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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2024

I RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2024 EVIDENZIANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA SOLIDA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE, CON UN UTILE NETTO PARI A € 7,2 MLD E PREVISTO A OLTRE € 8,5 MLD NELL’INTERO ANNO TENENDO CONTO DELLE AZIONI GESTIONALI DEL 4° TRIM. 2024 PER L’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ FUTURA DEI RISULTATI DEL GRUPPO, CHE CONTRIBUISCONO ALL’UTILE NETTO DEL 2025 PREVISTO A CIRCA € 9 MLD.

SIGNIFICATIVO RITORNO CASH PER GLI AZIONISTI: € 5 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI (CHE SI AGGIUNGONO AL BUYBACK PARI A € 1,7 MLD COMPLETATO A OTTOBRE 2024), DI CUI € 3 MLD IN DISTRIBUZIONE COME ACCONTO DIVIDENDI A NOVEMBRE.

IL SOLIDO ANDAMENTO ECONOMICO E PATRIMONIALE DEI NOVE MESI SI È TRADOTTO IN UNA SIGNIFICATIVA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER E NON SOLO PER GLI AZIONISTI, FONDATA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DEL GRUPPO: IN PARTICOLARE, € 4,6 MLD DI IMPOSTE GENERATE (IN AUMENTO DI € 0,7 MLD VS 9 MESI 2023, DERIVANTE DALLA CRESCITA DEGLI INTERESSI NETTI), ESPANSIONE DEL PROGRAMMA CIBO E RIPARO PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ (OLTRE 48,2 MLN DI INTERVENTI NEL 2022 - 9 MESI 2024), RAFFORZAMENTO DELLE INIZIATIVE PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE E FAVORIRE L’INCLUSIONE FINANZIARIA, SOCIALE, EDUCATIVA E CULTURALE (€ 18,7 MLD DI CREDITO SOCIALE E RIGENERAZIONE URBANA NEL 2022 - 9 MESI 2024), CONTRIBUTO PARI A CIRCA € 1,5 MLD NEL 2023-2027 PER FAR FRONTE AI BISOGNI SOCIALI (DI CUI OLTRE € 0,5 MLD GIÀ NEL 2023 - 9 MESI 2024).

INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 30 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEI 9 MESI 2024; CIRCA 2.250 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEI 9 MESI 2024 E CIRCA 143.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE OLTRE 11.000 E OLTRE 715.000 POSTI DI LAVORO.

INTESA SANPAOLO È PIENAMENTE IN GRADO DI CONTINUARE A OPERARE CON SUCCESSO IN FUTURO GRAZIE A:
- I PUNTI DI FORZA CHE CONTRADDISTINGUONO IL GRUPPO: IN PARTICOLARE LA REDDITIVITÀ RESILIENTE, LA SOLIDA PATRIMONIALIZZAZIONE, LO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL”, I SIGNIFICATIVI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA E L’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI;
- LA LEADERSHIP NELL’ATTIVITÀ DI WEALTH MANAGEMENT, PROTECTION & ADVISORY, CON CIRCA € 100 MLD DI ATTIVITÀ FINANZIARIE DELLA CLIENTELA IDENTIFICATE PER ALIMENTARE LA CRESCITA DEL RISPARMIO GESTITO AGEVOLATA DAL CALO DEI TASSI DI INTERESSE.

AL 30 SETTEMBRE 2024 ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,9%, DEDUCENDO DAL CAPITALE I DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2024, SENZA CONSIDERARE CIRCA 120 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 20 NELL’ORIZZONTE 4° TRIM. 2024 - 2025.

CRESCITA DEL 13,4% VS 9 MESI 2023 DEL RISULTATO CORRENTE LORDO E DEL 14,2% DEL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA DELL’ 8,5% (INTERESSI NETTI +11,5%, COMMISSIONI NETTE +7,9%, RISULTATO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA +2,8%) E COSTI OPERATIVI IN AUMENTO DELLO 0,8%.

QUALITÀ DEL CREDITO:
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,1% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,2% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALLO 0,9% E ALL’ 1,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
- COSTO DEL RISCHIO DEL 9 MESI 2024 ANNUALIZZATO A 25 CENTESIMI DI PUNTO.

  • UTILE NETTO DEI 9 MESI 2024 A € 7.167 MLN, +17,1% RISPETTO A € 6.122 MLN DEI 9 MESI 2023
  • RISULTATO CORRENTE LORDO IN CRESCITA DEL 13,4% VS 9 MESI 2023
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN AUMENTO DEL 14,2% VS 9 MESI 2023
  • PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA DELL’ 8,5% VS 9 MESI 2023 (INTERESSI NETTI +11,5%, COMMISSIONI NETTE +7,9%, RISULTATO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA +2,8%)
  • COSTI OPERATIVI IN AUMENTO DELLO 0,8% VS 9 MESI 2023
  • QUALITA’ DEL CREDITO:
    • INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,1% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,2% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALLO 0,9% E ALL’ 1,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA
    • COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2024 ANNUALIZZATO A 25 CENTESIMI DI PUNTO
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
    • COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,9% (°), DEDUCENDO DAL CAPITALE (°°) € 5 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2024, SENZA CONSIDERARE CIRCA 120 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 20 NELL’ORIZZONTE 4° TRIM. 2024 - 2025 (°°°)

____________
(°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,2% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2024.
(°°)  Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1; era già stato dedotto nei coefficienti patrimoniali del primo semestre 2024 l’importo di € 1,7 mld di buyback eseguito dal 3 giugno 2024 al 18 ottobre 2024.
(°°°) Common Equity Tier 1 ratio pari al 13,6% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024, in conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

DATI DI SINTESI:

 

 

 

       

PROVENTI OPERATIVI

NETTI:

3° TRIM. 2024

9 MESI 2024

 

-1,1%

+8,5%

A € 6.802 MLN DA € 6.881 MLN DEL 2° TRIM. 2024

A € 20.439 MLN DA € 18.830 MLN DEI 9 MESI 2023

       

