 2.800 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi del 2023 e 140.000 dal 2014, preservando rispettivamente 14.000 e 700.000 posti di lavoro.

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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°)  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 14,9% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2023.
(*)  Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2023).
(**)  Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(^)  Previsioni di rettifiche di valore su crediti nella prospettiva della successiva cessione di esposizioni interessate dal calendar provisioning.
(^^) Media degli ultimi dodici mesi.
 

●  acconto dividendi cash per 2.633 milioni di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2023 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali - sia registrati al 30 settembre 2023 sia attesi a fine anno - ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza e in particolare del Common Equity Tier 1 Ratio, superiore anche al livello minimo del 12% a regime che il Gruppo si è prefisso di rispettare; inoltre, la società di revisione EY S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis del Codice Civile. Più precisamente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 2.632.723.054,42 euro, risultante da un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 22 novembre 2023 (con stacco cedole il 20 novembre e record date il 21 novembre). L’acconto dividendi per azione è pressoché raddoppiato nel 2023 rispetto al 2022 salendo da 7,38 a 14,40 centesimi di euro, importo che - rapportato al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri - corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 5,7%.

 

I risultati di conto economico del terzo trimestre 2023

Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2023 registra interessi netti pari a 3.813 milioni di euro, in aumento del 6,4% rispetto ai 3.584 milioni del secondo trimestre 2023 e del 59,7% rispetto ai 2.387 milioni del terzo trimestre 2022.

Le commissioni nette sono pari a 2.095 milioni di euro, in diminuzione del 5,5% rispetto ai 2.216 milioni del secondo trimestre 2023. In dettaglio, si registra una diminuzione dello 0,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 6,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 20,2% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 2,2% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a un milione di euro nel terzo trimestre 2023 e assenti nel secondo trimestre 2023) e dell’ 8,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del terzo trimestre 2023 diminuiscono del 2,7% rispetto ai 2.153 milioni del terzo trimestre 2022. In dettaglio, si registra una diminuzione del 7,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento dello 0,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito si registra una crescita del 14,9% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e del 3,1% per quella relativa ai prodotti assicurativi e una diminuzione del 5% per la componente relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 8 milioni di euro nel terzo trimestre 2022).

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 419 milioni di euro, rispetto ai 459 milioni del secondo trimestre 2023 e ai 439 milioni del terzo trimestre 2022.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 52 milioni di euro, rispetto a 75 milioni del secondo trimestre 2023, con la componente relativa alla clientela che ammonta a 88 milioni rispetto a 80 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in aumento a 342 milioni da 68 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che aumenta a 303 milioni da 63 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 3 milioni rispetto a un saldo nullo. Il risultato di 52 milioni del terzo trimestre 2023 si confronta con i 51 milioni del terzo trimestre 2022, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 105 milioni, quello della componente di capital markets negativo per 173 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 129 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito negativo per 10 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 6.367 milioni di euro, in aumento dello 0,4% rispetto ai 6.341 milioni del secondo trimestre 2023 e del 26,9% rispetto ai 5.018 milioni del terzo trimestre 2022.

I costi operativi ammontano a 2.650 milioni di euro, in diminuzione dello 0,9% rispetto ai 2.675 milioni del secondo trimestre 2023, a seguito di una diminuzione dello 0,8% per le spese del personale e del 2,9% per le spese amministrative e di un aumento del 2,8% per gli ammortamenti; i costi operativi del terzo trimestre 2023 aumentano dello 0,4% rispetto ai 2.640 milioni del corrispondente trimestre 2022, a seguito di un aumento del 2,2% per le spese amministrative e del 4,8% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’ 1,2% per le spese del personale.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 3.717 milioni di euro, in crescita dell’ 1,4% rispetto ai 3.666 milioni del secondo trimestre 2023 e del 56,3% rispetto ai 2.378 milioni del terzo trimestre 2022. Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2023 è pari al 41,6%, rispetto al 42,2% del secondo trimestre 2023 e al 52,6% del terzo trimestre 2022.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 357 milioni di euro (comprendenti 4 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 367 milioni del secondo trimestre 2023 (che includevano 115 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina) e a 496 milioni del terzo trimestre 2022 (che includevano 196 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 47 milioni di euro (comprendenti 32 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 121 milioni del secondo trimestre 2023 (che includevano 20 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e ai 42 milioni del terzo trimestre 2022.

Gli altri proventi netti sono pari a 15 milioni di euro, rispetto a 203 milioni di euro nel secondo trimestre 2023 (che includevano 157 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione detenuta in Zhong Ou Asset Management) e a 4 milioni nel terzo trimestre 2022.

