COMUNICATO STAMPA
“L’ALTA TOSCANA, UN’AREA FORTE D’EUROPA”
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Dal confronto tra imprenditori, banche e istituzioni sono emerse le reali possibilità e le aspettative del territorio sulle potenzialità dell’Alta Toscana come vera e propria “piattaforma produttiva”
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L’Alta Toscana è un’area con valore aggiunto pari a 21,1 miliardi di euro
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Forte propensione all’esportazione (30% sul Pil locale, contro il 27% a livello nazionale)
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Le migliori performance sono quelle attuate dalle imprese che hanno adottato strategie non-price: più qualità, più attenzione all’ambiente, più marketing, più innovazione.
Porcari,29 maggio 2014 – Si è svolto oggi alla Fondazione Lazzareschi il convegno “L’Alta Toscana, un’area forte d’Europa” organizzato da Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia. Ampia la partecipazione di pubblico e l’interesse sollevato dalla novità dell’analisi su un territorio - quello che passando da Prato, Pistoia e Lucca arriva fino al mare di Massa Carrara e della Versilia - che si candida a diventare uno dei poli di attrattività più importanti della Toscana, una grande piattaforma produttiva, laddove possano esserne valorizzate le caratteristiche distintive.
Il convegno, aperto dai saluti del presidente di CR Pistoia e Lucchesia, Alessio Colomeiciuc, hanno subito analizzato la situazione del territorio. L’Alta Toscana - come illustrato dalla relazione di Fabrizio Guelpa, Servizio Studi di Intesa Sanpaolo - è infatti un’area dove trovano impiego circa 360.000 occupati in 86.800 imprese, di cui 25.300 sono artigiane. Il valore aggiunto totale dell’Alta Toscana è pari a 21,1 miliardi di euro. Nell’area riveste un ruolo importante l’industria il cui peso è pari al 29,3%, valore più elevato che nella media della regione (26,4%). E’ però anche un’area a forte specializzazione turistica: nel 2012 vi sono stati 2,1 milioni di arrivi, di cui 1 milione di turisti stranieri.
E’ un’area ad alta propensione all’esportazione (30% sul Pil locale, contro il 27% a livello nazionale) che negli ultimi 20 anni è cresciuta complessivamente del 70%. Certamente ci sono aree e settori che hanno risposto alla crisi meglio di altri: in prima linea soprattutto Massa Carrara, grazie al marmo e alla meccanica; in difficoltà invece Pistoia, su cui ha pesato il caso Breda. Anche negli anni di crisi le imprese locali sono riuscite comunque ad espandere notevolmente le loro esportazioni sui “nuovi mercati”, che hanno raggiunto un livello molto superiore alla media nazionale (44% contro 38%). Un dato questo che imprime fiducia e prospettiva alle potenzialità dell’Alta Toscana: questi mercati saranno quelli che cresceranno di più in nel medio-lungo termine e il posizionamento raggiunto da quest’area rappresenta un vantaggio acquisito in termini di buoni risultati anche per il futuro.
Esistono degli indicatori che distinguano le migliori performance aziendali? Dalla ricerca del Servizio Studi Intesa Sanpaolo risultano vincenti le imprese che hanno adottato con più intensità strategie non-price: più qualità, più attenzione all’ambiente, più marketing, più innovazione. Le imprese ad esempio che detenevano un brevetto hanno avuto una variazione del fatturato tra il 2008 e il 2012 mediamente del 9% superiore. Quelle con certificazione ambientale addirittura dell’11%. Queste strategie richiedono tuttavia dimensioni e capacità di investimento tipiche di aziende di adeguata dimensione, tema lungamente dagli imprenditori presenti al convegno. La specificità produttiva, la filiera locale e non dell’azienda, la dimensione e l’adozione di strategie ‘cooperative’ possono rappresentare un esempio da seguire anche per aziende di dimensioni più contenute.
Proprio gli interventi di importanti imprenditori quali Luigi Lazzareschi (Sofidel), Mauro Celli (ACelli Paper), Vannino Vannucci (Vannucci Piante), Pierluigi Pierallini (Tagetik), Marialina Marcucci (Kedrion), Paolo Carli (Henraux), Giuliano Gori (Villa di Celle), Maurizio Vanni (Lu.C.C.A.), efficacemente sollecitati dalla giornalista Silvia Pieraccini del Sole 24 Ore, hanno arricchito il confronto sui numerosi temi in discussione riguardanti le prospettive di sviluppo delle imprese, i rapporti con il sistema del credito, la necessità di adeguate infrastrutture locali, la valorizzazione della ricchezza culturale dei territori, i mutamenti istituzionali in corso.
Nonostante la profonda crisi economica, che sta segnando tutta l’Alta Toscana, sono infatti evidenti le prospettive di sviluppo dei diversi settori economico-produttivi: i vantaggi generati da una organizzazione dell’Alta Toscana in termini di grande e dinamica piattaforma produttiva sono reali e raggiungibili. Creare un “terzo polo” economico e culturale toscano, a fianco di Firenze e Pisa non è un compito facile, necessita di una strategia economica e istituzionale, ma le potenzialità dell’Alta Toscana di attrarre investimenti e sviluppo sono reali.
Un’analisi questa confermata da Luciano Nebbia, Direttore Regionale Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo, che ha evidenziato l’impegno del Gruppo proprio nel fornire il supporto finanziario e bancario a questo territorio grazie a CR Pistoia e Lucchesia, che dal 2012 si impegna proprio a tale scopo.
La Regione Toscana crede in tali potenzialità, l’impegno istituzionale sullo sviluppo di infrastrutture e politica industriale è rilevante – come ha confermato Gianfranco Simoncini, Assessore Attività Produttive, Credito e Lavoro della Regione Toscana nelle sue conclusioni. Le eccellenze di questo territorio possono contare sul costante impegno delle istituzioni nell’affrontare con tutti i mezzi – politici, programmatici, sociali, finanziari – i temi più sensibili e strategici per lo sviluppo di questa area e di tutta la Toscana.
A dimostrazione di ciò sta l’impegno della Giunta regionale che ha deciso di anticipare 80 milioni di euro di risorse proprie sui programmi comunitari per il 2014-2020 e la precisa volontà di attivare gran parte delle risorse nei primi due anni di programmazione a supporto di quelle realtà imprenditoriali più forti e dinamiche del nostro territorio.
Per informazioni:
Gruppo Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Banca dei Territori e Media Locali
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Data ultimo aggiornamento 29 maggio 2014 alle ore 16:28