COSTI

OPERATIVI:

3° TRIM. 2024

9 MESI 2024

+2,9%

+0,8%

A € 2.736 MLN DA € 2.659 MLN DEL 2° TRIM. 2024

A € 7.986 MLN DA € 7.924 MLN DEI 9 MESI 2023

       

RISULTATO GESTIONE

OPERATIVA:

3° TRIM. 2024

9 MESI 2024

-3,7%

+14,2%

A € 4.066 MLN DA € 4.222 MLN DEL 2° TRIM. 2024

A € 12.453 MLN DA € 10.906 MLN DEI 9 MESI 2023

       

RISULTATO CORRENTE

LORDO:

3° TRIM. 2024

9 MESI 2024

€ 3.676 MLN

€ 11.420 MLN

DA € 3.808 MLN DEL 2° TRIM. 2024

DA € 10.074 MLN DEI 9 MESI 2023

       

RISULTATO NETTO:

3° TRIM. 2024

9 MESI 2024

€ 2.401 MLN

€ 7.167 MLN

DA € 2.465 MLN DEL 2° TRIM. 2024

DA € 6.122 MLN DEI 9 MESI 2023

       

COEFFICIENTI PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,9% (°) DEDUCENDO I DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2024 (°°), E PARI AL 13,6% NON INCLUDENDO ALCUN UTILE MATURATO NEL 3° TRIM. 2024 (°°°)

         

_________
(°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,2% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2024.
(°°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1; era già stato dedotto nei coefficienti patrimoniali del primo semestre 2024 l’importo di € 1,7 mld di buyback eseguito dal 3 giugno 2024 al 18 ottobre 2024.
(°°°) In conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

Torino, Milano, 31 ottobre 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2024 (*) (**).

I risultati dei primi nove mesi del 2024 evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 7,2 miliardi di euro e previsto a oltre 8,5 miliardi nell’intero anno tenendo conto delle azioni gestionali del quarto trimestre per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono all’utile netto del 2025 previsto a circa 9 miliardi.

Le predette azioni gestionali includono l’accelerazione del ricambio generazionale nel quadro della trasformazione tecnologica, con un modello di business resiliente nello scenario di digitalizzazione e intelligenza artificiale. In particolare, a ottobre è stato firmato l’accordo sindacale che prevede, entro il 2027, 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection, dal quale derivano oneri nell’ordine dei 500 milioni di euro al lordo di imposte e 350 milioni al netto da contabilizzare nel quarto trimestre 2024.

Il solido andamento economico e patrimoniale dei nove mesi si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo. In particolare:
-  significativo ritorno cash per gli azionisti: 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei nove mesi (che si aggiungono al buyback pari a 1,7 miliardi di euro concluso a ottobre 2024), di cui 3 miliardi in distribuzione come acconto dividendi a novembre;
4,6 miliardi di euro di imposte (°) generate e aumentate di 0,7 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi 2023 (°°) per effetto della crescita degli interessi netti che ha trainato l’aumento di 1,3 miliardi di euro del risultato corrente lordo;
espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (oltre 48,2 milioni di interventi tra il 2022 e i primi nove mesi 2024);
-  rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (18,7 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e i primi nove mesi 2024);
-  contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui oltre 0,5 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023 e dei primi nove mesi 2024 e la restante parte inclusa pro-quota nelle prospettive di utile netto per l’intero 2024 e il 2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative.

Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro grazie a:
-    i punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL, i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi (9.000 persone del Gruppo in uscita entro il 2027) anche a seguito dell’accelerazione nella trasformazione tecnologica (55% degli applicativi già cloud-based);
-    la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory con circa 100 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela identificate (^) per alimentare la crescita.

_________
(*)  Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(**)  Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
(°)        Imposte dirette e indirette.
(°°)       Quasi interamente nella componente delle imposte dirette.
(^)        Nell’ambito della raccolta diretta e del risparmio amministrato.


Tra i fattori di successo:

■  per quanto riguarda la tecnologia, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025 (*):
·  nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con la nuova banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo: 3,5 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 2.250 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa;
· nuovi canali digitali:
-  Isybank, la banca digitale del Gruppo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa un milione di nuovi clienti entro il 2025 - con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 - non previsti nel Piano di Impresa: oltre 400.000 nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) già acquisiti e circa 350.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti;
- Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram): già circa 74.200 clienti e 2,84 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela al 30 settembre 2024;
·  intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 80 App e 184 specialisti al 30 settembre 2024) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel Piano di Impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI;

■  per quanto riguarda la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
·   gli strumenti digitali d’eccellenza, le distintive reti di consulenza, con circa 17.000 persone dedicate
(°) previste in crescita a circa 20.000 entro il 2027, le fabbriche di prodotto assicurative e dell’Asset Management interamente controllate e i circa 1.400 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela presso il Gruppo conferiscono a Intesa Sanpaolo un’unicità di fattori abilitanti per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory;
·   le attività finanziarie della clientela gestite tramite i servizi di consulenza a 360 gradi offerti dalla Divisione Banca dei Territori e dalla Divisione Private Banking ammontano a 134 miliardi di euro al 30 settembre 2024, in crescita di 27 miliardi rispetto al 30 settembre 2023;
·   nel primo trimestre 2024 è stata costituita la struttura Wealth Management Divisions, a cui riportano le preesistenti Divisione Private Banking, Divisione Asset Management e Divisione Insurance, per un presidio unitario delle attività di wealth management, con l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto;
·   nel primo trimestre 2024 è stata anche costituita una Cabina di regia “Fees & Commissions”, presieduta direttamente dal Consigliere Delegato e CEO, focalizzata sul monitoraggio, presidio e coordinamento delle strategie necessarie per aumentare i ricavi da commissioni di tutte le Divisioni del Gruppo.

