6° MED & Italian Energy Report: scenari energetici e focus su gas e rinnovabili
SRM, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato al Parlamento Europeo il sesto MED & Italian Energy Report, intitolato quest’anno “The energy transition in the Mediterranean between sustainability and security: a dynamic think-tanking approach", che analizza gli effetti geopolitici sugli scenari energetici, con un focus sulle forniture di gas naturale e sul ruolo delle fonti rinnovabili.
Il Report, realizzato con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, è frutto della sinergia tra SRM e l’ESL@energycenter Lab del Politecnico di Torino, in collaborazione con Fondazione Matching Energies.
Per realizzare le analisi del Report, SRM e ESL@energycenter del Politecnico di Torino hanno implementato una piattaforma interattiva denominata ENEMED Platform che, attraverso algoritmi ed accesso a varie fonti dati, consente di eseguire ricerche e analisi con informazioni aggiornate sui flussi energetici dei paesi dell’area Euro-Mediterranea.
Nel Rapporto è presente un focus sui porti e lo shipping che analizza la loro rilevanza nel commercio energetico marittimo del Mediterraneo, identificando i terminal più importanti e i principali chokepoint coinvolti nella fornitura di materie prime energetiche.
6° MED & Italian Energy Report - Highlights
- Cresce il peso delle rinnovabili nell’UE e varia il mix energetico. L'uso del carbone è sceso dal 32% del 2000 a circa il 12%; aumentata la quota del gas naturale dal 12% al 17%. Dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% al 45%.
- Ma l’UE resta troppo dipendente da importazioni energetiche (58,3%) a fronte di una dipendenza cinese del 20% e di una totale autosufficienza degli Stati Uniti. Su questo elemento, più che in passato, si giocherà la competitività globale.
- Fondamentale procedere nel dialogo energetico tra Europa e Nord Africa anche per la produzione di rinnovabili e idrogeno verde. È stato calcolato che considerando la generazione di elettricità da fotovoltaico, basterebbe meno dell'1% della superficie dei paesi della costa meridionale per generare elettricità sufficiente non solo a soddisfare la loro futura domanda di energia elettrica, ma anche per produrre elettricità in eccesso che potrebbe essere esportata verso le altre due sponde. Il ruolo dell’Italia come “ponte”.
- Presidenza Trump avrà impatti rilevanti. Ci sarà una spinta a vendere più petrolio e gas all’Europa accelerando la tendenza già in atto sul GNL. Gli Stati Uniti già nel corso degli ultimi anni hanno aumentato le esportazioni di gas liquido all’Europa dal 27% nel 2021 al 41% nel 2022 arrivando al 48% sul totale del GNL importato dall’UE nei primi mesi del 2024.
- Il ruolo degli Stretti: Hormuz, Malacca e Suez chokepoint energetici con una funzione strategica. Passano attraverso Hormuz il 34% del commercio di greggio, il 14,3% dei prodotti raffinati, il 25,6% del gas ed il 18% del GNL. Per lo Stretto di Malacca invece transita circa il 33,5% del commercio di greggio insieme al 13% circa dei prodotti raffinati, al 15,1% del gas ed al 17% del GNL. Sono transitati per Suez il 5% del commercio totale di petrolio (crude + refined), il 2,2% del gas e l’1,2% del GNL. Valori che in prospettiva, quando avverrà la normalizzazione in Medio Oriente, potrebbero tornare ad essere ben superiori.
- Le perturbazioni del Mar Rosso hanno condizionato gli approvvigionamenti energetici di gas allungando le catene di fornitura; la durata media dei viaggi delle metaniere dal Qatar è passata da 18,5 giorni nel 2023 a 39,7 giorni nell'aprile 2024. La tregua firmata tra Israele e Hamas apre finalmente spiragli per una graduale ripresa dei traffici attraverso il Mar Rosso.
- La guerra Russia-Ucraina ha portato a un potenziamento del commercio intra-mediterraneo di materie prime fossili, con l'Algeria che ha gradualmente sostituito i flussi di gas russo, diventando in breve tempo il principale fornitore di gas dell'Italia. Le importazioni di gas dall'Algeria attraverso il gasdotto Transmed sono aumentate dal 29,5% del totale nel 2021 al 38% nel 2023. L'incidenza delle forniture russe è diminuita dal 39,4% nel 2021 ad appena il 4,2% nel 2023.
- L’Italia meno dipendente. Migliora, seppur di poco, il livello di dipendenza energetica passando dal 77 al 74%. Quest’anno il Paese ha raggiunto un livello di scorte del 98,5%, oltre la media europea, assicurandosi ampia copertura contro eventuali rischi forniture.
- Energie rinnovabili driver su cui insistere. Gli ultimi dati al 2024 per l’Italia, evidenziano che la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per il 41,2% da energia rinnovabile, il massimo di sempre.
- Porti e shipping strategici per l’economia energetica globale. Accanto al ruolo di hub per le commodity fossili, i porti stanno diventano anche luoghi strategici per la transizione green e per favorire il “ponte energetico” tra Europa e Nord Africa. Ricordiamo che nei porti vanno sempre più diffondendosi grandi progetti inerenti le energie rinnovabili, in particolare solare ed eolico anche offshore.
- La sfida fondamentale dei combustibili alternativi. La capacità di accogliere navi con propellenti come Metanolo, GNL, Ammoniaca ed altri potrà essere una discriminante competitività di notevole portata. Il 52,6% del portafoglio ordini navale nei cantieri sarà in grado di utilizzare carburanti o propulsioni alternative.
- Porti italiani in prima fila sull’energia. Per i porti italiani il segmento energy vale il 35% del totale movimentato. Essi stanno affrontando e sempre più saranno protagonisti di una rivoluzione energetica. La nuova sfida è quella di diventare hub della transizione energetica, impegnandosi a rendere più ecologiche le proprie attività. Avanza il modello Green con investimenti e nuove sfide per le nostre infrastrutture.
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Data ultimo aggiornamento 28 gennaio 2025 alle ore 12:04:35