INTESA SANPAOLO PER LA CRESCITA DELLE AZIENDE BRESCIANE:
NEGLI STATI UNITI LE MAGGIORI PROSPETTIVE PER L’EXPORT
• Forte aumento delle esportazioni bresciane verso gli USA (+20% tra il 2008 e il 2012) che raggiungono i 770 milioni (2,9% del totale nazionale); ulteriore crescita nel primo semestre 2013 (+6,5% vs -2,6% dell’Italia)
• Metalmeccanica e metallurgia tra le produzioni che evidenziano i maggiori flussi di export; bene soprattutto chimica, prodotti in metallo e bevande nei primi sei mesi del 2013
• Sul fronte internazionale, ulteriori margini di sviluppo per le imprese che migliorano la propria competitività facendo leva su innovazione, dimensioni e partecipazioni estere
Brescia, 19 settembre 2013. E’ dedicato alle opportunità di crescita delle aziende bresciane negli Stati Uniti il focus del nuovo appuntamento promosso da Intesa Sanpaolo a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese lombarde.
Scenari macroeconomici, strategie di internazionalizzazione e prospettive di sviluppo per l’export bresciano sono stati i temi su cui si sono confrontati, presso l’Auditorium Santa Giulia di Brescia, Marcello Sala, vice presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo, Giovanni Foresti, Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Gianluca Corrias, responsabile Ufficio Internazionalizzazione Imprese di Intesa Sanpaolo e Sergio Maggioni, collegato in videoconferenza dalla filiale Intesa Sanpaolo di New York.
L’analisi di Intesa Sanpaolo evidenzia che gli Stati Uniti sono in ripresa, nonostante il freno fiscale. Nel 2014 è previsto un aumento del PIL pari al 3,2% grazie all’accelerazione dei consumi privati e degli investimenti non residenziali.
L’analisi sottolinea che nel medio termine una spinta alla crescita potrà venire dalla «rinascita» e rilocalizzazione dell’industria manifatturiera negli Stati Uniti, sostenuta da diversi fattori strutturali quali l’aumento della competitività (grazie a un forte controllo dei costi); la riduzione del differenziale salariale con i paesi emergenti (in primis la Cina); il vantaggio competitivo determinato dal crescente differenziale fra il costo dell’energia domestico e quello estero; l’aumento della produzione di petrolio e gas naturale; il basso costo del capitale e condizioni di cambio favorevoli per gli esportatori americani; il probabile rientro di utili prodotti all’estero da imprese multinazionali (se approvata la riforma tributaria per le imprese).
La creazione di un’area di libero scambio transatlantica (TTIP), che prevede l’eliminazione delle barriere tariffarie e la riduzione di quelle non tariffarie (norme, regolamenti tecnici e atti burocratici che limitano gli scambi di beni, servizi e investimenti), porterà benefici nel lungo termine anche per l’export italiano. L’evoluzione dei prezzi all’esportazione (in flessione) avrà effetti positivi sulla riduzione dei costi per le imprese degli Stati Uniti ed europee, con conseguente miglioramento della competitività sui mercati internazionali. Le prime stime della Commissione europea segnalano a regime un aumento dell’export europeo verso gli USA pari al 28% (6,6% se si eliminano solo le barriere tariffarie) e una crescita media annua del PIL dello 0,5% nella UE. Effetti particolarmente positivi per alimentare, chimica, sistema moda, componentistica auto, metallurgia e prodotti in metallo.
La provincia di Brescia e gli Stati Uniti. I mercati esteri continueranno ad essere il principale driver di crescita delle aziende della provincia di Brescia. Le prospettive di sviluppo sono particolarmente positive negli Stati Uniti, dove le imprese italiane e, in particolare, quelle bresciane hanno ampi margini di miglioramento.
Nel recente passato le imprese bresciane hanno dimostrato di saper sfruttare con successo le importanti opportunità di crescita offerte dal mercato americano. Tra il 2008 e il 2012, infatti, negli USA si è registrata una forte crescita delle esportazioni bresciane (+20% tra il 2008 e il 2012), salite a circa 770 milioni circa (2,9% del totale nazionale); la crescita sul mercato americano è proseguita nel primo semestre 2013 (+6,5% la variazione tendenziale vs. -2,6% dell’Italia). Tra le produzioni bresciane spiccano per crescita dei flussi di export verso gli Stati Uniti la metalmeccanica e la metallurgia; nei primi sei mesi del 2013 bene soprattutto la chimica, i prodotti in metallo e le bevande.
In prospettiva, occorre spingere ulteriormente sul fronte internazionale, dove risultano vincenti le imprese con un migliore posizionamento competitivo: più qualità, più marketing, più innovazione e più partecipazioni estere. Queste strategie richiedono «spalle più grandi»: aumentare la dimensione e adottare strategie cooperative aiuterà molto in questa direzione. Inoltre, dalla modernizzazione e dall’internazionalizzazione della distribuzione potrebbe venire un sostegno importante soprattutto per le PMI più in difficoltà ad attuare il salto verso i mercati esteri.
Agli interventi è seguita una tavola rotonda moderata da Andrea Bartolini, responsabile Area Lombardia Sud Est di Intesa Sanpaolo, cui hanno partecipato alcune imprese del territorio che hanno portato la propria esperienza di aziende bresciane di successo negli Stati Uniti.
“Anche se nell’economia dei Paesi economicamente più maturi permangono elementi di instabilità, seppur con chiari segnali di ripresa - ha dichiarato Marcello Sala, vice presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo - alcune aree del mondo, tra cui gli Stati Uniti, hanno dimostrato di mantenere buoni tassi di crescita e pertanto offrono alle nostre imprese interessanti opportunità di crescita. Non è importante essere piccole o grandi, le aziende devono adottare, oggi più che mai, la cultura dell’internazionalità e avere una preparazione adeguata ad affrontare le sfide della globalizzazione.”
“Con l’incontro di oggi abbiamo mostrato alle aziende bresciane che l’internazionalizzazione continua a rappresentare il principale motore della crescita - ha sottolineato Pier Aldo Bauchiero, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo - e che potenziare le relazioni commerciali con l’estero, soprattutto con gli Stati Uniti dove è più stabile e costante la ripresa, costituisce una scelta strategica vincente. Obiettivo di questi incontri è proprio quello di confrontarci direttamente con gli imprenditori, per valutare insieme le modalità e gli strumenti più adatti per accompagnarli fuori dai confini nazionali, tenendo conto anche delle peculiarità del settore in cui operano e delle caratteristiche dei mercati internazionali di riferimento. Vogliamo esattamente questo: aiutare le nostre imprese a cogliere, preparate, le opportunità del grande mercato globale.”
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Data ultimo aggiornamento 19 settembre 2013 alle ore 11:20