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COMUNICATO STAMPA

NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:

17 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DEL PIEMONTE
PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO

  • Oggi ad Asti l’incontro con gli imprenditori per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende piemontesi
  • Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile
  • Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo: “Abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti delle imprese di ogni dimensione e favorirne la crescita. Grazie al rinnovato accordo con Confindustria rafforzeremo ulteriormente il sostegno al sistema produttivo della regione
  • Luigi Costa, Presidente Unione Industriale della Provincia di Asti - Confindustria Asti: “Un’opportunità concreta per sostenere innovazione e crescita delle imprese astigiane, rafforzando il nostro territorio nella sfida della transizione sostenibile”

 

Asti, 7 luglio 2025Si è svolto oggi presso la sede di Unione Industriale della Provincia di Asti - Confindustria Asti l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane, annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 17 miliardi di euro per le imprese del Piemonte, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

L’incontro, aperto dai saluti di Luigi Costa, Presidente Unione Industriale della Provincia di Asti-Confindustria Asti, è stato utile per presentare agli imprenditori astigiani le peculiarità delle nuove misure e confrontarsi con loro sulle strategie di sviluppo. I contenuti dell’accordo sono stati presentati da Daniele Zampieron, Direttore Commerciale Imprese Piemonte Sud e Liguria, mentre Romina Galleri, economista del Research Department, ha illustrato lo scenario macroeconomico locale. Sono state presentate le misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, l’ampliamento e l’ammodernamento di quelli esistenti e gli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

Le novità dell’accordo riguardano:

  • gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Energia/Idrogeno, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
  • il rafforzamento della governance e della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, con soluzioni innovative per la diversificazione delle fonti finanziarie e il ribilanciamento dei livelli di debito
  • piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana
  • la crescita delle imprese del Sud attraverso la valorizzazione della ZES Unica del Mezzogiorno

Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009, che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Numerose le iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese, in prevalenza Pmi, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria della Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: «In Piemonte, il tessuto economico si conferma solido e reattivo, anche in questo momento di incertezze legate al contesto geopolitico e commerciale globale: ne abbiamo evidenza dai nostri gestori, che ogni giorno dialogano con le 96.000 imprese clienti in regione. Asti, con la sua provincia, mostra resilienza e potenzialità di crescita grazie alle sue tradizioni enogastronomiche e culturali che attraggono visitatori e investimenti, e alla presenza di distretti e comparti ad alto potenziale e qualità distintiva. Il territorio e l’economia locale possono contare come sempre sull’appoggio di Intesa Sanpaolo: abbiamo sviluppato un programma di soluzioni per accompagnare gli investimenti delle imprese di ogni dimensione e favorirne la crescita, e anche grazie al rinnovato accordo con Confindustria, che per il Piemonte mette a disposizione 17 miliardi di euro sui 200 complessivi a livello nazionale, rafforzeremo ancora il sostegno al sistema produttivo della regione.»

Luigi Costa, Presidente Unione Industriale della Provincia di Asti - Confindustria Asti: «L’incontro di oggi rappresenta un segnale concreto di quanto la collaborazione tra il sistema confindustriale e il mondo bancario possa generare strumenti efficaci per sostenere la crescita e la competitività delle nostre imprese. Il nuovo accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo mette a disposizione risorse importanti – 17 miliardi destinati al Piemonte – per supportare gli investimenti delle aziende in una fase cruciale di transizione e rilancio. Si tratta di un’opportunità concreta per stimolare l’innovazione, ammodernare gli impianti produttivi, rafforzare la solidità patrimoniale e favorire la nascita di nuove realtà ad alto contenuto tecnologico. In un contesto globale sempre più complesso, le imprese del nostro territorio continuano a dimostrare resilienza e capacità di adattamento. Come Unione Industriale, vogliamo accompagnarle in questo percorso, offrendo strumenti concreti e una visione strategica. Le misure illustrate oggi riguardano ambiti fondamentali come intelligenza artificiale, energia, robotica e sostenibilità: leve essenziali per affrontare con successo le sfide della Transizione 5.0 e per rafforzare l’attrattività del nostro territorio anche a livello internazionale. Un ringraziamento va a Intesa Sanpaolo per il costante impegno a sostegno del sistema produttivo e per aver condiviso, insieme a Confindustria, un modello di sviluppo orientato all’innovazione e al futuro.»

