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Materie prime ed energia nell’era delle policrisi: lo studio di Intesa Sanpaolo

L’immagine ritrae una donna bionda, in piedi, con in mano un pc portatile che guarda dei maxi schermi dove sono mostrati grafici e andamenti di dati. Nella stessa sala dove è presente la donna, ci sono anche altre persone che guardano i grafici con gli andamenti dei valori, sia da schermi propri che sui maxi schermi in sala.

Lo studio “Materie prime ed energia nell’era delle policrisi” del Research Department di Intesa Sanpaolo descrive l’andamento dei prezzi nei prossimi anni di petrolio, gas naturale, metalli preziosi e industriali.

Un andamento influenzato dalle molte crisi recenti tra cui epidemia da COVID-19, distorsioni dei flussi commerciali mondiali, guerre in Ucraina e Medio Oriente, e da un mondo in rapida e costosa transizione.

Tre fenomeni, interconnessi tra loro, sono sottolineati in particolare nello studio:

  • Il passaggio dalla globalizzazione ad una più marcata crescita regionale del commercio
  • La competizione geopolitica per il controllo di materiali critici e corridoi logistici strategici, alimentata da una domanda in espansione di elementi per definizione finiti
  • Il cambiamento climatico, che rende necessario un processo di adattamento a nuove condizioni di vita e di produzione, complicato su scala globale dai trend di crescita demografica e urbanizzazione.

Il tutto in un contesto macroeconomico caratterizzato ancora da inflazione superiore al target, tassi di interesse elevati e scarsità di materie prime, causa anche dell’aumento dei loro prezzi. 

Petrolio

Il petrolio dovrebbe essere relativamente stabile nei prossimi anni a causa di due fattori chiave: il costante controllo all’offerta esercitato dall’OPEC+ e il rallentamento della domanda finale.

Gas naturale TTF

Il gas naturale si è mantenuto vicini ai minimi dal 2021 in Europa, grazie a stoccaggi vicini ai massimi stagionali e a un calo strutturale dei consumi.

È possibile che nell’inverno 2024/25 si intensifichino nuovamente le pressioni rialziste sui prezzi per l’incertezza sull’evoluzione dei flussi russi in transito dall’Ucraina, complice la stagionalità dei consumi domestici e della generazione da fotovoltaico.

Metalli preziosi: oro, argento, platino e palladio

L’oro dovrebbe essere spinto verso nuovi massimi da un ciclo di allentamento monetario, persistenti rischi geopolitici. La domanda è trainata dalle banche centrali, tra le quali spicca la People Bank of China, ma sono cresciuti anche lingotti e monete.

L’argento risulta volatile, ma il suo andamento dovrebbe essere correlato a quello dell’oro.

Platino e palladio hanno subito un forte repricing e sono previsti in rialzo per gli anni 2025 e 2026.

Metalli industriali: rame, nichel, alluminio

Nel breve periodo lo studio è cauto sui metalli non ferrosi, che nel corso dell’estate potrebbero cancellare i guadagni registrati nel 2° trimestre.

Una volta rimossa l’incertezza legata all’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, i metalli industriali potrebbero avviarsi verso un nuovo super-ciclo, ovvero di un periodo di durata pluriennale caratterizzato da pressioni rialziste sul comparto.

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