COMUNICATO STAMPA
INTESA SANPAOLO E FONDAZIONE CARIPARO: NASCE UN LABORATORIO ESG PER LE IMPRESE
ALLE PMI DEL TERRITORIO UN PLAFOND DI 500 MILIONI DI EURO PER LA CRESCITA SOSTENIBILE A SUPPORTO DEL PNRR
- Intesa Sanpaolo ha attivato già nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per finanziamenti per la sostenibilità oltre al plafond di 6 miliardi di euro destinato a investimenti in circular economy, per la transizione green. Dalla loro introduzione la banca ha erogato oltre 2 miliardi di euro a favore delle imprese, di cui circa 120 milioni di euro al Triveneto.
- Secondo l’analisi presentata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, digitale, export, ricerca e sviluppo, efficientamento energetico, green sono le priorità da affrontare con più investimenti.
Padova, 15 novembre 2021 – Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariparo rafforzano la propria collaborazione siglando un accordo e presentando il “Laboratorio ESG - Environmental Social Governance” che avrà sede a Padova e sarà a servizio delle imprese della Direzione Regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige della banca guidata da Roberto Gabrielli. Punterà a migliorare il profilo di sostenibilità delle imprese avviando la transizione verso obiettivi ESG e investimenti in progetti di economia sostenibile e circolare. Si tratta di un intervento che per Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio per dare supporto agli investimenti legati al PNRR.
In questo contesto Intesa Sanpaolo annuncia un plafond destinato alle imprese del territorio pari a 500 milioni di euro, finalizzato a stimolare gli investimenti in economia circolare e sostenibilità delle aziende del territorio della Direzione Regionale, ossia le province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza e l’intero Trentino Alto Adige. Il nuovo plafond si inserisce nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico di Intesa Sanpaolo per favorire la liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale delle imprese e che mette a disposizione del tessuto produttivo del Triveneto un plafond di 10 miliardi di euro.
La tappa padovana, fa parte di un percorso che coinvolgerà a breve altri territori, ha l’obiettivo di illustrare e approfondire le opportunità e le tematiche legate agli obiettivi ESG, le aree di intervento strutturale e finanziario per consolidare il posizionamento competitivo delle PMI con ritorni stabili nel tempo, creando valore condiviso con tutti gli stakeholder e correlando le decisioni di natura economica e finanziaria ai loro impatti ambientali, sociali e di governance.
In considerazione della rilevanza dei temi della sostenibilità ambientale e sociale per accrescere il valore della competitività delle PMI, Intesa Sanpaolo ha attivato già nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per i nuovi S-Loans, una linea specifica di finanziamenti, che si affianca al plafond di 6 miliardi destinato a investimenti in Circular Economy, volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile. Dalla loro introduzione Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 2 miliardi di euro di finanziamenti a favore delle imprese, di cui circa 120 milioni di euro al Triveneto.
All’incontro sono intervenuti Roberto Gabrielli, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo che ha illustrato i contenuti del Laboratorio ESG, Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking della direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo che ha presentato lo studio “Verso una transizione sostenibile: scenari e opportunità per le imprese del territorio”. Si sono quindi confrontati in una tavola rotonda Gilberto Muraro, presidente Fondazione Cariparo, Anna Monticelli, responsabile del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Fabrizio Dughiero, Prorettore Università di Padova e Giampietro Zonta, titolare e amministratore delegato di D’Orica.
Le conclusioni sono state affidate ad Anna Roscio, responsabile Sales&Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo.
A conferma di un quadro economico e sociale nel quale l’attenzione all’ambiente, la transizione verso un’economia digitalizzata e green diventano determinanti per il sistema manifatturiero, il Laboratorio ESG si pone come acceleratore per la crescita sostenibile delle imprese locali e per la creazione di valore collettivo sociale e ambientale nella logica del più esteso coinvolgimento di imprese e di operatori volto alla realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo è favorire e affiancare investimenti improcrastinabili e opportunità di crescita irrinunciabili nell’attuale fase di rilancio dell’economia italiana, combinando esigenze delle aziende con le competenze dei migliori stakeholders.