_________
(*)  Apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, derivante da isytech, Isybank, Fideuram Direct e Intelligenza Artificiale, che compensa l’impatto dell’inflazione più elevata e del rinnovo del contratto di lavoro.
(°)  Consulenti finanziari, Private Banker, Global Advisor (con contratto ibrido, combinato tra rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato part-time e rapporto di lavoro autonomo in capo alla stessa persona), gestori per la clientela Exclusive, gestori per la clientela Affluent e gestori nella Filiale Digitale.

 

L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo. In particolare:

·   forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 5,6 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e i primi nove mesi 2024, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi allo 0,9% (°);
- la funzione aziendale Balance Sheet Optimisation ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel terzo trimestre 2024 perfezionate due nuove operazione di cartolarizzazione sintetica per un ammontare complessivo di 1,7 miliardi di euro. A fine settembre 2024, l’ammontare in essere di operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), era pari a circa 26 miliardi di euro;
- ulteriormente rafforzate le iniziative di efficientamento del capitale ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie a criteri ESG, indirizzando nuove erogazioni per oltre 18 miliardi di euro nel 2023 e 14,8 miliardi nei primi nove mesi 2024 verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento;

·   riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- isytech operativa con circa 470 specialisti dedicati;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 2.250 persone già assunte;
- chiuse 839 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio della nuova Banca Digitale;
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 43 iniziative di efficientamento già identificate;
- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 507 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021;
- circa 5.800 uscite volontarie dal 2022;
- lanciati progetti di digitalizzazione in Eurizon riguardanti Intelligenza Artificiale e Digital Ledger Technology
- la Mobile App di Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta da Forrester come “Global Mobile Banking Apps Leader” e “Global Digital Experience Leader” per il secondo anno consecutivo, classificandosi prima tra tutte le app bancarie oggetto di valutazione a livello mondiale;

·   crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 58.000 nuovi contratti e 18,4 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2023, circa 51.000 nuovi contratti e 14,1 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nei primi nove mesi 2024;
- Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l’accettazione di pagamenti digitali contact-less da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS;
- arricchita l’offerta commerciale Soluzione Domani dedicata alla clientela Senior (oltre 65 anni e caregiver) con il lancio dell’iniziativa Senior Hub (“SpazioxNoi”), che prevede, in una prima fase, l’apertura di un centro multiservizi dedicato all’invecchiamento attivo, al benessere e all’aggregazione sociale;
- dal 1° gennaio 2024, InSalute Servizi è diventata TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo e - gestendo anche tutti i clienti della Divisione Banca dei Territori che hanno polizze sanitarie di Intesa Sanpaolo RBM Salute - è quarta come TPA in Italia con oltre 1,5 milioni di pratiche all’anno;

_________
(°)        Secondo la metodologia EBA.       

 

- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto. Individuati i settori prioritari per i quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare l’offerta ESG, nei mercati in cui opera la Divisione International Banks. Lanciato un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell’ambito dell’offerta S-Loan, in Slovacchia, Ungheria e Serbia. Avviato un progetto per estendere l’offerta S-Loan a Croazia, Bosnia-Erzegovina e Slovenia;
- a ottobre 2023 firmato il contratto per l’acquisizione del 99,98% di First Bank, banca commerciale rumena focalizzata sulla clientela retail e PMI; l’acquisizione, perfezionata a fine maggio 2024, ha rafforzato la presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo in Romania e offre nuove opportunità alle aziende italiane;    

·   forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima e un rafforzamento della governance ESG con:
-    il Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità assumendo maggiori responsabilità ESG da aprile 2022;
-    la nomina, ad aprile 2024, di una Chief Sustainability Officer responsabile di un’Area di Governo costituita per l’accorpamento delle attività ESG e il potenziamento dell’indirizzo strategico ESG, con un forte impegno verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze, un continuo sostegno alla cultura e un significativo contributo alla sostenibilità mediante progetti di innovazione e investimenti in start-up:

□  supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali:
espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all'estero, con oltre 48,2 milioni di interventi effettuati tra il 2022 e i primi nove mesi 2024, con circa 38,2 milioni di pasti, oltre 3,7 milioni di posti letto, circa 5,8 milioni di medicinali e oltre 550.000 capi di abbigliamento;
- occupabilità: programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nei primi nove mesi 2024 richieste di iscrizione da parte di oltre 8.000 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 1.600 studenti intervistati e circa 750 formati e in formazione con 29 corsi (oltre 4.650 formati e in formazione dal 2019) e circa 2.440 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019;
- disuguaglianze e inclusione educativa: programma di inclusione educativa: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane: nei primi nove mesi 2024 coinvolgimento di oltre 700 scuole e circa 25.000 studenti per promuovere l’inclusione educativa, supportando il merito e la mobilità sociale (oltre 2.900 scuole coinvolte tra il 2022 e i primi nove mesi 2024);
- social housing: sono state rafforzate le iniziative del Gruppo in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l’identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per conseguire gli obiettivi del Piano di Impresa (promozione di 6-8 mila unità di alloggi sociali e posti letto per studenti);
- contributo previsto pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui oltre 0,5 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023 - primi nove mesi 2024 e la restante parte inclusa pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2024-2025), di cui circa un miliardo di euro per gli importi destinati alle iniziative e circa 500 milioni di euro per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;
- costituita un’unità organizzativa con sede a Brescia con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all’impatto sociale, denominata “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, al fine di rafforzare la strategia d’intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità;

□  forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi circa 4 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana nei primi nove mesi 2024 (concessi 18,7 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2024);

□  continuo impegno per la cultura:
- Gallerie d’Italia, le quattro sedi del museo di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, hanno avuto oltre 510.000 visitatori nei primi nove mesi 2024, per un totale di circa 1,7 milioni dal 2022 (ingresso gratuito per gli under 18);

□  promozione dell’innovazione:
- progetti di innovazione: 167 progetti di innovazione rilasciati da Intesa Sanpaolo Innovation Center nei primi nove mesi 2024, per un totale di 572 dal 2022;
- Neva SGR: circa 30 milioni di euro di investimenti in start-up nei primi nove mesi 2024, per un totale di circa 115 milioni dal 2022;

