Export dei distretti: agroalimentare in forte crescita nel Q1 2024
Nel primo trimestre del 2024 l’export dei distretti industriali ha mostrato una riduzione pari all’1,1% a prezzi correnti. Il risultato non cambia se si tiene conto dell’effetto prezzi. Il bilancio avrebbe potuto essere peggiore senza il contributo dell’Oreficeria di Arezzo che ha mostrato un balzo dei flussi verso la Turchia grazie alla forte domanda di oro per contrastare l’elevata inflazione che ha colpito il Paese. Il rallentamento degli scambi mondiali ha dunque finito per condizionare l’export distrettuale che dalla primavera dello scorso anno si trova in territorio negativo. E’ quanto emerge dal Monitor nazionale dei distretti elaborato dagli economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo.
A livello settoriale l’industria agro-alimentare ha continuato a crescere, mostrando un progresso tendenziale del +6,6%. Anche il sistema moda è cresciuto, spinto dall’Oreficeria di Arezzo. Gli altri settori hanno chiuso il trimestre in calo. La meccanica ha contenuto le perdite al -3,7%, mentre la metallurgia ha subito una riduzione dei flussi di export pari al -19,2%, condizionata anche dal rientro parziale dei prezzi alla produzione. I livelli esportati nel primo trimestre sono comunque rimasti su valori storicamente elevati. Solo i beni intermedi della moda, infatti, sono stati sotto del 10% circa rispetto a quanto esportato nei primi tre mesi del 2019. Il settore più brillante è quello agro-alimentare: grazie a una crescita ininterrotta, favorita anche dall’aumento dei prezzi alla produzione, ha presentato valori esportati di quasi il 50% superiori rispetto a inizio 2019. Per metallurgia, beni di consumo della moda, altri intermedi ed elettrodomestici il progresso è stato del 20% circa; seguono la meccanica (+17,5%), i mobili (+15,2%), i prodotti in metallo (+11,5%), i prodotti e i materiali da costruzioni (+10,5%).
Tra i distretti in crescita nel primo trimestre 2024 sono presenti più specializzazioni settoriali e più localizzazioni territoriali: oltre all’Oreficeria di Arezzo, nella moda spiccano anche gli altri due poli orafi italiani, Vicenza e Valenza, l’Abbigliamento di Empoli e la Maglieria e l’abbigliamento di Perugia; nell’agro-alimentare si sono messi in evidenza molti distretti, guidati dall’Olio Toscano e dai Dolci di Alba e Cuneo; nella meccanica le performance migliori sono state conseguite dalla Meccanica strumentale di Milano e Monza e Brianza, dalla Food Machinery di Parma e dalle Macchine per l’industria cartaria di Lucca; nei mezzi di trasporto sono stati brillanti due distretti toscani, la Nautica di Viareggio e la Camperistica della Val d’Elsa.
Tra i distretti che hanno risentito maggiormente del peggioramento delle condizioni di domanda vi sono alcuni importanti realtà distrettuali specializzate nel sistema moda che hanno sofferto del calo dei consumi, ma anche di una fase di normalizzazione delle scorte dopo il forte accumulo maturato nell’ultimo biennio, nonché della riorganizzazione delle piattaforme logistiche. E’ questo il caso ad esempio della Pelletteria e delle Calzature di Firenze. Considerevoli riduzioni hanno poi subito i flussi di export di Metalli di Brescia, che, oltre ad aver risentito del rallentamento del mercato tedesco, sono stati condizionati dal calo dei prezzi alla produzione.
Data ultimo aggiornamento 14 agosto 2024 alle ore 15:49:01