L’iniziativa è nata in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del Gruppo guidata da Maurizio Montagnese che esplora scenari e tendenze future, sviluppa progetti di ricerca applicata, supporta startup ad alto potenziale e accelera la trasformazione delle imprese secondo i criteri dell’open innovation e dell'economia circolare.
Il Laboratorio ESG offre consulenza, informazione, assessment e identificazione delle azioni per supportare l’intero percorso che le PMI del territorio devono intraprendere grazie a partner di eccellenza, in particolare:
- Circularity, la prima piattaforma di simbiosi industriale dedicata all’Economia Circolare in Italia che può supportare le imprese ad integrare i principi di Sostenibilità e di Economia Circolare all’interno del proprio Business;
- Nativa, la prima B Corp e Società Benefit in Europa che incorpora il «purpose» nel DNA delle organizzazioni per migliorarne i risultati di business e creare una prosperità durevole e condivisa;
- CE LAB, nasce dalla partnership tra Innovation Center di Intesa Sanpaolo e Cariplo Factory per contribuire all’evoluzione del sistema economico italiano e diffondere nuovi modelli di creazione del valore nell’interesse collettivo, accelerando la transizione verso modelli di economia circolare;
- Intesa Sanpaolo Formazione, società del Gruppo Intesa Sanpaolo che progetta e sviluppa per le imprese percorsi formativi specializzati e d’eccellenza, anche in ambito ESG; metodi e strumenti innovativi che guidano la progettazione per offrire esperienze formative su misura, grazie anche alla collaborazione di un network di partner di eccellenza.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, tra le banche più sostenibili d’Europa, è presente nei principali indici di sostenibilità al mondo oltre ad essere tra i pochi gruppi finanziari europei ad avere aderito a tutte le principali iniziative delle Nazioni Unite riguardanti il settore finanziario in questo ambito. L’attenzione all’ambiente e all’inclusione sociale rappresentano aspetti di grande rilievo per una crescita sostenibile del Paese. Di recente, oltre ad aver adottato regole per la riduzione dei finanziamenti nei settori carbone e oil e gas non convenzionale, ha avviato la nuova linea di S-Loan Climate Change, finanziamenti unici nel panorama bancario italiano e con garanzia SACE all’80%, grazie alla quale la Banca fornirà alle imprese un nuovo strumento per finanziare progetti di investimento green fino ad un importo di 15 milioni di euro e per una durata massima di 20 anni.
L’adozione di queste misure rappresenta per Intesa Sanpaolo un importante passo ulteriore per il contrasto al cambiamento climatico, nell’ambito di una pluriennale e articolata strategia di sostenibilità. Da qui al 2026, Intesa Sanpaolo programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.
Roberto Gabrielli, direttore regionale Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Grazie alla collaborazione con la Fondazione Cariparo, rafforziamo il nostro sostegno all’economia reale dei territori in cui operiamo. Le iniziative di Intesa Sanpaolo in tema di sostenibilità, contenimento del cambiamento climatico e responsabilità sociale delle piccole e medie imprese sono numerose e declinate sulle peculiarità delle diverse esigenze dei territori. Con un plafond di 500 milioni di euro per progetti di economia sostenibile e circolare vogliamo favorire le imprese nel cogliere le opportunità del PNRR e rilanciare l’economia del territorio”.
Gilberto Muraro, Presidente di Fondazione Cariparo, dichiara “La sostenibilità ambientale, sancita anche dagli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 insieme a quella sociale ed economico-organizzativa, diventa un obiettivo imprescindibile che sia il mondo produttivo che quello dei servizi, non profit incluso, devono raggiungere. Ma per poterlo fare sono necessari un nuovo approccio culturale, nuove competenze e, ovviamente, risorse da investire per sostenere i processi che sottendono il percorso. La Fondazione, nel suo ruolo di promotore della qualità dello sviluppo sostenibile delle province di Padova e Rovigo, ha quindi subito sottoscritto con Intesa Sanpaolo il progetto del laboratorio ESG, un supporto concreto al servizio del territorio”.