□  accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a seguito dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e al Forum for Insurance Transition to Net Zero (FIT):
▫ pubblicati nel Piano di Impresa 2022-2025 gli obiettivi intermedi al 2030 fissati per 4 settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining); nel 2023 fissati obiettivi per due ulteriori settori (Iron & Steel e Commercial Real Estate) e rivisti gli obiettivi per Power Generation e Automotive in linea con la filiera e il perimetro definiti per ottenere la convalida da parte di SBTi. Nel 2023 le emissioni finanziate assolute per i sei predetti settori NZBA evidenziano una diminuzione pari a oltre il 22% rispetto al 2022; ulteriori obiettivi settoriali verranno resi noti entro la fine dell’anno;
▫ la documentazione necessaria per ottenere la convalida da parte di SBTi è stata presentata a marzo 2024;
- 100% dell’energia acquistata in Italia derivante da fonti rinnovabili;   

□  supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 62,7 miliardi di euro tra il 2021 e i primi nove mesi 2024 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica (°);
- circa 2,8 miliardi di euro di Mutui Green nei primi nove mesi 2024 (7,6 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2024), dei 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui nell’arco del Piano di Impresa 2022-2025;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: erogati 2,5 miliardi di euro nei primi nove mesi 2024 (circa 11,2 miliardi tra il 2022 e i primi nove mesi 2024);
- attivati 15 Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano, Torino, Firenze, Macerata e Chieti), punti di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- nel 2024 la gamma dei prodotti S-Loan, dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, è stata rivista da sei a tre linee (S-Loan ESG, S-Loan CER e S-Loan Diversity): 1,1 miliardi di euro erogati nei primi nove mesi 2024 (circa 6,3 miliardi dal lancio nel luglio 2020);

_______
(°) Per il 2021-2026, incluso il nuovo credito per la transizione in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG di asset management, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta al 76,7%; opzioni di investimento (art. 8 e 9 della SFDR) per i prodotti assicurativi disponibili alla clientela pari all’ 81,4%;
- forte impegno in attività di Stewardship: nei primi nove mesi 2024 Eurizon Capital SGR ha partecipato a 1.399 assemblee degli azionisti (di cui il 91% costituito da società quotate all’estero) e a 625 engagement (di cui il 38% su tematiche ESG), Eurizon Capital SA e Epsilon SGR hanno partecipato rispettivamente a 3.379 e 384 assemblee degli azionisti (di cui il 98% e il 97% costituito da società quotate all’estero) e Fideuram ha partecipato a 47 assemblee e a 126 engagement (di cui l’ 82% su tematiche ESG);
- emessi 14 green e social bond per un ammontare complessivo di 9,8 miliardi di euro tra il 2022 e i primi nove mesi 2024.

Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima banca in Europa e seconda al mondo nel 2024 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” e prima tra le banche del peer group nelle valutazioni di Sustainalytics. Inoltre, Intesa Sanpaolo:
-    è stata riconosciuta come prima banca e settima società al mondo e unica banca in Italia tra le 100 aziende più inclusive e attente alla diversità nel FTSE Diversity & Inclusion Index - Top 100;
-    si è classificata al primo posto nella classifica globale ESG Corporate Award, nella categoria Best Company for Diversity Equity & Inclusion, tra le società large cap;
-    è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere “Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022”, prevista dal PNRR, per l’impegno nella diversity & inclusion;
-    è stata la prima banca in Italia e tra le prime banche in Europa a ottenere la certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS) - Diversity;

·   le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 4.200 professional dal 2021;
- riqualificate circa 6.000 persone ed erogate circa 35,7 milioni di ore di formazione dal 2022;
- circa 285 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 210 persone;
- individuate circa 470 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- implementato il monitoraggio della realizzazione degli obiettivi di diversity, equity & inclusion per ogni Divisione e Area di Governo; rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di persone del Gruppo (attualmente oltre 1.600 persone LGBTQ+ e alleati); avviata collaborazione con la nuova community “ARTICOLO19” in merito alle tematiche riguardanti la disabilità;
- continua a crescere l’indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo, che raggiunge il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 rispetto a 79% nel 2021 e 66% nel 2013);
- Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta Top Employer 2024 per il terzo anno consecutivo da Top Employers Institute, ha ricevuto il premio come Best Talent Acquisition Team nell’ambito dei 2023 LinkedIn Talent Awards ed è risultata prima nella classifica LinkedIn Top Companies 2024 che ha riconosciuto Intesa Sanpaolo come migliore azienda in Italia per lo sviluppo della carriera e la crescita professionale.

 

Nei primi nove mesi del 2024, per il Gruppo si registra:

●  utile netto in crescita del 17,1% a 7.167 milioni di euro, da 6.122 milioni dei primi nove mesi 2023;

●  risultato corrente lordo in crescita del 13,4% a 11.420 milioni di euro, da 10.074 milioni dei primi nove mesi 2023;

●  risultato della gestione operativa in aumento del 14,2% rispetto ai primi nove mesi 2023;

●  proventi operativi netti in crescita dell’ 8,5% rispetto ai primi nove mesi 2023 (interessi netti +11,5%, commissioni nette +7,9%, risultato dell’attività assicurativa +2,8%);

●  costi operativi in aumento dello 0,8% rispetto ai primi nove mesi 2023;

●  elevata efficienza, con un cost/income al 39,1%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●  costo del rischio annualizzato a 25 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;

●  qualità del credito (°):
-    a fine settembre 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati (°°) sui crediti complessivi è pari all’ 1,1% al netto delle rettifiche di valore e al 2,2% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari allo 0,9% al netto delle rettifiche di valore e all’ 1,9% al lordo;
-    l’esposizione verso la Russia (^) è in ulteriore riduzione, diminuita di oltre l’ 87% (circa 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2;

