Intesa Sanpaolo protagonista all’Annual Summit della Ellen MacArthur Foundation
La Circular Economy sta diventando sempre più un’opportunità di sviluppo e di evoluzione per la competitività futura, un nuovo paradigma economico che assume una crescente dimensione internazionale. Innovazione, tecnologia, pianeta, diversità (età, culture, genere), impegno, crescita, economia, leadership… questi sono stati i componenti di un “cocktail inebriante di futuro” condensato in una giornata di confronti, esperienze e networking al Summit annuale della Ellen MacArthur Foundation (EMF) - l’istituzione più autorevole e impegnata da tempo per la diffusione del modello dell’Economia Circolare - tenutosi a Londra il 13 giugno scorso. Intesa Sanpaolo è dal 2015 l’unico Financial Services Global Partner della EMF ed è fortemente impegnata per favorire la transizione verso l’Economia Circolare.
Secondo Massimiano Tellini, responsabile Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center, “il Summit ha rappresentato l’occasione per riconfermare il ruolo di Intesa Sanpaolo come istituzione finanziaria a concreto supporto dell’Economia Circolare. La partecipazione di Gregorio De Felice inoltre, Chief Economist di Intesa Sanpaolo, ha dato importante risalto al posizionamento unico e alla leadership distintiva del Gruppo, soprattutto a livello internazionale”.
L’evento, arrivato alla sua settima edizione, ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, coinvolgendo oltre 300 organizzazioni provenienti da tutto il mondo ed è stata l’occasione per la Fondazione di sottolineare i propri obiettivi al 2025. In termini di comunicazione, la EMF intende raggiungere il miliardo di persone e coinvolgerne direttamente 20 milioni; in termini di Design, si propone di raggiungere 80 milioni di Designers nel mondo, auspicando che per quella data 20 milioni di loro seguano i principi dell’Economia Circolare nel proprio lavoro.
“Il processo di diffusione del modello di Economia Circolare nel mondo sta facendo passi da gigante”
Uno degli aspetti che più ha colpito organizzatori e partecipanti è stata la crescita - rispetto all’anno precedente - di soggetti provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina; le prime due economie mondiali. In questo contesto, degna di grande attenzione è stata la mobilitazione di aziende, amministrazioni locali e università americane nei confronti delle tematiche oggetto del Summit, e più in generale delle attività della Fondazione, a fronte di un governo federale che ha dimostrato di avere, almeno al momento, altre priorità ed altri obiettivi.
Un secondo elemento che ha segnato una forte discontinuità con il passato e che ha raccolto numerosi consensi è stata la presenza della finanza come primo fattore abilitante, presentato durante la sessione sullo Scaling della Circular Economy. La Ellen MacArthur Foundation, infatti, sta sviluppando un più articolato pensiero economico che evolve da un approccio per industries "materials intensive", vicino al background storico/scientifico della stessa Circular Economy, ad uno più "economic system oriented" e quindi prossimo alla condivisione e allo sviluppo di temi trasversali quali la finanza o l'innovazione tecnologica.
In questo contesto la testimonianza portata da Intesa Sanpaolo ha riconfermato il posizionamento della Banca quale importante player e sostenitore della Circular Economy di fronte alla platea internazionale presente. Gregorio De Felice, Chief Economist del Gruppo, ha illustrato nel suo intervento il concreto impegno della banca e i tre maggiori obiettivi che questa intende perseguire: credito a sostegno della transizione verso l’Economia Circolare; ricerca e selezione delle più promettenti start-ups e spinoffs in aree innovative; diffusione della cultura dell’Economia Circolare.
De Felice, in particolare, ha ricordato che Intesa Sanpaolo, nell’ultimo Piano industriale, ha messo a disposizione un plafond di 5 miliardi di euro di finanziamenti a condizioni particolarmente favorevoli per sostenere le imprese a intraprendere questa trasformazione e che il gruppo ha già destinato 500 milioni di euro per finanziare 36 importanti iniziative, selezionate tra oltre 150 domande. In questo ambito è stata recentemente siglata la prima operazione sui mercati internazionali con il finanziamento di 175 milioni di sterline a favore di Thames Water, la principale società britannica per la gestione delle acque. Il Chief Economist di Intesa Sanpaolo ha poi ricordato l’annuncio di pochi giorni prima di una specifica linea di credito in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) del valore di 500 milioni di euro a sostegno di progetti di Circular Economy, nuovi o in fase di realizzazione. De Felice, infine, si è soffermato sul lancio del Circular Economy Lab di Milano; un’iniziativa congiunta con la Fondazione Cariplo per favorire i progetti circolari, raccogliere e sostenere startups e gli innovatori emergenti, che vuole diffondere la cultura dell’innovazione, la formazione e l’educazione; tutti elementi che possono favorire il progresso sociale e culturale del Paese.
Il Summit, dunque, ha indicato una prospettiva di forte crescita e di grande impatto economico/sociale dell’Economia Circolare nel mondo, confermando che anche l’Europa si muove in questa direzione. Nel 2016 i settori attinenti alla economia circolare hanno generato, a livello europeo, un valore aggiunto di 147 miliardi di euro, investimenti per 17,5 miliardi e creato oltre 4 milioni di opportunità di lavoro. Nel dicembre 2015, la Commissione Europea ha lanciato il Circular Economy Action Plan (ad oggi quasi completamente completato) che intende agevolare e incentivare la transizione. Intesa Sanpaolo sta partecipando attivamente al gruppo di esperti della Commissione Ue sulla Circular Economy.
Giugno 2019