Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo: i prezzi del petrolio risaliranno
I prezzi del petrolio hanno subito una rapida correzione dovuta all’improvvisa e inattesa contrazione della domanda cinese a fronte di straordinarie misure per limitare la diffusione del nuovo virus 2019-nCov, più comunemente conosciuto come Corona virus. Lo descrive un report della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in cui si ipotizza che, se il picco dell’epidemia si collocasse verso metà febbraio, i prezzi del petrolio potrebbero recuperare terreno nei prossimi mesi. Per la seconda metà del 2020 le previsioni sono migliori del consenso, considerato il cauto ottimismo sui mercati finanziari, grazie anche alla tregua nelle tensioni commerciali tra USA e Cina.
Il report mostra che i fondamentali sono attualmente negativi sui mercati fisici. Nonostante i tagli dei Paesi OPEC+, il record negativo di produzione in Iran e Venezuela e i rischi interni di Libia, Nigeria e Iraq, il mercato mondiale dovrebbe registrare un lieve surplus quest’anno. Tuttavia, data l’ampiezza della recente correzione sui mercati, le quotazioni sono ora supportate dall’impegno dell’OPEC a controllare la propria offerta per mantenere i mercati in equilibrio e da significativi rischi geopolitici, inclusa la minaccia di nuove sanzioni americane contro produttori russi.
Nel lungo periodo, ci si attende un calo diffuso delle quotazioni delle materie prime, guidato dalle aspettative di una minore crescita della domanda, soprattutto in Cina.
Il report sottolinea, ancora, che nel breve e nel lungo periodo le quotazioni del petrolio resteranno vulnerabili ai flussi speculativi. Il principale rischio al ribasso è che il petrolio non sia più percepito come un asset attraente da detenere in portafogli finanziari a causa dei rendimenti negativi che potrebbero generarsi in occasione del rinnovo mensile dei contratti.
Data ultimo aggiornamento 15 marzo 2024 alle ore 14:04:07