●  elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 50,8% a fine settembre 2024, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 69,7%;
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine settembre 2024;

_______
(°)  Nessun ammontare materiale di moratorie in essere a fine settembre 2024. L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a circa 17 miliardi di euro (circa 2 miliardi SACE e circa 15 miliardi Fondo PMI).
(°°)  Dai crediti deteriorati a fine settembre 2024 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 0,5 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e a circa 0,4 miliardi al netto.
(^) Esposizione creditizia verso clientela on-balance, cross-border e della controllata Banca Intesa in Russia, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies e post rettifiche di valore. Al 30 settembre 2024, post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 0,39 miliardi di euro di cui 0,37 miliardi verso clientela, al netto di 0,7 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance nulli verso clientela, al netto di 0,3 miliardi di garanzie ECA, e pari a 0,03 miliardi verso banche) e quella on-balance delle controllate è pari a 0,69 miliardi, di cui 0,09 miliardi verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 0,07 miliardi, verso banche, per Pravex Bank in Ucraina (off-balance, verso clientela, pari a 0,03 miliardi per la controllata in Russia e 0,03 miliardi per la controllata in Ucraina). L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,21 miliardi di euro.

            

●  patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2024, deducendo dal capitale (°) 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9% (°°), senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nell’orizzonte compreso tra il quarto trimestre 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e  Countercyclical Capital Buffer (*) - da rispettare nel 2024 pari al 9,37% (**); il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,6% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024 (***);

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2024, attività liquide per 285 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 209 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 162% (^)) e Net Stable Funding Ratio (pari a 122% (#));

ampiamente rispettato il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL): ratio, calcolato sui Risk Weighted Assets, a fine settembre 2024 (#) pari a 40,7% per il totale e a 23,6% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 40,5% e 23,3% non includendo nel capitale alcun utile maturato nel terzo trimestre 2024 (***)), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 25,7% e a 18% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4%;

●  supporto all’economia reale: circa 48 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi 2024, con circa 30 miliardi in Italia, di cui circa 27 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 2.250 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi 2024 e circa 143.000 dal 2014, preservando rispettivamente oltre 11.000 e oltre 715.000 posti di lavoro;

_________
(°)  Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1; era già stato dedotto nei coefficienti patrimoniali del primo semestre 2024 l’importo di € 1,7 mld di buyback eseguito dal 3 giugno 2024 al 18 ottobre 2024.
(°°)  Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,2% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2024.
(*)  Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2024 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2024).
(**)  Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(***)   In conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.
(^) Media degli ultimi dodici mesi.
(#) Dati gestionali preliminari.
 

●  acconto dividendi cash per 3.027 milioni di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato la distribuzione di 17 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2024, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2024 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali - sia registrati al 30 settembre 2024 sia attesi a fine anno - ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza e in particolare del Common Equity Tier 1 Ratio, superiore anche al livello minimo del 12% a regime che il Gruppo si è prefisso di rispettare; inoltre, la società di revisione EY S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis del Codice Civile. Più precisamente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 3.026.623.985,17 euro, risultante da un importo unitario di 17 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 20 novembre 2024 (con stacco cedole il 18 novembre e record date il 19 novembre). L’acconto dividendi per azione, rapportato al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 4,3%.

 

I risultati di conto economico del terzo trimestre 2024

Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2024 registra interessi netti pari a 3.942 milioni di euro, in flessione del 2,1% rispetto ai 4.028 milioni del secondo trimestre 2024 e in crescita del 3% rispetto ai 3.826 milioni del terzo trimestre 2023.

Le commissioni nette sono pari a 2.307 milioni di euro, in diminuzione del 3,4% rispetto ai 2.387 milioni del secondo trimestre 2024. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,3% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 18,4% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e un aumento dello 0,6% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 19 milioni di euro nel terzo trimestre 2024 e a 12 milioni nel secondo trimestre 2024) e dello 0,5% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del terzo trimestre 2024 crescono del 9,9% rispetto ai 2.099 milioni del terzo trimestre 2023. In dettaglio, si registra una crescita dello 0,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 15,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito si registra una crescita del 50,3% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, dell’ 8,4% per la componente relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a un milione nel terzo trimestre 2023) e del 9,5% per quella relativa ai prodotti assicurativi.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 408 milioni di euro, rispetto ai 448 milioni del secondo trimestre 2024 e ai 419 milioni del terzo trimestre 2023.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 150 milioni di euro, rispetto ai 20 milioni del secondo trimestre 2024, con la componente relativa alla clientela che rimane invariata a 78 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in ampliamento a 240 milioni da 77 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 311 milioni da 17 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che diminuisce a un milione da 2 milioni. Il risultato pari a 150 milioni del terzo trimestre 2024 si confronta con quello di 55 milioni del terzo trimestre 2023, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 91 milioni, quello della componente di capital markets negativo per 342 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 303 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 3 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 6.802 milioni di euro, in flessione dell’ 1,1% rispetto ai 6.881 milioni del secondo trimestre 2024 e in crescita del 6,5% rispetto ai 6.388 milioni del terzo trimestre 2023.

I costi operativi ammontano a 2.736 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto ai 2.659 milioni del secondo trimestre 2024, a seguito di un aumento del 3,7% per le spese del personale e del 9,2% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’ 1,7% per le spese amministrative; i costi operativi del terzo trimestre 2024 aumentano del 2,4% rispetto ai 2.671 milioni del corrispondente trimestre 2023, a seguito di un aumento del 3,6% sia per le spese del personale sia per gli ammortamenti e di una diminuzione dello 0,7% per le spese amministrative.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.066 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 4.222 milioni del secondo trimestre 2024 e in crescita del 9,4% rispetto ai 3.717 milioni del terzo trimestre 2023. Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2024 è pari al 40,2%, rispetto al 38,6% del secondo trimestre 2024 e al 41,8% del terzo trimestre 2023.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 238 milioni di euro (comprendenti 16 milioni relativi all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 320 milioni del secondo trimestre 2024 (che includevano 22 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina) e a 354 milioni del terzo trimestre 2023 (che includevano 4 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina).