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al secondo trimestre 2023 e al terzo trimestre 2022.

Il risultato corrente lordo è pari a 3.328 milioni di euro, rispetto a 3.381 milioni del secondo trimestre 2023 e a 1.844 milioni del terzo trimestre 2022.

Il risultato netto consolidato è pari a 1.900 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 1.066 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 56 milioni;
-    effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 36 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 264 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 395 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2023 e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 11 milioni di euro nel secondo trimestre 2023, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 7 milioni riguardanti il fondo di risoluzione, oneri per 6 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per 9 milioni riguardanti Atlante. Nel terzo trimestre 2022 questa voce era ammontata a 266 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per un milione riguardanti il fondo di risoluzione, per 385 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2022, per 3 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 3 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e variazioni positive di fair value per 5 milioni riguardanti Atlante;
-    un utile di pertinenza di terzi per 6 milioni di euro.

Il risultato netto pari a 1.900 milioni di euro nel terzo trimestre 2023 si confronta con quello pari a 2.266 milioni nel secondo trimestre 2023 e a 957 milioni nel terzo trimestre 2022.
 

I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2023

Il conto economico consolidato dei primi nove mesi 2023 registra interessi netti pari a 10.651 milioni di euro, in aumento del 65,5% rispetto ai 6.436 milioni dei primi nove mesi 2022.

Le commissioni nette sono pari a 6.448 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 6.697 milioni dei primi nove mesi 2022. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 7,7% per la componente relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a un milione di euro nei primi nove mesi 2023 e a 20 milioni nei primi nove mesi 2022) e dell’ 1,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi e un aumento del 12% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.275 milioni di euro, rispetto a 1.280 milioni dei primi nove mesi 2022.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 389 milioni di euro, rispetto a 1.380 milioni dei primi nove mesi 2022, con la componente relativa alla clientela che ammonta a 257 milioni rispetto a 283 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in aumento a 345 milioni da 262 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 473 milioni da 1.391 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per  4 milioni rispetto a un saldo negativo per 32 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 18.765 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto ai 15.773 milioni dei primi nove mesi 2022.

I costi operativi ammontano a 7.861 milioni di euro, in aumento dello 0,7% rispetto ai 7.804 milioni dei primi nove mesi 2022, a seguito di un aumento dell’ 1,9% per le spese amministrative e del 4,6% per gli ammortamenti e di una diminuzione dello 0,5% per le spese del personale.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 10.904 milioni di euro, in crescita del 36,8% rispetto ai 7.969 milioni dei primi nove mesi 2022. Il cost/income ratio nei primi nove mesi 2023 è pari al 41,9%, rispetto al 49,5% dei primi nove mesi 2022.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 913 milioni di euro (comprendenti circa 170 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 1.928 milioni dei primi nove mesi 2022 (che includevano 1.289 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 238 milioni di euro (comprendenti 71 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 156 milioni dei primi nove mesi 2022.

Gli altri proventi netti sono pari a 319 milioni di euro (comprendenti plusvalenze per 192 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Zhong Ou Asset Management e per 116 milioni derivanti dalla cessione del ramo acquiring in Croazia), rispetto a 147 milioni di euro nei primi nove mesi 2022 (che includevano 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l’impatto dell’inflazione).

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente ai primi nove mesi 2022.

Il risultato corrente lordo è pari a 10.072 milioni di euro, rispetto a 6.032 milioni dei primi nove mesi 2022.

Il risultato netto consolidato è pari a 6.122 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 3.150 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 142 milioni;
-    effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 126 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 503 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 323 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 395 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2023, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 18 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 7 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 544 milioni di euro nei primi nove mesi 2022, derivanti da oneri ante imposte per 363 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 385 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2022, per 20 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 17 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 5 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e variazioni negative di fair value per 2 milioni riguardanti Atlante;
-    un utile di pertinenza di terzi per 29 milioni di euro.

Il risultato netto pari a 6.122 milioni di euro nei primi nove mesi 2023 si confronta con 3.303 milioni nei primi nove mesi 2022.
 

Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2023

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2023 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 434 miliardi di euro, in diminuzione del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2022 e dell’ 8,5% rispetto al 30 settembre 2022 (in diminuzione dell’ 1% rispetto al secondo trimestre 2023 e del 5,4% rispetto ai primi nove mesi 2022 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 5.207 milioni di euro, in diminuzione del 5,3% rispetto ai 5.496 milioni del 31 dicembre 2022. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.218 milioni di euro rispetto ai 1.131 milioni del 31 dicembre 2022, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,3% anche al 31 dicembre 2022), e un grado di copertura al 68,7% (69,2% a fine 2022). Le inadempienze probabili diminuiscono a 3.570 milioni di euro da 3.952 milioni del dicembre 2022 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 419 milioni di euro rispetto a 413 milioni a fine 2022.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.243 miliardi di euro, in crescita del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2022. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 558 miliardi, in aumento del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2022 e dell’ 1,3% rispetto al 30 settembre 2022. La raccolta diretta assicurativa è pari a 168 miliardi, in diminuzione del 3,3% rispetto al 31 dicembre 2022. La raccolta indiretta ammonta a 684 miliardi, in aumento del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2022 e del 7,2% rispetto al 30 settembre 2022. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 429 miliardi, in diminuzione dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2022 e in aumento dello 0,4% rispetto al 30 settembre 2022; la nuova produzione vita nei primi nove mesi 2023 ammonta a 12,1 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 255 miliardi, in crescita del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2022 e del 21,1% rispetto al 30 settembre 2022.

I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2023 - calcolati applicando i criteri a regime e deducendo dal capitale (°) circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei primi nove mesi - risultano pari a:
-  13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,5% a fine 2022),
-  16,2% per il Tier 1 ratio (16% a fine 2022),
-  19,2% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2022).

 * * *

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(*)    Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°)     Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.

 

Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 182 miliardi di euro a fine settembre 2023,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 280 miliardi di euro a fine settembre 2023,
-    indicatori di liquidità ampiamente superiori ai requisiti normativi: Liquidity Coverage Ratio pari a 169% (°) e Net Stable Funding Ratio pari a 121%;
-    operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 30 settembre 2023 a circa 45 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 80% dalla componente retail,
-    raccolta a medio lungo termine wholesale per 17,2 miliardi di euro nei primi nove mesi 2023, nel cui ambito operazioni benchmark di Tier 2 per un miliardo di euro, di green senior non-preferred per 2,25 miliardi di euro e 600 milioni di sterline, di green senior preferred per 2,25 miliardi di euro, di social senior preferred per 750 milioni di sterline, di senior preferred per 3,75 miliardi di euro e 1,25 miliardi di dollari, di senior non-preferred per 1,5 miliardi di dollari, di obbligazioni bancarie garantite per 1,25 miliardi di euro e di Additional Tier 1 per 1,25 miliardi di euro (per circa il 90% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 30 settembre 2023 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,7% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.

* * *

Al 30 settembre 2023, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.293 sportelli bancari - 3.349 in Italia e 944 all’estero - e 94.194 persone.

* * *

____________
(°)  Media degli ultimi dodici mesi.

 

I risultati per area di Business

La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (individui e aziende con esigenze finanziarie di minore complessità);
-    clientela Exclusive (individui con esigenze finanziarie di maggiore complessità);
-    clientela Imprese (aziende con esigenze finanziarie di maggiore complessità, generalmente Piccole e Medie Imprese);
-    clientela costituita da enti nonprofit.

La Divisione include la digital bank controllata Isybank (che opera anche nell’instant banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo ENEL).


La Divisione Banca dei Territori registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.783

2.914

-4,5%

Costi operativi

   

-1.560

-1.573

-0,8%

Risultato della gestione operativa

 

1.224

1.341

-8,8%

cost/income ratio 

   

56,0%

54,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-244

-456

 

Risultato corrente lordo

   

979

885

 

Risultato netto

   

423

576

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

8.482

6.546

29,6%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

45%

42%

 

Costi operativi

   

-4.636

-4.641

-0,1%

Risultato della gestione operativa

 

3.846

1.905

101,9%

cost/income ratio 

   

54,7%

70,9%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-916

-459

 

Risultato corrente lordo

   

2.930

1.457

 

Risultato netto

   

1.695

743

 
             

 

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Client Coverage & Advisory, che include in particolare Institutional Clients cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie e Global Corporate cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 7 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Energy; Telecom, Media & Technology;
-  Distribution Platforms & GTB, che include in particolare Global Transaction Banking cui compete la gestione dei servizi transazionali e IMI CIB International Network cui compete lo sviluppo internazionale della Divisione e la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
-  Global Banking & Markets, deputata in particolare all’attività di finanza strutturata, primary markets e capital markets (equity e debt capital markets).

Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.


La Divisione IMI Corporate & Investment Banking registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

926

990

-6,5%

Costi operativi

   

-362

-370

-2,4%

Risultato della gestione operativa

 

564

619

-8,9%

cost/income ratio 

   

39,1%

37,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-112

43

 

Risultato corrente lordo

   

452

662

 

Risultato netto

   

293

453

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.887

3.424

-15,7%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

15%

22%

 

Costi operativi

   

-1.066

-1.022

4,3%

Risultato della gestione operativa

 

1.821

2.402

-24,2%

cost/income ratio 

   

36,9%

29,8%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-117

-1.461

 

Risultato corrente lordo

   

1.704

941

 

Risultato netto

   

1.141

520

 
             

 

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, il Danube HUB, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca e Intesa Sanpaolo Bank Romania, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, CIB Bank in Ungheria, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.