 

Lo scenario macroeconomico. Le leve strategiche per la competitività

A cura Research Department Intesa Sanpaolo

·     Il contesto attuale è caratterizzato da grande incertezza, legata a tensioni geo-politiche, ai numerosi conflitti in corso e alla discontinuità della politica commerciale statunitense. In particolare, gli sviluppi del conflitto in Medio-Oriente, in caso di escalation, potrebbero avere impatti significativi sui mercati dell’energia.

·     Sul fronte dazi, i continui stop-and-go del governo statunitense condizionano l’evoluzione del commercio mondiale. L’impatto sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.

·     L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Anche la provincia di Asti si distingue per i suoi forti legami con il mercato statunitense. L’Astigiano, infatti, è un territorio con una propensione all’export particolarmente elevata (il rapporto tra export e valore aggiunto totale sfiora il 62% vs 45,6% del Piemonte e 33,6% come media nazionale) e gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato per importanza, dopo il Brasile, con un export nel 2024 di 447 milioni di euro, pari al 12,5% dell’export totale (vs un’esposizione media piemontese dell’8,3%). La crescita delle vendite verso questo mercato è stata particolarmente rilevante negli ultimi anni: +44% rispetto al 2019. Tutti i principali settori esportatori della provincia sono strettamente legati al mercato statunitense: la meccanica, le bevande (in particolare i vini) e la produzione di autoveicoli, con un peso degli Stati Uniti sul totale esportato rispettivamente del 18,5%, del 21,4% e dell’83,1%. Gli altri settori si collocano tutti in linea o al di sotto della media territoriale, ad esclusione degli alimentari (15,6%).

·     Da un’indagine interna di Intesa Sanpaolo che ha coinvolto gli specialisti a supporto dei processi di internazionalizzazione, tra le scelte strategiche delle imprese emergono la ricerca di nuovi clienti e fornitori in nuovi mercati e l’anticipo delle vendite e delle consegne negli USA. Ma è soprattutto la leva della qualità che può rappresentare un valido strumento per mantenere quote di mercato oltreoceano, in quanto rende i prodotti meno sostituibili e maggiormente apprezzati da una fascia di clientela alto spendente. Le imprese si stanno focalizzando anche su una riorganizzazione della struttura produttiva e distributiva.

·     Tra i mercati più promettenti, sempre da quanto rilevato dalla survey, emergono alcuni paesi del Medio Oriente, come Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, per la presenza di consumatori alto spendenti, l’India per le prospettive di crescita, il Nord-Africa che viene visto positivamente, oltre per le prospettive di crescita, anche per la bassa concorrenza, e il Sud America.

·     L’Astigiano è ben posizionato per cogliere queste opportunità. I flussi di export della provincia di Asti sono cresciuti negli ultimi 15 anni e nel 2023 è stato raggiunto il massimo storico (3,7 miliardi); nonostante il lieve calo registrato nel 2024 (-4,1%, attribuibile principalmente al calo delle vendite estere di componentistica auto e meccanica) l’export si è mantenuto su livelli molto elevati e ha sfiorato i 3,6 miliardi. Tra i nuovi mercati in cui la crescita dell’export è stata maggiore tra il 2008 e il 2014 vi sono: Brasile, Messico, Turchia, Argentina, e Cina.

·     Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma in prospettiva sarà importante anche puntare sugli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità. Tra il 2019 e il 2024 gli investimenti in Piemonte sono aumentati del 37,4%, più che recuperando il gap di crescita accumulato nel periodo tra il 2008 e il 2019.

·     I processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Dalle elaborazioni realizzate dal Research Department di Intesa Sanpaolo emergono gli impatti positivi della twin-transition su crescita e produttività delle imprese.

 

 

 

Informazioni per la stampa

Intesa Sanpaolo                                                                                                 
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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. è leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

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