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INTESA SANPAOLO: EXPORT 2024 DEI DISTRETTI PIEMONTESI,
NUOVO MASSIMO STORICO,
SUPERATI 13 MILIARDI DI EURO

  • Buona tenuta dei valori esportati dai distretti piemontesi, in linea con l’andamento medio dei distretti italiani sui mercati esteri, in un contesto di debolezza degli scambi mondiali
  • Nel 2025 sarà importante cogliere le opportunità che potranno venire da alcuni mercati, soprattutto emergenti, caratterizzati in questa fase da migliori condizioni di domanda
  • Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Le nostre imprese distrettuali hanno energie, strumenti e risorse per poter competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza delle loro produzioni. Come banca di riferimento del territorio, le accompagniamo nella crescita, anche portandole verso nuove geografie»

Torino/Cuneo, 9 maggio 2025 – Nel 2024 le esportazioni dei distretti piemontesi hanno toccato un nuovo massimo storico, superando i 13 miliardi di euro. La crescita sui mercati esteri rispetto al 2023 è stata lieve, +0,7% a prezzi correnti per un controvalore di 92 milioni di euro, in linea con la media dei distretti italiani (+0,9%). In Piemonte i distretti hanno realizzato risultati migliori del dato medio regionale (-4,9% nel 2024), che ha scontato le forti difficoltà della produzione di auto di Torino. Le vendite all’estero dei distretti piemontesi sono aumentate per tre trimestri consecutivi, rispettivamente +1,1% gennaio-marzo, +1,5% aprile-giugno, +2,6% luglio-settembre, registrando un calo solo nel periodo ottobre e dicembre (-2,2%).

Queste le principali evidenze del Monitor dei Distretti del Piemonte a fine 2024, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, che punta l’attenzione sulla buona tenuta dei valori esportati dai distretti piemontesi, frutto di risultati eterogenei sia tra settori sia all’interno dei settori, seppure in un contesto di debolezza degli scambi mondiali.

Le esportazioni distrettuali del Piemonte sono cresciute sia verso i mercati maturi (+0,9%), trainati da Germania, Stati Uniti, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Svezia; sia verso i nuovi mercati (+0,3%), con Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Polonia e India in testa. Contrazioni delle esportazioni hanno riguardato, invece, la Cina, la Svizzera e l’Irlanda, in calo anche l’export verso la Francia (primo mercato). Gli Stati Uniti, in dettaglio, sono il terzo mercato di sbocco per le esportazioni dei distretti piemontesi, con un peso sul totale del 9,7% e una crescita complessiva nel 2024 del 3,5%; particolarmente importante per i distretti Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (20,1% sul totale), Macchine utensili e robot industriali di Torino (13,4%) e Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (9,9%).

Dal punto di vista settoriale, nel 2024 le esportazioni risultano in crescita per l’agro-alimentare (+4,9%), mentre gli altri settori di specializzazione hanno registrato una contrazione: meccanica -2,2% e moda -2,4%. Dall’analisi per singolo distretto, segnano una crescita importante i distretti dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,1%), i Dolci di Alba e Cuneo (+16,5%) e il Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,1%). Questi ultimi due distretti in particolare sono ben posizionati anche nel Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali diffuso dal Research Department Intesa Sanpaolo lo scorso mese di aprile: nella speciale classifica dei migliori 25 distretti per performance economica, reddituale e patrimoniale, che rappresenta tutte le macroaree geografiche italiane e tutti i settori ad alta intensità distrettuale, i Dolci di Alba e Cuneo sono al 1° posto, Caffè, confetterie e cioccolato torinese al 10°. In classifica anche l’Oreficeria di Valenza, al 13° posto, prima tra i distretti orafi italiani, sebbene l’export abbia registrato nel 2024 un lieve calo (-1,8%).

Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo, commenta: «Il contesto è complesso, ma la conferma del buon posizionamento competitivo dei distretti piemontesi ci porta a pensare che le nostre imprese abbiano energie, strumenti e risorse per poter competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza delle loro produzioni. Come banca di riferimento del territorio le sosteniamo nella crescita, anche portandole verso nuove geografie grazie alla nostra importante presenza internazionale. Di recente abbiamo accompagnato negli Emirati Arabi 15 PMI italiane dei settori Food-Agritech e Sistema Casa, tra cui un’impresa del Cuneese, nella prima missione del 2025 volta ad aprire nuovi corridoi commerciali oltre confine. Abbiamo messo a disposizione delle imprese piemontesi 10 miliardi di euro per gli investimenti in innovazione, digitale, sostenibilità, efficientamento energetico, formazione e capitale umano, e sviluppato nuove collaborazioni con le associazioni di categoria. In Piemonte, nei primi mesi dell’anno abbiamo erogato circa 1,2 miliardi di euro a imprese e famiglie, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni, favorendone la formazione scolastica attraverso il prestito d’onore, l’inserimento lavorativo con un programma dedicato e l’acquisto della casa con un mutuo a scadenze fino a 40 anni con rate sostenibili».

