Carlo Messina: 50 miliardi per il rilancio del Paese dopo l’emergenza COVID-19
In una intervista pubblicata il 7 Aprile sul quotidiano La Repubblica, il CEO di Intesa Sanpaolo Carlo Messina annuncia 50 miliardi di crediti per le imprese in difficoltà e un nuovo ‘Prestito d’impatto’ per le attività sociali. Tutto per contrastare l’emergenza COVID-19 che colpisce l’Italia.
Chi ha di più deve aiutare il paese. Da noi 50 miliardi di credito ma le imprese forti facciamo la loro parte.
Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo
Guardando al futuro, Carlo Messina afferma «se l’Italia si gioca bene questa grave crisi potrà uscirne anche rafforzata: ma a patto che ognuno faccia in pieno la sua parte, sia di cittadino sia di elemento attivo del sistema economico». Il CEO continua: «se no, rischiamo 10 milioni di poveri, e in quel caso rialzarsi sarà molto più difficile»
«Nel Paese c'è grande ricchezza privata, e imprese solide. E’ necessario fare di più da parte di chi è in grado di aiutare oggi la sanità, e domani il tessuto sociale che subirà gravi strappi. E’ un fatto di cultura e di valori: nei prossimi due anni dovremo aumentare pratiche del genere».
Per conto suo, Intesa Sanpaolo continuerà nel suo ruolo a sostegno del Paese, con 450 miliardi di credito accordato ovvero di risorse messe a disposizione – uguale a oltre il 25% del Pil – e donazioni per l’emergenza Corona virus che superano i 100 milioni di euro.
«A marzo abbiamo erogato nuovi crediti per 5 miliardi: senza garanzie di alcun tipo, e credo tra i pochi a farlo nel mese in cui il virus esplodeva. Al contempo abbiamo messo a disposizione un plafond da 15 miliardi per il nuovo credito e le misure varate dal governo lunedì ci consentono di aumentare subito la dotazione a 50 miliardi», ha commentato il CEO di Intesa Sanpaolo.
Inoltre Carlo Messina ha annunciato un nuovo ‘Prestito d'impatto’, a tasso zero e con scadenze lunghe «da dedicare alle attività a maggiore impatto sociale: chi realizza un ospedale, chi fa ricerca scientifica, chi aiuta poveri e malati, una decina di settori a più alta valenza sociale».
La ripresa, dice Messina, dipenderà dalla ricapitalizzazione delle imprese da parte dei proprietari e la riduzione del debito pubblico attraverso la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare, oltre al sostegno dell’Unione Europea.
La ricetta di Carlo Messina per l’Ue propone una soluzione «in cui il Mes si indebiti sui mercati, e poi ricapitalizzi la Bei, che a sua volta finanzia i Paesi senza vincoli di sorta. Se il Mes emettesse titoli per 100 miliardi a questo fine, la Bei con la sua leva di oltre sei finanzierebbe 600 miliardi di progetti in Europa, circa 100 miliardi destinati all'Italia per la sua quota parte di azionista. Fatto questo, l'Italia potrebbe trovare altre risorse da sola, valorizzando il patrimonio immobiliare, stimato tra 200 e 400 miliardi, con un'emissione di titoli destinati agli investitori istituzionali. Con tutte queste risorse l'Italia, oltre a sostenere l'economia, potrebbe perfino iniziare a pensare alle trasformazioni future».
Chiesto di commentare l’offerta di acquisto su UBI Banca il CEO afferma «L'Ops è più che mai valida, andiamo avanti con grande determinazione puntando su una maggiore offerta di credito, valorizzazione delle persone e dei territori, tutela occupazionale e interventi per il sociale. Sono sempre più convinto che lo scenario bancario italiano cambierà profondamente quest'anno, e la dimensione sarà ancora più importante».
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Data ultimo aggiornamento 8 aprile 2020 alle ore 18:49:00