“COMPETITIVITÀ, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ”
RAPPORTO 2021 SULL’INDUSTRIA MARCHIGIANA E ACCORDO INTESA SANPAOLO-CONFINDUSTRIA
• 5,5 miliardi di euro per le imprese delle Marche e un plafond nazionale di 150 miliardi di euro dedicato a innovazione e transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e sostegno alle filiere in coerenza con il PNRR
• Nel 2021 l’industria manifatturiera regionale ha registrato segnali di evidente ripresa
Ancona, 5 maggio 2022 – Si è svolta oggi ad Ancona la tradizionale presentazione del Rapporto sull’economia marchigiana e la tappa regionale del roadshow di presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un accordo basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione 5,5 miliardi di euro per le imprese delle Marche, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.
Ad aprire i lavori i saluti di Claudio Schiavoni (Presidente Confindustria Marche) e Stefania Bergamaschi (Direttore Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo), seguiti dalla disamina dello “scenario economico tra rischi geopolitici e inflazione” da parte di Gregorio De Felice (Chief Economist Intesa Sanpaolo) e dalla presentazione del Rapporto 2021 da parte di Marco Cucculelli (Università Politecnica delle Marche) con un focus sui “cambiamenti strutturali del sistema produttivo marchigiano”.
I contenuti del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo sono stati illustrati dal Direttore Area Imprese Marche del Gruppo bancario, Giuseppe Paglione, introducendo così le tematiche di interesse per il sistema produttivo locale che sono state affrontate dal Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
A concludere il pomeriggio la tavola rotonda sul tema della giornata, “Competitività, Innovazione e Sostenibilità” cui hanno preso parte Claudio Schiavoni (Presidente Confindustria Marche), Stefania Bergamaschi (Direttore Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo), Marco Gay (Presidente Confindustria Piemonte e Presidente Anitec-Assinform) e Giorgio Quagliuolo (Presidente Gruppo Tecnico Ambiente Confindustria), con la moderazione di Martino Martellini.
L’Accordo presentato oggi alle imprese marchigiane – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità. L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni.
“Le Marche hanno risentito pesantemente dello shock causato dalla pandemia, ma nel 2021 l’industria manifatturiera regionale ha registrato segnali di evidente ripresa – ha detto Claudio Schiavoni, Presidente Confindustria Marche - Oggi ci troviamo ad affrontare i contraccolpi di una guerra che mettono di nuovo a dura prova il sistema economico minando la ripresa avviata nel 2021. In questo quadro saranno cruciali le politiche pubbliche del Governo italiano e delle Istituzioni europee, volte a ridurre gli effetti economici della guerra su imprese e famiglie, ma fondamentale sarà anche il ruolo della Regione per migliorare il contesto in cui operano le imprese e per stimolare una più alta crescita degli investimenti.
Il compito di Confindustria Marche, di concerto con le istituzioni regionali, il sistema bancario e tutti gli stakeholder che hanno a cuore la ripartenza del nostro sistema economico, è quello di accompagnare e spingere quante più imprese ad intraprendere percorsi di sviluppo rivolti a potenziare le competenze, la capacità di competere sui mercati, cogliere le sfide della trasformazione digitale e green, poste al centro anche delle strategie europee per la ripresa. Per questo, sin dagli inizi del 2021, Confindustria Marche ha siglato un Accordo regionale con Intesa Sanpaolo per massimizzare le azioni volte alla crescita delle imprese marchigiane”
“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo delle Marche mettendo in campo 5,5 miliardi per le imprese del territorio, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria - ha sottolineato Stefania Bergamaschi, Direttrice Commerciale Imprese Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo -. Le imprese regionali hanno mostrato capacità di resilienza durante i periodi più duri della pandemia, oggi siamo al loro fianco per fare fronte ad uno scenario nuovamente incerto e dare vita ad un’economia strutturalmente più robusta, sostenendone gli investimenti verso la transizione ambientale e digitale e valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.
“L’industria regionale chiude il 2021 con un recupero evidente delle attività – sottolinea Marco Cucculelli, curatore del Rapporto 2021 sull’industria marchigiana – esito del significativo processo di ristrutturazione che il sistema produttivo ha affrontato nel corso degli ultimi anni. Alcuni settori hanno registrato tassi di espansione superiori a quelli rilevati a livello nazionale, accentuando la specializzazione regionale su aree ad elevata intensità tecnologica e di conoscenza. Forte l’impegno delle imprese sul fronte dell’investimento in ricerca e nuove tecnologie: la quota dell’occupazione nei settori ad alta intensità tecnologica ha superato il valore medio dell’Italia e delle regioni del Centro, a conferma che l’assetto produttivo della regione si è, negli anni, adattato e reinventato, immettendo conoscenza nei processi produttivi attraverso capitale umano”.
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La mission dell’associazione è favorire l’affermazione dell’impresa quale motore della crescita economica, sociale e civile del Paese. In questo senso, definisce percorsi comuni e condivide - nel rispetto degli ambiti di autonomia e influenza - obiettivi e iniziative con il mondo dell’economia e della finanza, delle Istituzioni nazionali, europee e internazionali, della PA, delle Parti Sociali, della cultura e della ricerca, della scienza e della tecnologia, della politica, dell’informazione e della società civile.
Il valore aggiunto di Confindustria è la sua rete che si dirama dalla sede centrale di Roma, alla Delegazione di Bruxelles, punto di riferimento per l’intero Sistema Italia presso l’Unione Europea, alle 225 Organizzazioni associate presenti sul territorio e nei settori.Grazie all’esperienza di internazionalizzazione associativa, Confindustria ha ampliato la sua rete all’estero con la nascita di grandi associazioni di rappresentanza delle imprese italiane quali Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Confindustria Est Europa (che riunisce le rappresentanze in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Romania, Serbia e Bielorussia) e Confindustria Russia.
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