La Divisione International Subsidiary Banks registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

763

752

1,5%

Costi operativi

   

-289

-281

2,7%

Risultato della gestione operativa

 

474

470

0,8%

cost/income ratio 

   

37,9%

37,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-63

-62

 

Risultato corrente lordo

   

412

409

 

Risultato netto

   

322

313

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.180

1.619

34,7%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

12%

10%

 

Costi operativi

   

-838

-802

4,5%

Risultato della gestione operativa

 

1.342

817

64,3%

cost/income ratio 

   

38,4%

49,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-130

-245

 

Risultato corrente lordo

   

1.333

575

 

Risultato netto

   

1.001

353

 
             

           

                                                                       
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.


La Divisione Private Banking registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

797

812

-1,9%

Costi operativi

   

-233

-240

-3,0%

Risultato della gestione operativa

 

564

573

-1,4%

cost/income ratio 

   

29,2%

29,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-16

-17

 

Risultato corrente lordo

   

549

556

 

Risultato netto

   

337

358

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.364

1.749

35,2%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

13%

11%

 

Costi operativi

   

-702

-666

5,4%

Risultato della gestione operativa

 

1.662

1.083

53,5%

cost/income ratio 

   

29,7%

38,1%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-44

15

 

Risultato corrente lordo

   

1.618

1.098

 

Risultato netto

   

1.038

750

 
             

    

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.


La Divisione Asset Management registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

223

231

-3,3%

Costi operativi

   

-57

-59

-2,8%

Risultato della gestione operativa

 

166

172

-3,5%

cost/income ratio 

   

25,8%

25,6%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

2

 

Risultato corrente lordo

   

166

173

 

Risultato netto

   

113

130

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

689

724

-4,8%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

4%

5%

 

Costi operativi

   

-169

-152

11,2%

Risultato della gestione operativa

 

520

572

-9,1%

cost/income ratio 

   

24,5%

21,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

0

 

Risultato corrente lordo

   

520

572

 

Risultato netto

   

372

435

 
             

                                                                       
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi) e Fideuram Vita.


La Divisione Insurance registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 23

2° trim. 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

404

444

-9,0%

Costi operativi

   

-93

-89

4,6%

Risultato della gestione operativa

 

311

355

-12,4%

cost/income ratio 

   

22,9%

20,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

18

37

 

Risultato corrente lordo

   

330

392

 

Risultato netto

   

233

276

 
             

(milioni di euro)

   

9 mesi 23

9 mesi 22

var. %

             

Proventi operativi netti

   

1.233

1.224

0,7%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

7%

8%

 

Costi operativi

   

-264

-269

-1,9%

Risultato della gestione operativa

 

969

955

1,5%

cost/income ratio 

   

21,4%

22,0%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

57

0

 

Risultato corrente lordo

   

1.026

955

 

Risultato netto

   

709

698

 
             

 

Le prospettive

Per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a ben oltre 14 miliardi di euro nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a oltre 7,5 miliardi di euro.

L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023.

Si prevede una forte distribuzione di valore:
-    payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa;
-    l’odierno Consiglio di Amministrazione ha deliberato un acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2023 pari a circa 2,6 miliardi di euro, in distribuzione a novembre;
-    ulteriore distribuzione per il 2023 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali, nei primi giorni di febbraio 2024;
-    eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime - confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a oltre il 14,5% ante Basilea 4, a oltre il 14% post Basilea 4 e a oltre il 15% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.

* * *


Ai fini di comparabilità dei risultati:

-     i dati di conto economico dei quattro trimestri 2022 e di stato patrimoniale del quarto trimestre 2022 risultano riesposti a seguito dell’applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo a decorrere dal 1° gennaio 2022;
-     i dati di conto economico del primo trimestre 2022 sono stati riesposti a seguito della riallocazione di alcuni oneri relativi al sistema incentivante della Divisione Banca dei Territori e di Fideuram da spese del personale a commissioni passive;
-     i dati di conto economico dei primi due trimestri 2022 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di Quilvest (perfezionata a fine giugno 2022), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e della cessione del ramo di attività nell’ambito del Progetto Formazione (anch’essa perfezionata a fine giugno 2022), deconsolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto alla perdita di pertinenza di terzi.

* * *

Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2023, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

* * *

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

* * *

 

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