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 150 milioni di euro (comprendenti 72 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 125 milioni del secondo trimestre 2024 (che includevano 61 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e ai 47 milioni del terzo trimestre 2023 (che includevano 32 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).

Gli altri proventi netti registrano un saldo negativo per 2 milioni di euro, rispetto a un saldo positivo per 31 milioni di euro nel secondo trimestre 2024 e 15 milioni nel terzo trimestre 2023.

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al secondo trimestre 2024 e al terzo trimestre 2023.

Il risultato corrente lordo è pari a 3.676 milioni di euro, rispetto a 3.808 milioni del secondo trimestre 2024 e a 3.331 milioni del terzo trimestre 2023.

Il risultato netto consolidato è pari a 2.401 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 1.189 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 61 milioni;
-    effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 28 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) con riprese di valore per un milione di euro, derivante dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 10 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 37 milioni di euro nel secondo trimestre 2024, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per un milione riguardanti il fondo di risoluzione e per 7 milioni riguardanti il fondo di garanzia dei depositi italiano, oneri per un milione relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 7 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 41 milioni relativi al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e variazioni negative di fair value per 11 milioni riguardanti Atlante. Nel terzo trimestre 2023 questa voce era ammontata a 264 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 395 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2023 e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante;
-    una perdita di pertinenza di terzi per 2 milioni di euro.

Il risultato netto pari a 2.401 milioni di euro nel terzo trimestre 2024 si confronta con quello pari a 2.465 milioni nel secondo trimestre 2024 e a 1.900 milioni nel terzo trimestre 2023.

 

I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2024

Il conto economico consolidato dei primi nove mesi 2024 registra interessi netti pari a 11.917 milioni di euro, in crescita dell’ 11,5% rispetto ai 10.691 milioni dei primi nove mesi 2023.

Le commissioni nette sono pari a 6.970 milioni di euro, in aumento del 7,9% rispetto ai 6.461 milioni dei primi nove mesi 2023. In dettaglio, si registra una crescita dell’ 1,6% per le commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 11,5% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 41,5% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 6,9% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 41 milioni di euro nei primi nove mesi 2024 e a un milione nei primi nove mesi 2023) e dell’ 1,1% per quella relativa ai prodotti assicurativi.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.311 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto ai 1.275 milioni dei primi nove mesi 2023.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 251 milioni di euro, rispetto a 396 milioni dei primi nove mesi 2023, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 228 milioni da 264 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in ampliamento a 462 milioni da 345 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che si attesta a 476 milioni rispetto a 473 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 9 milioni da 4 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 20.439 milioni di euro, in crescita dell’ 8,5% rispetto ai 18.830 milioni dei primi nove mesi 2023.

I costi operativi ammontano a 7.986 milioni di euro, in aumento dello 0,8% rispetto ai 7.924 milioni dei primi nove mesi 2023, a seguito di un aumento dell’ 1,5% per le spese del personale e del 2,8% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’ 1,9% per le spese amministrative.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 12.453 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto ai 10.906 milioni dei primi nove mesi 2023. Il cost/income ratio nei primi nove mesi 2024 è pari al 39,1%, rispetto al 42,1% dei primi nove mesi 2023.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 792 milioni di euro (comprendenti 11 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 913 milioni dei primi nove mesi 2023 (che includevano 171 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina).

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 327 milioni di euro (comprendenti 167 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 238 milioni dei primi nove mesi 2023 (che includevano 71 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).

Gli altri proventi netti sono pari a 86 milioni di euro, rispetto a 319 milioni nei primi nove mesi 2023 (che includevano plusvalenze per 192 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Zhong Ou Asset Management e per 116 milioni derivanti dalla cessione del ramo acquiring in Croazia).

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente ai primi nove mesi 2023.

Il risultato corrente lordo è pari a 11.420 milioni di euro, rispetto a 10.074 milioni dei primi nove mesi 2023.

Il risultato netto consolidato è pari a 7.167 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 3.703 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 163 milioni;
-    effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 82 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) per 293 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 2 milioni relativi al fondo di risoluzione, per 349 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 2 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 19 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 41 milioni relativi al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e per 16 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. La voce ammontava a 504 milioni di euro nei primi nove mesi 2023, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 324 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 395 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2023, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 18 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 7 milioni riguardanti Atlante;
-    un utile di pertinenza di terzi per 12 milioni di euro.

Il risultato netto pari a 7.167 milioni di euro nei primi nove mesi 2024 si confronta con quello pari a 6.122 milioni nei primi nove mesi 2023.

 

Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2024

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2024 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 422 miliardi di euro, in diminuzione del 2% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 2,9% rispetto al 30 settembre 2023 (in diminuzione dell’ 1,7% rispetto al secondo trimestre 2024 e del 2,9% rispetto ai primi nove mesi 2023 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 4.737 milioni di euro, in diminuzione del 4,9% rispetto ai 4.980 milioni del 31 dicembre 2023. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.109 milioni di euro rispetto ai 940 milioni del 31 dicembre 2023, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,2% al 31 dicembre 2023), e un grado di copertura al 69,7% (72,4% a fine 2023). Le inadempienze probabili ammontano a 3.187 milioni di euro rispetto ai 3.575 milioni del dicembre 2023 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 441 milioni di euro rispetto ai 465 milioni di fine 2023.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.378 miliardi di euro, in crescita del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 10,9% rispetto al 30 settembre 2023. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 589 miliardi, in aumento del 2% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 5,3% rispetto al 30 settembre 2023. La raccolta diretta assicurativa è pari a 177 miliardi, in crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 5,6% rispetto al 30 settembre 2023. La raccolta indiretta ammonta a 779 miliardi, in aumento dell’ 8,2% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 14,3% rispetto al 30 settembre 2023. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 466 miliardi, in crescita del 5,5% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 9,2% rispetto al 30 settembre 2023; la nuova produzione vita nei primi nove mesi 2024 ammonta a 13,5 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 313 miliardi, in crescita del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 22,8% rispetto al 30 settembre 2023.