VERSO UNA TRANSIZIONE SOSTENIBILE: SCENARI E OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE DEL TERRITORIO
Secondo la ricerca a cura di Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo i punti di forza strutturali dell’economia locale sono numerosi. Nel corso del 2020 la pandemia di Covid-19 ha colpito pesantemente il tessuto socio-economico dell’Italia e del territorio Veneto e del Trentino Alto Adige, soprattutto nella parte dei servizi e dell’indotto legato al turismo. La ripresa dell’economia nazionale nel 3° trimestre 2021 si sta mostrando più rapida delle attese e si mantiene a velocità elevata (+2,6% t/t dopo +2,7% del trimestre precedente), anche se l’effetto delle riaperture dovrebbe gradatamente scemare. Ci si attende una crescita del PIL intorno al +6,2% nel 2021.
In questo contesto il Veneto e il Trentino Alto Adige beneficiano dei segnali di vitalità del mercato interno e hanno realizzato brillanti risultati sui mercati esteri nel primo semestre del 2021, recuperando quanto perso lo scorso anno e toccando nuovi record: il Trentino-Alto Adige mostra un aumento dei valori esportati del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre il Veneto è sopra del 5%. Tre le province che si distinguono per intensità della ripresa dell’export: Verona con 6,9 miliardi di euro e una crescita pari a+10,2%, Vicenza con 9,8 miliardi di euro e un progresso pari a +6,9% e Bolzano con 2,9 miliardi di euro e un aumento pari a +15,4%.
L’alta vocazione manifatturiera veneta, che prima della pandemia si attestava al 31,5% sul totale del valore aggiunto (superiore di ben 7 punti percentuali alla media italiana), tra gennaio e giugno 2021 ha consentito di riattivare le esportazioni in modo diffuso a livello settoriale: in particolare la Meccanica, ha superato i 6,4 miliardi di euro restando sotto dell’1% ai livelli dello stesso periodo 2019, il Sistema Moda con 6,1 miliardi di euro ha invece superato i valori pre pandemici (+1%) e la Filiera dei metalli li ha abbondantemente oltrepassati (+12%) spinta anche dall’aumento dei prezzi alla produzione. Per le province del Trentino Alto Adige dove il valore aggiunto del comparto agricolo (4,5%) ha un’incidenza doppia rispetto alla media nazionale, sono risultate trainanti le esportazioni del settore agroalimentare (Bolzano +17% 1° semestre 2021 su 1° semestre 2019, Trento +18%), in un contesto di generale ripresa del manifatturiero locale. Alcuni settori però avranno bisogno di più tempo per tornare sui livelli pre-pandemici: tra questi il turismo e il commercio che hanno maggiormente risentito delle restrizioni alla mobilità delle persone per il contenimento dei contagi.
Per continuare a competere con successo sui mercati internazionali è necessario un cambio di passo per gli investimenti: secondo una indagine interna di Intesa Sanpaolo (rivolta in modo indiretto alla propria rete commerciale), le imprese del Veneto e del Trentino Alto Adige mettono al primo posto delle loro intenzioni di investimento il potenziamento della digitalizzazione, la R&S, l’ampliamento dei mercati di vendita, la transizione ecologica e l’attenzione alla formazione e al capitale umano.
A livello nazionale, nell’efficientamento energetico e nel controllo delle emissioni, il manifatturiero italiano tiene il passo con i principali competitor europei (seconda solo alla Germania per ridotta intensità di emissioni nel 2018), ma molto rimane ancora da fare nell’innovazione e nella ricerca green e delle tecnologie rinnovabili, nelle quali l’Italia dispone di alte competenze meccaniche ed elettrotecniche che le consentono di occupare il 6° posto come paese esportatore di tecnologie per le fonti di energia rinnovabile.
