SRM presenta il Rapporto 2023 “Italian Maritime Economy”
SRM, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato il 10° Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy”: focalizzandosi su Porti, shipping e logistica al centro dei nuovi scenari del Mediterraneo, racchiude 10 anni di analisi, dati e riflessioni sulla competitività del settore e sul ruolo dell’Italia.
Nel suo intervento alla presentazione del Rapporto, il Presidente Gian Maria Gros-Pietro ha dichiarato:
“L’Economia Marittima è fondamentale per il futuro del nostro Paese e dell’Europa. Il settore rappresenta il 9% del PIL nazionale, il 12% del PIL europeo e in termini di commercio internazionale muove l’85-90% dei volumi totali degli scambi nel mondo. I soli porti italiani hanno movimentato, in un anno fortemente segnato da eventi eccezionali come il 2022, mezzo miliardo di tonnellate di merci, oltre 60 milioni di passeggeri e 380 miliardi di import-export."
"Bastano, quindi, pochi numeri per comprendere quanto questo sia un vero e proprio asset economico; un driver che sposta equilibri geopolitici ed economici, spesso influendo sulle tendenze di sviluppo e competitività di un Paese."
"Intesa Sanpaolo, unica banca italiana ad avere un centro studi specializzato su queste tematiche, è capace così di dare supporto agli operatori del settore e anche agire con lungimiranza nelle scelte operative. Sosteniamo infatti le ZES, alle quali abbiamo destinato un plafond di 5 miliardi per finanziarne gli investimenti e il cui successo è intrinsecamente legato allo sviluppo dei porti.”
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo
Il Rapporto evidenzia come, nell’ambito della crescita del commercio marittimo globale, il Mediterraneo rafforzi ulteriormente la sua centralità nel contesto geoeconomico: guerra e pandemia hanno modificato e accorciato le supply chain portando a una regionalizzazione dello shipping e la nuova sfida dei porti italiani è quella di diventare hub della transizione energetica, integrati con le aree produttive.
Di seguito gli highlights del Rapporto:
- Il commercio via mare resta l’ossatura degli scambi internazionali
Nonostante le sfide dell’economia globale, le prospettive di crescita del commercio marittimo globale restano positive e rivelano ancora una volta la resilienza del comparto. Si prevede che il commercio marittimo globale aumenterà dell'1,8% a 12,2 miliardi di tonnellate nel 2023 per poi crescere del 3,1% al 2024.
- Le geografie produttive
Guerra e pandemia hanno effetto sulle supply chain modificandole e accorciandole: la globalizzazione è ora in una fase di regionalizzazione: la crescita nel primo semestre del 2023, delle rotte intraregionali del 5,6% in confronto allo stesso periodo del 2022, rispetto alla riduzione delle rotte deep-sea EstWest del 3%, conferma la tendenza della regionalizzazione dello shipping che asseconda la tendenza alla regionalizzazione produttiva.
- Il Mediterraneo rafforza ulteriormente la sua centralità nel contesto geoeconomico
Tra il 2001 e il 2022 il traffico container tra Europa e Asia (che passa dal Canale di Suez) è cresciuto a un tasso medio annuo del 4,4%; I porti del Mediterraneo stanno migliorando la loro competitività e capacità attrattiva.
- Le sfide della sostenibilità e digitalizzazione
Il settore sta facendo importanti sforzi nella direzione della decarbonizzazione, sebbene non sia ancora definita la scelta del carburante alternativo del futuro.
Il 5,5% della flotta in navigazione risulta in grado di utilizzare carburanti o propulsioni alternative.
Un altro strumento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità è la digitalizzazione del settore, per ottimizzare i risparmi e migliorare tempi e qualità.
- I dieci anni del sistema marittimo italiano: da area di passaggio a hub euro-mediterraneo
La nuova sfida dei porti italiani è quella di diventare hub della transizione energetica, integrati con le aree produttive.
Si stimano 5 anni per fare dell’Italia il ponte Mediterraneo del gas attraverso 7 rigassificatori in prossimità dei porti e 5 gasdotti.
- I porti del Mezzogiorno si confermano leva strategica per la crescita del territorio
I dati del 2022 segnano “una conferma degli scali meridionali” sempre presenti tra i primi posti in classifica nelle diverse tipologie merceologiche: Cagliari, Augusta e Milazzo rispettivamente 2°, 3° e 4° porto in Italia nel segmento energy, Taranto 2° nelle solide e nel general cargo, Brindisi 4° nelle solide, Salerno e Catania 4° e 5° per il Ro-Ro, e benissimo Gioia Tauro che con le performance del segmento container, 1° in Italia, tiene in alto i numeri del Paese.
Scarica la sintesi del Rapporto 2023 “Italian Maritime Economy”
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Data ultimo aggiornamento 13 luglio 2023 alle ore 16:57:00