I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2024 - calcolati deducendo dal capitale (°) 5 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi - risultano pari a:
-       13,9% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,7% a fine 2023, 13,2% proforma deducendo il buyback),
-       16,8% per il Tier 1 ratio (16,3% a fine 2023, 15,7% proforma deducendo il buyback),
-       19,6% per il coefficiente patrimoniale totale (19,2% a fine 2023, 18,6% proforma deducendo il buyback).

I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2024 - calcolati non includendo nel capitale alcun utile del terzo trimestre (°°) - risultano pari a:
-       13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio,
-       16,6% per il Tier 1 ratio,
-    19,4%% per il coefficiente patrimoniale totale.

                   * * *

 

_________
(*)  Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°)  Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1; era già stato dedotto nei coefficienti patrimoniali del primo semestre 2024 l’importo di € 1,7 mld di buyback eseguito dal 3 giugno 2024 al 18 ottobre 2024.
(°°)  In conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 209 miliardi di euro a fine settembre 2024,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 285 miliardi di euro a fine settembre 2024,
-   indicatori di liquidità ampiamente superiori ai requisiti normativi: Liquidity Coverage Ratio pari a 162% (°) e Net Stable Funding Ratio pari a 122% (*),
-   fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 74% dalla componente retail,
-   raccolta a medio lungo termine wholesale per 6,8 miliardi di euro nei primi nove mesi 2024 nel cui ambito operazioni benchmark di senior preferred per 2 miliardi di euro, di Additional Tier 1 per un miliardo di euro e di senior non-preferred per 1,5 miliardi di euro (per circa l’ 85% collocate presso investitori esteri).

L’indicatore MREL ratio, calcolato su Risk Weighted Assets, al 30 settembre 2024 (*) è pari a 40,7% per il totale e a 23,6% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 40,5% e 23,3% non includendo nel capitale alcun utile del terzo trimestre 2024 (**)), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 25,7% e a 18% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4%.

Il leverage ratio al 30 settembre 2024 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 6% (5,9% non includendo nel capitale alcun utile del terzo trimestre 2024 (**)), valore tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.

* * *

Al 30 settembre 2024, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.289 sportelli bancari - 3.324 in Italia e 965 all’estero - e 94.440 persone.

* * *

____________
(°)  Media degli ultimi dodici mesi.
(*)  Dati gestionali preliminari.
(**) In conformità alla recente indicazione della BCE, la quale in particolare prevede che un soggetto vigilato non possa includere alcun utile infrannuale o annuale nel Common Equity Tier 1 nel caso in cui adotti una politica di distribuzione che non specifichi alcun limite superiore per dividendi cash ed eventuali buyback azionari e non si impegni a non distribuire né mediante dividendi cash né mediante buyback azionari gli utili che intende includere nel Common Equity Tier 1.

 

I risultati per area di Business

La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (individui e aziende con esigenze finanziarie di minore complessità);
-    clientela Exclusive (individui con esigenze finanziarie di maggiore complessità);
-    clientela Imprese (aziende con esigenze finanziarie di maggiore complessità, generalmente Piccole e Medie Imprese);
-    clientela costituita da enti nonprofit.

La Divisione include la digital bank controllata Isybank (che opera anche nell’instant banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo ENEL).

La Divisione Banca dei Territori registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.887

2.949

-2,1%

Costi operativi

   

-1.547

-1.544

0,2%

Risultato della gestione operativa

 

1.340

1.405

-4,6%

cost/income ratio 

   

53,6%

52,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-277

-344

 

Risultato corrente lordo

   

1.062

1.077

 

Risultato netto

   

686

704

 
               

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

8.776

8.457

3,8%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

43%

45%

 

Costi operativi

   

-4.567

-4.635

-1,5%

Risultato della gestione operativa

 

4.209

3.822

10,1%

cost/income ratio 

   

52,0%

54,8%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-888

-912

 

Risultato corrente lordo

   

3.338

2.910

 

Risultato netto

   

1.979

1.678

 
             

                                                                             

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
-  Client Coverage & Advisory, che include in particolare Institutional Clients cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie e Global Corporate cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure; Real Estate; Energy; Telecom, Media & Technology;
-  Distribution Platforms & GTB, che include in particolare Global Transaction Banking cui compete la gestione dei servizi transazionali e IMI CIB International Network cui compete lo sviluppo internazionale della Divisione e la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil);
-  Global Banking & Markets, deputata in particolare all’attività di finanza strutturata, primary markets e capital markets (equity e debt capital markets).

Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

964

1.038

-7,1%

Costi operativi

   

-339

-371

-8,6%

Risultato della gestione operativa

 

625

667

-6,3%

cost/income ratio

   

35,2%

35,7%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

42

-6

 

Risultato corrente lordo

   

667

661

 

Risultato netto

   

449

447

 
               

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

3.011

2.809

7,2%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

15%

15%

 

Costi operativi

   

-1.058

-1.041

1,6%

Risultato della gestione operativa

 

1.953

1.768

10,5%

cost/income ratio

   

35,1%

37,1%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

73

-79

 

Risultato corrente lordo

   

2.026

1.689

 

Risultato netto

   

1.363

1.143

 
             

                                                                             

La Divisione International Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, il Danube HUB, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca, Intesa Sanpaolo Bank Romania e First Bank in Romania, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, CIB Bank in Ungheria, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.