Secondo quanto emerge dal Censimento permanente delle imprese (Istat 2018), le imprese del Veneto e del Trentino Alto Adige, tra i loro primari obiettivi di sostenibilità negli ambiti di Environment Social e Government, hanno privilegiato il miglioramento del benessere lavorativo e la riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività, in linea con l’orientamento medio nazionale. Si evidenzia inoltre una forte trasversalità delle azioni intraprese nel luogo di lavoro e nell’impatto ambientale in tutte le dimensioni aziendali, con incidenze che superano il 70% in ciascuna classe di grandezza. La scelta della sostenibilità non risponde solamente a questioni etiche e di responsabilità sociale ma riveste sempre più una dimensione economica: le imprese del Veneto e del Trentino Alto Adige che si sono dotate di certificazione di impatto ambientale hanno realizzato performarce di crescita migliori nel lungo periodo (+38% di fatturato tra il 2008 e il 2019) rispetto a quelle senza certificazioni (+24% di fatturato nello stesso periodo) e anche nei livelli di redditività (EBITDA dell’8,5% nel 2019 delle aziende con certificazione ambientale rispetto al 7,7% di quelle senza certificazione).
Tra le azioni per ridurre l’impatto ambientale le più adottate sono risultate quelle legate alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti inquinanti e al consumo idrico, mentre restano da potenziare le azioni di riutilizzo delle materie prime seconde in processi più integrati di economia circolare, che possono mitigare i rischi di lungo termine legati non solo ai cambiamenti climatici, ma anche alle interruzioni della supply chain e all’indisponibilità delle materie prime, come la pandemia ci ha recentemente mostrato. Sul lato del miglioramento del benessere lavorativo, è confortante vedere applicata da circa il 72% delle imprese maggiore flessibilità nell’orario di lavoro delle donne, ma tutte le altre misure di inclusione delle giovani mamme rimangono ancora poco diffuse nel territorio.
Per introdurre nelle imprese del Veneto e del Trentino Alto Adige la cultura della transizione digitale e della transizione green andrà vinta la sfida del capitale umano, rinnovando competenze e “saper fare” e affrontando il tema del ricambio generazionale e delle nuove competenze richieste. Nel Nord Est il 35,5% delle nuove entrate programmate nel 2020 riguardavano green Jobs, con picchi dell’85% nel settore delle costruzioni e, in generale, con valori superiori al 40% in tutti i principali settori di specializzazione del territorio; tuttavia più di un terzo di queste risultavano di difficile reperimento.
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Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo è una Wealth Management & Protection Company, nonché la principale Banca in Italia e una delle più solide e profittevoli banche europee. Come Bancassicurazione, offre servizi bancari commerciali, di corporate investment banking, private banking, gestione del risparmio, asset management e assicurativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo conta circa 13,5 milioni di clienti in Italia, serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali, e 7,1 milioni di clienti all’estero, dove è presente con banche controllate operanti nel commercial banking in 12 Paesi in Europa centro-orientale, Medio Oriente e Nord Africa, oltre che con una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate in 25 Paesi. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo ed è impegnata a diventare un modello di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per 1,5 miliardi di euro di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. In campo ambientale, ha creato un fondo di 6 miliardi di euro destinato all'economia circolare. Il Gruppo è inoltre fortemente impegnato in attività culturali in Italia e all'estero, con l’obiettivo di difendere, valorizzare e condividere il patrimonio storico-artistico del Paese, anche grazie alle esposizioni permanenti e temporanee ospitate presso le Gallerie d’Italia, i musei di Intesa Sanpaolo presenti a Milano, Napoli, Vicenza e, prossimamente, Torino.
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Data ultimo aggiornamento 16 novembre 2021 alle ore 16:58