***

Distretti agro-alimentari: hanno registrato un’ottima e costante crescita dell’export nel corso del 2024, tutti i trimestri hanno segnato aumenti delle vendite all’estero (rispettivamente +5,8%, +5,1%, +6,1% e +2,9%) e l’anno si è chiuso con un aumento del +4,9%, pari a +269 milioni di euro, grazie ad una domanda aciclica. La crescita maggiore dell’export in valore e in variazione ha riguardato il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo (+16,5%, pari a +303,5 milioni di euro), risultano in crescita tutti i principali mercati del distretto. Ampiamente positivo il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,1%, incremento in valore pari a +63,7 milioni di euro), con una crescita continua e stabile durante tutto il corso dell’anno, sebbene la crescita rifletta anche un significativo incremento nei prezzi dovuto a crisi logistiche e cambiamenti climatici. Il distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato ha subito un lieve calo dell’export (-1,7% per un controvalore di -33,3 milioni di euro), le esportazioni sono aumentate nei principali mercati di sbocco (Germania e Stati Uniti, in crescita anche Spagna, Francia e Paesi Bassi), con un maggiore contributo dalle esportazioni astigiane rispetto a quelle cuneesi e alessandrine. Anche il Riso di Vercelli ha registrato un lieve calo dell’export a prezzi correnti (-1,7%, per -7 milioni di euro), mentre chiude in forte calo la Nocciola e frutta piemontese (-15,2% per un controvalore di -58 milioni di euro), distretto condizionato anche da una produzione poco abbondante e costi di produzione in aumento.

Distretti della Meccanica: in calo del -2,2%, in linea con quanto registrato per i distretti della meccanica italiani (-2,5%). Si distingue per una performance ampiamente positiva sui mercati esteri il distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,1%, corrispondenti a +61,8 milioni di euro), in aumento le vendite verso tutti i principali mercati di sbocco. Quasi stabile il distretto della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-0,5%, pari ad un calo di -9 milioni di euro), con andamento delle esportazioni migliorato trimestre dopo trimestre. Export in calo netto per le Macchine utensili e robot industriali di Torino (-7,9% per un controvalore di -86 milioni di euro). Coinvolto dalle difficoltà del mondo tessile, il distretto delle Macchine tessili di Biella ha registrato la performance peggiore (-26,6%, per un controvalore di -35 milioni di euro), con forte riduzione in Cina (primo mercato con una quota sul totale del 24%).

Distretti del sistema moda: l’anno si è chiuso con segno meno (-2,4% rispetto al 2023). Export in contrazione per l’Oreficeria di Valenza (-1,8%, calo delle vendite all’estero di -35 milioni di euro, a prezzi correnti): condizionato dalle forti relazioni con gli operatori del lusso e dalle strategie e delle policy di prezzo attuate dalle multinazionali, il distretto può comunque contare sui risultati ottenuti finora, su un buon posizionamento nel contesto internazionale e sulla presenza di una filiera di fornitura qualificata. In calo il Tessile di Biella (-2,8%, pari a -67 milioni di euro), che sta scontando la debolezza del sistema moda, amplificata nel 2024 dal rallentamento della filiera del lusso, confermata dal calo della produzione tessile in Piemonte e in particolare nel biellese.

Distretti del sistema casa: il distretto dei Casalinghi di Omegna, unico rappresentante, è il più piccolo tra quelli monitorati in Piemonte, la performance sui mercati esteri è stata negativa (-11,9%, pari a -8 milioni di euro).

Poli tecnologici piemontesi: hanno chiuso il 2024 con export in calo (-23%, controvalore in calo di 690 milioni di euro; -10,3% per il Polo ICT di Torino e -28,9% per il Polo aerospaziale del Piemonte), per effetto dell’andamento trimestrale altalenante, tipico del settore che vive di grandi commesse.

Secondo gli analisti del Research Department Intesa Sanpaolo, nel 2025 l’evoluzione dell’export dei distretti industriali italiani e piemontesi continuerà a essere condizionata dalla debole dinamica degli scambi mondiali di merci e dalle politiche protezionistiche che rallentano ulteriormente le interazioni internazionali. Resterà pertanto alta la dispersione dei risultati, in funzione del settore di specializzazione, delle aree geografiche presidiate e del posizionamento strategico. Sarà importante cogliere le opportunità che potranno venire da alcuni mercati, soprattutto da quelli emergenti, che in questa fase sono caratterizzati da migliori condizioni di domanda.

 


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