La Divisione International Banks registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

804

837

-4,0%

Costi operativi

   

-331

-319

3,8%

Risultato della gestione operativa

 

473

519

-8,7%

cost/income ratio 

   

41,1%

38,1%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

 

-19

-19

 

Risultato corrente lordo

   

455

500

 

Risultato netto

   

336

370

 
                     

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

2.451

2.239

9,5%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

12%

12%

 

Costi operativi

   

-963

-883

9,1%

Risultato della gestione operativa

 

1.488

1.356

9,7%

cost/income ratio 

   

39,3%

39,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-55

-130

 

Risultato corrente lordo

   

1.435

1.348

 

Risultato netto

   

1.024

1.001

 
               

           

                                                                      
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

             

Proventi operativi netti

   

819

853

-4,0%

Costi operativi

   

-257

-255

1,0%

Risultato della gestione operativa

 

562

598

-6,1%

cost/income ratio 

   

31,4%

29,8%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-18

-30

 

Risultato corrente lordo

   

544

569

 

Risultato netto

   

348

384

 
                   

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

 

             

Proventi operativi netti

   

2.533

2.370

6,9%

 

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

12%

13%

 

 

Costi operativi

   

-758

-720

5,3%

 

Risultato della gestione operativa

 

1.775

1.650

7,6%

 

cost/income ratio 

   

29,9%

30,4%

 

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

-53

-44

 

 

Risultato corrente lordo

   

1.742

1.606

 

 

Risultato netto

   

1.141

1.038

 

 

           

 

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

 

             

Proventi operativi netti

   

256

250

2,4%

 

Costi operativi

   

-55

-59

-6,2%

 

Risultato della gestione operativa

 

201

191

5,0%

 

cost/income ratio 

   

21,6%

23,6%

 

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

0

 

 

Risultato corrente lordo

   

201

191

 

 

Risultato netto

   

149

142

 

 

                       

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

746

689

8,3%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

4%

4%

 

Costi operativi

   

-168

-169

-0,6%

Risultato della gestione operativa

 

578

520

11,2%

cost/income ratio 

   

22,5%

24,5%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

0

 

Risultato corrente lordo

   

608

520

 

Risultato netto

   

455

372

 
                 

                                                                       

La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance registra:

(milioni di euro)

   

3° trim. 24

2° trim. 24

var. %

 

             

Proventi operativi netti

   

410

445

-7,8%

 

Costi operativi

   

-94

-88

7,1%

 

Risultato della gestione operativa

 

316

357

-11,5%

 

cost/income ratio

   

22,9%

19,7%

 

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

-1

 

 

Risultato corrente lordo

   

316

356

 

 

Risultato netto

   

215

221

 

 

                       

(milioni di euro)

   

9 mesi 24

9 mesi 23

var. %

             

Proventi operativi netti

   

1.297

1.233

5,2%

incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo

6%

7%

 

Costi operativi

   

-268

-264

1,5%

Risultato della gestione operativa

 

1.029

969

6,2%

cost/income ratio

   

20,7%

21,4%

 

Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette

0

57

 

Risultato corrente lordo

   

1.029

1.026

 

Risultato netto

   

677

709

 
                 

                                                                       

Le prospettive

L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2024 a oltre 8,5 miliardi di euro (con interessi netti a oltre 15,5 miliardi di euro) e per il 2025 a circa 9 miliardi di euro.

Per il 2025 si prevede:
-    ricavi in crescita, con: resilienza degli interessi netti (in relazione al maggior contributo dell’hedging sulle poste a vista e all’aumento del volume dei crediti); incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; crescita degli utili da trading;
-    costi operativi in riduzione, nonostante gli investimenti in tecnologia, con: accordo sindacale riguardante l’Italia, per 4.000 persone prossime all’età pensionabile in uscita volontaria entro il 2027, di cui 2.350 entro il 2025, e 3.500 giovani da assumere entro il primo semestre 2028, di cui 1.500 Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection; entro il 2027, mediante turnover naturale, 3.000 uscite per le persone in Italia, di cui 1.000 entro il 2025, e 2.000 uscite nette nelle controllate internazionali, di cui 500 entro il 2025; benefici addizionali derivanti dalla tecnologia (es., razionalizzazione  delle filiali e snellimento dei processi informatici); razionalizzazione degli immobili;
-    basso costo del rischio, con: basso stock di crediti deteriorati; portafoglio crediti di elevata qualità e overlay; gestione proattiva del credito;
-    minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, non essendoci più contribuzione al fondo di garanzia dei depositi.

Si prevede una forte distribuzione di valore:
-    payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 (*) rispetto all’importo relativo al 2023;
-    ulteriore distribuzione per il 2024 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali;
-    ulteriori distribuzioni future da valutare anno per anno.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio - confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a circa il 15% ante Basilea 4, a circa il 14,5% post impatto di Basilea 4 nel 2025 pari a circa 40 centesimi di punto e a circa il 15,5% post impatto complessivo di Basilea 4 pari a circa 60 centesimi di punto (di cui circa 20 nel 2026-2033, inclusi circa 10 nel 2026 relativi a FRTB) e includendo l’assorbimento delle DTA pari a circa 120 centesimi di punto (di cui circa 20 tra il quarto trimestre 2024 e il 2025 e il resto per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.

* * *

_________
(*)    Subordinatamente all’approvazione dell’Assemblea.

 

Ai fini di comparabilità dei risultati:
-     i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2023 e del primo trimestre 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di First Bank (perfezionata a fine maggio 2024), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi;
-     i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2023 e dei primi due trimestri 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione della maggioranza del capitale di Alpian (che è intervenuta ad agosto 2024 e ha determinato il passaggio di Alpian da partecipata sottoposta a influenza notevole, consolidata a patrimonio netto, a società controllata, consolidata integralmente), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi;
-     i dati di conto economico dei quattro trimestri 2023 e dei primi due trimestri 2024 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di First Bank, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e dell’acquisizione della maggioranza del capitale di Alpian, consolidando le relative componenti linea per linea a fronte dello storno dell’apporto alla voce “dividendi e utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto” e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile (perdita) di pertinenza di terzi;
-     i dati di conto economico relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2023 sono stati riesposti per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.

* * *

Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2024, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le proprie attività secondo l’approccio richiesto per il rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

* * *

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisabetta Stegher, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

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